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Autore: harley1958    06/02/2010    7 recensioni
Sai che non tutto è ciò che sembra, che intorno a noi si muovono creature oscure e che le leggende non sono sempre tali...lo sai, ma cerchi di non pensarci,almeno fino a quando una notte in un attimo non ti ritrovi nel vortice stesso dell'inferno che avvolgendoti ti condurrà in paradiso...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai che non tutto è ciò che sembra, che intorno a noi si muovono creature oscure e che le leggende non sono sempre tali...lo sai, ma cerchi di non pensarci,almeno fino a quando una notte in un attimo non ti ritrovi nel vortice stesso dell'inferno che avvolgendoti ti condurrà in paradiso...


 
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Ero nata e cresciuta a Forks, piccolo paese dello stato di Washington, squallido e piovoso, nonché culla di esseri immortali e leggende, di cui io ero a conoscenza, data l'amicizia con la tribù indiana locale. Nonostante ciò, non avrei mai pensato di ritrovarmi un giorno fra le spire di un amore splendido e maledetto. Tutto ebbe inizio quando una sera, tornando dalla biblioteca, mi venne la brillante idea di prendere una scorciatoia. La scena che mi si presentò davanti agli occhi fu agghiacciante: due vampiri avevano accerchiato una donna in un vicolo e stavano per assalirla, per nutrirsi del suo sangue;volevo scappare, urlare, ma ero completamente paralizzata dal terrore. Prima che il mio cervello sconvolto potesse mandare un qualsiasi tipo di impulso al mio corpo una folata di aria gelida mi investì ed un terzo vampiro apparve sulla scena scagliandosi con violenza inaudita contro gli altri due. Io rimasi perfettamente immobile,il cuore stretto in una morsa che batteva furioso contro le costole, il respiro congelato davanti alla mia bocca spalancata dal terrore, gli occhi che saettavano da una parte all'altra tra i contendenti, troppo imperfetti per vedere davvero ciò che stava accadendo. All'improvviso com'era iniziato tutto finì: i due vampiri aggressori si dileguarono nella notte, la donna, malferma sulle gambe,scivolò lungo i muri urlando alle stelle la sua paura e il suo sollievo per poi chiudersi in un' auto parcheggiata lì vicino e partire con una sgommata. Per terra, sull'asfalto reso umido dalla pioggia caduta nel pomeriggio,rimase l'ultimo vampiro, che era intervenuto in difesa della vittima. Qualcosa, non saprò mai cosa fu, mi spinse ad avvicinarmi. Era giovane, bellissimo, capelli scompigliati di colore bronzeo ,lineamenti perfetti e...occhi dorati,intensi, che non appena mi guardarono, sofferenti ed ammalianti mi fecero sentire piccola, stupida e persa dentro alla mia stessa anima. -Non dovresti stare qui- disse la voce soffocata dal dolore,ma ugualmente sensuale. -Sì lo so, ma dato che ci sono lascia che ti aiuti, come tu hai aiutato una di noi- risposi non sapendo bene cosa fare. -Non è necessario, davvero, starò bene, sono solo debole-. Così dicendo mi sorrise e fu come se la notte fosse illuminata a giorno. -Non ci penso neppure a lasciarti qui, vieni… ti porto da me-. Si alzò a fatica appoggiandosi delicatamente a me e si lasciò condurre a casa mia come un bambino indifeso. Una volta arrivati lo feci sedere sul divano e dopo averlo aiutato a togliersi la maglietta, iniziai a lavare le sue ferite con un panno bagnato. Le mie mani tremavano mentre svolgevo quel lavoro, la sua presenza mi sconvolgeva, sentivo come se fosse stato il destino a volere che ci incontrassimo, sentivo come se lui fosse mio e io fossi sua, inesorabilmente… Lui mi fissava in silenzio, seguendo attento ogni mio movimento. Ad un certo punto parlò, fu solo un sussurro: -sei bellissima e non so perché ma ti sento mia... mi sento tuo-. Ci cercammo con gli occhi e quando i nostri sguardi si trovarono restammo incatenati per un tempo infinito. Quasi nello stesso istante ci muovemmo l'uno verso l'altro e le nostre labbra si unirono in un bacio dolce e passionale che racchiudeva ogni più piccola sfumatura dell'essenza stessa della vita. Alla fine lui si staccò da me con il viso perfetto distorto dal dolore. –Scusami- Mormorò. Ora sapevo ciò che dovevo fare: l'unica cosa che poteva ridare forza ad un vampiro era il sangue, sangue umano. Presi il tagliacarte dallo scrittoio e mi tagliai di netto la vena del polso,portando il braccio all'altezza delle sue labbra -bevi- dissi decisa. Mi guardò sconvolto scuotendo la testa. -Ti prego,non voglio perderti ora che ti ho trovato- lo convinsi e lui timidamente iniziò a lambire la mia pelle per poi affondare i suoi canini e... trasportarmi in paradiso. Dio, che sensazione sconvolgente, il piacere si stava impossessando di ogni fibra del mio essere, era una cosa così intima, così sensuale. Quando si staccò aveva gli occhi ardenti ed un rivolo di sangue che scendeva all'angolo della sua bocca; non resistetti, mi avvicinai e con la punta della lingua lo pulii dal mio stesso sangue. Fu come gettare un fiammifero in una tanica di benzina: ci avvinghiammo l'uno all'altro e persi ci amammo per tutta la notte con un'urgenza tale che sembrava dovesse andarne della nostra stessa vita. Alle prime luci dell'alba ci ritrovammo stretti in un abbraccio tenero e sereno. -Come ti chiami?- Mi chiese. -Bella-. Risposi frettolosamente intimidita. -Grazie Bella, mi hai dato tutto senza chiedermi niente, ma sei riuscita a prendere il mio cuore-. Disse guardandomi fisso dolcemente. - Tu come ti chiami?-. Domandai curiosa avvolgendolo con lo sguardo. - Edward, che hai risvegliato dall'oblio della dannazione ed innalzato alle vette della redenzione. Se lo vorrai sarò tutto per te e tu sarai anima per me-. Sorrisi e anche lui, pronti per esistere in un'eternità colma di gioia, di luce, di speranza...di noi.
   
 
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