02/02/2010
1 recensioniFandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Cina (Yao Wang), Nord Italia (Feliciano Vargas)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai (ah non lo so°°)
Conteggio Parole: 500 (Fiumi di Parole)
Note: 1. Partecipa al contest indetto dall'Axis Powers Hetalia ~Shipping Community
2. Partecipa a Fiumi di Parole
{ Sognare l'Oriente ~
Nonostante l'innato amore per la terra nella quale era nato - per i suoi fratelli, cugini e amici - Veneziano era sempre stato affascinato dal Lontano Oriente nel quale si diceva sorgesse il sole - questo secondo i racconti della sua infanzia, che gli erano stati narrati dal nonno. Aveva sempre ascoltato quelle storie affascinati, disegnando spesso le immagini che le parole dell'Impero Romano creavano nella sua mente, e ancor più spesso si era ritrovato a carezzare quasi con venerazione la morbida seta che proveniva da quei paesi - ricca e rara per quel periodo della sua infanzia.
Sembrava tutto così magico e speciale quando era Nonno Roma a parlarne, e le sue storie erano ancora lì nella sua memoria. Vivide, come il giorno in cui mise piede per la prima volta in quel paese, che non poté far altro che considerare ancor più bello e misterioso di quanto già non lo fosse nei suoi sogni e desideri.
Aveva osservato la terra cinese con la bocca socchiusa in un'espressione di puro stupore, incantandosi dinnanzi agli animali a lui ancora sconosciuti e davanti ai fiori e alle piante dalle buffe forme e dagli strani profumi. Poi, aveva aguzzato lo sguardo per scorgere le lontane ed immense montagne, le cui alte vette erano spesso coperte dalla nebbia e dalle nuvole. Nonostante tutte quelle meraviglie e stranezze, quel giorno Veneziano si accorse di essere realmente nel luogo che aveva sempre cercato di disegnare, solo quando vide il sole spuntare da dietro quegli alti monti.
Belli, bellissimi ricordi che avevano fatto crescere, e che continuavano ad alimentare, l'interesse per la Cina dell’italiano.
Ovviamente però, quello che più lo stupì fu la Nazione Orientale che li accolse. Non avrebbe mai dimenticato quel loro primo incontro, il nonno gli aveva spesso parlato di lui - era un lui nonostante il viso delicato ed i capelli lunghi che erano tratti tipici femminili - ed il vederlo di persona era tutta un'altra cosa.
Era esile e piccolo, più basso dell'Impero di almeno un'intera testa, capelli ed occhi erano castani e questi ultimi brillavano di una strana luce che Veneziano non aveva mai visto in nessun'altro individuo, neanche in età adulta - per usare le parole del nonno mentre lo descriveva: Cina era affascinante - ed era chiaro che, nonostante l'aspetto, quel paese non era solito piegarsi agli altri. Si muoveva fiero e deciso come Roma ma al tempo stesso pareva anche leggero e delicato.
Era un tratto che l'aveva sempre caratterizzato, come il suo essere totalmente senza età. Anche se erano Nazioni, esseri immortali, Cina non era cambiato di una virgola ed era addirittura più vecchio di Nonno Roma - aveva stentato a crederci, soprattutto nel vederlo lì davanti a lui la prima volta, ma il Nonno non mentiva mai.
Per Veneziano, Cina era una Nazione speciale, forse la più speciale di tutte ma, ovviamente, per quanto l’italiano fosse schietto, non l’avrebbe mai detto all’altro e si sarebbe limitato, come tutti gli occidentali d'altronde, a sognare e desiderare quel lontano e misterioso oriente.
