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Autore: Hi Ban    05/02/2010    3 recensioni
Alla fine non potettero esattamente affermare che era valsa la pena di fare quella lunga fila davanti alla gelateria, con l’unico scopo di prendere un ghiacciolo. Era metà luglio e avrebbero dovuto intuire, Naruto, Sasuke e Sakura, che le gelaterie erano piene zeppe di gente, al fine di rinfrescarsi dal torrido caldo che opprimeva la piccola cittadina da diversi giorni.
Un ghiacciolo forse non è il modo migliore per esprimere i propri interessi e Naruto, Sakura e Sasuke ne sanno qualcosa.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questione di ghiaccioli




Alla fine non potettero esattamente affermare che era valsa la pena di fare quella lunga fila davanti alla gelateria, con l’unico scopo di prendere un ghiacciolo. Era metà luglio e avrebbero dovuto intuire, Naruto, Sasuke e Sakura, che le gelaterie erano piene zeppe di gente, al fine di rinfrescarsi dal torrido caldo che opprimeva la piccola cittadina da diversi giorni. Giunto il loro momento di ristorarsi dal caldo, ognuno di loro aveva compiuto la propria scelta, sotto lo sguardo sorpreso dei propri compagni. Sakura aveva optato per un ghiacciolo al limone, tutta fiera di se stessa mentre lo prendeva dalle mani della gelataia, che le sorrideva.
Naruto, ne prese uno alla ciliegia, alternando sguardi gioiosi a sguardi circospetti, mentre lo esaminava da tutte le angolazioni possibili, ritenendole utili al fine dell’analisi.
Sasuke, invece, prese un ghiacciolo all’arancia, mangiandolo senza perdersi in mentali glorificazioni di se stesso e analisi accurate di ciò che stava per divenire il suo spuntino. Si era reso conto che esaminarlo non sarebbe stato un gesto molto proficuo; almeno lui, fin lì, c’era arrivato.
Si sedettero poi su una panchina, non dicendo una sola parola, limitandosi chi a gustarselo, chi a osservarlo. Gustarselo non era esattamente quello che stava facendo Sasuke, al contrario, si stava disgustando. Così come gli altri due. Cercando di non dare a vedere che era totalmente aberrato da quel gusto indefinito e intuendo che se avesse aspettato un altro po’ lo avrebbe direttamente buttato nel cestino lì vicino o, in mancanza di meglio, nella carrozzina poco distante da loro, iniziò a mangiarlo subito.
Il bambino che continuava frignare non era d’aiuto ai nervi dell’Uchiha, che era quasi dovuto ricorrere alla violenza fisica per trattenersi dal far ingoiare ghiacciolo e bastoncino compreso a quell’essere spacca timpani.
Naruto e Sakura, invece, lo contemplavano: lei, cercando di vedere il lato positivo che c’era nello sporcarsi le mani con il succo del ghiacciolo che si scioglieva per il caldo, rendendole appiccicose, l’altro chiedendosi se esistesse anche il ghiacciolo al ramen. Non che avrebbe fatto una scelta diversa, quel giorno, se fosse realmente esistito.
Quello stato comatoso, privo di un qualsivoglia flusso di parole, durò fino a che la curiosità non prevalse su Naruto, e non ci volle poi molto.
“Sakura-chan, perché lo hai preso al limone?”
L’Haruno sobbalzò alla domanda, continuando ad osservare disgustata il ghiacciolo mutilato che aveva tra le mani, pieno di piccoli morsi dati da lei con l’unico scopo di finire quella schifezza, come mentalmente lo definiva, tentando di non sentire il sapore.
La vista dell’Uchiha che, in apparenza, sembrava godersi il suo ghiacciolo, fu il perfetto incentivo che le diede forza di continuare a mangiarlo: coraggiosa e sprezzante del pericolo, lo assaggiò nuovamente nella speranza che, forse, potesse essere più buono.
Aspettativa vana, poiché l’asprezza del limone le fece correre un brivido lungo la schiena, costringendola a cacciar fuori la lingua, indispettita. Era troppo pungente per lei, quel gusto, troppo acre.
Il tutto senza prestare attenzione a Naruto e alla sua domanda.
“Allora, Sakura-chan?”
Naruto la richiamò, curioso della risposta che gli avrebbe dato, convinto che la motivazione che vi era dietro era sicuramente una spiegazione eclatante.
L’Uzumaki, tra l’altro, non si fece problemi nel mangiare il ghiacciolo, anche se inizialmente era rimasto interdetto già solo per il colore. Era rosso, sembrava sangue e non era di grande aiuto quella rassomiglianza. Lui, però, se si prefissava di fare qualcosa doveva farla bene e di certo non si sarebbe tirato indietro.
Lo avrebbe mangiato con gli occhi chiusi, ovvio, e il gioco era fatto.
