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Autore: Aleu    30/01/2010    1 recensioni
Fan fiction ambientata dopo il ritorno di Sousuke da Hong Kong. "Non è affetto di certo quello che voglio da lui. Quello me lo dimostra ogni giorno con il suo modo ossessivo di proteggermi, con piccoli gesti che mi scaldano il cuore, certo… Ma a me non basta."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kaname’s pov

 
Sto iniziando a dubitare della mia sanità mentale. Forse ho tendenze al masochismo… ancora non so.
Non posso credere di star veramente facendo tutto questo per un ragazzo così… così… stupido, idiota ed insensibile!
Possibile che sia tanto autolesionista da innamorarmi di un tipo che mi dice davanti a tutti i miei amici “Chidori, hai il naso sporco” e che lo esponga con una chiarezza ed un’ intensità tale da farlo passare per la notizia più importante delle ultime ventiquattrore?!
No, sono malata… devo ritirarmi in uno chalet di montagna e meditare sulla vera essenza del mio essere…
Grrrr…
Se solo non l’avessi mai incontrato… uffa! Perché sono una wishper?!
Naturalmente so già che questi pensieri svaniranno non appena la mia ira si sarà dissolta ma per ora li lascio a piede libero…
Fantastico… come se non bastasse mi ritrovo affianco al mio nuovo pseudo cagnolino Ono-D che mi gironzola attorno con gli occhioni dolci e l’espressione adorante dipinta in viso.
Assolutamente insopportabile.
Santo cielo, non posso credere che abbia fatto tanto la civettuola con lui… mi ha proposto un appuntamento. Naturalmente ho accettato ma la trasformerò in un’uscita di gruppo così che possa essere presente anche Sousuke. Ancora non ho deciso però chi sarà il ragazzo a cui dovrò riservare più attenzioni. Ono-D neanche a parlarne (insomma, se proprio devo farlo voglio almeno che sia una persona gradita!)… il povero Kazama si troverebbe in una situazione troppo spinosa per lui… della mia classe non c’è nessuno degno di nota… con Hayashimizu non funzionerebbe mai… il mio vecchio senpai delle medie? No, neanche lui… è stato così carino con me, non mi va di deriderlo in questo modo… un momento… Tsubaki!
Bhe, credo che con lui potrebbe andare bene… è carino, a volte penso che sia un po’ interessato a me, non gli sono abbastanza affezionata per pentirmi di prenderlo in giro e poi… cosa più importante… lui e Sousuke sono in eterno conflitto! Oh fantastico! Questo non farebbe altro che alimentare la competizione tra i due!
Oddio.
Sto ragionando proprio come vorrebbe che ragionassi Kurz. È terribile! Altro che chalet di montagna… mi ci vuole proprio un corso zen…
Però, accantonando i sensi di colpa, è l’idea migliore.
Bene, ora non devo far altro che definire i dettagli.
“Ono-D? Allora siamo d’accordo per stasera, vero?” chiedo.
“Certamente, karaoke alle cinque” dice contento.
“Perfetto!”trillo fingendomi allegra.
Naturalmente non ho nessuna intenzione di dirgli che inviterò anche Sousuke, Kyoko, Kazama, Mizuki, Tsubaki e Ren. Spero che non si mettano in mezzo anche Melissa e Kurz, trovandomi in loro compagnia sarebbe per me più difficile recitare la mia parte…
Già sarà traumatizzante vestirmi con quegli osceni vestiti che mi ha dato Kurz (non voglio assolutamente sapere dove li abbia procurarti), figuariamoci come sarei nervosa se sentissi le sue risatine sommesse minimo ogni sette secondi!
“Allora…” incomincia Ono-D avvicinandosi maliziosamente al mio corpo e prendendomi per un polso.
“Noto con immenso piacere che ti sei finalmente resa conto di essere attratta da me. Oh, Kaname, ma ci voleva così tanto? Abbiamo perso tanto di quel tempo…” lascia in sospeso la frase avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
No. Questo mai.
