Autore:
Rinalamisteriosa
Situazione/parola
sorteggiata: Shopping
Natalizio [regali di Natale]
Titolo della
fic: Shopping tra
amiche nel pomeriggio d'una fredda domenica di dicembre
Personaggi
principali: Hinata Hyuuga,
Temari
Genere:
generale
Avvertimenti: AU,
One-shot
Raiting:
verde
Introduzione: L'immenso
centro commerciale di Konoha City, con parcheggio annesso altrettanto spazioso e
capiente, in cui l'aveva portata Temari, era stato inaugurato da poco, quindi
grande era la meraviglia che emanavano gli occhi chiarissimi di Hinata davanti
alla grandezza di quel posto, tanto che dovette sporgersi dal finestrino per
guardare meglio, anche se l'amica non aveva ancora finito di fare manovra per
entrare in un posteggio a marcia indietro.
"Non ti
immaginavo così impaziente di fare shopping natalizio." sottolineò divertita
l'altra.
"C-che?! Chi?
Dici a me?"
"Certo! Vedi
qualcun altro in macchina, qui con noi?"
"Hai ragione,
scu-scusami." disse, rimettendosi composta.
Note: Dunque XD dal
momento che ultimamente adoro immaginare Temari e Hinata come due migliori
amiche, ho approfittato di questo contest scrivendo un AU ambientata ai giorni
nostri. Temari ha diciassette anni e ha la patente poiché in Giappone, se non
sbaglio, si diventa maggiorenni a sedici anni; Hinata invece ha quattordici
anni. Konoha City è il nome di una città immaginaria, suonava bene e così l'ho
messo ^^ (naturalmente ispirandomi a Konoha, il nome del Villaggio che conosciamo)
Inoltre sono
presenti dei piccoli accenni NaruHina e ShikaTema perché amo queste coppie,
anche se qui si erano appena conosciuti XD
Essendo
domenica, i due ragazzi non vanno a scuola, perciò lavorano part-time nel centro
commerciale che compare nella storia, anche se questo non ha un nome preciso, mi
sono liberamente ispirata a quelli che ho visto nella mia vita quotidiana
^^
Per finire,
dichiaro che i personaggi comparsi o citati in questa fic non mi appartengono: è
mia solo la trama!
Dicembre non
costituisce solamente l'ultimo mese dell'anno, mese che spalanca le porte alla
stagione più fredda e dura. Dicembre infatti inaugura il periodo in cui ci si
prepara ad una festività molto importante per l'intera umanità: il Natale.
Le strade
cittadine vengono preparate con vistose illuminazioni colorate appese tra gli
alti pali della luce; le vetrine dei negozi vengono ornate con svariate
decorazioni natalizie.
In casa si
addobba l'alberello di Natale, con fili e palline d'oro, d'argento o colorati, e
il presepe, riproduzione in miniatura con le statuine e una stalla - oppure una
grotta - della notte Santa, rappresentante quindi il momento della nascita del
buon Gesù, deposto in una mangiatoia dalla Madre Maria.
Fenomeno
fortemente religioso e spirituale quanto prettamente commerciale, il Natale,
poiché ogni anno la gente non bada a spese per trascorrerlo al meglio, per
comprare dei regali ai parenti più stretti o agli amici più fidati.
**
Anche la timida
e riservata Hinata, in cuor suo, desiderava spendere i propri risparmi per
comprare qualcosa alle persone a lei più care. Voleva che la ringraziassero con
sincero affetto.
Per questo
motivo, quando la mattina aveva sentito lo squillo del telefono e si era alzata
goffamente dal letto per rispondere, rabbrividendo di fronte al brusco scostare
delle tiepide coperte e al contatto dei piedi nudi sul freddo pavimento, non si
era sottratta alla richiesta di fare shopping della sua migliore
amica.
"Perfetto! Passo
a prenderti oggi pomeriggio alle quattro, okay?" decise tranquillamente
Temari.
"Bene. A dopo."
acconsentì Hinata.
Dopo che si
salutarono, la mano di lei indugiò un attimo sulla cornetta, mentre lo sguardo
si posava fuori dalla finestra, dove nella piazzetta di fronte quattro bambini
improvvisavano delle piccole battaglie a palle di neve e due invece si
dedicavano a modellare un pupazzo della loro altezza.
Poco più a
destra, sulla strada, uno strano veicolo spalava la neve in eccesso, mentre a
sinistra una coppietta di fidanzati passeggiava mano nella mano sul marciapiedi.
