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Autore: Globulo Rosso    03/02/2010    10 recensioni
Sakura tornò a credere nel principe azzurro, come una bambina.
Dopotutto, a volte bastano un succo di frutta, una brioche e un raggio di sole a cambiarti la vita.
Ed Hinata ne sa qualcosa e magari, lo insegnerà anche a Sakura.
[III classificata a parimerito con Nihal_chan al contest indetto sul forum di EFP da Mokochan e Valehina "Breakfast Contest"]
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore:
Globulo Rosso
Titolo:
L’Amore agisce sotto mentite spoglie. [Un’Aranciata e una Katana]
Lettera, Numero e ciò che rappresentano:
W [Spada da Lato], 3 [Succo di frutta]


 

L’Amore agisce sotto mentite spoglie.

[Un’Aranciata e una Katana]

 

“Sakura, lascia perdere. I principi non esistono. E nemmeno quelli che arrivano sui cavalli bianchi o che possiedono uno di quei cosi…come si chiamano…fioretti? Spadoni?”

“No, Ino. Sono spade, spade da lato per la precisione.”

La bionda sbuffò, scostando il ciuffo di capelli che gli copriva la visuale.

“Come ti pare, tanto la sostanza è quella.” Sorseggiò un goccio di thè al gelsomino, il suo preferito.

Sakura sorrise, vedendola gustare quella bevanda calda. Teneva gli occhi azzurri chiusi e inspirava il profumo delicato, prima di berne un po’. Sembrava così…realizzata.

“Comunque, quando arriva Hinata? Voglio sapere assolutamente tutto!” esclamò, come ridestata dal suo stato di trance.

“Ino, se vorrà parlarcene, lo farà. E’ molto timida, lo sai, non dovremmo forzarla. E poi, al massimo, chiederò a Naruto. Dopotutto è il mio migliore amico, lui mi racconterà la loro notte.” Sospirò, sognante. Quanto avrebbe voluto che Sasuke avesse fatto lo stesso con lei.

“Certo, hai ragione. Controllerò la mia parlantina e la mia curiosità, te lo prometto.” Giurò lei, con tanto di croce sul cuore. Sakura la guardò torva, con un sorrisetto che lasciava trasparire tutti i dubbi a riguardo.

La Yamanaka non era mai stata maligna o saccente, ma la sua smania di sapere le novità l’aveva già portata a combinare parecchi guai. Comunque, nessuno riusciva a rimanere arrabbiata con lei più di tanto. La sua risata era contagiosa.

Sakura non riusciva a capacitarsi di come tutte le sue amiche potessero essere felici e lei no, ma d’altronde, la fortuna non era mai stata dalla sua parte.

“S-Scusate il ritardo.” Si accorsero di lei solo quando Hinata si sedette loro accanto, con le guance imporporate e il solito timido sorriso.

“Eh eh! Stai tranquilla, dopo quello che hai fatto la notte scorsa!” Sakura tirò un calcio alla biondina, e lei si tappò la bocca, imbarazzata.

“Comunque…” continuò Sakura “…ora sei felice?”

Felice eh? Hinata si era preparata la risposta a parecchie domande, ma non a quella.

Avrebbe detto che si era divertita da matti, che baciava benissimo, che non era nemmeno impacciato e che bé, che era anche ben dotato, se gliel’avessero chiesto.

Ma a quella domanda, come avrebbe risposto?

Vedendola esitante, Ino cercò di tranquillizzarla:” Hinata, non sei costretta a parlarcene, se non vuoi. Nessuno ti obbliga a farlo, è già fantastico vederti così radiosa.“

“E’ strano e bello.” Aggiunse Sakura, accarezzando i capelli setosi della Hyuga, cercando di calmare quell’animo in preda ad un uragano di passione e sentimento.

“Ma no! Io…Io non trovavo le parole. Credo che felice non sia abbastanza per descrivere ciò che provo adesso. Forse…estasiata?” sorrise mestamente, fissando la tazza fumante che Ino teneva fra le mani.

“Ci è andato pesante ieri sera Naruto per farti sentire in questo modo allora!” ridacchiò la bionda, divertita. Un calcio da sotto il tavolinetto bloccò il suo attacco di ilarità immediatamente.

“Vuoi qualcosa?” propose Sakura, cercando di sdrammatizzare la situazione abbastanza imbarazzante.

“No, grazie…Io e Naruto abbiamo già fatto colazione insieme.” Si martoriava le mani, continuando a sfregarsele una con l’altra, come se se le sciacquasse sotto l’acqua gelida.

“Davvero? Ma che carini!” strillò Ino, immaginando la scena.

