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Autore: XShade_Shinra    30/01/2010    4 recensioni
*} Dedicata a reby_w {*
Cosa sarebbe successo se a Malik fosse stata data la possibilità di tornare indietro nel tempo?
[ Ambientazione: Battle Ship / Millennium World stories arc ]
[ Yaoi - TT - Citronshipping (Touzoku-ou Bakura x Malik) ]
[ Fanfiction classificata 1° e Vincitrice del Premio Muffin [per aver usato un pairing bistrattato] al Contest "FilosoFANDOM {Dalla Filosofia alla Fanfiction}" indetto da §Pucchyko_girl§ sul forum di EFP ]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Atemu, Marik/Malik Ishtar, Shadi, Touzoku-ou Bakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  -Allies since the Dawn-
*} Dedicata a reby_w {*
Cosa sarebbe successo se a Malik fosse stata data la possibilità di tornare indietro nel tempo?
[Ambientazione: Battle Ship \ Millennium World stories arc]
[Yaoi - TT - Citronshipping (Touzoku-ou Bakura x Malik)]
Fanfiction classificata 1° e Vincitrice del Premio Muffin [per aver usato un pairing bistrattato] al Contest "FilosoFANDOM {Dalla Filosofia alla Fanfiction}" indetto da §Pucchyko_girl§ sul forum di EFP



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-Titolo: Allies since the Dawn
-Autore: XShade-Shinra
-Fandom: Yu-Gi-Oh!
-Personaggi: Malik, Touzoku-ou Bakura, Shadi, Atem, Mahad, Mana, Bakura
-Corrispondenza nomi PG tra anime e manga:
Touzoku-ou Bakura: Bakura, il Re dei ladri
Malik Ishtar: (Hikari) Marik Ishtar
Bakura: (Yami) Bakura
Ryou: (Hikari) Ryou Bakura
Rishid: Odion
Isono: Roland
Yugi Muto: Yugi Muto (Hikari)
Yami: (Yami) Yugi
-Pairings: Citronshipping (Touzoku-ou Bakura x Malik) – secondari: Faraone Atem x Malik – impliciti: Thiefshipping (Bakura x Malik) e Apprenticeshipping (Mahad x Mana)
-Genere: Avventura
-Avvertimenti: Yaoi [rating arancione], Travel Time, What if...
-Chapters: 8
-Citazione: 9^ "L'essere è immobile nello spazio e nel tempo" (Paradossi di Zenone)
-Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre, questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Note: Visto che la giudice di questo contest ha promesso un muffin come premio a coloro che tratteranno dei pairing bistrattati, ho deciso di scrivere una Citronshipping, il mio secondo pairing preferito (al primo posto ci sarà solo e sempre la Thiefshipping!). Era da diverso tempo che volevo comunque scrivere una FF su di loro e ho colto al volo l’occasione.
Il titolo significa “Alleati fin dagli Albori” per intendere il rapporto di alleanza tra Malik e Bakura, inoltre quel Dawn si rifà anche a “Dawn of Duel” il nome inglese con il quale è chiamata la story arc “Millennium World”.
La parte iniziale si svolge sul Battle Ship della KC, poi la vicenda si sposta e matura nell’Antico Egitto, praticamente appena prima dell’inizio della storia ufficiale di Millennium World, ovvero quando Touzoku-ou Bakura non era ancora conosciuto alla Corte del Faraone e non possiede il Sennen Ring di Mahad.
Ho inserito alcune note; perdonatemi se vi sembreranno superflue.
Detto ciò, vi auguro una piacevole lettura. ^^
XShade-Shinra