Tutto il tempo passato immerso nelle sue elucubrazioni mentali, però avevano reso vittima del caldo il pezzo di ghiaccio e in poco tempo si era formata una pozza d’acqua ai suoi piedi. Rossa. Non se ne era neanche accorto, troppo impegnato nell’attesa che Sakura rispondesse.
“Perché mi piace ecco perché, Baka!”
Il tono di Sakura fu, come il solito, calmo, quieto e tranquillo, infatti il bambino lì vicino aveva ripreso a strillare come un ossesso, spaventato.
Sasuke imprecò, chiedendosi perché nella gola di quel moccioso non vi fosse ancora il legnetto del ghiacciolo, infilato di traverso.
S’impose l’autocontrollo, ma sapeva che un altro gemito e il selfcontrol sarebbe andato a farsi benedire.
“Tu perché hai preso la ciliegia?” Fortunatamente la voce di Sakura era scesa a livelli più accettabili, ma poco importava: il bambino piangeva già e, per la somma gioia dell’Uchiha, sembrava non avere in programma di smettere molto presto.
Naruto, intanto, prese a grattarsi la zazzera bionda, imbarazzato da quella che era la verità dei fatti. Non le avrebbe mai detto la verità, o lei gli avrebbe sfondato il cranio con un solo, doloroso – molto doloroso – pugno. Decise di glissare sulla risposta, portando la discussione su qualcosa di più interessante che catturò l’interesse di Sakura in poco tempo.
“Perché hai scelto l’arancia, Sasuke?”
L’Haruno già era alla ricerca di un collegamento tra lei e l’arancia, sicura che era un gesto implicito di Sasuke per dimostrare il suo amore nei suoi confronti. Rischiò quasi di strozzarsi quando le venne in mente un possibile – anche troppo, per i suoi gusti – collegamento.
Le venne subito in mente Naruto, che in quel momento si prodigava di darle colpetti sulla schiena per evitare che si soffocasse.
“Tutto bene, Sakura-chan?”
Non potendo che sentirsi molto infervorata nei confronti di Naruto, gli diede un sonoro pugno in testa, incurante dei danni cerebrali che poteva causargli. Non c’era più niente da danneggiare, ormai.
“Sta lontano da me, brutto baka!”
Non aveva nessuna prova che confermasse i suoi sospetti, ma vi erano delle possibilità. I ’no’ strascicati che uscivano dalla sua bocca ad intermittenza erano la prova che credeva ai suoi sospetti.
L’Uchiha, intanto, era stupito dalla domanda, non aspettandosela e, troppo preso nella maledizione di se stesso per essersi tirato dentro a quel casino, era rimasto senza una risposta, seppur falsa, che mettesse a tacere il loro interesse. Nemmeno il siparietto tirato su da quei due riuscì a dargli tempo per trovarne una. Si limitò, perciò, a voltare leggermente il capo dignitosamente, continuando a mangiare il suo ghiacciolo. Così come fecero i suoi amici, intuendo che quella era la massima risposta che Sasuke avrebbe concesso loro.
Beh, Naruto si rosicchiò il bastoncino, credendo che il suo ghiacciolo avesse realmente un leggero retrogusto di legno.
Tutti e tre, in definitiva, non erano esattamente soddisfatti del gusto che avevano scelto; lo mangiavano, però, sia perché non avevano cuore di dire la verità, sia perché il tutto era a favore di un fine superiore, nonché motivo di un compiacimento interiore. Erano un po’ più vicini alla loro meta.
Beh, forse Sakura aveva intuito che le sue possibilità erano praticamente nulle e tutto grazie alla rivelazione che si era auto creata da un ghiacciolo. Secondo lei, però, nella vita l’importante era perseverare, fino al raggiungimento dei propri scopi.
Crederci era già un passo avanti.
A discapito del loro comportamento di quel pomeriggio, il caldo giocava davvero brutti scherzi.


Salve!**
Sì, sono ancora viva e non mi è caduta una valanga addosso!^^
Allora... questa storia è ambientata in un AU e il Naruto, la Sakura e il Sasuke trattati sono quelli della prima serie, ecco perché Sakura è così... così!xD
L’avevo scritta per il ‘Three Contest’, ma il giudice non sì è fatto sentire per un mese e poi ero l’unica a partecipare quindi il contest sì è automaticamente annullato!xD
Mmh... Sarebbe una NaruSakuSasuNaru, ovvero a Naruto piace Sakura, ma a Sakura piace Sasuke e a Sasuke piace Naruto.
Spero di aver espresso bene il triangolo, facendo capire 'a chi piace chi', altrimenti non ha molto senso!xD Forse non ha molto senso, ma ho deciso comunque di pubblicarla anche perché non mi andava l’idea che restasse a marcire nel computer.
È la prima pseudo Shonen ai che scrivo, perciò non sono molto ferrata sul genere, perciò non linciatemi!>_<
Sì, so che è solo accennato, ma è il primo riferimento che scrivo, perciò!xD Spero di non aver scritto castronerie!ç_ç
Beh, ma siate clementi!^^
Spero vi piaccia!
A presto!=3
  
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