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Autore: DarkQueen_    28/01/2010    10 recensioni
Bella ed Alice, amiche inseparabili dai tempi del liceo, che adesso lavorano in uno studio legale, ma... Se il figlio del capo, Edward Cullen, venisse a lavorare proprio in quello studio??
Per Bella non sarà per niente facile affrontarlo, qualcosa cambierà?? leggete e lo scoprirete!! ^^
STORIA RIPRESA DOPO MESI E MESI DI ASSENZA! ^^ scusate
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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MAI parlare con gli sconosciuti..

-Bella- Bisbigliò.
-Shh-
-Bella ma..-
-Shh! Al! Per favore!-
-Bella se ti scoprono..-
Chiusi il mezzo centimetro di porta che avevo aperto e diedi uno scappellotto a quella puffa.
-Ahi!- Si lamentò massaggiandosi la testa. Gli feci una linguaccia e riaprì di qualche centimetro la porta facendo segno di stare zitta.
Il signor Cullen, l'uomo per cui lavoravo, era impegnato in una telefonata di lavoro importante, che molto probabilmente avrebbe condizionato il nostro futuro li. Io ed Alice lavoravamo nel suo studio legale da circa un anno ormai.. Avevamo cambiato non so quanti uffici e finalmente avevamo trovato questo studio, uno dei più prestigiosi qui a Los Angeles, e ci trovavamo veramente bene. Eravamo amiche dai tempi del liceo, inseparabili... Tanto inseparabili da non avere una propria vita privata, dato che ogni volta l'una si intrometteva nelle faccende dell'altra e mandava, di regola, tutto a puttane. Ma stavamo bene così. Noi, il nostro appartamento tra la sesta e la settima, e il nostro pappagallino Pogue.
< Non so se.. >
La voce profonda del signor Cullen mi ridestò dai miei pensieri e ascoltai più attentamente.
< Certo, certo. Non ne dubito ma. Okay, vedrò che posso fare. >
-Via via!!- La spinsi lontana da me e corremmo nei nostri uffici. In quel momento il telefono nella mia scrivania suonò, presi un bel respiro e risposi.
< Studio legale Cullen, chi parla? >
< Allora? Che ha detto? >
Girai la sedia su cui ero seduta e guardai Alice attraverso il vetro che divideva i nostri studi corrugando la fronte e guardandola male.
< Il neurone è scappato via eh Al?! >
< Già, povero piccolo! Mi mancherà >
Soffocai una risata.
< Arriva! >
< Chi? >
Il segretario del signor Cullen bussò alla mia porta, aperta, ed entrò con un sorrisino inquietante.
< Emh.. Signorina le faremo sapere, a risentirla! >
< Ehi, ehi! Mandami un messaggio!!! >
Chiusi il telefono guardando con la coda dell'occhio Alice che si sbracciava per avere la mia attenzione.
-Si?-
-Il signor Cullen vuole vederla.- Mi informò Mattia, uscendo dalla porta, facendomi segno di seguirlo. Alice continuava a farmi segni confusi di cui non capivo il nesso, così la congedai agitando la manina con un sorrisino ebete, e lei di tutta risposta si appiccicò alla parete, schiacciando il naso e le labbra sottili al vetro. Stavo per ridere ma Mattia si voltò.
-Ci sono problemi?-
-No! No..- Sorrisi e chiusi la porta del mio ufficio.
-Signore voleva vedermi?-
-Oh si Bella, vieni, accomodati!-
Dai Bellina! Magari adesso ti dirà: Bella! Sei il miglior avvocato praticante in tutto il mio studio! Ti affido il tuo primo caso! Mi si illuminarono gli occhi. Su grande capo! Di queste paroline magiche.
-Bella, sono davvero orgoglioso del tuo lavoro qui. Sei una delle migliori praticanti che ho.. Per questa ragione volevo chiederti un favore.- Mi disse serio.
