Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: Railen    07/02/2010    9 recensioni
La storia tra me e Jared è iniziata un anno e mezzo fa, durante la registrazione dell’ultimo album dei 30 Seconds To Mars, This Is War. Per la realizzazione di questo album Jared ha voluto i fan per fare i cori, registrando così urla, canti, applausi e tutto ciò che può fare un’orda di fan.
E’ lì che la mia strada ha incrociato la sua. Inizialmente semplici conoscenti, poi amici ed infine amanti, complici le bottiglie di spumante bevute per festeggiare la buona riuscita dell’album.
E infine un camerino, il suo camerino. Ero rimasta sola con lui dopo che tutti gli altri erano andati via senza che ce ne fossimo accorti.
Ci eravamo trovati seduti sul divano bianco, mezzi ubriachi, a ridere come degli idioti. Poi era bastato un secondo in cui i nostri sguardi si erano incrociati, le mani calde di Jared sul mio viso e infine quel bacio.
Senza pensarci avevamo fatto l’amore e da lì era nata la promessa che quella sarebbe stata solo una relazione basata sul sesso e a me era sembrato perfetto.

One-Shot ispirata in parte da un sogno che ho fatto e infine dalla mia fantasia senza limiti.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

tonight's the last so say goodbye.


Apro gli occhi e lo vedo lì, di fianco a me.
Ha gli occhi chiusi e il respiro pesante. E’ chiaro che sta dormendo profondamente.
In effetti, si merita un po’ di riposo; è sempre in giro in tour, oppure sta registrando un album… Dice sempre che quando è con me stacca completamente dai problemi della vita quotidiana e ne sono felice.
Appoggio una guancia sul palmo della mano e lo osservo.
E’ bellissimo, lo è sempre stato.
Ha un viso giovane, benché sia vicino alla quarantina. Ma tutti quegli anni non li dimostra affatto.
Lo sento sospirare e si muove appena, inclinando la testa.
Adoro la sua mascella quadrata e quella barba di un paio di giorni lo rende ancora più sexy, se è possibile. Ora che ha i capelli corti, il suo viso è ancora più bello.
Dischiude le labbra e le guardo. Sono sottili, anche se quello inferiore è leggermente più pieno di quello superiore.
Quando alzo lo sguardo, mi sento mancare il fiato.
Si è svegliato e mi sta scrutando infastidito. Può l’oceano essersi incastonato in un paio di occhi? Potrebbe sembrare impossibile, ma gli occhi di Jared sono così: bellissimi e profondi, tanto da fermare i battiti del mio cuore.
Emette un gemito di protesta, mentre la sua mano sinistra si infila tra i miei capelli. Mi tira a sé e mi stringe, mentre appoggio la guancia sul suo petto.
«Cristo, Rose!», brontola, accarezzandomi il collo. «Lo sai che non sopporto quando mi guardi dormire. Mi sento osservato».
Rido ed accarezzo il suo torace, scendendo poi sul fianco. «Ma a me piace guardarti. E poi l’ho fatto apposta».
Alzo il viso e gli bacio il mento, per poi sollevarmi appena per poterlo guardare.
Ha ancora gli occhi assonnati e non sono sicura che capisca, imbambolato com’è.
«Mmm?», sbiascica e deduco che dovrebbe essere una domanda del tipo “eh?”.
Sorrido e gli accarezzo il viso, proprio sotto all’occhio.
Avvicino le labbra alla sua guancia. «Mi piace guardarti, almeno ho la certezza che ti sveglierai».
Digrigna i denti e chiude gli occhi, girandosi dall’altra parte e dandomi le spalle.
Mi avvicino sempre sorridendo e faccio passare un braccio sotto al suo, aderendo col seno alla sua schiena nuda.
«E poi mi piace guardarti perché sei bellissimo». Stringo una gamba intorno ad una delle sue e rimango attaccata a lui.
So di aver catturato la sua attenzione e, infatti, si volta lentamente fino a guardarmi.
«Tu sei molto più bella…», dice in un sussurro, accarezzandomi il labbro inferiore con delicatezza.
Lo bacio e passo una mano tra i suoi capelli spettinati. Vorrei farlo mio in quel momento, ben sapendo che non lo è e che probabilmente non lo sarà mai.
La sua lingua cerca la mia e senza resistenza dischiudo le labbra, accogliendola. Le sue mani vagano sulla mia schiena e senza fatica mi metto cavalcioni su di lui.
Il lenzuolo che mi avvolgeva fino al secondo prima scivola via, rivelando il mio corpo nudo. Mi chino su di lui e lascio che i miei capelli gli solletichino il viso, anche se a lui non sembra dar fastidio.