“Se volete, vi racconto com’è andata, però promettete di non far commenti. Sono i ricordi più dolci della mia intera vita. E poi, non credo che riuscirei a riprendere il discorso. E’ già molto complicato per me parlarvene.” Disse, abbassando lo sguardo rossa in viso.

Le ragazza annuirono, avvicinandosi a lei per ascoltare meglio la sua storia.

“Sapete,” iniziò lei, “ho scoperto che gli angeli russano.”

Così cominciò il suo resoconto, con gli angeli che russano.

“Mi sono resa conto di quello che era successo solo quando me lo sono rivisto accanto, addormentato. Aveva la bocca spalancata e le braccia aperte, russava più forte di Kiba, rendetevi conto.

M-Mi ricorderò per l’eternità quel ciuffo biondo che ricadeva sul suo viso, del raggio di sole che gli illuminava la schiena muscolosa e abbronzata.

Era bellissimo. No, che dico…divino.

Colui che aveva cambiato radicalmente la mia vita solo rivolgendomi la parola, era accanto a me, dopo una notte insieme. Il mio sogno era diventato realtà, capite? Pura e concreta realtà!

Il suo russare rumoroso mi faceva ridere, ed è per questo che vi dico che gli angeli russano. Lui è un angelo, non può essere nient’altro.” Respirò a fondo, prima di ricominciare il discorso.

“Quando si è svegliato la prima cosa che mi ha detto era che mi amava. Mi ha detto ti amo, non buon giorno o ciao. Mi ha detto ti amo. E poi, si è alzato ed è andato in cucina, sbadigliando. I dettagli di questa notte rimarranno in eterno nella mia mente, ve lo posso assicurare.” Aveva gli occhi lucidi dall’emozione. Riprese balbettando “D-Dopodiché, mi ha portato la colazione a letto, una brioche al cioccolato e un bicchiere di succo d’arancia. Non facemmo altro che ridere e parlare di cose assolutamente inutili, di poco conto. Mi guardava negli occhi ogni istante, e io non riuscivo a liberarmi dal suo sguardo cristallino. N-non so perché riesco a dirvi certe cose, è come se la notte di ieri avesse fatto scattare una molla…Non so…” cercava le parole corrette, ma ogni espressione le sembrava troppo debole e finta per descrivere il suo amore per lui. Lasciò che le altre capissero con il suo solo sguardo, le lacrime di gioia stavano lentamente fuoriuscendo incontrollabili.

“Comunque, se ne andò poco dopo. Doveva allenarsi con il maestro Yamato, mi diede un bacio che sapeva di spremuta d’arancia. Perciò, il mio amore sa di arance e zucchero e il mio angelo russa. E tutto quello che riesco a dirvi.”

Ino e Sakura ci misero qualche secondo prima di realizzare che la storia era finita.

Hinata emanava una così grande gioia nel raccontarlo, una felicità inaudita, che aveva la sua fonte negli occhi azzurri di lui, in quel raggio di sole che illuminava il suo corpo al mattino, in quella brioche calda e in quel ciuffo biondo.

Era strano e bello, si ripeté Sakura, vedere la Hyuga così radiosa. Se lo meritava, lei aveva il diritto di essere felice, e dopo tanto tempo il suo desiderio era stato esaudito.

“F-Fine. Questo è quello che è successo in grandi linee. Purtroppo, non riesco a esprimere il mio sentimento per lui, cercate di comprendermi.” I singhiozzi iniziavano ad interrompere Hinata regolarmente e Ino l’abbracciò ridendo.

“Che meraviglia Sakura! Lacrime di gioia! Hinata piange di gioia! L’amore fa miracoli…” Sakura sorrise, stringendo la mano della Hyuga, che ricambiò felice la stretta.

La testa appoggiata alla spalla di Ino, le guance umide e le labbra rosse tirate in un sorriso splendente.

“Hai ragione Ino. L’amore fa miracoli.” Bofonchiò Hinata, cercando di ricomporsi.

“Su, su…ora lasciamola stare. Che ne dite, mi accompagnate da Shikamaru e Chouji?”

Ino si alzò, lasciando i soldi sul tavolo e muovendo qualche passo verso la strada.

“Ah già, Shikamaru! Ino-pig, tu vuoi sapere tutto di tutti, ma non esce niente da quella bocca a proposito degli affari tuoi, eh?” Sakura aveva ragione. Shikamaru e Ino oramai erano una coppia riconosciuta in tutto il Paese del Fuoco, ma  i due erano molto riservati. Si sentiva solo il fracasso delle litigate e di qualcos’altro, durante la notte.