E dai che si viaggia! Swan debutta nel campo legale con un caso complicato, finito a buon fine per il rapitore di lombrichi del Messico!! Beh, magari il caso non era esattamente quello. Okay, zitto stupido neurone!
-Ho proposto a mio figlio un lavoro qui, ma non è molto convinto. L'ho dovuto pregare molto perché accettasse di fare questa prova.-
-Non capisco signore.-
-Vedi.. Dovresti mostrargli un po' il mestiere, e.. Prova a trasmettergli un po' della tua euforia per questo lavoro eh! Te la senti?-
Puff! Niente caso. Niente aumento. Niente vittoria. Niente di niente! Solo uno stupido a cui badare!
-Oh emm.. Potrei avere un po' di tempo per pensarci?-
-Oh! Sicuro!-
Annuii gongolando mentre mi alzavo dalla sedia.
-A domani Swan! Confido in lei.-
Sorrisi ed uscii dalla porta, andando verso il mio ufficio.
Pff! Confido in lei Swan! Ah!! No, non lo faccio! Non ho ne voglia ne tempo per “ mostrare il lavoro ” ad un cretinetto..
Composi il numero del telefonino di Alice, che suonò a vuoto per più di un minuto, per poi far scattare la segreteria.
< Uff.. Al non so perché non rispondi, comunque io sto andando a casa, ci vediamo sta sera quando torni e ricordati di affittare quel dvd. Io penso a fare la spesa. Ciao >
Chiamai l'ascensore pigiando violentemente il tasto rosso. Ho un favore da chiederti! GNE GNE!!
Le porte dell'ascensore si aprirono con un lieve scampanellio ed entrai, pigiando il tasto del piano terra.
-Ehi! Ehi!!!!!- Dalle porte che ormai erano quasi chiuse spunto un braccio che le bloccò, facendole riaprire.
-Scusa, non ti avevo visto.- Borbottai abbassando lo sguardo.
Il ragazzo mi fece un cenno ed entrò, cliccando il tasto per il terzo piano. Sbuffai e mi esaminai le unghie, che poi erano inesistenti, della mia mano destra. Mi irritava un po' stare con persone che non conoscevo in spazi così stretti, e poi quella giornata non era una delle migliori.
-Brutta giornata?-
-Terribile.-
-Ti hanno licenziato?-
-No, mi hanno appioppato un cretinetto a cui dover mostrare il luogo di lavoro.- Mi massaggiai le tempie. Ma perché lo stavo dicendo a lui? Oh vabbè..
-Cretinetto?-
Sbuffai e cliccai nervosamente il tasto del piano terra.
-Scusa, non avrei dovuto. Mi dispiace è che non è una buona giornata oggi.-
-Mmm.. No tranquilla.-
Le porte dell'ascensore si aprirono, mostrando il corridoio dalle pareti gialline del terzo piano.
-Come hai detto che ti chiami?-
-Bella, Swan.- Dissi cordiale, sforzandomi di sorridere.
Mi strinse la mano.
-Piacere, Edward Cullen.-
Cullen? Il mio sorriso si capovolse in una smorfia mentre quel ragazzo usciva dall'abitacolo dell'ascensore.
-Il cretinetto.- Aggiunse nell'istante in cui le porte di ferro si stavano per chiudere. Lo vidi sorridere e andare via, mentre io rimasi pietrificata.
Possibile!? Tutte a me??! Cretinetto!! L'ho chiamato cretinetto! Oh mamma.. Questo mi licenzia. Iniziai a sbattere la testa nelle porte di ferro dell'ascensore. Stupida, stupida, stupida. Queste si aprirono, facendomi mancare il supporto, ed inevitabilmente facendomi cadere in avanti.
Okay, iniziavo seriamente a pensare che qualcuno lassù si stesse prendendo gioco di me oggi!

 

Oo oO Eccomi oO Oo

Allora!? Come vi è sembrato?? Ero un po' incerta se pubblicare o no questo capitolo, ma la mia amica mi ha convinto e quindi.. Eccomi qua >___<''

Mi piacerebbe sapere come vi è sembrato :) Un bacio <3

  
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