Bad moon rising
Well
I see
Well I see a bad moon rising
Yeah I see the end coming
soon
Well I hear earthquakes and lightning
Yeah I hear the
voice of rage and ruin
Well don't go out tonight
It's bound
to take your life
Yeah there's a bad moon on the rise
“Bad
moon rising”
[cover by Bruce Springsteen]
La
porta della cella si richiude alle mie spalle, e il profilo del
Dissennatore torna a fondersi con il buio.
Voci aspre mi
circondano, mi soffocano, mi assalgono. Grida che si mescolano a
risate, lamenti, proteste. Non mi lasceranno più. Non ci sarà
pace, qui dentro. Nemmeno un momento, nemmeno un soffio di
silenzio.
Urla – sempre, ancora! – e
disperazione.
*
Black Manor, luglio 1975.
“Sei
Bellatrix, vero?”
“Come se non lo sapessi” Non
si voltò, continuando a dargli le spalle.
“Non sei
cambiata, a quanto vedo” Le si avvicinò, le mani
affondate nelle tasche dei pantaloni.
“Cosa vuoi?” Gli
domandò, mentre lui le si affiancava.
“Solo parlare”
Le sorrise, porgendole un calice colmo di vino. “Guardare le
stelle...”
Finalmente si voltò, fino ad incrociare il
suo sguardo. “Sta piovendo, idiota” Afferrò il
bicchiere, vuotandolo in fretta.
La grande terrazza che si
affacciava sul giardino era deserta, e la pioggia sottile lucidava le
lastre di pietra.
“Non hai paura di bagnarti?”
“Potrei
farti la stessa domanda” Disse, beffarda. L'umidità le
aveva increspato i capelli, e le gocce d'acqua scivolavano sulla
stoffa chiara del vestito. “Non hai paura di ammalarti, con
questo tempaccio?” Cantilenò, come una bambina.
Lui
sorrise, bonariamente. “Non mi provocare”
“Mammina
potrebbe sgridarti, se torni dentro bagnato come un pulcino...”
Proseguì Bellatrix, senza prestargli attenzione.
“Non
ti conviene farmi arrabbiare” Sfoderò la bacchetta,
mormorando un incantesimo.
La ragazza, colta di sorpresa, fu
scaraventata contro il muro. “Guarda guarda” Commentò.
“Per essere un ragazzino che è appena uscito da Hogwarts
non sei così male”
Le sue guance, che avevano perso colore, tornarono rosee. “Ora
puoi anche liberarmi” Provò a muovere le braccia, senza
riuscirci.
“Nessuno ci sente, qui fuori” Con pochi
passi le fu di fronte. “Potrei farti quello che voglio”
Le accarezzò i capelli umidi, con lentezza. “Fartela
pagare per avermi dato dell'idiota... Non è più come
quando eravamo piccoli, sai? Non puoi più farmi i dispetti
senza che io possa reagire”
“Hai ragione, Rodolphus”
Convenne, atteggiando le labbra in una smorfia impertinente. “Puoi
reagire, lanciarmi un bell'incantesimo per dimostrarmi quanto sei
bravo... Ma sappiamo entrambi che stai solo fingendo”
“Perché
dovrei fingere, cara Bella?”
“Perché vuoi
portarmi a letto” Disse lei, abbassando la voce. “Farai
meglio a comportarti bene con me, altrimenti i piani dei tuoi
genitori sul nostro matrimonio falliranno”
Rodolphus si
concesse una risata. “La sincerità non ti è mai
mancata” Osservò, mentre la liberava. “E' una
caratteristica che apprezzo, in una moglie” Le sussurrò
poi, premurandosi di sfiorarle il lobo dell'orecchio con le
labbra.
“Allora
farai meglio ad iniziare a cercarla. Non ci sono molte ragazze
sincere, là fuori” Dopo essersi sistemata l'abito,
Bellatrix sparì all'interno della villa.
Rimase solo il
ticchettio della pioggia, e il lieve bagliore di una sigaretta appena
accesa.
*
Mi
lascio cadere sul pavimento, come un fantoccio. E' gelido, percorso
da spifferi impietosi, e sudicio. Rabbrividisco, stringendomi addosso
i miei nuovi vestiti: un cumulo di stracci grigiastri, stoffa ruvida
che quasi graffia le dita.
