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Autore: _Pulse_    01/02/2010    1 recensioni
{Sequel de "Il sogno di un sogno" e "Il sogno di un sogno: Behind the scenes"!!!}
«Bill, io non vedevo l’ora di dare ad Ary ciò che non ha mai avuto veramente. Hai visto come guardava Stefan e Alex? Sarà una mamma e una moglie perfetta, come mi ha promesso.»
Mi girai sulla sua gamba e strinsi tra i pugni il bordo della sua maglietta per fargli vedere il mio sorriso felice e realizzato.
Genere: Generale, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sogno che è Realtà'
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It’s a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont to take me by the hand
Take me somewhere new
I don’t know who you are
But I’m…
I’m with you

( I’m with you – Avril Lavigne )

 

Prologo

 

Finalmente il mio giorno libero. Ero seduta sul divano, tranquilla, che leggevo. La mia tranquillità venne però interrotta quando sentii qualcuno correre giù per le scale.

«Stefan! Quante volte ti ho detto che non devi non correre sulle scale!»

Stefan, con la cartella in spalla, sbuffò: «E dai mamma!» Corse in cucina, dove c’era Sharon, che stava facendo colazione. «Ciao Shary! Tutto a posto?»   

«Sì. Alex?»   

«È ancora di sopra. Cerca sempre di farsi i capelli come me, ma è una causa persa.»

Sharon rise e si alzò per mettere la tazza nel lavandino, poi si appoggiò al ripiano della cucina. Stefan, mentre mangiava, iniziò a gridare ad Alex: «Alex! Muoviti! Sempre a fare il perfettino!»

Dal piano di sopra si sentì la voce di Alex: «Non mi chiamare perfettino!» E poco dopo scese anche lui. «Eccomi, sono a posto i capelli?»

«Beh, meglio del solito.»    

«Grazie, sempre gentile. Menomale che sei mio fratello! Ma io dico, mamma sei sicura che questo coso sia mio fratello gemello? Non c’è stato, per un tragico errore, uno scambio di gemelli, una roba del genere?»  

«Nessuno scambio di gemelli. Quello è tuo fratello, anche se non sembra.»    

«Ah ah, anche tu mamma ci vai pesante quando vuoi!»    

«Certo Stefan, avrai preso da qualcuno.»   

«Va bè, la vinci sempre tu.» Si avvicinò e mi baciò sulla guancia, abbracciandomi da dietro, come faceva sempre suo padre.

«Vado. A te ti aspetto fuori! E muoviti una buona volta!», gridò riferendosi al fratello.

«Arrivo Ste!», urlò Alex mentre squadrava Sharon. «Sei più carina del solito oggi. Che hai fatto?»

Sharon arrossì e abbassò lo sguardo. «Niente. Comunque grazie.»  

«Prego.»

Lei alzò la testa e guardò l’orologio alla parete. «Muoviti che è tardi.»

Lo guardò anche Alex: «Ah già! Allora ciao!» Corse alla porta.

«Lo zaino Alex! Ma dove hai la testa?!»

Tornò indietro e prese lo zaino. «Sì, grazie mamma. Ciao!», e uscì.

«Ah, i miei bambini stanno diventando grandi. Vero Sharon?» Mi alzai e andai in cucina.

«Sì, forse.»    

«C’è qualcosa che non va? Ti vedo un po’ giù.»    

«No zia, non ti preoccupare.»    

«Ok. Beh, pensa che ieri Alex mi ha detto che oggi doveva uscire con una ragazza, una sua compagna di scuola, e ha anche detto che non lo dovevamo aspettare per cena. Sono così felice per lui, tu no?» La guardai, aveva una faccia strana.

«Ah, una ragazza. Boh.»

Si alzò in fretta e corse su in camera sua: poster dappertutto, il letto gigante, rotondo e con le coperte fucsia, e il muro sopra il letto ricoperto di foto, una sua grande passione.

Si era appassionata alla fotografia quando suo padre, Bill, l’aveva portata ad una sua sfilata di moda, da lì in poi, ogni volta che poteva scattava foto, poi con un modello come suo padre era a posto.

Bill, infatti, oltre che alla musica, da qualche anno si era deciso a fare una sua linea di vestiti ed ora era anche uno stilista di successo. Tom era molto fiero di lui ed era presente a tutte le sue sfilate, come noi.

Al muro c’erano appese una marea di foto, con soggetti sempre diversi: le sue amiche, le foto delle sfilate che Bill le faceva scattare volentieri, quelle dei concerti, visto che era appassionata anche di musica, ce l’aveva nel sangue, e molte foto di lei con Stefan e Alex.

Quei tre erano legatissimi: ne avevano passate veramente tante assieme e ormai erano come fratelli, non riuscivano a stare molto tempo gli uni lontani dagli altri.

