Anime & Manga > Higurashi no naku koro ni
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Autore: francycnarf    29/01/2010    1 recensioni
Tu dormi ed io ti guardo, sdraiato affianco a te;
Gli occhi persi nei tuoi capelli verdi e lunghi, sul tuo viso giovane e contento.
Mi sembra ancora tutto impossibile…
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Kasai x Shion

Disclaimer: Higurashi No Naku Koro Ni è un anime ( manga ed anche videogioco) prodotto e pubblicato dallo Studio Deen; la presenza di questa fan fiction ha solo scopi di intrattenimento, non di lucro.

Note d'autore:Ma salve! ^^ Mi sono detto: tanto vale pubblicare qualche altra vecchia fiction che avevo composto in passato! Ne ho altre nella cartella Documenti che tra poco litigano per esser pubblicate XD ma non c'è fretta! E sì, magari un giorno pubblicherò anche la mia primissima fiction ( Naruto) u.u Se mi và u.ù'. 

Per quanto riguarda la seguente fan fiction, è scritta in modo abbastanza semplice e chiaro, poichè è un sentimentale POV su Kasai ( sì, la guardia del corpo di Shion XD E sì, anche lui ha un cuore!), quindi non è il caso di usare linguaggi, a mio parere, troppo contorti quando la focalizzazione è intrinseca nel personaggio. Poi ovviamente ho sempre preferito un linguaggio semplice, fluido e che conta sul contenuto, al posto di uno ampollo, contorto e troppo "formalistico", ma è un mio modo di vedere le cose ovviamente xD. 

Buona visione!



Era la mattina del primo luglio del 1985.

Come sempre ti aspetto fuori dalla mia macchina, attendendo che tu ti dia una sacrosanta mossa.

Mi accendo perciò la mia sigaretta mattutina e inizio ad annoiarmi.

Ti guardo dalla finestra davanti e sei tornata per la decima volta davanti a quel maledetto armadio a cambiarti!

Hai appena diciotto anni e già perdi un’ora a vestirti, come se fossi una donna di gran carriera alle prese con un vestito per un importante colloquio d’affari.

Tanto alla fine so già che ti metterai lo stesso modello, non fai storie.

Ne avrai una decina di vestiti simili…

Controllo la benzina, girando la chiave della macchina.

Sì, c’è, ma non basterà per tutta la giornata.

Però, che seccatura dover arrivare in città, accompagnarti a scuola, fare la spesa, giungere al casato Sonozaki per fare rapporto sulle ultime 24 ore in cui ti ho fatto da guardia del corpo.

- A quella ragazza non basta una guardia del corpo, ci vuole un Demonio per tenerla a bada- mi dice scherzoso il collega a cui faccio rapporto.

Ghigno alle sue parole e riprendo a fare i miei servizi, tra cui la spesa.

Vengo a prenderti a scuola ed entri in macchina, sedendoti dietro.

E’ ormai pomeriggio inoltrato.

La strada per arrivare all’Angel Mart è un po’ lontana.

Inizio il mio solito giro di domande, le quali sono più un segno di educazione e galanteria, piuttosto che sintomi di mero interessamento:

- Come le è andata la giornata, Shion-san?-

Tu, seduta affianco a me, con le gambe accavallate e gli avambracci dietro la nuca, guardi davanti e domandi all’improvviso:

- Kasai, non sei sposato, vero?-

- No, signorina, non sono così masochista…- ironizzo, aggrottando le sopracciglia per la domanda – Perché me lo domanda?-

- Così… Oggi abbiamo appunto parlato del matrimonio. Sai, nella lezione di educazione civica. Tu sai con chi mi sposerà la nonna, Kasai?- domandi un po’ triste.

Afferro subito al volo il tuo pensiero. O comunque ritenevo che fosse quello!

“ Di certo non con Satoshi-kun…”

Hai una cotta per quel ragazzo da una vita ormai, sebbene sia in coma profondo.

- Non ne ho idea, signorina… Ma non sono pensieri che dovresti già fare… A mio parere…-

Dal riflesso del vetro della macchina, noto che mi guardi.

Sembri un po’ arrabbiata.

- Non avrò intenzione di sposarmi con nessuno che non voglia IO, in prima persona… Se quella vecchiaccia avrà intenzione di opporsi, tu mi aiuterai però, vero?-

Silenzio religioso.

Chi metterei in primo piano?

I miei servigi per la famiglia Sonozaki o solo per te?

Soldi o te?

La tua infelicità o la felicità?

- Sono agli ordini dei Sonozaki, Shion-san…non posso permettermi di disobbedire.. . E lo sai…- ti lancio una rapida occhiata.

Quello che vedo mi da una leggera stretta al cuore.

Tu che piangi… Mi guardi con occhi impauriti e sdegnati, arrabbiati e disgustati.

- Lasciami qua…- dici poi.

Sapevo che avresti detto così.

- No…- rispondo inflessibile, guardando davanti a me, mentre un raggio di sole colpisce i miei occhiali da sole scuri.

