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Autore: Betrayed    07/02/2010    2 recensioni
Kyla si trova in una radura, una spada nel fodero e intorno a lei cadaveri. Non ricorda nulla di quello che è appena successo, però si accorge che non tutti sono morti. Un ragazzo. Lotta sospeso tra la vita e la morte, Kyla non sa se sia un nemico, pur di capire cosa è accaduto, lo salva. Potrà costui aiutarla nella ricerca della sua identità? Leggete e commentate. [Dedicata alla mia amica Sonia, che mi ha sempre sostenuto]
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                 Capitolo 1 - Risveglio.


Ascolto il mio respiro affannato, un suono quasi assordante nel silenzio surreale che regna in questa radura.
Sangue e morte sono intorno a me. Mi volto prima a destra e poi a sinistra, osservando il macabro paesaggio che mi circonda e di cui sono l'artefice. Ho gli occhi coperti da un ciuffo che sfugge al mio cappuccio, nello scostarlo mi sporco e mi rendo conto solo in quel momento di avere le mani grondanti di sangue.
Non ricordo nulla.
Ho una spada nel fodero al mio fianco, ma non la riconosco.
Che ci faccio qui? Mi chiedo. Gli uomini sono riversi sul terreno, ognuno in una posa diversa. Molti sono mutilati, ad alcuni manca una mano, ad altri un intero braccio o una gamba, le ferite ormai sono sporche di sangue coagulato. I loro occhi fissano il vuoto senza vedere, sono bianchi, le labbra violacee congelate nella loro ultima espressione.
Mi muovo come un fantasma tra quei corpi.
La nebbia mi avvolge e il freddo penetra dai tagli degli abiti, facendo pizzicare le ferite sporche di cui sono piena.
Il cappuccio nero mi copre, così come il mantello.
Ho un mal di testa pulsante che mi impedisce di pensare lucidamente. Mi guardo intorno spaesata. Non ricordo csa ci faccio qui, chi sono, ne tantomeno perchè ho compiuto quella strage.
Perchè di una cosa sono sicura. Sono stata io.
Al pensiero della battaglia il mio cuore sussulta. Osservo l'elsa bianca e lavorata della mia spada, appare candida, una strana contraddizione visto quante persona ho ucciso in quel posto. La lama sembra brillare anche in assenza di luce, chiamandomi. Sfioro il freddo metallo con i polpastrelli e socchiudo gli occhi. Si quella è la mia spada. E' strano il modo in cui lo percepisco, ma è come se quell'arma fosse un prolungamento del mio braccio.
La guerra mi chiama. Lo sento, come un grido potente che nasce da dentro, dal petto, scaldandomi prepotente e portandomi a stringere con più forza la spada per trattenermi. Mentre cammino qualcosa cozza contro il mio piede, fermandomi.
Abbasso il capo e osservo con freddezza il cadavere che mi intralcia. Lo sposto, rivelando una brutta ferita alla schiena.
Incuriosita mi accuccio, sfioro i bordi slabbrati dei numerosi tagli. Gli sfilo l'elmo dolcemente, girandolo supino.
I capelli mori e semi lunghi si disperdono sull'erba.
Ha le palpebre chiuse a differenza di tutti gli altri morti che, al contrario, hanno gli occhi spalancati.
Avverto un debole movimento.
Respira. Il cuore smette di battermi in petto.
E' vivo.
Forse sa perchè sono qui.
Forse mi può aiutare.





Eccomi qui, con una nuova pazzia.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, in tal caso, o anche in caso contrario, fatemi sapere attraverso le recensioni!
   
 
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