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

“Ehi! Sono mica scema io! Una persona popolare come me, sa benissimo come vanno a finire certe cose. E io non voglio essere sulla bocca di tutti…”

“Ma cosa dici! Tu vuoi essere sulla bocca di tutti, sempre!” strillò Sakura, che si era messa alle calcagna della bionda trascinando con sé anche Hinata, che dal canto suo si muoveva per inerzia, persa nel mondo sublime dell’amore.

“Hai ragione, Sakura, ma il mio principe non vuole che si parli di lui.” Ridacchiò Ino.

“Non eri tu quella che non credeva ai principi?” esclamò l’Haruno, divertita dalle tante contraddizioni della Yamanaka.

“Oh, Sakura. Sei fastidiosa! Pensa al principe sul cavallo bianco e con il fioretto tu, e lascia stare Shikamaru…”

“Ma chi lo vuole Shikamaru? E poi è una spada da lato! Non un fioretto!”

Ino rise sguaiatamente mentre salutava le sue due amiche per gettarsi avidamente sul ragazzo “testa d’ananas”, come amava chiamarlo lei.

E Sakura, non poteva non invidiare Hinata e Ino, così innamorate, così vive.

“Ehi, stai tranquilla. Lui ti ama, ne sono certa.” Hinata si era rivolta inaspettatamente alla sua amica, aveva colto quell’attimo di lucidità ed era tornata fra i mortali per pochi minuti, abbandonando il suo idillio d’amore, quasi come se la mano stretta intorno al polso di lei, trasmettesse i dubbi di Sakura,

“I-Io…ma cosa dici, Hinata!” L’Haruno gesticolava esagitata, cercando di dissimulare la sua angoscia a riguardo.

“Sakura, fidati. Lui ti ama, solo che è diverso dal principe che ti eri immaginata. Magari è un angelo come il mio, oppure una testa d’ananas come Shikamaru, però ti ama. Si vede da come ti guarda.” Hinata lo disse senza fermarsi, come se temesse di non riuscire mai più a ripetere quel consiglio.

“Come lo sai?”

“Io non parlo mai, però non sono cieca, Sakura.” Sorrise, abbracciandola d’impulso.

“Grazie per tutto Sakura.”

“Grazie a te, Hinata.” Disse lei, ricambiando quel gesto naturale “Mi piace un sacco la nuova Hinata, lo sai?” 

 

Quando Sakura tornò a casa, non riusciva a pensare ad altro che ad Hinata e a Naruto.

Non aveva avuto l’opportunità di vederli insieme, però oramai non poteva non associare il nome di uno al nome dell’altra, come se fossero legati da chissà quale potente incantesimo.

Sasuke non c’era, non l’aveva visto tutto il giorno. Era partito per una missione e non sarebbe tornato chissà per quanto. Eppure, l’amore di Sakura verso di lui era autentico quanto quello di Hinata, ne era assolutamente sicura.

Forse, la loro differenza, era che il sentimento era reciproco, e non unilaterale, come il suo.

Sospirò, mentre si sfilava gli stivaletti e si slacciava la cintura. Una voce nel buio della stanza la fece sobbalzare, prendendola alla sprovvista.

“Sasuke, mi hai spaventato!” la sagoma dell’Uchiha si fece pian piano più nitida, man mano che lei si avvicinava a lui.

“Come mai sei qui? Non eri in missione?”

“Sono tornato presto.” Rispose lui, impassibile come sempre “ Non va bene?”

“Certo che no, perché dovrebbe?” sorrise lei, cercando di apparire felice, quando in realtà il suo cruccio era quello di scoprire se il suo amore fosse reale. Sperava fosse come quello di Hinata.

“Sakura, ho incontrato Ino, poco fa.” Sasuke si avvicinò a lei, continuando a scrutare i suoi occhi verdi, inquieti. “ Mi ha detto che credi nel principe azzurro. E’ vero?”

Brutta bastarda che non era altro! Domani Ino l’avrebbe pagata cara per quella rivelazione! Cavolo, l’aveva detto lei che non bisognava fidarsi della lingua di Yamanaka!

“E-ehm…Io, cioè, sì, può anche darsi.” Mugugnò lei, imbarazzata. “Ma tanto non esistono. Cosa vuoi che cambi?”

Sasuke sorrise, vedendola indietreggiare fino ad incontrare il muro. Ora Sasuke la circondava con le braccia, senza lasciarle via d’uscita.

“Secondo te, una Katana vale quanto una spada da lato, Sakura?”

Aveva ragione Hinata, a dire che l’amore fa miracoli.

Sakura tornò a credere nel principe azzurro, come una bambina.

Dopotutto, a volte bastano un succo di frutta, una brioche e un raggio di sole a cambiarti la vita.

