Mi cingeranno il collo d’una ghirlanda
Mi cingeranno il collo d’una ghirlanda
il giorno della mia festa, e in piedi
su uno sghembo sgabello
dal palco guarderò gli invitati.
Ed ogni occhio sarà per me.
Ci saranno gli uomini, gli uomini veri,
venuti a chiarire al padrone di sopra
la differenza tra chi ama e chi stupra
(saranno per me i loro occhi severi).
Ci saranno le donne, i volti segreti
tesi, nella speranza delle segregate
di trovare nel suono di un fiore reciso
morbose emozioni non ancora provate
(saranno per me i loro occhi indiscreti).
Ci saranno i bambini, i visi sbiancati,
strappati alle case, tirati qui a forza
ad imparare la legge più dura:
che in mezzo, a dividere il bene dal male
non c’è giustizia, ma solo paura
(saranno per me i loro occhi angosciati).
Così, ogni occhio sarà per me.
E quando un convitato troppo birichino
mi farà lo sgambetto, per lo scherzo sciocco
io non m’offenderò; ma saluterò ciascuno
con un inchino
e uno schiocco.
Questa poesia l’ho scritta per una gara, una ‘Poetry Slam’ cui prenderò parte martedì prossimo, 02/02, al locale Spazio Musica a Pavia. La pubblico qui anche per avere in anticipo qualche opinione… è stata ispirata dal pensiero dei molti giovani che soprattutto in Iran vengono impiccati con la propria omosessualità come unica colpa. Vorrei sapere se, secondo voi, il significato della poesia è già comprensibile di per sé o se dovrei premettere una ‘dedica’ di qualche genere per chiarire di cosa sto parlando. Grazie per i vostri commenti, ne attendo molti e circostanziati… e soprattutto prima di martedì sera XD.
P.S. Se siete di Pavia, DOVETE venire a far parte del pubblico e votare per me, ovviamente XD!