- Allies since the Dawn -
Chapter 01

Quella notte, sul Battle Ship, erano presenti i più forti giocatori di Magic and Wizards di tutto il Giappone. Dopo essere saliti a bordo del dirigibile della Kaiba Corporation, avevano - quasi - tutti preso posto nelle proprie camere per riposare in vista del torneo che avrebbe avuto luogo un'ora dopo proprio lì, a mille metri di quota. Jounouchi ed il gruppo di amici che non partecipavano al torneo erano intenti a fare baldoria nella sua cabina, Yugi parlava con il proprio doppio per trasmettersi vicendevolmente forza e determinazione, Mai centellinava svogliatamente del pregiato alcolico, Ryou mangiava svogliatamente una bistecca, quasi si trattasse di carne umana, mentre lo spirito dell'anello millenario che albergava in lui era in dormiveglia, Seto studiava il proprio mazzo, sorridendo alla vista del suo prezioso Obelisk no Kyoshinhei, donatogli da Isis, l'ottavo e misterioso partecipante, Rishid meditava, pensando al loro futuro e giurando fedeltà al suo fratellastro Malik, che, sdraiato sul letto, si era addormentato profondamente dopo aver a lungo pensato la sua terribile vendetta.
E fu proprio in quest'ultima stanza che un fantasma apparve nell'ombra; il viso abbronzato dai tratti egiziani, impreziosito da un paio di orecchini d'oro, custodiva due gemme di acquamarina, occhi celesti freddi come il ghiaccio. Lo spettro era vestito interamente con colori chiari ed anonimi, dal turbante al mantello bianchi, alla tunica beige, ed al collo portava una corda al quale era legata una spessa Ankh d'oro, come la bilancia che reggeva in mano.
"Ecco, l'ultimo Ishtar..." pensò Shadi, camminando silenziosamente verso l'egiziano dormiente.
Accostandosi a lui, poté notare che durante il sonno non sembrava poi così pericoloso come in effetti era, con il cuore avvolto nella malvagità delle tenebre del suo Ka.
Sospirando, prese la sua Sennen Ankh e la pose davanti al ragazzo, osservandolo dal pertugio nella parte superiore di essa, potendo così entrare nell'anima del ragazzo. Si ritrovò così nella mente di Malik Isthar che scoprì essere nientemeno che una mastaba, il vecchio nascondiglio dove era nato e vissuto fino a pochi anni prima. Anche se il suo corpo aveva armai abbandonato quel luogo di reclusione, il suo spirito non aveva mai avuto la forza di lasciarlo totalmente. Mentre camminava, avvolto dall'oscurità rischiarata solo dalle poche fiaccole che illuminavano il lungo andito, sentì un suono, come un singhiozzo, e decise di seguirlo, finché non arrivò ad una piccola sala, quella che doveva essere una libreria. Si guardò intorno e non faticò a trovare la fonte di quel mite uggiolare, rannicchiato nell'angolo più buio della stanza, con il tronco avvolto con delle bende sporche di sangue nelle parte posteriore: era Malik il giorno della sua iniziazione, il giorno nel quale diventò il custode del segreto del Faraone.
«Sigh... sigh...» piangeva sommesso, scosso da fremiti.
Shadi si accucciò vicino a lui e lo scosse appena per una spalla.
«Malik?» lo chiamò.
«Sigh... Sniff...» si destò appena, cercando di ricacciare indentro il moccolo ed asciugarsi le lacrime dalla faccia «Tu?» chiese piano, riconoscendolo come il fantasma comparso il giorno che "il Faraone" uccise suo padre «Cosa ci fai qui?» gli chiese, un po' spaventato.
«E' ora che qualcuno metta fine a tutto questo prima che si scatenino le forze degli dei. Sono entrato nella tua mente, Malik, dovevo parlarti.» spiegò, incrociando le braccia sulle proprie ginocchia.
«Cosa vuoi?» chiese il ragazzo.
«Malik, tutto questo è successo perché tu non hai ancora capito il tuo ruolo di Ishtar e perché questa famiglia esiste.» disse, guardandolo severo.
«E allora? Non lo saprò mai. Mio padre è morto ed è da anni che non vedo mia sorella. Figurati se Rishid sa qualcosa.» borbottò, cercando di darsi un contegno.
«Io posso mostrarti il perché esistono gli Ishtar.» una proposta a dir poco allettante per le orecchie del ragazzo.
«E come?» chiese attento.
«Posso mandarti direttamente nell'Antico Egitto di tremila anni fa al cospetto del grande Faraone utilizzando una magia proibita.» spiegò «Da lì potrai muoverti come vorrai ed indagare sul passato dei tuoi avi. L’unica clausola è che non potrai portare con te il tuo Sennen Rod.»
«Come farai?» non si fidava proprio di quell'uomo.
«Userò un'antica magia presa direttamente dal Sennen Majyutsu Sho, il libro degli incantesimi proibiti.»
Malik allargò gli occhi, sapeva bene che cosa era. Era un libro degli magia nera nel quale vi era scritto il procedimento per creare i Sennen Items, oltre che diversi incantesimi.
«Chi sei?» chiese, non osando sapere come potesse conoscere una tal magia.
«Uno che non sta dalla tua parte, ma vuole aiutarti per porre fine a questa pazzia. Se tu accetti di tornare indietro nel tempo per trovare delle risposte ad altre domande, molto più importanti per te, allora ti accontenterò, ma ricorda, quel che cambi nel passato, cambierai anche in questo futuro, per cui cerca di non fare cose che potrebbero stravolgere l'ordine degli eventi o quando terminerà l'incantesimo tu potresti non avere alcun corpo dove tornare perché non saresti mai nato.»
Malik trattenne in fiato un'altra volta. La conoscenza era così vicina a lui da sembrare a due passi. Tutti i suoi dubbi e le sue sofferenze avrebbero quindi trovato un senso?
«Va bene.» accettò.
«Ok. Quando sarà il momento ti verrò a riprendere.» fece il detentore dei due oggetti millenari «Chiudi gli occhi.»
Il giovane degli occhi color ametista eseguì e sentì l’altro recitare alcune formule nella lingua a lui più cara e conosciuta: l'egizio, che aveva studiato direttamente dagli antichissimi papiri e geroglifici. Un sorriso affiorò sulle sue labbra ancora leggermente salate dal pianto, Shadi gli stava dando molto più di quanto potesse immaginare.
Appena lo spirito smise di con il suo mantra, il capo dei Ghouls si trovò avvolto da una luce calda ed accecante per una frazione di secondo, poi sentì di colpo l'afa ed il calore dell'assolato deserto del Sahara ed aprì gli occhi, un po' intontito, ritrovandosi disteso sulla scottante sabbia, sotto un cielo celeste e senza nuvole, dove regnava incontrastato il dio sole Ra in tutto il suo splendore.
Il ragazzo si alzò in piedi, accorgendosi di essere ancora vestito con i pantaloni color cachi, gli stivali e la canottiera rosa con le catene... un abbigliamento decisamente inadatto al luogo e all'occasione.
«Maledizione...» borbottò, spolverandosi le vesti, mentre si guardava intorno.
Sabbia, sabbia, sabbia e ancora sabbia.
Nessun'oasi, città o anche solo piante grasse nei paraggi.
«Poteva farmi arrivare in un posto civilizzato, per lo meno...» sbuffò il ragazzo, togliendosi la canotta rosa per mettersela in testa, lasciandosi così addosso solamente la canottiera nera "Devo arrivare subito in città o senza cibo né acqua rischio di lasciarci le penne!" pensò, cominciando a camminare verso il niente "Aspettami, Faraone."