Osservandoli,
tutti e due in sciarpa, cappello, guanti e impermeabile, le venne in mente che,
se doveva davvero uscire e allontanarsi per un pomeriggio dalla sua villetta,
riscaldata elettricamente dai condizionatori e dalle stufette, allora aveva
bisogno di tirar fuori dall'armadio degli indumenti pesanti, ma comodi, che non
dessero troppo nell'occhio - non le piaceva essere guardata dalla gente, si
vergognava e calava subito la testa.
L'immenso centro
commerciale di Konoha City, con parcheggio annesso altrettanto spazioso e
capiente, in cui l'aveva portata Temari, era stato inaugurato da poco, quindi
grande era la meraviglia che emanavano gli occhi chiarissimi di Hinata davanti
alla grandezza di quel posto, tanto che dovette sporgersi dal finestrino per
guardare meglio, anche se l'amica non aveva ancora finito di fare manovra per
entrare in un posteggio a marcia indietro.
"Non ti
immaginavo così impaziente di fare shopping natalizio." sottolineò divertita
l'altra.
"C-che?! Chi?
Dici a me?"
"Certo! Vedi
qualcun altro in macchina, qui con noi?"
"Hai ragione,
scu-scusami." disse, rimettendosi composta. Con lei era sempre gentile, forse
perché aveva la stessa età di suo fratello minore...
Infatti Temari
fece un cenno di diniego con il capo, premette forte il pedale della frizione e
moderatamente quello del freno con i piedi, poi sistemò il volante con una mano,
girò la chiave nella toppa con l'altra e spense così il motore della sua berlina
due volumi color blu metallizzato.
"Non
preoccuparti." le disse calma, alzando il freno a mano e slacciandosi la cintura
di sicurezza. "Possiamo scendere."
Hinata fece lo
stesso, annuendo, ed entrambe aprirono la portiera per uscire fuori
dall'abitacolo e venire investite da una corrente invernale, gelida e poco
piacevole per la pelle del viso - solo del viso, poiché si erano coperte
equamente.
La ragazza più
grande indossava dei pantaloni in velluto nero con degli stivaletti e un
cappotto dello stesso colore, un maglioncino verde foglia con il colletto alto
sotto al cappotto e un cappello alla francese che lasciava cadere qualche
ricciolo biondo dietro il collo e ai lati del volto.
La più piccola
invece aveva optato per un paio di jeans blu scuro, delle scarpe da ginnastica
marcate Adidas, il maglioncino, i guanti e il cappello viola e un giaccone
scuro, più una borsetta a tracolla grigia.
Varcarono
insieme le porte scorrevoli a doppio vetro dell'ingresso, ritrovandosi al
principio di una lunghissima galleria dalle ampie pareti, dai luminosi lampadari
al neon, dagli assortiti negozietti su ogni lato, dal pavimento con le
mattonelle così lucide da potersi specchiare. Lei era sempre più meravigliata,
l'altra invece appariva delusa.
"Mi aspettavo di
meglio. Da come l'avevano descritto sembrava chissà che cosa!" dichiarò Temari,
inarcando un sopracciglio e avviandosi con i pugni posizionati all'altezza dei
fianchi, seguita a ruota da Hinata, che continuava a guardarsi intorno
incantata, come se non potesse farne a meno.
"Pe-per me è
bellissimo, Temari!" mormorò sincera.
"Sarà che ormai
ho visto di tutto, quindi non mi stupisce più nulla." rispose l'altra,
scrollando disinteressata le spalle in un gesto rassegnato, per poi borbottare
piano un "Dai, preoccupiamoci di comprare i regali." e dirigersi verso la prima
vetrina, quella di un negozio d'abbigliamento.
"Partiamo da
qui?" s'interessò Hinata, adocchiando un maglioncino rosso raffigurante un
tenero orsetto che teneva tra le braccia un cuoricino rosa, disegno contornato
da una rifinitura argentata.
"No." negò
l'altra, poco convinta. "Facciamo un giro. Poi, se proprio vuoi, ritorniamo
qui."
"D'accordo."
assentì.
Sapeva che
Temari non era interessata alla moda, non lo era mai stata, fin da bambina. Non
era cresciuta come la classica principessina viziata dai genitori, anche se,
prendendosi cura dei suoi due fratelli al posto della madre, venuta a mancare
dopo la nascita di Gaara a causa di un male incurabile, aveva acquisito un
carattere autoritario e responsabile.