Sento l’impellente bisogno di allontanarlo da me, subito, prima di scoppiare. Quello che sta per accadere non potrei mai sopportarlo. È successo già una volta, la prima volta per sbaglio, non tollero che avvenga ancora.
Gli punto una mano sul petto allontanandolo bruscamente da me, lasciandolo con le labbra socchiuse e l’espressione sognante.
“M-ma…” balbetta offeso mentre stringe la presa sul mio polso.
“Oh mamma mia quant’è tardi! Tra un po’ dovrebbe iniziare la sesta ora. Se non ci sbrighiamo arriveremo in ritardo” snocciolo repentinamente.
Oh, patetico. Non riesco proprio ad inventare di meglio che la stupida scusa dell’orario? La solita giustificazione del tempo che vola vista e rivista in chissà quanti film stucchevoli.
“Kaname stai perdendo smalto” mi dico mentalmente.
Mi libero velocemente dalla sua presa girando il polso facendo pressione sul pollice (ecco, Sousuke serve anche a questo…) e mi avvio spedita e tracotante di falsa gaiezza verso l’atrio scolastico, convinta più che mai di ritornare immediatamente in classe per non offrire altre imbarazzanti occasioni al mio nuovo cagnolino.
Sono ormai nel corridoio quasi deserto quando, all’improvviso, vengo atterrata da “qualcosa” che piomba rudemente su di me schiacciandomi al pavimento.
“Chidori, non muoverti” mi impartisce la voce glaciale posando di malagrazia una mano sulla mia testa pressandola sui mattoni ruvidi e posizionando l’altra sulla mia schiena per impedirmi di alzarmi…
No, anche questo oggi! Non ne posso più!
“Sousuke!! Lasciami, ora, subito, immediatamente!”
Niente. Riesco a notare con la coda dell’occhio il suo sguardo concentrato fuori dalla finestra, verso dei palazzi alti che confinano a poca distanza con la zona della scuola in cui ci troviamo.
“Mi fai male!” mugugno piccata tentando inutilmente di sfuggire alla sua presa d’acciaio. Impresa impossibile... eh, non è proprio Ono-D…
Al suono delle mie parole Sousuke toglie subito le sue mani dal mio corpo e si rimette in ginocchio.
“Che cos’è successo questa volta, eh? Hai visto qualcuno giocare con delle pistole giocattolo? Hai notato un ragazzo senza la nostra divisa scolastica nel cortile? Il cane della signora che abita qui vicino aveva un comportamento sospetto??” lo schernisco inviperita riportandomi celermente in piedi e massaggiandomi piano la schiena indolenzita dalla sua mano pressante.
“Qualcuno ti ha puntato un laser addosso! Ne sono più che sicuro, non è la prima volta che accade” mi dice allarmato.
“Oh naturalmente! ... Quando la smetterai di essere così maniacale Sousuke?! Il tuo comportamento è a dir poco detestante!” sfogo su di lui la mia frustrazione accumulata nelle ore precedenti.
Lui mi scruta intensamente con i suoi occhi terribilmente freddi e distaccati. Quasi mi sento mancare sotto la forza di quello sguardo. Dietro l’apparenza glaciale ed imperturbabile si riesce quasi a cogliere un’imprevista intensità ed un subitaneo ardore che maschera nel giro di pochi attimi. Uno sbattito di ciglia ed i suoi occhi ritornano impenetrabili tanto che neanche io, che sono a meno di un metro da lui, riesco più captare alcuna emozione.
“Cerco solo di proteggerti”dice grave riportando lo sguardo fuori, nell’insolito grigiore dell’aria pomeridiana.