Erano passate diverse ore da quando Malik si era messo in cammino dopo essere letteralmente precipitato nel bel mezzo del deserto ed il suo lento ma costante camminare non lo aveva portato da nessuna parte. Ovunque si voltasse vedeva solamente le dune longitudinali di finissima sabbia, che sembravano mutare di forma a seconda della direzione del vento; se non fosse stato per il sole, avrebbe perso da parecchio tempo il senso dell'orientamento. Il problema più preoccupante per il giovane, comunque, restava il fatto che fosse sprovvisto sia di cibo che di acqua, e quest'ultima iniziava ad essere la priorità.
«Acqua...» soffiò piano, mentre deambulava con passo ormai incerto ed affaticato.
Stando per diverso tempo a camminare sotto il sole cocente, si era quasi completamente disidratato.
«Acqua...» disse ancora, come una preghiera inascoltata.
Dopo solo altri due passi, le ginocchia gli cedettero e cadde al suolo, sentendosi quasi ustionato a quel contatto, ma non ebbe nemmeno la forza di urlare, che svenne, rimanendo così sdraiato in mezzo al nulla, privo di sensi.
Non si rese conto di quando tempo passò prima che sentisse un leggero scalpiccio di zoccoli sulla sabbia fermarsi a poca distanza da lui, facendolo risvegliare un poco.
I capelli color grano appiccicati alla testa, ancora coperta da quel panno di fortuna che ne lasciava però intravedere gli occhi color ametista, socchiusi, coperti da un'ombra nera che toglieva loro lo splendore, ed il viso dalla parte sinistra, scottato, le quali labbra si muovevano ancora, chiedendo tacitamente dell'acqua.
Lo scalpiccio riprese e Malik temette che si stesse allontanando, ma, fortunatamente, il destriero si avvicinò, tanto da mettersi sopra di lui, fornendogli finalmente un riparo che lo proteggesse dagli impietosi raggi del dio Ra. Incapace di muoversi, inibito dalla fame e dalla sete, l'egiziano rimase così fermo, rendendosi conto che l'animale non era solo quando il cavaliere scese dalla sua groppa, affondando i piedi, coperti da dei sandali, nella sabbia.
Continuando a muovere le labbra nella sua preghiera, si risvegliò appena quando una goccia d'acqua si assorbì su di esse. Il viandante lo girò supino e gli sollevò le spalle, tenendogli la testa dalla quale cadde la canottiera rosa, mettendo così in mostra tutto il suo capo. Malik avvertì la superficie ruvida dell'orlo di un borraccia premere contro le labbra, che vennero subito dopo rinfrescate dal contatto con il liquido che tanto anelava. Un piccolo rivoletto gli colò dall'angolo della bocca, dandogli un leggero sollievo alla pelle secca e tirata; quel sorso d'acqua sarebbe valso tutti gli Oggetti Millenari insieme!
«Nefer1... Un Nefer2...» udì distintamente dire dall'altro.
"Ma... questo..." pensò, riconoscendo distintamente la lingua da lui parlata "Questo è egizio!"
Facendosi forza, tentò invano di aprire gli occhi per vedere il volto del proprio salvatore, ma non riuscì nemmeno a metterne a fuoco i contorni a causa dell'insolazione che lo aveva indebolito, provocandosi solo un giramento di testa, che, oltretutto, non gli fece cogliere le altre parole che pronunciò l'altro, prima di sollevarlo di peso e caricandolo come un sacco di patate sul dorso cavallo. Troppo stordito per poter opporre la benché minima resistenza, rimase lì, sperando solo che lo portasse in una città.
Altre parole nell'antica lingua da lui studiata gli giunsero alle orecchie, ma la troppa stanchezza gli fu fatale e perse nuovamente i sensi, vedendo solo il buio.

[ Continua... ]



1 Nefer: significa "bello, buono"
2 Un Nefer: significa "Essere perfetto", ovviamente la parole "un", in questo caso, non è l'articolo indeterminativo.
  
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