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Autore: purpleblow    28/01/2010    0 recensioni
Una raccolta di brevi storie (oneshot, drabble, flashfic) incentrata sui vari personaggi e\o pairing di FFVII (che possono essere sia Het che Shonen Ai).
01. Anxious Heart: "Era stato straziante per lui vedere le sue bellissime iridi color smeraldo, chiudersi per sempre. Quelle labbra non si sarebbero piegate mai più in un dolce e sbarazzino sorriso e non avrebbe mai più udito quella voce squillante e piena di entusiasmo, che tanto lo rallegrava.".
02. Ahead on your way: "Davanti all'entrata dell'ufficio di Tseng, Elena se ne stava immobile a guardarlo. Lei ammirava moltissimo il direttore dei Turks ed era così da sempre: un tempo lo conosceva solo perché ne aveva sentito parlare, nutrendo da subito per lui grande stima.".
03. Off the edge of despair: "Di fronte a lei c'era una persona che conosceva bene, ma che non vedeva da ormai tanto tempo per poter provare rancore nei suoi confronti: ormai gli screzi facevano parte del passato e di problemi ne aveva già fin troppi.".
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ahead on your way


Davanti all'entrata dell'ufficio di Tseng, Elena se ne stava immobile a guardarlo. Lei ammirava moltissimo il direttore dei Turks ed era così da sempre: un tempo lo conosceva solo perché ne aveva sentito parlare, nutrendo da subito per lui grande stima.
Però, trovandosi davanti a lui, non riusciva mai ad esprimere quello che sentiva nei suoi confronti. Si limitava a svolgere i compiti che lui le assegnava e chiedere se aveva ancora bisogno di lei.
"Se hai bisogno di altro...?" cominciò titubante, cercando però di mantenersi calma.
"No, ti ringrazio. Per oggi sei libera, fa' pure ciò che preferisci." questa frase era quella che meno avrebbe preferito udire. Elena cercava sempre di rendersi disponibile per lui, essendo questo l'unico modo che aveva per restargli accanto.
Nonostante tutto, era abbastanza palese che la congedasse visto che ormai era sera inoltrata e l'orario lavorativo era finito da un pezzo.
Era costretta dunque ad andarsene senza dire una parola, per poi trovarsi senza niente da fare. Avrebbe potuto raggiungere Reno e Rude al pub dove sicuramente si trovavano, ma non aveva affatto voglia di starsene tutto il tempo a guardarli bere, anche perché lei non avrebbe toccato una goccia d'alcool.
Sospirò e dopo qualche istante si decise ad abbandonare l'ufficio, salutando Tseng che era tornato ad occuparsi di alcuni documenti. Certo che avrebbe potuto anche farsi aiutare, vista la quantità di lavoro che lo impegnava!
Camminando lungo i corridoi della Shinra Tower, si recò in direzione dell'uscita, senza sapere neppure dove andare. Aveva solo voglia di stare un po' da sola a riflettere e, come al solito racchiudersi nel suo mondo fatto di pensieri e paranoie.
Se solo avesse avuto il coraggio di svuotare la testa, parlando con qualcuno, forse non sarebbe arrivata a fine giornata col mal di testa. Purtroppo Elena, nonostante sembrasse una persona allegra -quando ovviamente non si lasciava prendere dal nervosismo e dal senso del dovere- era in realtà una ragazza poco sicura di sé e molto introversa.
Da sempre si teneva tutto dentro, non riuscendo mai a trovare nessuno con cui parlare. Non che non si fidasse dei suoi colleghi, ma aveva paura che non l'avrebbero capita, soprattutto Reno, che conoscendolo avrebbe potuto fare dell'ironia e poi, per quanto riguardava Rude, non voleva certo disturbarlo con sciocchi problemi.
Dunque, come al solito si ritrovava da sola.
Tornando per un attimo alla realtà, si rese conto di essersi allontanata dall'edificio e così, stanca di camminare si sedette sullo scalino del marciapiede per riposare un istante.
Pensava a Tseng e al sentimento crescente che provava nei suoi confronti . Prima era solo grande stima ma... col passare del tempo si era accorta di provare anche attrazione verso quell'uomo che da sempre ammirava.
Detestava sentirsi così, non avrebbe mai voluto perdere la testa per il suo capo: lo trovava maledettamente sbagliato e controproducente. Lei, che era così ligia al dovere e si dannava l'anima per il suo mestiere, si era innamorata proprio del direttore dei Turks.
Scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri; forse doveva riflettere sulle future missioni e proporre a Tseng nuovi piani di... no. Non poteva continuare così. In fondo Reno aveva ragione a dire che il suo unico pensiero era il lavoro e fare colpo sul direttore -anche se il collega non intendeva di certo in campo affettivo.
Doveva darsi una regolata e decidere finalmente di concedersi qualche attimo di relax, pensando solamente a se stessa e forse, le cose sarebbero andate un po' meglio.
Per lo meno sarebbe andata un po' più d'accordo con i suoi compagni di squadra, che non le avevano nascosto cosa pensassero di lei. Non che la trovassero antipatica, però quando esagerava era insopportabile ed Elena non poteva far altro che dar loro ragione.
Rude le aveva consigliato più volte di prendersi una pausa. Smettere di correre in continuazione le avrebbe fatto solo bene, infatti lei era d'accordo, solo che non ci riusciva. Così facendo l'avrebbe anche aiutata ad inserirsi nel gruppo e diventare una di loro a tutti gli effetti.
Tutto questo le era chiaro, doveva solamente darsi da fare per raggiungere quel nuovo obiettivo, per quanto difficile fosse.
Per cominciare, pensò che fosse il caso di raggiungere i suoi colleghi e forse, stare un po' in loro compagnia l'avrebbe aiutata ad inserirsi, mostrando quel lato di sé che non era mai riuscita a far vedere.
Stava decidendo se andare da loro o meno, quando si sentì chiamare: quella voce l'avrebbe riconosciuta fra mille. Alzò la testa di scatto e si ritrovò gli occhi di Tseng puntati nei suoi.
"Elena, che fai qua fuori?" domandò lui, piuttosto sorpreso di vedere la ragazza seduta per terra, fuori dall'edificio, ma soprattutto a quell'ora tarda.
"Ehm... niente, avevo voglia di prendere una boccata d'aria." disse tutto d'un fiato, mentre le guance le si tinsero di rosso. Parlare con lui le faceva sempre uno strano effetto.
Si alzò in piedi, prendendo in considerazione l'idea di tornare alla Shinra, rimandando l'uscita con gli altri Turks al giorno dopo.
"Stai tornando alla Shinra?" a quella domanda Elena annuì, ma prima che potesse salutarlo, Tseng parlò di nuovo. "Sto raggiungendo gli altri, se ti va puoi venire anche tu.".
"Ma no, ti ringrazio. E poi, io non bevo neppure." si maledisse mentalmente, avrebbe dovuto accettare la proposta e invece aveva rovinato l'occasione di stare con Tseng, Reno e Rude.
"Allora lascia che ti offra un succo di frutta." le disse, rivolgendole un sorriso appena accennato.
Elena rimase per qualche istante a fissarlo, finché non tornò in sé e senza pensarci due volte annuì. Era stato l'istinto a farla parlare per una volta, evitandole inutili paranoie.
Ricambiò il sorriso e si affiancò all'uomo, ascoltandolo attentamente mentre parlava senza perdersi neppure una parola e tra una chiacchiera e l'altra raggiunsero il pub.
Non appena ebbero raggiunto Reno e Rude, il primo nel vedere Elena spalancò gli occhi per la sorpresa: mai avrebbe immaginato di vederla in un posto del genere.
"E tu che diavolo ci fai qui?" domandò il rosso.
"Quello che fai tu." rispose ironica, sedendosi di fianco a lui. Probabilmente sarebbero stati tutta la sera a lanciarsi frecciatine, ma al momento non le importava. Prima o poi, sarebbe riuscita ad andare d'accordo anche con lui.
Ciò che contava per lei, era aver fatto il primo passo per instaurare un nuovo rapporto con i colleghi. E poi, c'era Tseng con lei.
Le cose non avrebbero potuto andarle meglio quella sera, forse davvero ci sarebbe stata un'evoluzione della sua solita e noiosa vita di tutti i giorni. Ed Elena ci credeva con tutta se stessa.
Bastava aspettare e mettercela tutta: se ci riusciva nel lavoro, avrebbe potuto farlo anche per tutto il resto.
"E quindi stasera hai deciso di mandare a fanculo la diligenza, eh?" sbottò Reno, interrompendo i suoi pensieri. Lo guardò di sottecchi, teneva in mano l'ennesimo bicchiere di Gin, che già era a metà, nonostante lo avesse ordinato da qualche minuto.
"Uhm?" la ragazza non aveva capito minimamente quello che aveva detto, si era voltata nella sua direzione semplicemente perché dal tono aveva intuito si riferisse a lei.