Entrai in camera: Sharon era seduta sul letto e stava preparando la cartella. Andava abbastanza bene a scuola, anche se aveva sempre la testa tra le nuvole. Il suo grande sogno era di diventare fotografa, anche se stava imparando a suonare professionalmente il basso, il suo strumento preferito, oltre che a prendere lezioni di canto, sia da suo padre che in una scuola di musica. Ovviamente, il canto lo aveva preso da Bill e la passione per il basso, invece, da zio Georg. Da piccola restava incantata a guardarlo suonare ai concerti, era innamorata di quello strumento.

A casa in pratica non c’era mai, per un impegno o per l’altro era sempre fuori, era molto difficile vederla a far niente.

Prese la cartella e se la mise in spalla. Aveva la faccia triste e io me ne accorgevo sempre e subito se le succedeva qualcosa.

«È successo qualcosa Sharon?»

Lei si girò spaventata e con una mano al cuore sorrise e mi rispose che non c’era niente che non andava, ma io non ero convinta.

«Ne sei sicura?»    

«Sìììì, non ti preoccupare.»  

«Non ne vuoi parlare?»   

«Se ti ho detto che non ho niente, di cosa devo parlare?»   

«Mmh, ok.» Mi girai e mi avviai verso le scale: era inutile insistere, sapevo bene che così non facevo altro che ottenere l’effetto contrario.

«Zia!», mi chiamo all’improvviso.

«Sì?»   

«È successo qualcosa, ma non ne voglio parlare. Sono ancora confusa. Forse più avanti. Comunque grazie.»    

«Prego piccolina. Se vuoi parlare sai dove trovarmi.»    

«Sì, grazie.»

Corse giù in sala superandomi e incontrò suo padre e suo zio, Tom, che stavano per uscire.

«Ehi! Aspettate!»

Bill tenne la porta aperta e lei uscì correndo, passando sotto il suo braccio.

«Prego, eh?!»

Lei corse fino al cancello e poi tornò indietro. Diede un bacio sulla guancia a suo padre e lo salutò: «Ciao papà! Ci vediamo dopo.» Poi corse via di nuovo.

«Sì, ciao! Fai la brava!»  

«Sìììì, ciao! Ciao zio!»  

«Ciao!»

Scesi giù e vidi Tom già fuori dalla porta. «Te ne vai senza salutarmi?»

Si girò e mi venne incontro, facendo una corsetta: «Amore mio bello!», gridò prendendomi in braccio e facendomi cadere sul divano, fra le risate.

«Tom!», scoppiai a ridere ai suoi baci. «Non cambi mai!»

«Certo che no», sussurrò prima di donarmi un ultimo bacio e di uscire dalla porta con Bill, che sorrideva scuotendo la testa.

«Ciao!»

Ripresi il mio amato libro, abbandonato sul divano, aperto nella pagina in cui mi ero fermata a causa di quella peste di Stefan, mio figlio, insieme ad Alex, suo fratello gemello. Che coincidenza, eh? Biondi come Tom e con gli occhi uguali ai miei, per fortuna: alla fine a qualcuno li avevo passati.

E poi c’era Sarah, la piccola della casa, di tre anni, che avevamo voluto sia per nostalgia dei vecchi tempi sia perché veder crescere Sharon mi aveva resa desiderosa di avere una figlia femmina anch’io. Lei era totalmente uguale a me, a parte per la forma delle labbra, che era quella di quelle di Tom, così dicevano.

Era passato così tanto tempo, eppure sembrava che non fosse cambiato nulla, a parte i figli e i legami più stretti.

Appoggiai il libro sul divano, di nuovo. La voglia di leggere mi era passata, ora volevo solo rileggere i miei ricordi.

 

___________________________________________

 

 

Tadadadaaaan *-*
Ladies and gentleman, ho l’onore di presentarvi il sequel de Il sogno di un sogno. L’avete aspettato per così tanto tempo, ora è qui! Non mi sembra possibile, ma è proprio così. Alla fine ce l’ho fatta xD

Scusate per il capitolo corto, ma è solo il Prologo ed è un modo per incuriosirvi, oltre che per ritrovarvi. Spero solo che vi sia piaciuto un pochino! :D

Spero tanto di non deludere le aspettative, davvero ): E di non rovinare il buon nome de Il sogno di un sogno.

Con questo è tutto, fatevi sentire! Ringrazio in anticipo chi ha letto e chi lascerà una piccola recensione e sfrutto l’occasione per ringraziare Utopy per la recensione all’ultimo capitolo del Behind!

Al prossimo aggiornamento ( sarà sempre di lunedì, così è stato deciso xD ), un bacio grande a tutti e ancora grazie! Con affetto, vostra

_Pulse_

   
 
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