Mi concedo un istante per poter annegare nei suoi occhi.
La storia tra me e Jared è iniziata un anno e mezzo fa, durante la registrazione dell’ultimo album dei 30 Seconds To Mars, This Is War. Per la realizzazione di questo album Jared ha voluto i fan per fare i cori, registrando così urla, canti, applausi e tutto ciò che può fare un’orda di fan.
E’ lì che la mia strada ha incrociato la sua. Inizialmente semplici conoscenti, poi amici ed infine amanti, complici le bottiglie di spumante bevute per festeggiare la buona riuscita dell’album.
E infine un camerino, il suo camerino. Ero rimasta sola con lui dopo che tutti gli altri erano andati via senza che ce ne fossimo accorti.
Ci eravamo trovati seduti sul divano bianco, mezzi ubriachi, a ridere come degli idioti. Poi era bastato un secondo in cui i nostri sguardi si erano incrociati, le mani calde di Jared sul mio viso e infine quel bacio.
Senza pensarci avevamo fatto l’amore e da lì era nata la promessa che quella sarebbe stata solo una relazione basata sul sesso e a me era sembrato perfetto. Ero da poco uscita da una relazione complicata e perciò Jared era un’ottima distrazione.
Per Jared invece la difficoltà era la nostra differenza di età. «A quattordici anni avrei già potuto avere dei figli! Potresti essere la mia bambina!», mi aveva spiegato inorridendo.
Adesso mi chiedo se quello che c’è stato tra noi era solo sesso. Eppure, scrutando gli occhi di Jared mi sembra di percepire qualcosa di diverso, un’ombra di affetto. Un affetto che da solo non mi basta.
Mi chino e lo bacio con forza, tanto da sorprenderlo. Mi afferra i capelli con decisione e tira quasi fino a farmi male. Sento la sua eccitazione premere sfacciatamente contro di me.
«Lo sai che dovremmo smetterla, una volta per tutte». Ansimo sapendo ciò che sta per arrivare. «Non possiamo più nascondere questa relazione».
Mi sorride sfacciato, un sorriso a cui non riesco a resistere. Vorrei poter urlare al mondo intero che lui è mio, anche se non è effettivamente così. Dire che sono una semplice scopata è più corretto, ma non voglio ammettere che è l’unico motivo per il quale ci incontriamo ogni settimana.
Approfittando del mio momento di distrazione, Jared ribalta le posizioni.
Mi blocca i polsi sopra la testa e la sua bocca scende lenta e inesorabile lungo la mascella e infine sulla clavicola, dove so perfettamente che la sua discesa non è finita; arriva al seno e la sua lingua lascia una scia indelebile sulla mia pelle.
«Lo so», mormora e alza lo sguardo su di me. «Ma non riesco a starti lontano».
Allaccio le gambe ai suoi fianchi ed entra dentro di me. Gemo e getto la testa all’indietro.
Si muove con movimenti armoniosi come la musica che compone, all’inizio lentamente, come ad assaporare ogni movimento ed ogni istante dentro di me. Poi la musica cresce e i movimenti si fanno più rapidi e mi strappano un gridolino imbarazzante.
Ma nulla ha importanza, se non io e lui. Il suo respiro su di me, i suoi ansiti, le sue labbra che cercano le mie come se potessi dargli l’ossigeno necessario a respirare, a vivere.
Con un gesto secco torno padrona della situazione e lui sotto di me. Le mani di Jared sono sui miei fianchi, così appoggio le mie sul suo petto. Incomincio a muovermi, facendo aderire il mio bacino al suo. I nostri gemiti riempiono la stanza, il corpo sembra andarmi in fiamme.
Ogni carezza di Jared lascia una scia bollente che non scotta ma che mi ustiona dentro. Il mio cuore batte all’impazzata, all’unisono con il suo che posso sentire sotto al palmo della mano.
Mi sembra di annegare nei suoi occhi, in quell’oceano profondo. Con un’ultima spinta, sento il mio corpo vibrare a causa dell’orgasmo. Gli spasmi si impossessano di me e mi abbandono sul petto di Jared, anche lui scosso dal piacere.
Esce da me e rotolo al suo fianco. Mi abbraccia e affondo il viso tra il suo collo e la spalla.
Respiro il profumo squisito della sua pelle, un profumo tanto buono e mascolino che ti ispira sesso istantaneo. Su di essa sento anche un profumo diverso, il mio.
Lui sembra fare lo stesso con me e affonda il viso tra i miei capelli, inspirando profondamente.
Lo stringo e chiudo gli occhi. Vorrei poterlo tenere qui per sempre, vorrei che questo momento non finisse mai.