Chiudo gli occhi inspirando lentamente. La mia ira si placa mentre il mio animo accoglie placidamente la tristezza che provocano in me quelle parole e mi sento terribilmente stanca, desiderosa di gettarmi tra le sue braccia per farmi sorreggere, per farmi aiutare a sostenere un peso tale da non riuscire più sopportarlo da sola. Se lo facessi ora… porrei fine a tutto. Interromperei questo patetico teatrino che infantilmente sto mettendo in atto per indurlo a cercarmi. Come al solito però, il mio orgoglio me lo impedisce. E non è solo la fierezza che me lo vieta. Forse c’è anche una piccola dose di voglia di essere desiderata. E se mi arrendessi ora, sarei io che mi concederei a lui ridicolmente.
No, non ne ho alcuna intenzione… voglio fare le cose a modo mio.
“Forte e sicura di te, Kaname! Lascialo marinare lentamente… solo così puoi farlo vacillare. Quel ragazzo è forte… non si fa corrompere presto! Non aver paura di infierire, non dargli tregua, punzecchialo e rimproveralo. Da poco adito alle sue parole, ridi e  flirta con gli altri ragazzi. Man mano lo vedrai sempre più debole... ma naturalmente i miei accessori saranno il colpo finale… hihihihi. BAM! Centrato in pieno” Questa è la tattica suggerita dal pervertito.
Per ora diamogli, fiducia… mettiamola in atto!
“Potresti farlo più discretamente? Aspetta un attimo… sbaglio o non è più tuo compito proteggermi? Quindi Sousuke… io direi di darci in taglio!” provo ad usare il tono più convincente che conosca con aggiunta di una nota lievemente stizzita.
“Che io non sia più incaricato alla tua sicurezza è vero. Tuttavia questo non significa che debba ignorare eventuali pericoli” il tono asciutto e distaccato, parla con lo sguardo ancora puntato sugli edifici più alti.
“E perché non lo fai? Io starei più tranquilla, tu provocheresti meno problemi all’intera società, la scuola non dovrebbe più sborsare valanghe di soldi per riparare i tuoi danni e forse potremmo anche andare d’accordo!” urlo sfacciatamente.
Sousuke riporta lentamente lo sguardo su di me, in silenzio.
Fuori inizia a piovere. Il ticchettio delle gocce d’acqua che si infrangono sui vetri affianco mi mette leggermente a disagio. È da quella maledetta sera in cui Lui ha osato poggiare le sue labbra sulle mie che non sopporto più la pioggia. Mi ricorda le sue parole, il suo tocco, la solitudine e la disperazione che ho provato… la decisone infine di rivelarmi a Sousuke. Promessa che non ho mantenuto.
Mi rammenta l’amaro sapore della separazione, il tormento di quelle notti insonni, la paura che si impossessa velocemente dell’animo, l’innata lucidità del corpo nella confusione della mia mente e ancora altri ricordi, delineati dal terrore, dall’incredulità e incertezza, dal caos e dall’assurdo silenzio della morte.
Malgrado ciò… non devo lasciarmi condizionare dalle mie emozioni, devo vincerle e superarle, forza!
“In effetti lo potrei fare, tuttavia, perdonami. Non ci riesco” la sua voce è dura e sicura, come i suoi occhi che ora scrutano i miei leggermente spaesati.
“Bhè… provaci!” mi ritrovo a dire.
Silenzio.
“Chidori, davvero non mi sopporti?”
Oh. Oh oh. Oh oh oh.
Voglio eclissarmi!!
Fantastico, bene, splendido. Ed ora che gli dico?
Se gli dicessi di no magari si arrabbierebbe ed il mio piano andrebbe a rotoli. Insomma, non sto mica nella sua testa!
E se gli dicessi di sì? Oh cielo, ma Kurz mi ha detto di non farmi vedere minimamente interessata a lui! “Lascialo marinare lentamente” così mi ha suggerito.
Quindi? Che faccio?
Ooooo… opto per una via di mezzo!
“Bhè, no Sousuke… io … non è che non ti sopporto… cioè,sì, alcune volte mi verrebbe da buttarti fuori dalla Tokio Tower ma… altre volte ti… ti… accetto di buon grado”
S-C-H-I-F-O-S-O!!!
Ridacchio nervosamente portandomi una mano dietro la nuca.
