L'ultima lettera

Lui era li davanti a me, riusciva ancora a tenersi in piedi, si stava avvicinando... io non avevo più vie di scampo...ero con le spalle al muro... non avevo più un filo di chakra... che sia la fine? Che sia la mia fine? La fine di Sasuke Uchiha? No non poteva essere la mia ora. Ero venuto fin qui pieno di vendetta e rabbia contro colui che quella notte di luna piena sterminò l'intero clan Uchiha, i nostri genitori, tutti ... si... lui la persona che ho ammirato nei miei primi sette anni di vita... proprio Itachi... mio fratello ...sempre se posso ancora chiamarlo così. Era qui davanti a me con le dita cercava di afferrarmi... e mi toccò sulla fronte come quando eravamo piccoli... non ho mai capito cosa volesse significare questo gesto, ma dopo che lo faceva, mi ricordo che diceva sempre che avrebbe rimandato alcune cose che doveva insegnarmi... pronunciò alcune parole che non riuscii a capire... sorrise amaramente... e cadde stremato al suolo. Dopo averlo osservato per bene capii che era morto. Mi lasciai andare e svenni.

Al mio risveglio non ero più nel luogo dello scontro ma in una caverna su un letto. Appoggiato su una delle pareti c'era un uomo... lo riconobbi... era il compagno di Deidara, un membro dell'akatsuki. Dopo un po' di silenzio parlò.

-ti sei svegliato finalmente...-

-tu chi sei?- gli risposi

-Non sono qui come tuo nemico, ma per aiutarti-

-dimmi chi sei-

-credo che Itachi te ne avrà già parlato- disse togliendosi la maschera che gli copriva interamente il volto. Lo riconobbi, lo sharingan, quindi dedussi che doveva essere il famoso Madara Uchiha, uno dei fondatori del villaggio della foglia insieme al primo Hokage.

-Cosa vuoi da me?-

-Itachi come ultima richiesta mi ha detto che dopo che lo avessi ucciso ti dovevo consegnare questa-

Da una tasca tirò fuori una lettera e me la consegnò...

Caro Sasuke, vedo che finalmente sei riuscito

a ottenere la tua vendetta. Ti scrivo questa

lettera affinché possa sapere la verità su di me.

Tu sai che io ho sterminato il nostro clan, solo

per capire la mia vera potenza... invece non è

così... ho deciso di amare il mio villaggio e far

sì che la nostra famiglia non salisse al potere

suscitando una nuova guerra. Così accettai

questa missione per Ambu esperti.

Quindi quella notte riuscii nel mio intento

… ma non ebbi mai il coraggio di uccidere

te, Sasuke, il mio fratellino. Così ti dissi quelle

cose per poter crescere sano e forte.

Riesco ancora a sentire il dolore e le grida

di quel giorno risuonare nella mia mente.

“Devo solo riprendermi, non devo provare dolore.”

così convinsi il mio cuore straziato.

“Non importa se sto male, perché tanto

non provo più alcun dolore.”

Tutto questo mentre tu zoppicavi e procedevi

a stento aggrappato solo per vendetta alla vita.

Intanto io trascurai me stesso, ero malato, e

per riuscire ad incontrarti questo giorno, mi sono

ingozzato di farmaci potentissimi,tanto che mi

mi sembrò di cadere rumorosamente a terra,

ma poi mi resi conto che era solo il rumore del vento...

Ero venuto fin qui per dirti queste cose,

seguendo le mie ferite più profonde, prima di

essere distrutto da te e da questo immenso mondo.

Te lo ricordi ancora, vero? Quel cielo colmo di lacrime.

Quel dolore ti ha protetto al posto mio....

quel dolore ti proteggerà per sempre.

Addio

Itachi.

Rimasi ancora qualche secondo con quel foglio tra le mani. Non potevo ancora crederci, no non dopo quella infinità di sangue sparso. Aveva fatto tutto questo per il bene di suo fratello?

Si era inutile girarci intorno era proprio per il suo bene. Mi alzai e uscii da quel posto tanto buio... era il tramonto e la distesa del mare davanti a me era di un colore rosso fuoco. Tra me e me ridendo dissi:

-Ecco cosa ha detto prima di morire... Scusami Sasuke... ma non ci sarà una prossima volta. Così il sorriso lasciò il posto alle lacrime che solcarono un'altra volta dopo tanti anni il mio volto.

Fine.