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Autore: Mio Akiyama    07/02/2010    5 recensioni
È freddo. Eppure sono sotto il kotatsu. Ma il freddo non viene da fuori. *** Naruhina
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27Dicembre

27 Dicembre



È passato un altro anno.

Un altro anno di attesa. Di speranze. Di sguardi sfuggenti. Di confessioni gridate al vento, di dolci parole sussurrate alla quiete della mia stanza.

Un altro anno in cui ho lasciato che la mia timidezza vincesse sul mio desiderio di felicità. Quella richiesta di gioia, di calore, di affetto che mi preme nello stomaco quando la sera, nel mio letto, sento solo un freddo vuoto tra le braccia... Ecco, quella richiesta è sepolta dentro di me come il mio corpo tra quelle gelide coperte.

È freddo.

Eppure sono sotto il kotatsu.

Ma il freddo non viene da fuori.

Vorrei solo... Per una volta... Riuscire a fare ciò che desidero fare. Ad essere ciò che desidero essere.

Ad amare ciò che desidero amare.


Io continuo a crederci. Ad illudermi. A pensare che, quando mi guardi con quegli occhi grandi di bambino, provi nei miei confronti tutto il carico di emozioni che nutro io. A pensare che anche il tuo cuore ha un sussulto quando mi parli. A pensare che non sono la sola a passare ore di ansia quando non ti vedo tornare dalle missioni... Continuo ad illudermi pensando che anche tu, in fondo, mi vuoi un po' di bene.

Si. Mi accontenterei di questo.

Mi accontenterei di sapere che sei felice. Che sei al sicuro. Che la vita ti ha donato la gioia che ti meriti. E che in tutto ciò, riservi nel tuo cuore un posticino per me. Anche piccolo.


Il vento freddo ha calato il suo soffio. Il cielo inizia a piangere leggero, come me.


Vorrei dimenticarti. Vorrei davvero svegliarmi una mattina ed accorgermi che la tua assenza non è più una stretta alla gola. Comincerei a riorganizzare la mia vita. Probabilmente sarei anche una kunoichi migliore. Ma non riesco a dimenticarti, e più penso che non ci sei, più il cappio attorno al mio collo si stringe, togliendomi il respiro e la forza di vivere.

E se penso, non penso ad altro.

E se sogno, non sogno nient'altro.

E se chiudo gli occhi, non vedo nessun' altro. Se non te. Te, che ormai sei diventato un'entità astratta. Un concetto a sé. A fianco alla bellezza, alla sofferenza, alla delusione, alla felicità. Tu sei lì.


Guardo le mie mani diafane strette attorno alla tazza del tè. Bianche, come la neve surreale che ricopre la città. Quella neve che ho sempre amato. Che mi ha sempre fatto pensare che anche nelle avversità degli inverni più rigidi può sempre accadere qualcosa di buono, di bello, di magico.

Fuori dalla finestra, la coltre di neve sul prato è coperta di piccoli buchi. La pioggia è sempre più fitta e violenta contro il vetro.

Forse le avversità questa volta vinceranno sulla bellezza.


Eppure... C'è dell'altro... Tra le gocce violente distinguo dei tonfi. Ritmici. Sempre più vicini.

Tre colpi. Contro la porta. Mi alzo.


Apro lentamente la porta, per evitare che la pioggia entri in casa.

La porta è socchiusa, ma a spalancarsi sono i miei occhi.


«Hinata, che giorno è oggi?»


L'oro dei suoi capelli si riempie di riflessi, sfiorato dalla luce della lampada alle mie spalle. Alcune ciocche bagnate gli incorniciano il volto, zuppo anch'esso come tutto il suo corpo.


«Hinata, dimmi, che giorno è oggi?»


Continuo a guardarlo. Vorrei allungare le mani, solo di qualche centimetro, e toccarlo. Avere la prova che lui è davvero qui, davanti a me. Ma ho troppa paura di svegliarmi da questo sogno.


«Oggi... 27 dicembre...»

«E cos'altro?»


I suoi occhi. Azzurri. Di quell'azzurro penetrante che infesta le mie notti agitate, che tappezza le pareti del mio cervello, che riempie la mia mente nei momenti di debolezza.

Ho visto quegli occhi piangere. Lottare. Ridere, scherzare, fuggire e soffrire in silenzio. Ma non li ho mai visti così... Così indescrivibilmente belli.


«Oggi è... Il mio compleanno»


Mi sorride. Sorride di un sorriso grande, vero. Sorride del sorriso più stupefacente che io abbia mai ricevuto.

È un istante. Sento le Sue mani bagnate attorno al mio viso, subito inondato di calore. Sento il Suo corpo coperto di acqua contro il mio. Sento la Sua umidità che mi pervade. Ma più di tutto, sento le Sue labbra contro le mie. Delicate. Dolci. Come a curare la ferita che credevo non si sarebbe mai rimarginata.

Lentamente, stacca la sua bocca dalla mia, lasciandomi senza fiato.


«Buon compleanno, Hinata-chan!»


Sorride di nuovo. E di nuovo di un sorriso diverso.

Forse ad essere cambiati sono i miei occhi.


«Grazie, Naruto-kun

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Perdonate questa one-shot scritta di getto e senza un progetto ben definito. Probabilmente si nota, ma spero di migliorare in questo. :D Ci tengo solo a dire che tutti i pensieri di Hinata sono cose che  sento anch'io in questo periodo, quindi se lei è OOC, perdonatemi, ma nel momento in cui scrivevo mi stavo sfogando. :) Amo Naruhina, sono troppo dolci,  sicuramente ne scriverò altre. (se la cose non è di troppo disturbo ^^)

  
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