"Credevo che Miss A-letto-presto-che-domani-si-lavora, fosse già nel mondo dei sogni." le fece notare con la solita punta di sarcasmo nella voce, anche se aveva qualcosa di diverso.
Quella volta non sembrava una frase detta con lo scopo di umiliarla e farla sentire fuori luogo.
"Capita di fare un'eccezione una volta tanto. E comunque, a differenza tua, domani sarò lucida e concentrata come si conviene a un Turk." ribatté composta come al solito, lasciando sfuggire al collega una risatina.
Era certo che una come lei non sarebbe mai cambiata sotto questo aspetto, però al meno si era concessa una serata in mezzo ai comuni mortali.
"Lascia che ti dica una cosa, tesoro: qualche eccezione un po' più spesso non è la fine del mondo." la giovane Turk si stupì delle parole appena udite, era la prima volta che Reno le dava un consiglio e soprattutto mostrava un minimo di apprensione nei suoi confronti.
Forse era l'effetto dell'alcool a renderlo un po' meno acido, ma aveva apprezzato comunque.
Annuì, piegando le labbra in quello che sembrava un sorriso e si voltò in direzione del direttore dei Turks: forse non avrebbe approvato? Voleva vedere se nella sua espressione ci fosse traccia di delusione, dopotutto era la sua sottoposta migliore e magari, vederla propendere per la cattiva strada non lo avrebbe reso più tanto fiero di lei.
Chiaramente era tutto un pensiero che si era fatta Elena dentro la sua testa, perché Tseng sembrava sereno e le rivolse un sorriso che la tranquillizzò. Che preferisse vederla allentare la presa dall'ossessione per il lavoro? In fondo, anche lui spesso si concedeva una serata in compagnia dei colleghi.
Quello che Elena non aveva mai capito in tutto quel tempo era che, prendersi una pausa e rilassarsi era lecito e non influiva affatto sullo svolgimento dei compiti. Anzi, staccare un po' era quello che ci voleva per evitarle di essere sempre nervosa.
"Vedi Elena, anche se eviti di pensare costantemente al lavoro, nessuno prenderà il tuo posto." dicendo quelle parole stupì tutti i presenti, ma lui con indifferenza portò l'attenzione al bicchiere che stringeva fra le mani e bevve un sorso della Vodka in esso contenuta.
Quello che Tseng aveva detto, aveva avuto un effetto devastante su Elena, che aveva apprezzato particolarmente. Grazie a lui, aveva acquistato tanta fiducia in se stessa, quella che prima non aveva.
Lei aveva solo bisogno di certezze, grazie ad esse non ci sarebbe più stato niente a bloccarla: avrebbe preso le sue decisioni -qualunque esse fossero- senza stare troppo a pensarci.
Improvvisamente le venne in mente una cosa che la divertì particolarmente; si voltò verso Reno e gli rivolse un'occhiata carica di ironia.
"Sì Reno, credo proprio che te ne pentirai..." sentendosi chiamato in causa, il rosso le rivolse tutta la sua attenzione, in attesa che le spiegasse il significato di ciò che aveva detto "Avermi intorno più spesso forse ti causerà una crisi di nervi. Oh, come mi dispiace!" vedere l'espressione allucinata di Reno, non aveva prezzo.
La biondina si mise a ridere di gusto al pensiero di diventare l'incubo peggiore del collega, che aveva via di scampo solo quando lei non era nei dintorni. Ma adesso, tutto sarebbe cambiato e le uniche vie di fuga si sarebbero chiuse.
Decisamente la situazione stava prendendo una piega inaspettata, che ad Elena non dispiaceva affatto. Stare in compagnia dei suoi strambi colleghi non era per niente male e soprattutto, aveva la possibilità di vedere più spesso Tseng.
Ben presto Elena sarebbe riuscita ad ambientarsi: questo era solo l'inizio. Le ci sarebbe voluto un po' prima di comportarsi con naturalezza, senza il solito atteggiamento composto, ma con il tempo ce l'avrebbe fatta.
Di certo, l'avrebbe resa una persona migliore e non le avrebbe fatto altro che bene.

[Fine.]


Angolino di Cami:
Scusate se quest'ultimo pezzo è venuto terribile, ma sappiate che sono in preda a una certa tachicardia... non credo vi interessi sapere il futile motivo XD
Ma comunque, questa shot era quasi finita da un bel po', l'ho ripresa solo oggi e l'ho finita.
Spero vi sia piaciuta e alla prossima!
   
 
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