tonight's the last so say goodbye.
Ha gli occhi chiusi e il respiro pesante. E’ chiaro che sta
dormendo
profondamente.
In effetti, si merita un po’ di riposo; è sempre
in giro in tour, oppure sta
registrando un album… Dice sempre che quando è
con me stacca completamente dai
problemi della vita quotidiana e ne sono felice.
Appoggio una guancia sul palmo della mano e lo osservo.
E’ bellissimo, lo è sempre stato.
Ha un viso
giovane, benché sia vicino alla quarantina. Ma tutti quegli
anni non li
dimostra affatto.
Lo sento sospirare e si muove appena, inclinando la testa.
Adoro la sua mascella quadrata e quella barba di un paio di giorni lo
rende
ancora più sexy, se è possibile. Ora che ha i
capelli corti, il suo viso è
ancora più bello.
Dischiude le labbra e le guardo. Sono sottili, anche se quello
inferiore è
leggermente più pieno di quello superiore.
Quando alzo lo sguardo, mi sento mancare il fiato.
Si è svegliato e mi sta scrutando infastidito.
Può l’oceano essersi incastonato
in un paio di occhi? Potrebbe sembrare impossibile, ma gli occhi di
Jared sono
così: bellissimi e profondi, tanto da fermare i battiti del
mio cuore.
Emette un
gemito di protesta, mentre la sua mano sinistra si infila tra i miei
capelli.
Mi tira a sé e mi stringe, mentre appoggio la guancia sul
suo petto.
«Cristo, Rose!», brontola, accarezzandomi il collo.
«Lo sai che non sopporto
quando mi guardi dormire. Mi sento osservato».
Rido ed accarezzo il suo torace, scendendo poi sul fianco.
«Ma a me piace
guardarti. E poi l’ho fatto apposta».
Alzo il viso e gli bacio il mento, per poi sollevarmi appena per
poterlo
guardare.
Ha ancora
gli occhi assonnati e non sono sicura che capisca, imbambolato
com’è.
«Mmm?», sbiascica e deduco che dovrebbe essere una
domanda del tipo “eh?”.
Sorrido e gli accarezzo il viso, proprio sotto all’occhio.
Avvicino le labbra alla sua guancia. «Mi piace guardarti,
almeno ho la certezza
che ti sveglierai».
Digrigna i denti e chiude gli occhi, girandosi dall’altra
parte e dandomi le
spalle.
Mi avvicino sempre sorridendo e faccio passare un braccio sotto al suo,
aderendo col seno alla sua schiena nuda.
«E poi mi piace guardarti perché sei
bellissimo». Stringo una gamba intorno ad
una delle sue e rimango attaccata a lui.
So di aver catturato la sua attenzione e, infatti, si volta lentamente
fino a
guardarmi.
«Tu sei molto più bella…»,
dice in un sussurro, accarezzandomi il labbro
inferiore con delicatezza.
Lo bacio e passo una mano tra i suoi capelli spettinati. Vorrei farlo
mio in
quel momento, ben sapendo che non lo è e che probabilmente
non lo sarà mai.
La sua
lingua cerca la mia e senza resistenza dischiudo le labbra,
accogliendola. Le
sue mani vagano sulla mia schiena e senza fatica mi metto cavalcioni su
di lui.
Il lenzuolo che mi avvolgeva fino al secondo prima scivola via,
rivelando il
mio corpo nudo. Mi chino su di lui e lascio che i miei capelli gli
solletichino
il viso, anche se a lui non sembra dar fastidio.
Mi concedo
un istante per poter annegare nei suoi occhi.
La storia
tra me e Jared è iniziata un anno e mezzo fa, durante la
registrazione
dell’ultimo album dei 30 Seconds To Mars, This Is War. Per la
realizzazione di
questo album Jared ha voluto i fan per fare i cori, registrando
così urla,
canti, applausi e tutto ciò che può fare
un’orda di fan.
E’ lì che la mia strada ha incrociato la sua.
Inizialmente semplici conoscenti,
poi amici ed infine amanti, complici le bottiglie di spumante bevute
per
festeggiare la buona riuscita dell’album.
E infine un camerino, il suo
camerino. Ero rimasta sola con lui dopo che tutti gli altri erano
andati via
senza che ce ne fossimo accorti.