Jared si sta vestendo a fianco del letto. Ha appena finito di fare la doccia, anche se avrei tanto voluto tenerlo lì con me.
Si sta preparando per andare. E’ sempre in giro, che sia per dei film o dei tour.
E’ già tanto se riusciamo a vederci due volte a settimana e spesso è impossibile, tanto da limitarci ad un paio di visite al mese. Ora lui uscirà dalla porta e mi toccherà aspettare sette giorni prima di vederlo di nuovo.
Ogni giorno, perfino al mattino appena sveglia, mi dirò che la giornata finirà presto. Guarderò le lancette dell’orologio e mi convincerò che manca poco al nuovo giorno; a volte è utile e le giornate passano in fretta. Altre volte è una lenta agonia a cui non riesco a porre rimedio.
Lo osservo mentre indossa i vestiti con una lentezza snervante. Ho finto di dormire perché non voglio che dica niente. Non voglio sentirlo dire che ci vedremo tra una settimana o che è impegnato per tutto il mese.
Lo guardo con occhi socchiusi e finché è girato di spalle non può accorgersi che sono sveglia.
Ha un fisico perfetto, asciutto e messo in risalto da ogni singolo muscolo. Ciò che mi sta mostrando è il sedere più sodo che abbia mai visto.
Le sue braccia sono perfette e muscolose; non posso fare a meno di pensare al senso di sicurezza che mi dà quando mi tiene tra esse.
Indossa prima i boxer neri e poi i jeans, infine un maglione e il giubbotto di pelle nera. Si volta verso di me all’improvviso e chiudo gli occhi, tornando a fingere.
So di non averlo ingannato e la sua risatina smorzata me lo conferma. Sento il suo peso sul letto e poi la sua mano mi accarezza il viso.
«Sto andando», mormora. Vorrei tenere gli occhi chiusi, ma proprio non ci riesco.
Li apro e lo ritrovo lì, a pochi centimetri dal mio viso. Mi scruta, alla ricerca di qualcosa di particolare.
Appoggio una mano sulla sua che tiene sul mio viso. «Lo so».
Mi sorride affascinante. «Ci vediamo la prossima settimana, okay?».
Ecco, le parole che non volevo pronunciasse. Ricaccio indietro le lacrime che minacciano di scendere e guardando in basso annuisco appena. Jared si sporge e mi bacia i capelli, strofinando poi la guancia sulla mia fronte.
Ridacchio appena e lui si alza. Mi guarda ancora una volta, poi prende la chitarra protetta dall’apposita custodia e la porta ad una spalla e con l’altra mano libera prende la sua sacca da viaggio. Si avvia verso la porta e senza più voltarsi se ne va, lasciandomi sola.
Mi avvolgo nel lenzuolo e mi alzo, andando alla finestra. Fuori piove a dirotto e non posso fare a meno di pensare che il cielo pianga per me, piange le lacrime che trattengo e che non intendo versare. Guardo in basso e noto il taxi dove Jared si dirige ed infine vi entra.
Non so se si è girato verso la mia finestra e mi ha visto. Non riesco a scorgere i suoi occhi e non so nemmeno come sentirmi quando il taxi si allontana.
Appoggio la fronte al vetro freddo. Dovrei andare a fare una doccia, ma preferisco rimanere lì a crogiolarmi nell’odore di Jared, di cui il lenzuolo che ho addosso è impregnato.
Prendo una sedia lì accanto e la posiziono proprio davanti alla finestra ed infine accendo lo stereo che ho sul comodino. La voce di Jared inonda la casa, la sua stupenda voce roca, per niente comune.
Mi siedo e raccolgo le gambe contro il petto, portandomi il lenzuolo al viso.
La pioggia batte contro il vetro con un suono metallico. Fisso il cielo plumbeo, pensando.
E’ da tempo che ho capito di amare Jared, ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Dirlo a lui è fuori discussione: relazione senza impegno, questo è il nostro motto.
E se dovessi dirglielo e lui non si facesse più vedere? Non potrei sopportare di stargli lontana, di non vederlo più, di non sentire più il suo profumo o di poter accarezzare i suoi capelli.
Di non poter più annegare dentro ai suoi occhi, dove il mondo è sicuramente più bello. Dove c’è spazio per me e per lui insieme.
Lo amo così tanto da non poterlo dire. Non so se sia un bene o un male.
Da una parte, continuare in questo modo significa rimanere incastrati nel solito limbo e Jared si merita di meglio, una ragazza che può dargli più di quello che so dargli io, che può dargli amore.
Forse dovrei davvero mettere fine a tutto questo, sia per il mio bene che per il suo.
La voce di Jared riempie la stanza con un’aria malinconica.