Chissà dove sei, in questo
momento. Forse qui vicino, nella cella accanto alla mia, o persa nei
meandri della prigione. Magari riesci a vedere uno spicchio di cielo,
o a sentire l'odore del mare.
Qui... Qui c'è solo nero,
vuoto, sporco, e il tuo fantasma che mi galleggia intorno.
Cerco
di afferrarti, ma tu ti sposti. Mi sfuggi, e io ti rincorro. Ridi,
con quella tua risata aspra, roca. Sei bella, così bella... E
non ti importa di me, e mi sfiori, e poi te ne vai, e poi
ritorni.
Sei sempre tornata quando avevi bisogno di me,
vero?
Dicevi di amarmi, sapendo di mentirmi – e lo sapevo
anch'io, stupido! – e
mi facevi diventare il tuo burattino.
Dov'è finita, la tua
sincerità?
*
Settembre 1976.
Le
baciò il collo, mentre le mani correvano sui suoi capelli,
sull'addome, sui fianchi. “Sposami” Senza che l'avesse
desiderato, la sua domanda assunse il sapore di una supplica.
“Sei
troppo giovane per il matrimonio”
Si interruppe,
guardandola. “Smetterai mai di prendermi in giro?”
Chiese, senza nascondere l'irritazione.
Bellatrix sorrise. Il
sorriso antico di una sfinge. “Credo di no” Disse, prima
di attirarlo ancora di più a sé. “Mi diverto
troppo”
“Tu non ami nessun altro, vero?” Negli
occhi chiari di Rodolphus si manifestarono tutte le insicurezze, le
paure, le sensazioni.
“Amore, amore... E' solo una parola
come tante”
“Dimmelo, Bella”
Lei gli sfiorò
una guancia, facendo scivolare il dito fino alla linea della
mandibola. “Vuoi che te lo dica davvero?”
Il ragazzo
annuì.
“Non amo nessun altro, Lestrange” Disse,
prima di baciarlo.
*
Mi
tocco le guance, le labbra, i capelli. Quanto tempo ci vorrà
prima che mi trasformi in un teschio? Quanto, prima che il mio viso
diventi quello di un mostro?
E tu? Come diventerà il tuo
viso?
Quella chioma corvina, e la pelle bianca, le pupille vive...
Gli occhi di quel grigio così chiaro, in cui nuotavo, e mi
perdevo – mi ingannava, e più mi ingannava più io
mi incatenavo a te, senza capire! Sparirà tutto? Ti
sgretolerai sotto l'ala dei tuoi carcerieri? Oppure resterai tu,
fiera ed intoccabile?
Intoccabile come sei stata per me, quando
eravamo così vicini e le nostre dita si intrecciavano.
Tu,
intoccabile come un arcobaleno...
*
Novembre 1978.
“Dove
sei stata?”
La donna si lasciò sfuggire un sospiro.
“Siamo arrivati a questo,
Rodolphus?” Domandò, togliendosi il mantello e
gettandolo su una poltrona. “Devi proprio giocare al marito
geloso?”
“Eri con lui” Affermò, con una
gelida sicurezza. Le afferrò i polsi, scrutandola con
sospetto.
“Devo risponderti?”
Lui non parlò,
intensificando la stretta.
Bellatrix socchiuse gli occhi. “Mi
sembra ovvio” Ribatté, con stizza. “Ero con il mio
Signore... E con almeno altri quattro Mangiamorte”
Il marito
la guardò a lungo, senza lasciarla andare. “Non ti
credo” Distolse lo sguardo, soffermandosi sul pavimento. “Tu
e Voldemort...”
“Lui è Lord
Voldemort, per te!” Esclamò
Bellatrix, cercando di divincolarsi. “E lasciami andare”
“Lord
Voldemort, eh? Sei una puttana,
Bella... Una maledetta puttana”
Lo schiaffo lo colpì
all'improvviso, con una forza che non si sarebbe mai aspettato.
Bellatrix indietreggiò di un passo, e i suoi occhi si
spalancarono su un abisso di furore. “Non mi chiamare mai più
puttana” Sibilò, i pugni stretti e le braccia
abbandonate lungo i fianchi. “Non osare”
Il ragazzo si
toccò la guancia, e sentì la pelle bruciare sotto le
dita. “Tu mi odi?” Domandò. Così com'era
affiorata, tutta la rabbia scivolò via insieme a quelle
parole.
