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Autore: DadaOttantotto    06/02/2010    3 recensioni
Jacob sembra essere impazzito. Non riconosce più i suoi amici. Attacca chiunque incontri sulla sua strada, persino i suoi compagni. Ma, soprattutto, prova un odio smisurato verso Bella ed Edward. Quest'ultimo, per salvare le sua amata, è disposto a qualunque cosa. Anche ad ignorare la tregua esistente tra vampiri e licantropi...
[L'avvertimento AU è stato inserito per un mio errore riguardo alle regole dei Quileute]
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'It's all about fangs, claws and ectoplasm'
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dark black cap 1 - Promettimi che non ti andrai a cacciare in qualche guaio - disse Edward, per la millesima volta nell'arco di dieci minuti.
- Prometto - risposi io - E poi con me ci sono Esme, Alice, Emmett e Carlisle... cosa vuoi che mi possa succedere?
Si aprì in un sorriso che illuminò il suo bel volto.
- Non ne ho idea. So solo che tu attiri le disgrazie... - concluse in tono ironico.
Beh, sì. I guai sembravano venirmi proprio a cercare.
Ma, pensai, in casa, con quattro vampiri a farmi da balia, che cosa potrebbe accadere? Che Alice abbia una delle sue visioni e bari se giochiamo a carte? Oh, questa sì che sarebbe una disgrazia...
Emmett non si degnò nemmeno di trattenere una risata alla battuta del fratello. Gli diedi un pugno sulla spalla, e come risultato ebbi solo un discreto dolore alla mano.
- Tranquillo - esclamò Alice con la sua voce argentina - La sorveglieremo noi. E poi, non vedo catastrofi nel suo futuro. Andrà tutto a meraviglia!!
Edward sembrò convinto. Diede un'ultima occhiata alla sorella, probabilmente leggendo i suoi pensieri in cerca di conferme, poi tornò ad avvicinarsi a me. Posò le labbra sulla mia fronte e il cuore iniziò a battermi all'impazzata. Ogni bacio di Edward mi faceva quell'effetto.
- Fai la brava - mi sussurrò all'orecchio.
Poi, rivolto ai suoi fratelli - Tenetela d'occhio, mi raccomando.
Detto ciò, partì con Rose e Jasper per la caccia.
Dopo neanche cinque secondi, sentii qualcosa di freddo cingermi le spalle. Alice, in piedi alla mia sinistra, mi sorrideva felice. Uno di quei sorrisi che di solito preannunciava l'arrivo di una sua idea per impiegare il tempo.
- Bella, ho tanti bei vestiti nuovi... - iniziò.
- No! - la interruppi subito. Sapevo esattamente dove voleva andare a parare.
- Non accetto rifiuti! - esclamò - L'ho visto, ci divertiremo tanto. Su su, non fare storie!
Non potei fare altro che lasciarmi trascinare nella sua stanza, mentre Emmett sogghignava divertito.

Sopportai quella tortura per quasi tre ore. Avevo provato decine di vestiti, maglie e camicette, solo per far contenta Alice.
Lei, dal canto suo sembrava entusiasta. Ogni nuovo capo d'abbigliamento era sempre seguito da un "Ti sta d'incanto, Bella!" o "Sembra fatto apposta per te", tutte le volte esclamato con la sua solita allegria.
Ma ne avevo veramente abbastanza.
- Possiamo fare una pausa, Alice?
Il suo sguardo felice si spense, e io capii di averla ferita. Del resto, lo faceva solo per farmi svagare un po' nell'attesa del ritorno di Edward. Avrei dovuto essergliene grata.
- Mi sto divertendo tantissimo! Solo che... ho proprio bisogno di un attimo di respiro. Ti prego... - aggiunsi, implorante.
Mantenne la sua espressione corrucciata per qualche istante. Poi i suoi occhi tornarono ad essere gioiosi e mi sorrise.
- D'accordo! Ne approfitterò per riordinare un po'.
Mi guardai intorno. La stanza sembrava un negozio di abbigliamento dopo il passaggio di un uragano.
Non riuscii a trattenere una risata.
- Se mi cercate, sarò qui fuori! - esclamai poi, attraversando la porta della grande casa.
Sapevo che, benchè fossimo state lontane, Alice mi aveva sentito. Uno dei vantaggi dell'essere un vampiro era sicuramente l'udito molto sviluppato.
Respirai profondamente, assaporando appieno la mia tanto agognata libertà.
- Stai attenta a dove metti i piedi, Bella! Non vorrei dover spiegare a Ed che ti sei fatta male perchè sei inciampata in un ramo! - urlò Emmett con il suo solito tono sarcastico.
Lo ignorai e continuai a camminare. Non intendevo allontanarmi più di tanto, solo quel che bastava ad evadere dal loro controllo. Cosa poteva succedermi? Che mi cadesse un meteorite sulla testa? Beh, data la mia innata fortuna, sarebbe anche potuto accadere. Ma era una possibilità piuttosto remota, quindi non la presi nemmeno in considerazione.
Fu allora che vidi qualcosa muoversi alcuni metri più lontano. Una figura possente, su quattro zampe e ricoperta di pelo si stava avvicinando a me.
Dapprima il mio cervello cominciò a gridare cose del tipo "Scappa!", cercando di obbligare le gambe a seguire il suo consiglio.
Poi, quando l'animale fu a breve distanza, lo riconobbi.
- Jacob! - esclamai, correndogli incontro.
Circondai il suo grande collo con le braccia e affondai il volto nella sua pelliccia.
- Ma cosa ci fai qui? E perchè sei trasformato? - chiesi quando mi staccai da lui.
Non rispose. Iniziò ad annusarmi, come se non mi conoscesse.
Cominciava ad inquietarmi. Quello era Jake, ne ero sicura. Ma perchè si comportava così? Cosa c'era che non andava?
Quando ebbe finito si allontanò di qualche passo, scrutandomi con gli occhi ridotti a due fessure.
Poi mostrò i denti e ringhiò.
- Ja-Jacob... che ti prende... - mormorai.
Non ebbi il tempo di chiedergli altro. Fui colpita da una zampata e scaraventata a terra.
- Jacob...
Non riuscivo a crederci. Jacob, il mio migliore amico... mi stava attaccando!
Mi fu di nuovo accanto e mi colpì una seconda volta.
Prima che potessi rendermi conto di quello che stava succedendo, al ringhio del lupo se ne aggiunse un altro.
Sollevai la testa. Emmett stava davanti a me, tutti i muscoli tesi, in posizione di difesa.
Alice lo raggiunse poco dopo e gli si mise accanto.
Una voce mi arrivò dolce all'orecchio.
- Va tutto bene, Bella. Adesso ce ne occupiamo noi.
- NO! - urlai, voltando lo sguardo e incrociando quello di Carlisle. - Quello è Jacob!!!
- Stai sanguinando, devo portarti dentro.
Mi prese tra le braccia, rialzandomi da terra.
- Alice! Non gli fate del male! E' Jacob!!
A poco valsero le mie proteste e i miei tentativi di ribellione. Liberarmi da quei due cavi d'acciaio che erano le braccia di Carlisle era praticamente impossibile.
E la robusta schiena di Emmett fu l'ultima cosa che vidi prima di essere riportata in casa Cullen.
   
 
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