Ci eravamo trovati seduti sul divano bianco, mezzi ubriachi, a ridere
come
degli idioti. Poi era bastato un secondo in cui i nostri sguardi si
erano
incrociati, le mani calde di Jared sul mio viso e infine quel bacio.
Senza pensarci avevamo fatto l’amore e da lì era
nata la promessa che quella
sarebbe stata solo una relazione basata sul sesso e a me era sembrato
perfetto.
Ero da poco uscita da una relazione complicata e perciò
Jared era un’ottima
distrazione.
Per Jared invece la difficoltà era la nostra differenza di
età. «A quattordici
anni avrei già potuto avere dei figli! Potresti essere la
mia bambina!», mi
aveva spiegato inorridendo.
Adesso mi chiedo se quello che c’è stato tra noi
era solo sesso. Eppure,
scrutando gli occhi di Jared mi sembra di percepire qualcosa di
diverso,
un’ombra di affetto. Un affetto che da solo non mi basta.
Mi chino e lo bacio con forza, tanto da sorprenderlo. Mi afferra i
capelli con
decisione e tira quasi fino a farmi male. Sento la sua eccitazione
premere
sfacciatamente contro di me.
«Lo sai che dovremmo smetterla, una volta per
tutte». Ansimo sapendo ciò che
sta per arrivare. «Non possiamo più nascondere
questa relazione».
Mi sorride sfacciato, un sorriso a cui non riesco a resistere. Vorrei
poter
urlare al mondo intero che lui è mio, anche se non
è effettivamente così. Dire
che sono una semplice scopata è più corretto, ma
non voglio ammettere che è
l’unico motivo per il quale ci incontriamo ogni settimana.
Approfittando del mio momento di distrazione, Jared ribalta le
posizioni.
Mi blocca i polsi sopra la testa e la sua bocca scende lenta e
inesorabile
lungo la mascella e infine sulla clavicola, dove so perfettamente che
la sua
discesa non è finita; arriva al seno e la sua lingua lascia
una scia indelebile
sulla mia pelle.
«Lo so», mormora e alza lo sguardo su di me.
«Ma non riesco a starti lontano».
Allaccio le gambe ai suoi fianchi ed entra dentro di me. Gemo e getto
la testa
all’indietro.
Si muove con movimenti armoniosi come la musica che compone,
all’inizio
lentamente, come ad assaporare ogni movimento ed ogni istante dentro di
me. Poi
la musica cresce e i movimenti si fanno più rapidi e mi
strappano un gridolino
imbarazzante.
Ma nulla ha importanza, se non io e lui. Il suo respiro su di me, i
suoi
ansiti, le sue labbra che cercano le mie come se potessi dargli
l’ossigeno
necessario a respirare, a vivere.
Con un gesto secco torno padrona della situazione e lui sotto di me. Le
mani di
Jared sono sui miei fianchi, così appoggio le mie sul suo
petto. Incomincio a
muovermi, facendo aderire il mio bacino al suo. I nostri gemiti
riempiono la
stanza, il corpo sembra andarmi in fiamme.
Ogni
carezza di Jared lascia una scia bollente che non scotta ma che mi
ustiona
dentro. Il mio cuore batte all’impazzata,
all’unisono con il suo che posso
sentire sotto al palmo della mano.
Mi sembra di annegare nei suoi occhi, in quell’oceano
profondo. Con un’ultima
spinta, sento il mio corpo vibrare a causa dell’orgasmo. Gli
spasmi si
impossessano di me e mi abbandono sul petto di Jared, anche lui scosso
dal
piacere.
Esce da me e rotolo al suo fianco. Mi abbraccia e affondo il viso tra
il suo
collo e la spalla.
Respiro il profumo squisito della sua pelle, un profumo tanto buono e
mascolino
che ti ispira sesso istantaneo. Su di essa sento anche un profumo
diverso, il
mio.
Lui sembra fare lo stesso con me e affonda il viso tra i miei capelli,
inspirando profondamente.
Lo stringo e chiudo gli occhi. Vorrei poterlo tenere qui per sempre,
vorrei che
questo momento non finisse mai.
Jared si sta vestendo a fianco del letto. Ha appena finito di fare la
doccia,
anche se avrei tanto voluto tenerlo lì con me.
Si sta preparando per andare. E’ sempre in giro, che sia per
dei film o dei
tour.
E’ già tanto se riusciamo a vederci due volte a
settimana e spesso è
impossibile, tanto da limitarci ad un paio di visite al mese. Ora lui
uscirà
dalla porta e mi toccherà aspettare sette giorni prima di
vederlo di nuovo.