To buy the truth
And sell a lie
The last mistake before you die
So don't forget to breathe tonight
Tonight's the last so say goodbye

Goodbye, goodbye, goodbye…

Già. Vivo proprio nella menzogna, facendogli credere che il mio interesse per lui è puramente fisico.
Forse dovrei dirgli che è finita, che non posso più stare con lui. Che non posso sopportare di stare con lui senza ricevere il suo amore.
Afferro il cellulare e le dita sfiorano veloci i tasti, componendo un messaggio.

Tonight's the last so say goodbye.

Faccio un respiro profondo e mi domando se sto facendo la cosa giusta. Sì? No?
Per ora mi sembra di sì e perciò schiaccio l’invio. Attendo la fine del caricamento e sospiro.
Il secondo dopo mi sono già pentita.
Che cazzo ho fatto? Ho davvero detto addio a Jared? Posso davvero vivere senza di lui?
Sento il mio cuore sgretolarsi quando capisco che non c’è proprio più niente da aspettare. Non c’è la settimana tanto attesa, non c’è proprio più niente.
Ogni momento passato insieme sembra scivolare via. Il tempo passa inesorabile ma io non mi muovo.
La pioggia continua a battere incessante sulla finestra, le lancette vanno avanti secondo dopo secondo, minuto dopo minuto e io non so nemmeno per quale motivo dovrei alzarmi e riprendere a vivere la mia vita.
Sento un vuoto nell’anima, non sento più la sua presenza. Mi sono lasciata scivolare tutto dalle mani in un secondo.
All’improvviso mi accorgo che è già passata un’ora e tutto sembra essere rimasto uguale. Il mio cellulare non vibra, non suona, non da segni di vita, così controllo se è ancora acceso.
Funziona, ma non c’è nessun messaggio e nessuna telefonata da lui.
E’ davvero finita, senza alcuna obiezione, senza una richiesta di spiegazioni. Magari il messaggio non gli è arrivato, ma ne dubito fortemente.
Affondo il viso tra il lenzuolo, ma non c’è proprio più niente. Il mio odore si è impregnato ad esso e ha cancellato quello di Jared.
Ascolto la sua voce mentre mi sussurra all’orecchio che è tutto finito, che quello è proprio un addio.
L’unica cosa che riesce a farmi alzare dalla sedia e riesce a svegliarmi dal mio stato catatonico sono gli improvvisi colpi sulla porta, qualcuno che richiede la mia attenzione.
Sobbalzo dalla sorpresa e mi avvio verso la porta, quando mi accorgo di non indossare nulla a parte quello stramaledetto lenzuolo.
Lo lancio sul letto e mi affretto ad indossare qualche indumento, poi vado alla porta e la apro.
Rimango a bocca aperta e le gambe mi tremano tanto da rischiare di cedermi.
Jared è lì davanti a me, completamente bagnato. I capelli sono attaccati al suo viso angelico ed ansima, come se avesse corso. I suoi occhi mi fissano pieno di rabbia e qualcos’altro che non capisco.
«Jared?», riesco a dire, la voce rotta dall’emozione. «Ma che cavolo…».
Non riesco a finire la frase, perché si avventa su di me e mi sbatte praticamente contro al muro, lasciando che la porta si chiuda da sola, con un rumore lieve.
Le sue labbra cercano le mie e le trovano senza difficoltà. Mi bacia con furia, con necessità, mentre io mi aggrappo alle sue spalle e infilo una mano tra i suoi capelli bagnati.
Un attimo che sembra durare un’eternità, che non dovrebbe finire, ma non è mai così.
Si stacca e mi prende il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo.
«Non dirmi addio adesso», dice in un sibilo arrabbiato. Scuote la testa e vorrei tanto rassicurarlo, quando vedo il dolore nei suoi occhi.
Fa una pausa e si passa la lingua sul labbro inferiore, senza però smettere di incatenare i miei occhi ai suoi.
«Per tutto questo tempo sono stato un egoista bastardo e mi dispiace. Ho cercato in tutti i modi la forza di lasciarti andare, di farti vivere la tua vita senza di me. Ti meriti l’amore più di qualsiasi cosa al mondo e io non ho saputo dartelo».
Gli accarezzo il viso, soffermandomi sulla sua barba e sulla sensazione che mi dà sulla pelle. Volta la testa e mi bacia il palmo di una mano e chiude gli occhi, come se ciò che sta dicendo è troppo difficile da esprimere.
Poi torna a guardarmi e mi bacia di nuovo, con una tenerezza che prima non avevo mai provato. Le lacrime che avevo trattenuto per un anno e mezzo prendono a scorrere, calde e senza fine.
Jared se ne accorge e delicatamente ne bacia le scie, cancellandole dal mio viso. Mi scosta i capelli all’indietro, scendendo poi ad accarezzarmi la nuca.
«Non dirò che ti amo, perché “amore” è una parola usata troppo spesso», mormora guardandomi negli occhi, leggendomi l’anima. «Ma non posso vivere senza di te. E’ tardi per capirlo e mi rendo conto di essere stato davvero un’idiota ad essermene accorto solo quando tu hai deciso di dirmi addio». Fa una pausa e di nuovo la musica – la sua musica – riempie i silenzi. Jared continua a dirmi addio attraverso lo stereo, ma in realtà è lì che mi guarda negli occhi, che mi tiene il viso tra le mani e sta dicendo che non può stare senza di me.
«Tra noi non c’è mai stato solo sesso, Rose. Ti ho sempre lasciato una parte del mio cuore, una parte della mia anima, e tu li hai tenuti stretti a te in ogni istante».
Appoggio una mano sul petto e sento il suo cuore battere all’impazzata ed ora so per certo che batte per me e con me. Porto l’indice a chiudergli le labbra e lui tace.
Mi guarda interrogativo e sorrido, finalmente felice. Gli tiro indietro i capelli che gli coprono gli occhi bellissimi e pieni d’amore. Ora riconosco davvero quell’emozione che ho visto spesso in quell’oceano.
«Perciò posso urlare al mondo intero che ti amo, Jared Leto? Sarò la tua bambina?», domando, usando il nomignolo che mi ha dato fin dal primo momento, vista la nostra differenza di età.
Sorride felice e si china su di me, sfiorandomi le labbra. «Per tutto il tempo che vorrai».
E allora mi bacia di nuovo, abbracciandomi.
Tutto ciò che provo è la certezza di noi due. Di noi due veramente insieme, nel cuore e nell’anima.

