Libri > Stardust
Ricorda la storia  |      
Autore: lady hawke    30/01/2010    2 recensioni
[Stardust] Lady Una è ormai da qualche anno la reggente del regno di Stormhold, e si chiede quando suo figlio e la sua incantevole moglie. L'arrivo di un giovane a palazzo potrà chiarirle alcuni dubbi?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel periodo in cui Lady Una governò Stormhold con il grado di reggente il regno conobbe un periodo di grande prosperità. Per quanto provvisoria, la sua condotta di governo poteva dirsi impeccabile, e l’unica figlia dell’ottantunesimo sovrano amava particolarmente le comodità della sua vita agiata, dopo anni di schiavitù. Eppure qualcuno, alla corte, continuava a chiederle, timidamente, quando suo figlio e consorte sarebbero giunti a casa.
- Solo il tempo ce lo dirà. – soleva rispondere lei, con una punta di fastidio. Tristan e Yvaine avevano tutto il diritto di viaggiare coi loro modi e i loro tempi, ma ormai erano passati ben tre anni. Fu, perciò, quasi sollevata quando, una mattina, un giovane garzone si presentò a palazzo, portando un biglietto per la reggente.
Il giovane era stato straordinariamente solerte, presentandosi di buon mattino, quando Una ancora si attardava nelle sue stanze. E fu lì che lei lo accolse, con addosso una veste da camera. Il ragazzo entrò, titubante, ammalliato dall’aura di regalità che la donna sprigionava.
- Vostra Altezza, due viandanti mi hanno pregato di farvi avere questo messaggio. – disse, inchinandosi e porgendo a Lady Una un foglietto con sigillo di cera.
- Da dove vieni?
- Dalla città di Cloudsrange, mia signora. Mi chiamo Jacob, e sono il garzone della locanda.
- Basta così. – lo interruppe la donna. – Piuttosto Jacob, dimmi una cosa… ti ricordi questi viandanti? Ricordi il loro aspetto? Li hai visti bene?
- Oh, certamente, Lady Una. Erano un uomo con sua moglie. Sono rimasti ospiti diversi giorni e hanno conversato parecchio con gli altri avventori. Sembravano venire da lontano e di certo dovevano aver visto un sacco di posti interessanti. – spiegò frettolosamente il giovane, con il ginocchio ormai in preda al formicolio, dovuto alla scomoda posizione.
- Sapresti descrivermeli? – chiese nuovamente, anche se ormai aveva intuito chi potessero essere i mittenti della missiva.
- Come dicevo, mia signora, erano marito e moglie. Un uomo con i capelli color paglia e un discreto pomo d’adamo, la donna invece era strana…
- Strana? – domandò la reggente.
- Sì, aveva capelli talmente biondi da sembrare bianchi e zoppicava vistosamente. – rispose il ragazzo, mentre gli tornava alla memoria il bizzarro effetto che faceva osservare quella giovane donna all’ora di cena, mentre conversava: sembrava risplendere di luce propria.
- Basta così, ragazzo. Torna pure alla locanda. – lo congedò frettolosamente Lady Una con un sorriso gentile. Lasciò cadere una moneta nella mano del garzone con sincera gratitudine e lo guardò alzarsi lentamente, causa gamba addormentata, e sparire oltre la porta, con passo incerto. Non appena rimase da sola ruppe il sigillo e apri il biglietto: due sole righe erano state vergate:

*Inevitabilmente intrattenuti dal mondo
Arriveremo quando ci vedrai.


La firma di Tristan e la luccicante impronta digitale di Yvaine completavano la missiva. Lady Una lesse una certa ironia fra le righe e fu sul punto di offendersi, poiché quella era né più e né meno che una presa in giro. Quei due dovevano essere già lontani, a vivere avventure chissà dove.
“Arriveremo quando ci vedrai”. Lei ebbe il dubbio che Tristan potesse dimostrarsi abbastanza sconsiderato da stare lontano troppi anni; c’era il rischio di non rivederlo. Ma aveva promesso, dopotutto, e sarebbe tornato. Prima o più probabilmente poi. Così, avvicinandosi al grande finestrone che regalava una magnifica vista su gran parte del regno, Una sospirò, rassegnata. L’ottantaduesimo signore di Stormhold avrebbe riveduto il suo regno, in qualche maniera. Aveva sopportato anni di prigionia, pazientare ancora qualche anno non sarebbe stato un problema, considerò la donna, mentre i potenti raggi del sole cominciavano a scaldare la stanza. Soddisfatta si stiracchiò come un gatto.


Note: *Citazione di Neil Gaiman nel romanzo Stardust
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Stardust / Vai alla pagina dell'autore: lady hawke