“Cosa stai dicendo?”
“Mi odi, perché
è colpa mia” Sembrava svuotato, inerme, e terribilmente
giovane. “Se non mi avessi sposato...” La voce gli si
incrinò. “Non c'è stato un solo giorno in cui tu
non mi abbia mentito, in questi due anni”
Bellatrix scoppiò
a ridere, gettando il capo all'indietro. I capelli corvini le
lambivano la schiena, e le mani si chiusero sul ventre. “Sono
felice che tu te ne sia accorto” Disse, prima di abbandonare la
stanza.
Rodolphus rimase immobile, ad osservare quel mantello nero
che sfiorava appena le assi di legno lucido.
*
Sono
trascorse poche ore, credo. Ritorna il Dissennatore, forse lo stesso
che mi ha sbattuto in questa tomba, e la luce delle torce mi acceca.
Mi copro gli occhi con le braccia, mugolando come un bambino, e
quando li riapro sono di nuovo solo. C'è un piatto, appoggiato
a terra, con della zuppa ancora calda. Accanto c'è una coppa
d'acqua, così gelida che mi sembra quasi di scorgervi una
piccola lastra di ghiaccio. Cerco di sollevarla, ma le mani mi
tremano.
Mi tremavano anche quel giorno – maledetto,
ignobile, giorno – mentre agitavo la bacchetta senza sosta. E
Alice Longbottom fluttuava nell'aria, sempre più in fretta, e
le sue grida non mi sfioravano, ed era solo carne e follia. Aveva
solo un anno in più di me, sai? Mi ha chiamato per nome,
mentre la condannavo a morte. E io non la sentivo, non sentivo la sua
voce...
C'eri solo tu, accanto a me, che gridavi di gioia, con
l'euforia che ti scorreva sotto la pelle. Uccidere, quello era
importante. Uccidere, perché te l'aveva ordinato il tuo
Signore. E trarre energia da quella morte, trarre vita.
Io
non ti sono mai bastato.
*
Dicembre 1981.
“Sei
sicura di volerlo fare?”
“Abbiamo aspettato anche
troppo” Continuò a passare la spazzola fra i capelli,
guardandolo attraverso il riflesso dello specchio. “E'
scomparso da quasi due mesi”
“E' morto”
Si mosse, sistemando le coperte per
l'ennesima volta. “Mettitelo in testa, non tornerà”
“Stronzate”
Posò la spazzola sul ripiano, alzandosi. Si avvicinò,
sedendosi sul bordo del materasso. “Quando capirai che ho
ragione? Lo sentirei, se fosse morto”
“Giusto... Come
ho fatto a non pensarci prima?” Le lanciò uno sguardo di
tacita sfida, prima di allungare la mano ed afferrare una sigaretta.
“Tu lo sentiresti”
“Sei
libero di andartene, se vuoi. Non sarò io a fermarti” Si
tolse la vestaglia, lasciandola scivolare ai piedi del letto. La
stanza era fredda, nonostante le fiamme che ardevano nel camino, e un
brivido la fece appena tremare. “Del resto, non gli sei mai
stato davvero fedele”
Un sorriso amaro gli rigò il
viso. “Già, mi sono sempre rifiutato di infilarmi nel
suo letto” Era solo rassegnazione, ormai, e amore che non
sarebbe stato ricambiato. Si sporse verso di lei, abbracciandola.
Bellatrix non si mosse, mentre il suo respiro accarezzava la pelle
del marito. “Perché non riesci a vedere? La mia fedeltà
l'ho giurata a te” Disse. “Il marchio mi lega a te”
Ogni parola gli costava fatica – era fiato che si condensava
sul vetro di un'illusione. “Se solo avessi capito...”
“Non
mi avresti sposato?”
Sospirò, separandosi da lei. “Ti
ho odiato, e forse ti odio ancora” Sorrise di nuovo. “Ma
sono così stupido che ti sposerei di nuovo”
Bellatrix
si sistemò al suo fianco. “Domani andremo dai
Longbottom” Disse, prima di stringergli la mano sotto le
lenzuola e chiudere gli occhi.