Ogni
giorno, perfino al mattino appena sveglia, mi dirò che la
giornata finirà
presto. Guarderò le lancette dell’orologio e mi
convincerò che manca poco al
nuovo giorno; a volte è utile e le giornate passano in
fretta. Altre volte è
una lenta agonia a cui non riesco a porre rimedio.
Lo osservo
mentre indossa i vestiti con una lentezza snervante. Ho finto di
dormire perché
non voglio che dica niente. Non voglio sentirlo dire che ci vedremo tra
una
settimana o che è impegnato per tutto il mese.
Lo guardo con occhi socchiusi e finché è girato
di spalle non può accorgersi
che sono sveglia.
Ha un fisico perfetto, asciutto e messo in risalto da ogni singolo
muscolo. Ciò
che mi sta mostrando è il sedere più sodo che
abbia mai visto.
Le sue braccia sono perfette e muscolose; non posso fare a meno di
pensare al
senso di sicurezza che mi dà quando mi tiene tra esse.
Indossa prima i boxer neri e poi i jeans, infine un maglione e il
giubbotto di
pelle nera. Si volta verso di me all’improvviso e chiudo gli
occhi, tornando a
fingere.
So di non averlo ingannato e la sua risatina smorzata me lo conferma.
Sento il
suo peso sul letto e poi la sua mano mi accarezza il viso.
«Sto andando», mormora. Vorrei tenere gli occhi
chiusi, ma proprio non ci
riesco.
Li apro e lo ritrovo lì, a pochi centimetri dal mio viso. Mi
scruta, alla
ricerca di qualcosa di particolare.
Appoggio una mano sulla sua che tiene sul mio viso. «Lo
so».
Mi sorride affascinante. «Ci vediamo la prossima settimana,
okay?».
Ecco, le
parole che non volevo pronunciasse. Ricaccio indietro le lacrime che
minacciano
di scendere e guardando in basso annuisco appena. Jared si sporge e mi
bacia i
capelli, strofinando poi la guancia sulla mia fronte.
Ridacchio appena e lui si alza. Mi guarda ancora una volta, poi prende
la chitarra
protetta dall’apposita custodia e la porta ad una spalla e
con l’altra mano
libera prende la sua sacca da viaggio. Si avvia verso la porta e senza
più
voltarsi se ne va, lasciandomi sola.
Mi avvolgo nel lenzuolo e mi alzo, andando alla finestra. Fuori piove a
dirotto
e non posso fare a meno di pensare che il cielo pianga per me, piange
le
lacrime che trattengo e che non intendo versare. Guardo in basso e noto
il taxi
dove Jared si dirige ed infine vi entra.
Non so se
si è girato verso la mia finestra e mi ha visto. Non riesco
a scorgere i suoi
occhi e non so nemmeno come sentirmi quando il taxi si allontana.
Appoggio la fronte al vetro freddo. Dovrei andare a fare una doccia, ma
preferisco rimanere lì a crogiolarmi nell’odore di
Jared, di cui il lenzuolo
che ho addosso è impregnato.
Prendo una sedia lì accanto e la posiziono proprio davanti
alla finestra ed
infine accendo lo stereo che ho sul comodino. La voce di Jared inonda
la casa,
la sua stupenda voce roca, per niente comune.
Mi siedo e
raccolgo le gambe contro il petto, portandomi il lenzuolo al viso.
La pioggia batte contro il vetro con un suono metallico. Fisso il cielo
plumbeo, pensando.
E’ da tempo che ho capito di amare Jared, ma non ho mai avuto
il coraggio di
ammetterlo. Dirlo a lui è fuori discussione: relazione senza
impegno, questo è
il nostro motto.
E se dovessi dirglielo e lui non si facesse più vedere? Non
potrei sopportare
di stargli lontana, di non vederlo più, di non sentire
più il suo profumo o di
poter accarezzare i suoi capelli.
Di non poter più annegare dentro ai suoi occhi, dove il
mondo è sicuramente più
bello. Dove c’è spazio per me e per lui insieme.
Lo amo così tanto da non poterlo dire. Non so se sia un bene
o un male.
Da una parte, continuare in questo modo significa rimanere incastrati
nel
solito limbo e Jared si merita di meglio, una ragazza che
può dargli più di
quello che so dargli io, che può dargli amore.
