Serie TV > Lost
Ricorda la storia  |      
Autore: speranza19    29/01/2010    1 recensioni
One shot scritta per l'iniziativa 2010: A year together del Fan fiction Contest - Collection of starlight. Shot sul Suliet *che novità lol*, ambientata negli anni Settanta a Dharmaville...da una semplice colazione si scatena il putiferio in Juliet e toccherà a James consolarla..cosa accadrà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Suliet *Sawyer/Juliet*'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rachels birthday

Io e la biondina avevamo un rito quotidiano.

Prima di andare al lavoro – io al servizio di sicurezza, lei alle officine – ci ritrovavamo nella mia cucina a berci qualcosa; di solito, mi preparavo un bel caffè forte. Mi aiutava davvero ad essere reattivo, a prima mattina ero sempre mezzo stordito. Invece a Juliet, tutta bella pimpante a differenza mia, una tazza fumante di the al limone, accompagnata da una montagna di biscotti, andava più che bene.

Dove poi mettesse quella infinità di calorie ingurgitate ogni santa mattina per me era un vero e proprio mistero.

Normalmente trascorrevamo quella mezz’oretta ridendo e scherzando, ma quella mattina Juliet era di poche parole. Anzi, per dirla tutta, era chiusa in un mutismo assoluto e mi aveva a malapena dato il buongiorno.

Il suo silenzio era assordante.

Ero stranito, ma forse avevo intuito il motivo di questo suo muro.

«Biondina, se hai finito il the mi passi la tazza così la lavo?», le dissi mentre ero chino nel lavandino per sciacquare le stoviglie.

Nessuna risposta.

«Dottoressa Burke, se ha terminato la sua bevanda calda gradirei che mi restituisse  il recipiente per poterlo pulire», le ripetei ironico. Il solito figlio di puttana, tanto per non smentirmi mai.

«Oh, scusami James. Non ti ho proprio sentito... Eccoti la tazza », mi rispose con un filo di voce.  

Mentre mi porgeva la coppetta la guardai dritto negli occhi; erano lucidi, gonfi e arrossati.

«Juliet, mi vuoi dire cosa hai?», la implorai avvicinandomi e mettendomi a sedere accanto a lei, davanti al tavolo. Oramai avevo compreso perché era ridotta così.

Mi ricordavo benissimo che una volta mi aveva raccontato che il compleanno di Rachel cadeva esattamente due mesi prima del suo, a marzo. E oggi ricorreva proprio quella data…

Però volevo me lo dicesse lei stessa, non desideravo forzarla. Per la prima volta in vita mia, cercavo di usare del tatto nei confronti di qualcuno.

«Non ho niente. Davvero» , replicò senza incontrare il mio sguardo.

A quel punto, esplosi.

« Ah davvero? Vuoi dirmi che stai così per un’allergia alle piante tropicali magari? Che non c’entra niente il fatto che oggi,  ventinove gennaio, tua sorella compia gli anni e che è il quinto compleanno che passate separate? », sputai tra i denti con un tono adirato. Il tatto che avevo tentato di utilizzare era andato allegramente a farsi benedire.

Juliet mi guardò tra lo stupito, il rincuorato e il triste e si tuffò tra le mie braccia in lacrime. Non l’avevo mai vista ridotta così.

« James…oggi mi sembra di impazzire…stanotte non ho fatto altro che pensare a lei,a Julian… siamo bloccati negli anni Settanta, non la rivedrò mai più… mi manca, mi manca tanto… » mormorava sulla mia spalla, ormai fradicia di gocce di pianto.

Non sapevo cosa fare, ero nel panico più totale, dato che Juliet continuava a piangere disperatamente. Non pensavo di scatenare tutto questo…

Era meglio che comunque  si sfogasse per bene. La strinsi forte a me, mi sembrava l’unica cosa giusta da fare. Sentivo che il mio abbraccio l’avrebbe aiutata.

Le spostai una lunga ciocca bionda dall’orecchio.

« Ti capisco biondina, non sia quanto. Il mio file lo hai letto, sai che ho una figlia che non ho mai incontrato. Io non so come stia, se cresce bene, se Cassidy le ha mai parlato di me, se sa chi è il suo papà e che gli assomiglia molto. Penso a lei ogni dannatissimo giorno, quando mi sveglio, quando mi addormento, quando vedo una bambina qui a Dharmaville… ma non devi reagire così, tu sei forte e lo sai. Ti prego, noi non abbiamo scelto questa situazione. Possiamo solo prenderne atto e conviverci. Ce la puoi fare », le sussurrai.

Le avevo appena confessato delle cose che non pensavo mai di poter dire ad anima viva, ma con lei mi sembrava di poter essere me stesso in tutto e per tutto. E questo mi piaceva, fin troppo.

« Hai ragione James. Non devo fare così. Alla fine ho passato tanti bellissimi momenti con Rachel e sono certa che lei mi dedica un pensiero ogni giorno, proprio come fai tu con Clementine. I nostri ricordi sono la cosa  più preziosa che ho. Anche se siamo lontane, lontanissime, il nostro legame non si spezzerà mai. E so che ogni volta che vede Julian vede me », affermò dolcemente.

Si staccò da me e mi guardò dritto negli occhi, quasi potesse immergercisi dentro. Le asciugai col pollice una lacrima dalla guancia e lei appoggiò la sua mano sulla mia, intrecciandole.

Un sorriso perfetto le illuminò il viso stravolto. Il tempo in quell’attimo si fermò ad ammirarlo, esattamente come me.

« Stai sorridendo! », dichiarai finalmente sollevato.

La spinsi contro di me, abbracciandola. Avrei voluto coprirla interamente con le mie braccia e trasmetterle forza con quel contatto.

Juliet mi strinse e la sua bocca finì sul mio collo. Quel contatto fece nascere un brivido che mi raddrizzò la schiena.

Deglutii pesantemente. Sembravo un adolescente idiota ed inesperto alla prima cotta.

« Sai perché sorridevo? Una cosa stupida… pensavo che solo un anno fa io e te eravamo come due sconosciuti, due perfetti estranei… », confessò.

« E adesso? », chiesi retoricamente. Sapevo già quanto lei significasse per me e quanto io significassi per lei.

Eravamo identici nell’intensità del nostro legame.

 « …e adesso invece non lo siamo più… ».

E ci baciammo ad occhi chiusi, sospesi in quel momento insuperabile.

_______________________________________

Angolo dell'autrice:

Questa mia ennesima shot sul Suliet *si, li amo assieme e se i Darlton me li dividono io li scortico viviiiii* partecipa all'iniziativa 2010: a year together , indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight } ed è basata al prompt 71. Come due sconosciuti.

Dediche:

Stefy, Any, Giuly e Laura: amiche, non so come ringraziarvi più, davvero... per la pazienza con cui leggete le mie storie e per i complimenti con cui mi riempite! Lost quest'anno finirà, ma il nostro legame (con tutte quante, nei blog della Eli e della Franci) non penso proprio! ^_^

Mapi: cara, la tua recensione della mia prima storia è stata splendida e sono felice dei nostri scambi di mail... conoscere persone intelligenti e non accecate dall'odio nel nostro fandom per quanto riguarda le ships è davvero molto difficile... spero che la shot ti piaccia! Hugs for you! 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Lost / Vai alla pagina dell'autore: speranza19