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Autore: Aiiimy    29/01/2010    1 recensioni
E' questo amore che imitiamo? A quindici anni, Victoire pensava di conoscere l'amore. Quando comincia a provare sentimenti contrastanti per il suo quasi-cugino Teddy, Victoire deve rivalutare tutte le sue convinzioni...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Aiiimy
Titolo originale: Masquerade
Traduttrice: NimueOfTheLake
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Masquerade



”Congratulazioni, Teddy!”

Victoire gettò le braccia al collo del diciassettenne dai capelli blu e lo baciò dolcemente su una guancia. Le guance di lui si arrossarono leggermente, ma Victoire immaginò che fosse per il troppo whisky incendiario che aveva bevuto.
Ne aveva bevuto un po' anche lei, nonostante sua madre gliel'avesse proibito.

“Sono così contenta per te! Finalmente il Capitano di Grifondoro! Come avevi sempre voluto” farfugliò, con un sorrisone.

“Grazie” sorrise lui. “Hai intenzione di provare a entrare in squadra, Vic?”

“Io?” sbuffò Victoire “col cavolo che ci provo!”

“Victoire Weasley! Langue!” urlò Fleur dall'altra parte della stanza.

Victoire ridacchiò. “Pardon, Maman!”

Teddy le lanciò un'occhiata strana.

“Che c'è?”

“Oh, scusa. Avevo solo dimenticato che sei francese...”

Victoire alzò un sopracciglio perfettamente arcuato. “Non lo sono.”

“Beh, sì, lo so. Intendevo dire che parli francese.”

Lei gettò la testa all'indietro e rise. “Ma va'! E' uno dei miei molti talenti! Sono anche per un ottavo veela! Lo sapevi?”

Lui rise insieme a lei, ma sembrava un po' a disagio. “Io...uhm...l'avevo notato...Comunque...perché non provi a entrare in squadra?”

Victoire chiuse un attimo gli occhi. La testa le scoppiava. Quando riaprì le palpebre pesanti realizzò quanto si trovasse vicina a Teddy. Sentì un piccolo fremito attraversarle il corpo e si ritrasse, d'istinto.

“Stai bene?”

Scuotendo leggermente il capo in modo da far muovere i suoi riccioli biondi, Victoire tentò di rispondere.

“Sto bene, grazie. E per la domanda di prima, io detesto il Quidditch...”

“Cosa?” guaì lui. “Entrambi i tuoi genitori giocano a Quidditch! Diavolo, tutta la tua famiglia gioca a Quidditch!”

Incrociando le braccia, ribattè: “Zia Hermione no.”

Teddy aggrottò le sopracciglia. “Non siete consaguinee.”

“Nemmeno Nonna Weasley!”

“Un tempo sì.”

“Wow. Davvero?” Victoire lanciò uno sguardo a sua nonna. Non sembrava il tipo.

“Stai mentendo, Lupin!”

Teddy gemette. “Beh, forse sì. Ma continuo a non capire.”

Victoire alzò le spalle e sbadigliò. “Vado a letto.”

“Buona notte, Vic.”

“Buona notte, Teddy.”

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“Réveillez-vous, mon chéri!” trillò Fleur ad alta voce.

Victoire gemette e si coprì la testa con il cuscino. “Ancora cinque minuti!”

“Non! Maintenant!”

Sospirando con forza, Victoire rotolò giù dal letto. Atterrò con un sonoro Tump sul pavimento.

“Victoire?”

“Non preoccuparti per me, mamma! Sto bene!!” grugnì Victoire.

“Très bon! Habillez-vous maintenant!”

La stanza prese a vorticare e Victoire dovette aggrapparsi saldamente al letto per non cadere, di nuovo. “Okay, okay. Mi sto vestendo.”

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L'orologio provocò Victoire e suonò “Sono le sette, oh, biondina!”

“Sta' zitto!” mormorò lei. “Guarda che ti affatturo entro il finesettimana”

Una risatina dietro di lei la fece saltare. “Teddy! Non farlo mai più!”

“Non fare che?”

“Prendermi alla sprovvista! E poi che ci fai qui?”

“Faccio colazione” rispose lui, sorridendo.

La raggiunse al tavolo e aspettò. “Cosa?” domandò Victoire.

“Aspetto che mi prepari la colazione.” annunciò Teddy. “No?” aggiunse, per sicurezza.

Victoire alzò gli occhi al cielo e ribattè: “sei maggiorenne, fattela da solo!”

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Facendo scattare la chiusura della sua borsetta, Victoire tirò fuori un paio di monetine. Le posò con delicatezza nella mano tesa della strega che aspettava di fronte a lei.

“Grazie, cara.”

Victoire prese i dolci e tornò nel suo scompartimento. Le sue tre più care amiche, Lauren, Sophie ed Emma, stavano già discutendo animatamente.

“Posso assolutamente fare il battitore!”

“No, non puoi Em. Puoi fare la cercatrice!”

“Lei può fare tutto quello che vuole, Lauren!”

“Non ha la corporatura adatta!”

“CE L'HO!”

“NON CHE NON CE L'HAI”

“ZITTE, TUTTE E TRE!”

Tre teste si voltarono in direzione di Victoire. Era in piedi, le mani sui fianchi, in una perfetta imitazione di Molly Weasley. Le sue amiche scoppiarono in una risata isterica.

“Oh, Vic!” esclamò Emma “Eri identica tua nonna!”

Sophie annuì, con lacrime di gioia che le rigavano il volto. “Ah ah ah!”

Victoire avvampò.

“Sei anche fisicamente identica a lei!” commentò Lauren.

Victoire alzò gli occhi al cielo.

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Era assodato. Victoire odiava i ragazzi. L'unica cosa che importava loro era il Quidditch.