- Ho detto lasciami…!-

- Ripeto di no, spiacente…-

Spingi ripetutamente il sediolino anteriore da guidatore con i piedi e strilli:

- FERMA QUESTA CAZZO DI MACCHINA!-

Irritato do una frenata brusca e fermo la macchina.

Ringrazia iddio che la strada è deserta e che hai messo la cintura, stupida ragazza.

Ti sento aprire la portiera e te ne vai.

Come sempre… Ogni volta che ti incazzi con me, non puoi fare a meno di fare queste sceneggiate da tragedia greca.

THUD.

Ah, stavolta mi dai anche un calcio alla portiera.

Te ne vai a piedi senza voltarti, arrabbiata.

Forse stavolta un po’ me lo sono meritato… Solo un po’.

Respiro e ti seguo con la macchina, a cinque chilometri l’ora, affiancandoti.

- Dai, sali Shion…-

- Dovrai chiedere un extra alla vecchia per mettermi le mani addosso e costringermi- fai a denti stretti, senza guardarmi negli occhi.

- Shion, ti ho detto le cose così come stanno… Vuoi che mi venga tagliata la testa per le tue decisioni?-

Ti avvicini di nuovo all’auto e mi rispondi velenosa:

- Se fossi un vero amico però, lo faresti, io per te l’avrei fatto senza esitare…-

THUD .

Altro calcio alla macchina.

Rimango a guardarti mentre te ne vai verso il ristorante dove lavori.

- Stronzetta…- mormoro a denti stretti, parcheggiando la macchina, chiudendo tutto a chiave e inseguendoti in un battibaleno.

Ti prendo per un braccio, forte, come non ho mai fatto, ti trascino in un vicolo collegato alla strada e ti rispondo acido:

 - Se tu fossi una ragazza coscienziosa, invece, certi pensieri nemmeno li faresti… Metterci contro la leader dei Sonozaki… Tu ti sei bevuta il cervello… Non l’avresti fatto al posto mio-

- Quindi non mi riterresti una tua amica!- cerchi di scrollarti, invano.

- No…- dissi annuendo.

-…Allora lasciami…-

- No…- ti rispondo io con un sorrisetto. Ti tiro a me, per una volta, e ti stringo al petto, cingendoti con un braccio, mentre con l’altro mi fumo l’ennesima sigaretta. Non opponi resistenza… Invece io temevo un bel calcione ai gioielli, stranamente.

- …Perché sei più di un’amica…- le spiego -  E se ti metterai contro la tua famiglia, non avrò più l’opportunità di proteggerti, o di starti vicino…- appoggio il mento alla tua nuca,  suoi tuoi bei capelli verdi.

Cala il silenzio.

Sento solo i battiti del tuo cuore, forti… Magari era il mio?

- Ma… Kasai…- esiti… Cosa vorrai mai dirmi, Shion-chan?

- Co-come fai ad essere così cieco?...-

Ecco, una volta tanto che mi facesse un complimento!

- Perché mai, sentiamo, o regina dei misteri?-  ridacchio.

- Non sfottermi…- borbotti pestandomi un piede - … Sei stupido e basta…- ti imbronci, scivoli dalla mia presa e te ne esci dal vicolo.

Vedere il tuo sedere che si allontana e che viene illuminato dalle luci del tramonto non è mai una delusione, tanto che mi abbasso un po’ gli occhiali da sole.

Dopo che ho guardato abbastanza, alzo la voce e domando soave e divertito:

- Ti passo a prendere alle sette allora?-

Ti fermi e mi guardi con i tuoi occhi verdi e furbetti.

- Non fare tardi - mi sorridi un po’ più tranquilla.

Dopodichè te ne vai a lavorare.

Torno intanto alla mia macchina e sospiro.

Come detto prima, il mio è un vero e proprio lavoraccio.

Accendo il motore e parto.

Non percorro nemmeno cento metri, che ti vedo attraversare la strada. Ormai sei arrivata.

Suono col clacson, per attirare la tua attenzione, apro il finestrino della mia portiera e mi sporgo con il capo.

- Ehi! Allora? Me lo dici o no perché sono cieco?-

Ti volti e mi sorridi divertita, ma con una punta di enigmaticità.

- Semplice! Perché con le donne non ci sai fare___- ed entri nel locale, facendomi la linguaccia.

Io?! Prima ti abbraccio, ti spiego le mie ragioni in modo tanto sincero, tu mi pesti un piede, mi dici che sono cieco e te ne vai; e in più mi fai anche la linguaccia!

Dannata Shion Sonozaki. Tua sorella gemella, Mion, evidentemente già non ti sopportava quando sei nata.

Getto la sigaretta rimasta a metà, parto con la macchina con un solo pensiero:

 

“ Forse sono davvero cieco… Cieco di un cuore… Me l’hai preso tu, dannata Sonozaki…”

 

E mai avrei pensato che stanotte me lo avresti reso con un bacio ed un:

- Ai shiterou-

  
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