Hinata invece
aveva solo una sorella minore, meno timida e più forte di lei caratterialmente
parlando. Aveva solo quattro anni in meno rispetto a lei che ne aveva
quattordici, eppure le metteva i piedi in testa con una facilità sorprendente.
Anche Temari,
che di anni ne aveva diciassette, era forte di carattere, ma non era
paragonabile ad Hanabi: infatti l'aveva sempre trattata bene, come una vera
amica.
"Ehi, Hinata?"
La voce
dell'amica interruppe i suoi pensieri.
"S-sì?"
"Hai già in
mente cosa regalare a tuo padre, a tua sorella e a Neji?" chiese, adocchiando
distrattamente una pianta grassa.
"Ehm... qualcosa
di utile." sintetizzò, anche se non aveva tante idee in mente.
"Sì. Pensavo la
stessa cosa per il regalo di Gaara." rimuginò. "Kankuro è un vero idiota, non so
se qualcosa di utile gli servirebbe. Non al suo cervello, almeno!" sghignazzò
sprezzante poi.
"Povero Kankuro,
dai", sospirò solidale Hinata.
"Okay,
scherzavo! Lo sai che adoro prenderlo in giro", si giustificò, mettendole una
mano sulla spalla.
E risero,
continuando la loro passeggiata nella galleria, che pian piano iniziava a
riempirsi di gente - tanta gente - desiderosa di fare compere e regali.
Proprio come
loro due, né più né meno.
"E questo il
banco informazioni, vero?" domandò discreta Temari all'indirizzo di un ragazzo
in divisa da lavoro che, seduto immobile su una sedia girevole, le dava le
spalle, una capigliatura così strana che le ricordava vagamente un ananas.
Nessuna
risposta, al ché Temari rincarò la dose.
"Ehi, mi senti?
Invece di stare seduto a non fare niente, girati e rispondi alla tua cliente,
prima che perda la pazienza e ti mandi al diavolo!"
Aveva lasciato
Hinata nel reparto libri, quindi era sola. Sola, con la sua indole indomita e
impaziente da tenere a bada.
"Sì. Sei nel
posto giusto. Questo è il banco informazioni."
fece apatico il ragazzo, sospirando pesantemente e voltandosi con tutta la
sedia. "Miss Tatto che cosa desidera?"
Se non aveva
sentito la prima domanda, che colpa poteva averne lui?
"Ovvio.
Un'informazione, Mister Sono-troppo-pigro-per-rispondere!" gli rispose piccata,
con lo stesso tono strascicato utilizzato da lui. Incrociò le braccia sopra al
ripiano che li separava e diede voce alla sua richiesta da cliente: "Dato che
sono appena stata al reparto dei cellulari e di altre diavolerie elettroniche
varie con tanto di sconti, mi chiedevo se valesse la pena regalarli. Cioè, hanno
una durata precisa? Si rompono facilmente? Sono assicurati?"
"Beh, dipende
dalla persona a cui regalerai una di quelle diavolerie: se sarà cauta e avrà
cura, ad esempio, del cellulare, questo non si romperà. Durerà per tanto, tanto
tempo, e non c'è assoluto e urgente bisogno dell'assicurazione. Andiamo, non
sono mica oggetti paragonabili alle macchine o alle lavatrici!" spiegò
serio.
"Direi che
questo discorso non fa una piega." ammise lei, assottigliando pensosa gli occhi
verdi.
"Meno male.
Immagina che seccatura dover ripetere..." sbuffò, roteando gli occhi al
pensiero.
"E se io ti
chiedessi di farlo?" lo provocò.
"Miss Tatto fino
in fondo, vero?"
"Fino a prova
contraria, sono una cliente. E i clienti hanno sempre ragione" gli ricordò. "E
visto che ho bisogno del consiglio di un vero esperto in materia, adesso alzerai
il sedere da quella comoda sedia e verrai con me." impose perentoria, sbattendo
più volte le ciglia come se l'autorità le pizzicasse gli
occhi.
O era la troppa
confidenza che si stava prendendo? O no, no, forse un semplice senso di colpa!
"Ci sono i
commessi per questo. Non è il mio lavoro, io devo stare qui!" si difese
Shikamaru, abbracciando la sedia come a voler avvalorare la propria convinzione.
Temari lo
fulminò con lo sguardo, lui rabbrividì leggermente, ma non l'avrebbe data comunque vinta a una presuntuosa
sconosciuta.
