Addio al celibato
Chapter 1
Isabella (musica)
“Vestiti nuovi, bellezze!” urla
Jack da fuori casa. Prendo il giubbotto e mi ci ficco dentro. Esco dal portone,
curiosa e seguita dalle mie colleghe. Viviamo tutte in questo schifo di casa.
Siamo ballerine di lap dance, siamo oggetti in una vetrina: puoi vederli nel
loro splendore ma non puoi toccarli. La nostra vita è fatta di balletti sexy al
locale dell’uomo che ci ha dato una casa e un lavoro. A volte riceviamo anche
degli inviti a feste maschili.
Ognuna di noi, siamo una
quindicina, ha il proprio personaggio. Io sono una bambolina muta degli anni
venti ma tutti mi chiamano Ize. Questo lavoro fa schifo ma devo fare qualcosa
per vivere. Ho anche una bambina, si chiama Claire e ha cinque anni. E’ un
tesoro e vive con i nonni. Mi hanno strappato via la piccola e mi hanno
permesso di andarla a trovare due volte a settimana. Dicono che la terranno con
se fino a quando non troverò un lavoro migliore. La mia vita è fatta di corse
alla ricerca di un lavoro dignitoso. Amo ballare ma l’unico mondo che mi ha
accettato è stato quello della lap dance. Vivo per mia figlia. La amo. E so che
lei ama me. Con lei ho un rapporto fantastico. Ho ventun’anni e Claire ha come
padre un vigliacco scappato dalle responsabilità, da me. Per questo motivo non
credo nell’amore e non vi crederò mai.
Saluto il barista del locale,
Jack, e mi faccio dare lo scatolone con i vestiti.
“Ehi… ti va di uscire qualche
giorno… non so…. domani?” chiede lui come ogni volta che ci vediamo.
“Domani sono da Claire tutta la
giornata” mormoro mentre controllo le maschere e il tulle degli accessori per
noi ‘bambole’.
“Allora un altro giorno?”
chiede di nuovo.
Lo guardo un attimo e non mi
sembra male, è biondo e ha gli occhi azzurri ma non mi trasmettono niente.
“Jack…” mugulo e lui sorride
scusandosi e dopo un altro saluto alle mie colleghe sale sulla macchina e
scompare.
Tiro un respiro sollevato e mi
dirigo dentro casa, bussando tra le porte delle mie compagne e dando i
rispettivi vestiti.
L’ultimo è il mio. E’ nero e a
frange, cortissimo. Quando ti muovi le frange volano in aria e si vede tutto.
Per fortuna non ha nient’altro di scollato. E per fortuna sotto il mio mini
abito posso mettere della lingerie per non rimanere nuda. Ho un paio di scarpe
dorate in coordinato, di circa
Adesso devo prepararmi, ho un
addio al celibato questa sera.
Edward
Domani mi sposo, domani mi
sposo.
Più ci penso e più vorrei
spararmi. D’improvviso l’idea di prendere la macchina e volare via diventa
allettante.
Ho ventisei anni. Troppo
vecchio per essere single, dicono i miei. Così mi hanno fatto conoscere Tanya,
cugina di 6° grado, e in men che non si dica ci siamo fidanzati. Matrimonio
d’interessi si diceva una volta. Lei è un’ottima avvocatessa Newyorkese ed io
…suono il pianoforte. Nessuno crede in me quindi mi hanno consigliato di
sposarla per un buon futuro. Lei mi ama, io no.
E’ triste e patetico ma è così.
Ridete pure.
Stasera i miei fratelli Emmett
e Jasper mi hanno organizzato un addio al celibato. Odio queste cose. Povere
ragazze nude per 100 dollari. E’ forse più triste della mia storia.
“Tesoro sei una favola!!”
gridacchia Tanya con quella voce in falsetto da cheerleader e rosa confetto.
Sorrido e mi guardo allo
specchio.
E’ un incubo, ne sono certo.
Lo smoking mi calza a pennello
ed è proprio questo che mi terrorizza.
Mi sento un po’ fuori, forse
potrei svenire.
Tanya mi squadra con uno strano
luccichio agli occhi e mi spaventa ancora di più. E’ felicissima e io sono
proprio uno stronzo. E’ una ragazza carinissima. Stronzo.
Deglutisco il grosso groppo che
avevo in gola e per non soffocare allento il papillon nero.
Domani sarò marito. Sarò morto.
Piccolo delirio della
sottoscritta. Lo avevo in mente da un po’. Sta a voi decidere. Se vi è piaciuta
lasciate un commentino. Vi adoro!!
Per domande
contattatemi qui = www.formspring.me/domandeconpetit