Ed Hinata ne sa qualcosa e magari, lo insegnerà anche a Sakura.

 

 

 

Fine

 

 

Giudizio di Valehina:

Grammatica e stile: 7,5/10

Originalità: 8/10

IC: 10/10

Attinenza al tema: 10/10

Giudizio personale: 9/10

Totale: 44,5/50 punti


Storia quasi impeccabile dal punto di vista stilistico. Il tuo stile è davvero molto buono, scorre facilmente e non ha blocchi.

Forse verrebbe più aiutato da una maggiore separazione nei periodi, ma anche così è ottimo.

Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato gravi errori. Solo, fai attenzione ai tempi verbali: talvolta utilizzi il passato remoto quando non serve (come nel monologo di Hinata).

In più usi molte virgole che non sono necessarie, anzi rischiano di rallentare la lettura.

Ultima cosa, attenta alle ripetizioni. Comunque sia, ho trovato un solo errore di battitura.

Ciò mi rende felice. *^*

Originalità: una storia molto gradevole e graziosa, l’ho apprezzata molto.

Il dialogo tra amiche e il racconto di Hinata sono parti molto ben curate e a tratti divertente.

Anche il lieto fine non è per niente male, anzi. Direi quasi che è la parte più emozionante della storia.

Bene, davvero bene.

IC: Assolutamente niente da dire. Hai reso benissimo tutti i personaggi, come mi aspettavo.

Ho apprezzato in particolare l’introspezione di Sakura, personaggio che sto rivalutando molto in questo periodo. Mi ci sono ritrovata dentro, e non è la prima volta che mi capita.

Anche Ino è descritta benissimo, divertente e spumeggiante. Hinata è davvero molto commovente. Çwc

(sai, dopo aver letto la tua storia speravo di trovarmi un Sasuke in casa anch’io xD)

Attinenza al tema: anche qui il massimo dei voti.

Hai usato tantissimo i tuoi elementi, addirittura ponendoli al centro dell’attenzione come ‘catalizzatori’ dell’amore di Sakura e Hinata.

Vabbè che era una Katana e non una spada da lato…ah, in più ho adorato il modo in cui hai usato quest’ultimo elemento.

“Secondo te, una Katana vale quanto una spada da lato, Sakura?”

Una delle più belle frasi che io abbia mai sentito. <3

Giudizio personale: una storia che ho adorato. Il tuo sforzo è stato pienamente apprezzato – da me, perlomeno. xD

Se questo doveva essere il mio regalo di compleanno…beh, Aury. Non posso ritenermi più soddisfatta. <3

(P.S. ah-ha, ti ho beccata! L’ho visto l’accenno ShikaIno! xD)


Giudizio di Mokochan:

Grammatica e stile: 8,5/10
Originalità:
9/10

IC:
9,5/10
Attinenza al tema:
9,5/10
Giudizio personale:
8,5/10

Totale: 46/50


Vediamo un po’. La grammatica è ok, forse qualche frase andrebbe rivista e qualche virgola anche, ma devo dire che è scritta bene.

Non ho visto errori - se non uno o due xD. Lo stile è scorrevole, un po’ difficile da seguire a tratti, ma comunque piacevole.

La storia mi è piaciuta, ho trovato tutti i personaggi molto IC, anche se Hinata mi da qualche dubbio; davvero riuscirebbe a dire tutte quelle cose?

AU o no, Hinata è totalmente timida e un argomento come quello trattato potrebbe metterla davvero in difficoltà, anche davanti alle proprie amiche.

Sakura è IC, il suo punto di vista è stato molto divertente e la sua amicizia, il modo di comportarsi con Ino… comico e bello. XD

La spada da lato è stata usata a dovere, mi fa piacere, e lo stesso vale per il succo di frutta. Inoltre, la scena finale mi ha divertita, ritrae proprio bene i pensieri di Sakura sul principe azzurro - perché lei ci crede e tanto! - e Sasuke che la prende leggermente in giro, com’è solito fare. Freddo, ma ironico e attento.

Un perfetto Uchiha xD

Insomma, la storia andrebbe curata di più nella trama - magari con un pizzico di NaruHina in più -, ma per il resto mi è piaciuta; una leggera comicità, un’introspezione curata…

Davvero una bella storia^^

Totale complessivo dei giudizi: 90,5/100

 


Angolino Glob:

Faccio i complimenti a tutte le partecipanti e dico soltanto che, bé, sono contenta.

Come supporter di KibaHina, essere terza, è un miracolo.

Ringrazio le giudici per i giudizi dettagliati e mi congratulo con le altre due podiste.

Bravissimi tutti!

Al prossimo contest,

Glob°°

  
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