“Hai visto, Victoire? Non è stato fantastico?”

“Sì, fantastico!” ripeté lei, sarcastica. Craig sembrò non accorgersene. Era troppo preso dal gioco.

“WOO!” urlò Craig, lanciando pugni in aria. “Hai visto che ha fatto Lupin? E' stato...”

Victoire a stento lo sentì. Appena lui aveva menzionato Teddy, lei aveva preso a ispezionare il campo. Lo vide schizzare via, una striscia blu e rossa. Applaudì quando lo vide segnare un altro punto.

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“Scusa il ritardo!”

Gli occhi di Teddy si spalancarono. “Victoire! Che cosa ci fai...?”

“Faccio i provini come cacciatrice, sciocco!”

Lui la fissò. “Oh.”

Victoire gli sorrise raggiante e raggiunse gli altri. Teddy la seguì con gli occhi, scuotendo la testa.

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“Victoire, è il tuo turno.”

Pallida e tremante, Victoire si arrampicò sulla scopa presa in prestito dalla scuola e iniziò. Traballò vistosamente mentre saliva sempre più in alto.

“Tutto bene?” urlò Teddy.

“Ah-ah”

“Uhm...Ok. Andiamo, allora.”

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Singhiozzante e ricoperta di fango, Victoire fuggì dal campo. Sentì Teddy ed Emma che la chiamavano, ma non si voltò. Era così imbarazzata.

“Vic? Cosa c'è?”

Si lanciò tra le braccia di Lauren e singhiozzò contro la sua spalla. Sophie si unì all'abbraccio e sussurrò parole di conforto.

“Ne vuoi parlare?”

“Credo di sì” singhiozzò Victoire. Le precedette verso il dormitorio.

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C'era un silenzio attonito. “Ragazzi?”

Sophie lo ruppe per prima. Cominciò a ridere a squarciagola, dondolandosi avanti e indietro. Lauren la guardò, mordendosi le labbra. Le sfuggì un sorriso, e presto entrambe si stavano rotolando sul pavimento.

“Sono felice che troviate il mio dolore tanto divertente!”

“Vic! Andiamo, è divertente!”

“Ma sì, rilassati!”

Victoire era furiosa. “E' stato imbarazzante!”

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Teddy si scaravantò nella stanza e inciampò nelle gambe di lei. “Ahio!”

Fece una smorfia e si tirò su dal pavimento. “Scusa!”

Victoire annuì e tornò al suo saggio. “Vic?”

“Sì?” disse lei, senza guardare in alto.

“Perché l'hai fatto?”

Questa volta lei alzò gli occhi per incontrare il suo sguardo.

“Non lo so.” mormorò.

“E' che non ti capisco più.”

Ricacciando indietro le lacrime improvvise, Victoire sussurrò “Cosa?”

Teddy gemette e si sedette accanto a lei. “Perché cerchi di cambiare quella che sei?”

“Non lo sto facendo” protestò lei, contorcendosi, a disagio. Teddy le strinse la mano nella propria, e lentamente sfregò il pollice contro il palmo di lei.

“Lo stai facendo. Ma non so perché.”

Victoire tirò via la sua mano e si alzò. “Forse non mi hai mai conosciuta!”

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Non parlavano da settimane. Victoire ignorava Teddy e non è che lui stesse facendo chissà quale tentativo per parlarle. Mancava solo un mese al diploma di Teddy, e ci sarebbe stata una grandissima festa, ma Victoire non sarebbe andata.

“Oh, andiamo Victoire! Devi andare!”

Lanciando un'occhiataccia alla sorella, rispose “No che non devo.”

“Ma si diploma, sorellina! Ci sarà tutta la famiglia!”

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Victoire non era felice. Sua madre l'aveva obbligata ad andare alla stupida festa di Teddy! Tutto quello che lei chiedeva erano un paio di mesi o giù di lì senza vederlo! Doveva vederlo in pratica tutti i giorni e stava diventando matta!

“Andiamo, Vic, prepariamoci.”

Dominique stava guardando Victoire, aspettando ansiosamente la sua risposta. Non sarebbe stato tremendo farlo per il bene di Dom, no?

“Okay, Dom, mi arrendo. Mi sistemi i capelli?”

“Evviva!” strillo Dominique, gettando le braccia al collo di Victoire. “Non te ne pentirai!”

Victoire gemette involontariamente.

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“Wow, Vic! Sei bellissima!”

Victoire era perplessa. Teddy le stava facendo un complimento?

“Grazie” rispose Victoire. “Anche tu stai niente male!”

Teddy sorrise. “Vuoi ballare?”

“Penso di sì!”

Afferrandole la mano, Teddy la condusse sulla pista da ballo.

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“Penso di aver capito!” annunciò Teddy all'improvviso.

Victoire alzò la testa dalla spalla del ragazzo. “Eh?”

“Non dire niente per un secondo.” sussurrò lui, con voce rauca.

Victoire sussultò.

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“Penso che mi sto innamorando di te, Victoire.” ammise Teddy dopo che si furono separati.

Gli occhi di lei si riempirono di lacrime. “Teddy...”

“Dici solo quello che senti davvero.” la pregò Teddy.

“Hai ragione. Su tutto. Non mi stavo comportando per come sono realmente. Mi dispiace così tanto, Teddy! Provo i tuoi stessi sentimenti.”

Teddy ghignò e, come se niente di straordinario fosse successo, le fece fare una giravolta. Iniziarono a muoversi a tempo con la musica. Victoire chiuse gli occhi e strinse le braccia intorno al collo di Teddy.

“Niente più recite” promise Victoire.

“Niente più recite” convenne Teddy.

  
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