 


*******


Dunque. Non avevo proprio ispirazione per dedicarmi alle mie Fan Fiction su Robert Pattinson, sul serio. Sono in crisi nera, ma magari ora riesco a rimettermi in gareggiata.
In questo periodo sto pensando spesso al mio secondo amore, Jared Leto. Okay, forse non è secondo, diciamo un bel pari merito. O magari prima Jared, dato che lo conosco da più tempo di Robert *stringe pupazzo di Jared*
Perciò mi è venuta in mente questa shot – è stata proprio un’ispirazione - e mi sa che prima o poi scriverò una vera e propria long-fic su Jared, mi è venuta in mente ieri. Vedreeeeeemo.
Infatti ho come la sensazione che qualcuno mi abbia punito per questo lieve calo di attenzione. Ovviamente non è che ho smesso di cercare notizie, foto e chissà altro su Rob, solo che i miei pensieri erano molto più concentrati su Jared, e il motivo è che tra un mese e mezzo, il 22 Marzo, io e la mia Giulls andiamo al concerto *già piange di gioia*.
Comunque sia, non so chi o come, dal mio pc è sparita – e dico sparita, non si trova, cancellata, non esiste – la mia cartella sui personaggi famosi. Per fortuna quella di Twilight l’ho salvata sulla chiavetta. Però le stills di Remember Me, i Paramore, Ashley Greene… Tuuutto scomparso ù_ù
Comunque sia. L’immagine è tratta dal film Requiem For A Dream, di cui Jared è il protagonista. E ve lo consiglio, è drammatico, ma è stupendo. Sulla ragazza ho messo il viso di Ashley Greene, non vedevo l’ora di poterla usare XDD
Vi consiglio di ascoltare la canzone, A Modern Myth. E’ stupenda, a me fa piangere ogni tanto. Forse è l’insieme di malinconia e della voce stupenda di Jared che mi fanno sto effetto, bah.
Vi linko il video, è anche live e lui è bellissimo: A Modern Myth
Detto ciò, ringrazio quelle stupende persone che sicuramente leggeranno. Vi adoro e voi non sapete quanto! <3

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Railen