Oddio che pena!! Ma che cos’è che ho detto? Non lo so neanch’io.
Mi guarda corrucciato (non a torto!!) tentando di afferrare il vero senso delle mie parole sconclusionate.
“Oh Sousuke, lascia perdere…” mi volto incamminandomi imbarazzata verso la nostra classe.
Ho combinato un bel casino… credo. Non sapevo che dire!! Non è così facile mentirgli senza innescare nessuna reazione negativa… ci ho provato e ho fallito.
Wow.
“Chidori!”
La mia mano si blocca sulla maniglia della porta, mi volto verso di lui ancora un po’ rossa in viso ma sinceramente curiosa. Cosa vorrà ancora? Giuro che se mi dice che ho qualche altro minuscolo chicco di riso in volto lo catapulto fuori dalla finestra in meno di un secondo.
“Che vuoi?”
Lo vedo tentennare. Apre la bocca per poi richiuderla ed inspirare chiudendo gli occhi, come se stesse prendendo coraggio. Tuttavia, quando i nostri sguardi tornano ad incontrarsi, il suo volto non tradisce nessuna emozione.
“Tu… sei felice?”
Sbatto due volte gli occhi, sbalordita.
Il silenzio che ci avvolge è assurdo… è come se il tempo si fosse fermato nell’esatto istante in cui le sue parole hanno raggiunto le mie orecchie, immobilizzandomi .
Mi ha chiesto se sono felice… mi ha chiesto se sono felice…
Dubbio, confusione, appagamento… felicità.
Fatico a nascondere un sorriso sornione che minaccia di irrompere prepotente sulle mie labbra fissando accigliata la maniglia della porta.
Non mi aspettavo che il piano di Kurz desse i suoi frutti così precocemente, forse perché dubitavo dei sentimenti di Sousuke nei miei confronti, non che ora ne sia convinta del tutto ma il solo fatto che abbia chiesto se fossi felice mi rallegra e mi incoraggia ad andare avanti…
Sento le guance irradiare calore a dismisura ed il mio cuore accelerare furioso i battiti mentre la mia mente vaglia frenetica tutte le possibili risposte adeguate alla sua sconcertante domanda.
Ancora una volta mi ritrovo a cercare nel vuoto… sembra che il mio cervello abbia lasciato il posto ad una piccola nocciolina circondata da una fitta e impenetrabile nebbia che mi proibisce di ragionare coerentemente. Non riesco a concentrarmi su nient’altro all’infuori della calorosa esultanza che percepisco nitidamente, stonata solo da un leggero velo di imbarazzo.
Smetto all’istante di provare a concentrarmi… devo dire quello che sento veramente… più o meno.
“Non come vorrei” gli rispondo vaga, poi apro la porta e mi fiondo in classe prima che possa aggiungere altro, spezzando così la tensione tra di noi.
Mi siedo pensierosa e ancora rossa in viso appoggiando la testa sul banco. Sospiro un po’ stordita, autorizzandomi a lanciare una breve occhiata a Sousuke che entra in classe, granitico come sempre.

Nota dell'autrice: ... Che dire? In queste due settimane sono stata super impegnata, mi sono beccato l'influenza e internet ha fatto il capriccioso (si disconnetteva sempre). Oggi sarò di poche parole... non mi sento molto bene.
Sul capitolo non ho nulla da dire, o meglio, adesso non mi viene in mente niente... i miei neuroni sono quasi mezzi addormentati. Mi scuso per gli eventuali errori (orrori) che avete trovato leggendo... sappiate solo che buona parte di questo capitolo l'ho scritto con 38 di febbre... pietà!

meli_mao: O.o   Come hai fatto a capirlo? Che brava! Hihihihi... esattamente, in un punto cruciale della storia Kaname e Kurz organizzeranno un piccolo... ehm... scherzetto per far ingelosire Sousuke ma... inizialmente anche Mao ne resterà un po' scottata! Solo per un po' però... non mi far aggiungere altro!! Baci! 

Ja ne!

  
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