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Autore: ballerinaclassica    31/01/2010    8 recensioni
Curioso, è riuscito a strappargli i boxer – letteralmente, a dividerli in due parti perfettamente uguali – usando una mano sola. È evidente che migliorando di giorno in giorno.
Inghilterra/America
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa c'è stato prima di questo bicchiere di Scotch? Mh? Quanti altri ne venivano?
Inghilterra non lo sa. Che vantaggio ne avrebbe tratto dal mettersi a contare? Probabilmente solo un gran mal di testa. Inghilterra allora decide di posare la bottiglia (almeno così la smetterà di cercare di ricordare quanto ha bevuto e da quanto tempo ha smesso di usare il bicchiere per farlo) e torna a preoccuparsi del suo compagno.

«Allora, America-» dice e si sporge verso di lui «di che cosa vogliamo parlare?»
Forse puzza un poco di alcool, perché America fa una smorfia – veramente, è la sagoma di America a fare una smorfia, lui vede solo dei contorni sfocati – e cerca di indietreggiare. Ah, maledetto America, ogni volta che Inghilterra gli si avvicina, lui cerca di aggirarlo o di allontanarsi. Però questa volta ci è riuscito, a portarselo in una stanza vuota e a costringerlo fermo su di una sedia.
«I-io... Veramente-»
E poi perché balbetta? America non dovrebbe balbettare per comportarsi da America. Inghilterra vuole sentirlo urlare ai quattro venti che razza di eroe che è lui.
«Ma non dicevi che qua sotto c'era la Florida? E che era uno degli Stati più fiorenti?»
Inghilterra scava nelle sue mutande ancora un po', poi con l'altra mano recupera la bottiglia e ne beve un'altra lunga sorsata. Sarà mica colpa sua se la Florida se ne sta rivolta verso sud? No, non può essere colpa sua, decisamente no. Sarà colpa di... Francia. Sì, Francia non c'è, ma la colpa è sicuramente sua.
Allora muove la mano ancora un pochino, America fa un verso strozzato e si irrigidisce. E stringe un orso di peluche. Da quando America ha un orso di peluche?

«I-Inghilterra... Io credo che d-dovresti smetterla di-»
«Sì, hai perfettamente ragione. Adesso vado a dire alle mie fatine di portarmene un'altra bottiglia.»
Allora Inghilterra parla con quella che indossa quel vestitino tutto lilla e luccicante, che sussurra qualcosa alle fata con le scarpe color magenta, che a sua volta vola veloce dall'unicorno. E l'unicorno prende una bottiglia di brandy e la porge al pixie, che la passa alla fatina, che vola da lui e gliela porge.
America fa una faccia stranita, perché Inghilterra ha teso la mano verso il tavolo, ha ringraziato qualcuno che non c'è e poi ha afferrato la bottiglia.
«America, ne vuoi un goccio?»
E la mano la tiene ancora saldamente infilata nei suoi pantaloni, perché allontanarla sarebbe un grave errore.
America scuote la testa e Inghilterra si inginocchia per terra.
«Mh. Ho capito, a te piace che siano gli altri a usare la bocca.»

Inghilterra è lì per terra da quindici minuti circa e sta ancora lottando con l'ultimo dei bottoni. Ma proprio non ne vuole sapere di aprirsi. Quando lui naviga in acque calde ed accoglienti, evidentemente il mare si agita.
Quando finalmente ci riesce, è chiaro che America è contento. Perché a quel punto fa un salto di quelli di gioia che ti vengono solo quando Francia perde contro qualcuno a caso, basta che perda. Inghilterra sorride, poi barcolla e si china in avanti.
L'aveva letto su un sacco di riviste che la Florida era calda ed accogliente. Lui aveva sempre voluto andarci, per trovare il suo America e stare un po' insieme, ma non ne aveva mai avuto l'occasione.