Forse dovrei davvero mettere fine a tutto questo, sia per il mio bene
che per
il suo.
La voce di Jared riempie la stanza con un’aria malinconica.
To
buy the truth
And sell a lie
The last mistake before you die
So don't forget to breathe tonight
Tonight's the last so say goodbye
Forse dovrei dirgli che è finita, che non posso
più stare con lui. Che non
posso sopportare di stare con lui senza ricevere il suo amore.
Afferro il cellulare e le dita sfiorano veloci i tasti, componendo un
messaggio.
Tonight's the last so say goodbye.
Faccio un respiro profondo e mi domando se sto facendo la
cosa giusta. Sì?
No?
Per ora mi sembra di sì e perciò schiaccio
l’invio. Attendo la fine del
caricamento e sospiro.
Il secondo
dopo mi sono già pentita.
Che cazzo ho fatto? Ho davvero detto addio a Jared? Posso davvero
vivere senza
di lui?
Sento il mio cuore sgretolarsi quando capisco che non
c’è proprio più niente da
aspettare. Non c’è la settimana tanto attesa, non
c’è proprio più niente.
Ogni momento passato insieme sembra scivolare via. Il tempo passa
inesorabile
ma io non mi muovo.
La pioggia continua a battere incessante sulla finestra, le lancette
vanno
avanti secondo dopo secondo, minuto dopo minuto e io non so nemmeno per
quale
motivo dovrei alzarmi e riprendere a vivere la mia vita.
Sento un vuoto nell’anima, non sento più la sua
presenza. Mi sono lasciata
scivolare tutto dalle mani in un secondo.
All’improvviso mi accorgo che è già
passata un’ora e tutto sembra essere
rimasto uguale. Il mio cellulare non vibra, non suona, non da segni di
vita,
così controllo se è ancora acceso.
Funziona,
ma non c’è nessun messaggio e nessuna telefonata
da lui.
E’ davvero finita, senza alcuna obiezione, senza una
richiesta di spiegazioni.
Magari il messaggio non gli è arrivato, ma ne dubito
fortemente.
Affondo il viso tra il lenzuolo, ma non c’è
proprio più niente. Il mio odore si
è impregnato ad esso e ha cancellato quello di Jared.
Ascolto la sua voce mentre mi sussurra all’orecchio che
è tutto finito, che
quello è proprio un addio.
L’unica cosa che riesce a farmi alzare dalla sedia e riesce a
svegliarmi dal
mio stato catatonico sono gli improvvisi colpi sulla porta, qualcuno
che
richiede la mia attenzione.
Sobbalzo dalla sorpresa e mi avvio verso la porta, quando mi accorgo di
non
indossare nulla a parte quello stramaledetto lenzuolo.
Lo lancio sul letto e mi affretto ad indossare qualche indumento, poi
vado alla
porta e la apro.
Rimango a bocca aperta e le gambe mi tremano tanto da rischiare di
cedermi.
Jared è lì davanti a me, completamente bagnato. I
capelli sono attaccati al suo
viso angelico ed ansima, come se avesse corso. I suoi occhi mi fissano
pieno di
rabbia e qualcos’altro che non capisco.
«Jared?», riesco a dire, la voce rotta
dall’emozione. «Ma che
cavolo…».
Non riesco a finire la frase, perché si avventa su di me e
mi sbatte
praticamente contro al muro, lasciando che la porta si chiuda da sola,
con un
rumore lieve.
Le sue labbra cercano le mie e le trovano senza difficoltà.
Mi bacia con furia,
con necessità, mentre io mi aggrappo alle sue spalle e
infilo una mano tra i
suoi capelli bagnati.
Un attimo che sembra durare un’eternità, che non
dovrebbe finire, ma non è mai
così.
Si stacca e mi prende il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo.
«Non dirmi addio adesso», dice in un sibilo
arrabbiato. Scuote la testa e
vorrei tanto rassicurarlo, quando vedo il dolore nei suoi occhi.
Fa una pausa e si passa la lingua sul labbro inferiore, senza
però smettere di
incatenare i miei occhi ai suoi.
«Per tutto
questo tempo sono stato un egoista bastardo e mi dispiace. Ho cercato
in tutti
i modi la forza di lasciarti andare, di farti vivere la tua vita senza
di me.
Ti meriti l’amore più di qualsiasi cosa al mondo e
io non ho saputo dartelo».