Dopo un po' di
tempo che si guardavano senza fiatare, lei capitolò leggermente.
"Allora,
facciamo così: raccolgo in un carrello tutto ciò che mi interessa, lo porto qui
e tu mi consigli due regali perfetti per i miei fratelli.
Okay?"
"Sei proprio
cocciuta. Però devo ammettere che così la tua proposta è accettabile... Affare
fatto!"
"Bene."
E senza
aggiungere altro, Temari lasciò il ripiano su cui era appoggiata per parlare con
quello scansafatiche irritante e saccente e tornò indietro, afferrando il primo
carrello libero che le capitò tra le mani.
"Serve una
mano?"
Hinata, che
stava leggendo la prima pagina di un romanzo a caso, alzò di scatto la testa e
si ritrovò a guardare in viso un ragazzo gioviale, biondo, che ispirava simpatia
e che aveva degli occhi azzurri così brillanti e vivaci da toglierle il
respiro.
"Devi regalarlo
a qualcuno?" domandò curioso, indicando il libro che la ragazza teneva ancora
aperto e con le mani rigide.
Lei sgranò gli
occhi: perché non riusciva ad emettere suono? Come mai quel commesso così
giovane - sembrava un ragazzino in divisa da lavoro - l'aveva spiazzata
completamente? Perché era così timida?
"E...e-ecco,
io..."
Bene, era già un
miracolo essere riuscita a pronunciare due parole, anche se con voce tremante.
"Posso?" chiese
piano, prendendo l'iniziativa e sfiorandole le mani nell'atto di leggere il
titolo, cosa che fece imporporare le guance a Hinata.
“Le note lente
di un pianoforte” lesse.
Non si era mai
sentita il viso in fiamme come in quel preciso momento!
"Okay! Come ti
chiami?" le chiese deciso.
"Hi-Hinata."
balbettò, distogliendo lo sguardo.
"Bene, Hinata,
posiamo questo libro che ha tutta l'aria di essere noiosissimo e andiamo in un
altro reparto. Te lo consiglio io un bellissimo regalo, basta che tu mi dica se
si tratta di un ragazzo o di una ragazza." decise, sorridendole.
Beh, almeno
aveva una buona scusa per non guardarlo, perché sentiva che presto sarebbe
potuta svenire, e non c'era la sua amica Temari a sorreggerla; posò il libro
sullo scaffale, assieme a tutti gli altri, e il misterioso ragazzino le fece
strada.
Doveva sapere il
suo nome...
"E-e tu... tu...
Qual è il tuo nome?" mormorò a fatica, standogli dietro e fissando
insistentemente i propri passi sul pavimento.
"Io sono
Naruto." le rispose entusiasta, indicandosi con il pollice. "Hai ragione a
volerlo sapere: in effetti io ho chiesto il tuo all'improvviso, ma non è stata
una forma di scortesia, eh! Scusami." precisò.
Hinata accennò
un sorriso e scosse una sola volta il capo, come a fargli capire di non
preoccuparsi: non sapeva che Temari, impegnata nell'atto di riempire il carrello
poco lontano, l'avesse intravista di sfuggita.
"Poi mi
racconterai, Hinata, vero?" sussurrò a se stessa lei, sogghignando e tornando
con lo sguardo a tutti quegli strani oggetti elettronici e prendendo quelli con
lo sconto.
E questa voglia
di ghignare, ripensando al pigro ragazzo del banco informazioni, non le era
ancora passata, anzi, sembrava essersi incrementata!
**
Hinata e Temari,
quando ormai era calata la sera e faceva più freddo rispetto al pomeriggio,
uscirono dal nuovo centro commerciale cariche di buste piene di regali incartati
e accaldate a causa dei condizionatori d'aria calda all'interno dei vari locali
o negozi.
La prima, su
consiglio del simpatico Naruto, aveva comprato una borsa per sua sorella Hanabi,
una cravatta per suo padre Hiashi, un profumo per suo cugino Neji, una collanina
per sé e una sorpresa per Temari.
L'amica, invece,
dopo aver fatto impazzire abbastanza Shikamaru - quel poveraccio al banco
informazioni - ed esserne uscita soddisfatta, aveva preso due cellulari diversi,
uno per Kankuro e uno per Gaara, un orologio per il padre che, anche se era
sempre fuori città a causa del lavoro, sarebbe tornato su sua insistenza per
passare il Natale con i figli - almeno questo! -, e un libro per se stessa.