«Che bello, che bello, che bello, vero America? Che bello!»
Strofina la faccia, dà tanti di quei baci da far venire la nausea perfino a Francia, tocca, palpa, abbassa boxer con foglie d'acero disegnate sopra, afferra la bottiglia, beve, tocca ancora e poi addirittura lecca.
Inghilterra allora manda giù un altro po' di brandy e si avvicina di nuovo. Sente i muscoli delle gambe di America tendersi, mentre lui s'impegna davvero tanto a non soffocarsi con la Florida. Perché – diamine – mica se la immaginava così estesa!
Su e giù con la testa, poi alza il viso e si lecca le labbra bagnate come quelle coste, guarda America e fa un sorriso furbo (o almeno ci prova) che altro non fa che accentuare la sua espressione totalmente estasiata. Perché era una cosa che voleva fare da tanto, esplorare la sua America.
America però è completamente rosso. Gli piace così tanto? Lui di esperienza in quel campo non ne ha molta, tutto quello che sa lo ha appreso da quella stupida rana che vive al di là del mare e che ogni tanto allunga le mani sul suo posteriore.
Inghilterra però perde spesso il filo dei suoi pensieri, continua a lavorare di bocca sulla Florida (che ora non è più abbassata verso il sud) e mentre lo fa sorride, perché ha ancora tre bottiglie d'alcool tutte per sé, perché le fatine si stanno complimentando per l'ottimo lavoro e perché perfino America ne sembra compiaciuto.

«Posso toglierti i pantaloni?»
America sbatte le palpebre un paio di volte, Inghilterra prende tutto per un sì e sembra quasi un animale affamato quando tira via la stoffa dalle caviglie, la fa scivolare lungo la gambe fino ad arrotolarla sul pavimento e lasciarla lì, indegna di qualunque altro tipo di attenzioni.
«Inghilterr-»
Poi comincia a fare il reso conto di quella zona di terra, perché è da tanto che non ci fa una visitina, quindi è più che lecito volerla toccare, baciare e succhiare.
Perché l'interno coscia di America ha un buon sapore. Non è come quello che si ricordava, ma questo probabilmente è dovuto al fatto che lui lo ha cacciato via, perdendo ogni forma di buon senso. Nemmeno la pelle calda all'altezza dell'inguine se la ricordava così, ma gli piace lo stesso. Perché (e da sobrio questo non lo ammetterebbe mai) della sua America gli piacciono tante di quelle cose che l'elenco sembrerebbe infinito. A cominciare da Nantucket, per finire alla Florida.
Inghilterra gli infila ancora una volta la testa tra le gambe. Curioso, è riuscito a strappargli i boxer – letteralmente, a dividerli in due parti perfettamente uguali – usando una mano sola. È evidente che migliorando di giorno in giorno.
Mentre continua a muovere le labbra, a far ruotare la lingua sull'estremità di quella zona, sente che America gli mette una mano in testa. È adorabile, ora, perché sa che vuole che lui continui, perché Inghilterra gli piace ancora e allora si sente maledettamente felice, mentre è inginocchiato per terra e gli stringe le mani sulle cosce.

«Canada, credo che adesso dovremmo tornare a casa!»
A quel punto America si gira di scatto verso la porta chiusa, perché qualcuno dall'altra parte sembra proprio avercela con lui.
«Sai, Francia ha detto che in giro c'è Inghilterra ubriaco. E io non vorrei che-»
Inghilterra stringe gli occhi quando una striscia di luce lo illumina. Poi però entra una sagoma e sulla sua faccia c'è di nuovo ombra. E allora, dopo aver sentito il rumore dell'interruttore che viene premuto, si volta verso l'ingresso e guarda America. Poi ritorna sulla Florida all'insù, sale con gli occhi, e vede America.
Ingresso, America. Sedia... No, evidentemente c'è qualcosa che non va.

«Canada, credo che sia proprio il caso di tornare a casa.»
Canada annuisce timidamente. Il Québec (sì, la zona dovrebbe essere più o meno quella) viene prontamente ricoperto da una mano.
Inghilterra allora sembra pensieroso, con le sopracciglia aggrottate e la lingua tra i denti. E gli sembra lecito e doveroso attaccarsi di nuovo a una bottiglia, la prima disponibile.
«Oh... Credevo fossi America.»








Scritta per il p0rn Fest col prompt "Oh, credevo fossi America" e partecipante a Fiumi di Parole.
E recensite, così io saltello, voi saltellate, essi saltellano e la Florida spiccherà il volo!

Fanfiction ~ libera la tua immaginazione

   
 
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