*
Ho
paura ad addormentarmi. Non c'è un fuoco, non ci sono le braci
che si consumano piano. Le mie dita sono gelide, quasi non riesco a
muoverle. Non voglio essere inghiottito da questa notte così
simile al giorno. Mi trascino fino alla brandina, sistemata in un
angolo: il materasso è inaspettatamente morbido, e si modella
sotto il mio peso. C'è anche una vecchia coperta scozzese,
ormai sbiadita.
E se non respirassi? E se morissi di paura? E se
mi soffocasse l'aria impura delle ossa? E se impazzissi?
E' un
silenzio infido, quello di Azkaban, popolato di spiriti. Vogliono
portarmi via, via, lontano... Cantano, ballano, si prendono gioco di
me.
E se non dovessi più risvegliarmi? E se dovessi
scoprire che te ne sei andata?
Mi chiamano, ma io non rispondo.
Cerco di pensare al tuo viso, ma il terrore mi attanaglia. Cosa
succederebbe, se lo dimenticassi?
E se impazzissi?
C'è
un raggio di luna, nella cella – mi illumina il viso, e mi
disturba, e mi ferisce gli occhi. Sei tu? Vuoi farmi
compagnia?
Scoppio a piangere, quando mi rendo conto che non
puoi essere tu. Sei lontana, fra le nuvole, come la luna. Mi
guardi da lassù, con un ghigno crudele, e godi delle mie
sofferenze. Ridi – pazza, pazza, pazza...
E se io
impazzissi? Verresti a salvarmi? Mi libereresti da questo peso
opprimente?
Mi uccideresti, Bella?
* * * * *
NOTE
Bellatrix
è nata nel 1951, mentre per Rodolphus non si conosce una data.
Mi sono rifatta all'affermazione (che si trova nel quinto libro, se
non sbaglio) secondo cui un Lestrange era a scuola con Severus...
Potrebbe essere anche Rabastan, ma io ho assunto che fosse Rodolphus
e ho collocato la sua nascita nel 1957. Quindi è più
giovane della moglie di sei anni :)
I paragrafi senza data sono
ambientati alla fine del 1981 (o inizio dell'82, secondo il Lexicon),
appena dopo la cattura di Rodolphus e Bellatrix. I pensieri di Rod
sono volutamente deliranti, visto che si trova ad Azkaban.
Questa fic ha partecipato (ed è arrivata seconda *_*) al contest “Mourir pour toi n'est pas mourir”, di Eliezer. Riporto anche il giudizio che mi è stato dato, magari interessa a qualcuno...
Commenti e/o critiche sono decisamente ben accetti ^_-
Alla
prossima!
Flea/Cheshiresara
2.
Cheshiresara – Bad moon rising
Lessico ed ortografia_9,7
Correttezza grammaticale_9,3
Originalità_13,2
Caratterizzazione dei personaggi_10
Sviluppo della vicenda_10
Attinenza alla trama_15
Giudizio personale_4,7
Totale_71,9/75
Mi spiego meglio:
Lessico ed ortografia
molto buoni, come la grammatica :).
Un’unica cosa per
quanto riguarda la forma grammaticale.
A parte questo, non ci
sono stati problemi, senza contare quelle virgole quasi del tutto
giuste. Ma proprio mancava un pelo, alla perfezione.
Una fanfic
su due personaggi di Harry Potter, molto poco considerati
(soprattutto Rodolphus), per questo sei riuscita ad ottenere un
buonissimo voto per quanto riguarda l’originalità.
Il
voto massimo per la caratterizzazione dei personaggi, è
meritatissimo. Mi è parso di leggere dei veri dialoghi tratti
dal libro della Rowling, soprattutto per quanto riguarda Bellatrix.
Il voto massimo anche per lo sviluppo. Il finale sospeso, che
lascia il lettore con il dubbio: Rodolphus morirà ad Azkaban?
Bellatrix lo amava davvero? Oppure era il marchio, e non il
matrimonio a legarli? Rodolphus impazzirà davvero? E se
dovesse succedere, Bellatrix lo ucciderebbe? Attinenza alla trama:
quindici! Sì, perché è proprio questo che
intendevo: l’amore e l’odio che, per una volta, non sono
contro, ma si fondono.
Il giudizio personale è eccellente,
la storia mi è piaciuta molto, davvero tanto! Questo posto il
classifica è stato proprio meritato :D.
Un abbraccio,
spero di incontrarti di nuovo in uno dei miei contest! <3