Capitolo
uno.
“Ciao
zia! Come va oggi la situazione?”. Bellatrix
chiamò casa Jonas alle cinque del mattino.
“Bella,
cara, sai che ore sono?”
“Mmmhm... no, perché?”
“Perché
è molto molto presto, e ancora non si è svegliato
nessuno, e stavamo tutti dormendo, e ancora c'è pace e
tranquillità in questa casa e vorrei che durasse almeno fino
a
mezzogiorno...”
Uuuueeeeeee
uuuueeeeee, la quiete della casa era andata in frantumi.
Qualcuno
faceva il verso dell'ambulanza a squarciagola. Fate passare
fate
passare, emergenzaaa!
Dal
corridoio provenivano urla e passi affrettati.
“Si
è svegliato Nick...”. Denise Jonas si
alzò dal letto
immusonita. “Grazie Bella!”. Chiuse la cornetta ed
andò di
là.
Kevin
Sr invece rimase sotto le coperte, sbattendosene altamente
dell'ambulanza che gli
correva per casa.
La
stanza dei tre fratelli era divisa a metà, anzi in tre
parti.
Due di queste erano perfettamente ordinate, quelle di Kevin e Joe; la
terza era un nido di gatti di ogni razza e colore e un miscuglio di
giocattoli e coperte, non si capiva dove iniziasse e finisse il letto
o qualunque altra cosa ci fosse nascosta là sotto. Frankie,
per la sua incolumità, aveva una stanza tutta sua.
Nick
era sveglio proprio come aveva intuito Denise, e correva dalla camera
al bagno e viceversa con un secchio di acqua bucato: l'ambulanza. Era
il rito con cui era solito svegliarsi il ricciolino. Così la
madre ogni giorno si metteva le mani nei capelli perché
doveva
asciugare metà del corridoio e buona parte della camera dei
figli dopo aver sparato a una decina di gatti perché non ne
volevano sapere di andare a fare la pennichella mattutina da un'altra
parte.
Dlin
dlon. Il
campanello? Alle cinque
di mattina? '-'
Denise
scese le scale a fatica ed andò ad aprire.
“Ciao
zia!”
“Bellatriiix!”
gridò. Tutto il vicinato la sentì. E tutto il
vicinato
probabilmente odiò Bella tanto quanto mamma Jonas la odiava
in
quel minuto.
Dov'è
il mio mappuccino? Schiava, il mio mappuccino! gridava
intanto qualcuno in casa.
“E
adesso si è svegliato pure Joe! Povera me... entra Bella,
entra” disse tetra la nostra super mamma.
“Indovina...
buone nuove zia!” disse sorridente Bella mentre si sedeva al
tavolo
della cucina. Intanto
dal piano superiore continuavano a provenire urla del tipo uuuueeeeee
e schiavaaa!.
Denise
aveva i nervi a pezzi. Nonostante questo, si mise a preparare il
mappuccino per Joe e del caffè per sè. Bella
invece era
perfettamente sveglia e lucida e stringeva in mano un cartoncino
plastificato colorato.
“Non
ce la fai più a ritrovarti pazzi per casa? Non sai che fare
e
ti mangi le mani dalla mattina alla sera? La tua pace interiore
è
minata dall'instabilità altrui?” lesse con il
solito tono
sorridente e solare che usavano le presentatrici di Media Shopping.
“Che
è?” chiese super D.
“Una
pubblicità”
L'avevo
intuito =.=
pensò mamma
Jonas. “Sì, Bella... intendevo, di cosa?”
“Di
Media Shopping”. [“Aaaaah, allora ecco
perché quella
leggeva così!” NdLettori; “Nono, lei
legge così
qualsiasi cosa -.-''” NdAutrice]. Bella buttò la
pubblicità
plastificata nel cestino della spazzatura.
“Zia,
ho trovato questo pezzo di carta sotto al portico, davanti alla
porta”
Denise
guardò il pezzo di carta.
“Questa, Bella, si chiama lettera. Non è un comune
pezzo di
carta”. Aprì la busta e dentro vi trovò
effettivamente un pezzo di carta: un piccolo rettangolare bianco
biglietto da visita. Nasocomio Orfei
vi era scritto sopra, nosocomio
per star. Portaci i tuoi figli! Via delle Oche Giulive di Giugno sui
Campi Elisi davanti all'Antico Circo Caduto Abbattuto e Triturato
Offerto a Giove di Giovedì, numero millantanove ma visto che
Capodanno è già passato millantadieci.
Denise mandò
all'aria mappuccino e caffè e corse in camera a preparare le
valigie ai figli. Finalmenteeee!