"Hinata?"
"Sì?"
"Oggi ti ho
vista vagare per gli scaffali in compagnia. Non mi racconti niente?" s'informò,
avviandosi per raggiungere la macchina.
Hinata le venne
dietro e le rispose, arrossendo: "E-era solo un commesso. A parte darmi i suoi
preziosi consigli, ti-ti assicuro che... che non è successo niente. So solo il
nome... Naruto."
"Almeno il
nome... Questo succede perché non sai farti avanti nel modo giusto, amica mia!
Un giorno dovrò spiegarti come ci si comporta con i ragazzi. Anzi, te lo
prometto solennemente." dichiarò, come se avesse capito tutto.
"Come vuoi,
Temari." la assecondò, quasi correndole dietro dato che aveva il passo veloce.
"E tu? Fa-fatto incontri interessanti?"
Raggiunta
l'automobile, dopo aver aperto le sicure delle portiere, la ragazza più grande
assottigliò gli occhi e le rispose: "Uno sì. D'aspetto non è male, solo che è
pigro da far paura, e mi ha fatto dannare come mai nessuno aveva osato prima
d'ora!"
"A-allora ha
saputo tenerti testa?!" provò Hinata, stupita, sistemando le buste dietro, sui
sedili posteriori.
"Già! E ancora
mi sto chiedendo come ci sia riuscito."
Scrollando
fintamente disinteressata le spalle, Temari salì al suo posto di guida.
Quando anche
Hinata fu dentro ed entrambe si allacciarono la cintura di sicurezza, le fece
sapere spiccia che si erano persino scambiati i numeri di telefono, con la scusa
di avvertirlo in caso le avesse consigliato male sugli acquisti per i parenti.
"Bene", si
congratulò pacata Hinata. "Sono contenta per te."
"Magari, se
scopro che conosce il tuo biondino, mi faccio dare il numero e te lo passo.
Ovviamente lo dico che è per te, tranquilla!" proferì divertita l'altra, girando
la chiave nella toppa e accendendo il motore.
"E dai,
smettila!" esclamò Hinata, incredula, diventando nuovamente rossa e incrociando
le braccia al petto, mentre lo sguardo cadeva sulle pozzanghere che,
probabilmente, si erano formate poiché quando erano dentro aveva piovuto un
po'.
Temari rise di
cuore, mettendo la marcia indietro e girando la testa per uscire dal posteggio e
riaccompagnare così l'amica a casa nel giro di una mezz'oretta.
"Devi fidarti di
me, Hinata. E poi è Natale: consideralo un regalo, anche se a casa tengo quello
che ti donerò tra qualche giorno." le fece
sapere, mentre con la macchina camminava in seconda e svoltava a destra per
dirigersi dritta in terza verso l'uscita del parcheggio, a una cinquantina di
metri di distanza. "Domani lo chiamo." E ghignò ancora.
"Se proprio
insisti.", sospirò Hinata, sperando che l'amica cambiasse discorso e le evitasse
altri batticuore.
Per fortuna così
avvenne, anche perché il cellulare in tasca le squillò e rispose più che
volentieri alla sorellina Hanabi, raccontandole in sintesi - tralasciando
ovviamente i particolari - quello che era successo.
Aveva fatto
proprio bene ad uscire dalla sua calda e confortevole stanzetta per fare
shopping!
FINE
Ulteriore
nota: Finalmente vi
propongo una nuova fic *__*
Sono
contentissima che si sia classificata seconda a questo contest, ringrazio
perciò la giudice Juliettina per
averlo indetto e Pazza_io per aver
valutato al suo posto, perché purtroppo lei sarebbe rimasta senza pc per altri
due mesi e noi non potevamo attendere così tanto (io più che altro XD la mia
fic, come avete letto, è ambientata prima di Natale: sarebbe risultato...
inappropriato pubblicarla tra marzo/aprile, giusto?)
Tengo molto alla
Hinata che ho tratteggiato qui, perché tutte le sue sensazioni sono le stesse
che provo io quando ho la possibilità di visitare un nuovo centro commerciale
*__* davvero, mi meraviglio come una bambina di fronte a un nuovo mondo, non
posso farne a meno!
Congratulazioni
alle mie compagne di contest: alla vincitrice x Saretta
x, ad Angel Ecate e a Mayumi_san.
Attendo
qualsiasi parere o commento XD positivo o negativo, come
volete!
Un bacione!
Rinalamisteriosa