Gli accarezzo il viso, soffermandomi sulla sua barba e sulla sensazione
che mi
dà sulla pelle. Volta la testa e mi bacia il palmo di una
mano e chiude gli
occhi, come se ciò che sta dicendo è troppo
difficile da esprimere.
Poi torna
a guardarmi e mi bacia di nuovo, con una tenerezza che prima non avevo
mai
provato. Le lacrime che avevo trattenuto per un anno e mezzo prendono a
scorrere, calde e senza fine.
Jared se ne accorge e delicatamente ne bacia le scie, cancellandole dal
mio
viso. Mi scosta i capelli all’indietro, scendendo poi ad
accarezzarmi la nuca.
«Non dirò che ti amo, perché
“amore” è una parola usata troppo
spesso», mormora
guardandomi negli occhi, leggendomi l’anima. «Ma
non posso vivere senza di te.
E’ tardi per capirlo e mi rendo conto di essere stato davvero
un’idiota ad
essermene accorto solo quando tu hai deciso di dirmi addio».
Fa una pausa e di
nuovo la musica – la sua musica – riempie i
silenzi. Jared continua a dirmi
addio attraverso lo stereo, ma in realtà è
lì che mi guarda negli occhi, che mi
tiene il viso tra le mani e sta dicendo che non può stare
senza di me.
«Tra noi non c’è mai stato solo sesso,
Rose. Ti ho sempre lasciato una parte
del mio cuore, una parte della mia anima, e tu li hai tenuti stretti a
te in
ogni istante».
Appoggio una mano sul petto e sento il suo cuore battere
all’impazzata ed ora
so per certo che batte per me e con me. Porto l’indice a
chiudergli le labbra e
lui tace.
Mi guarda interrogativo e sorrido, finalmente felice. Gli tiro indietro
i
capelli che gli coprono gli occhi bellissimi e pieni d’amore.
Ora riconosco
davvero quell’emozione che ho visto spesso in
quell’oceano.
«Perciò posso urlare al mondo intero che ti amo,
Jared Leto? Sarò la tua
bambina?», domando, usando il nomignolo che mi ha dato fin
dal primo momento,
vista la nostra differenza di età.
Sorride felice e si china su di me, sfiorandomi le labbra.
«Per tutto il tempo
che vorrai».
E allora mi bacia di nuovo, abbracciandomi.
Tutto ciò che provo è la certezza di noi due. Di
noi due veramente insieme, nel
cuore e nell’anima.
Dunque.
Non avevo proprio
ispirazione per dedicarmi alle mie Fan Fiction su Robert Pattinson, sul
serio.
Sono in crisi nera, ma magari ora riesco a rimettermi in gareggiata.
In questo periodo sto pensando spesso al mio secondo amore, Jared Leto.
Okay,
forse non è secondo, diciamo un bel pari merito. O magari
prima Jared, dato che
lo conosco da più tempo di Robert *stringe pupazzo di Jared*
Perciò mi è venuta in mente questa shot
– è stata proprio un’ispirazione - e mi
sa che prima o poi scriverò una vera e propria long-fic su
Jared, mi è venuta
in mente ieri. Vedreeeeeemo.
Infatti ho come la sensazione che qualcuno mi abbia punito per questo
lieve
calo di attenzione. Ovviamente non è che ho smesso di
cercare notizie, foto e
chissà altro su Rob, solo che i miei pensieri erano molto
più concentrati su
Jared, e il motivo è che tra un mese e mezzo, il 22 Marzo,
io e la mia Giulls
andiamo al concerto *già piange di gioia*.
Comunque sia, non so chi o come, dal mio pc è sparita
– e dico sparita, non si
trova, cancellata, non esiste – la mia cartella sui
personaggi famosi. Per
fortuna quella di Twilight l’ho salvata sulla chiavetta.
Però le stills di
Remember Me, i Paramore, Ashley Greene… Tuuutto scomparso
ù_ù
Vi
consiglio di ascoltare la canzone, A Modern Myth. E’
stupenda, a me fa piangere
ogni tanto. Forse è l’insieme di malinconia e
della voce stupenda di Jared che
mi fanno sto effetto, bah.
Vi linko il video, è anche live e lui è
bellissimo: A
Modern Myth
Detto ciò, ringrazio quelle stupende persone che sicuramente
leggeranno. Vi
adoro e voi non sapete quanto! <3