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Autore: DarkSide_of_Gemini    08/02/2010    2 recensioni
'Camus uscì dal bagno e guardò con disappunto il letto vuoto. Per la centesima volta si chiese dove fosse andato a cacciarsi Milo e, cosa ancora più importante, come avesse osato quell’essere farlo svegliare da solo il giorno del suo compleanno'...
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANNIVERSAIRE!

 

 

Camus uscì dal bagno e guardò con disappunto il letto vuoto.

Per la centesima volta si chiese dove fosse andato a cacciarsi Milo e, cosa ancora più

importante, come avesse osato quell’essere farlo svegliare solo il giorno del suo compleanno.

In un giorno così speciale Milo avrebbe dovuto essere lì a coccolarlo, fargli il caffè, portargli la

colazione a letto e soddisfare ogni suo minimo desiderio, invece niente.

Puff… sparito, evaporato, dileguato, nessuna traccia di lui neanche fosse finito nell’Another

Dimension di Saga.

Sbuffò contrariato e prese una decisione drastica: andare ad aspettarlo nella Casa dello Scorpione.

 

                                                                                  *

Era convinto che l’ottavo tempio fosse vuoto, invece appena passò davanti alle stanze private

del suo fidanzato nonché collega Saint si accorse che Milo non solo era a casa, ma aveva pure

compagnia.

 

“Ah, sì? Questa non la passi liscia, Milo! Oggi nessuno dovrebbe essere più importante del

sottoscritto per te! E poi… Kanon? Che cavolo ci fa Kanon a casa tua a quest’ora?”

 

Progettava di entrare, congedare in fretta la fotocopia di Saga, requisire il suo amante e

dirgliene quattro in un romanticissimo scatto di capricci.

 

K:-Milo, non so perché ti fai tanti problemi, devi solo andare da Camus ed essere sincero con lui-:

 

“Ma bene! Adesso mi nasconde anche qualcosa!”

 

Sapeva che non era educato origliare, ma in quel momento non gli importava.

 

M:-Lo so, lo so che dovrei, ma non voglio deluderlo proprio il giorno del suo compleanno-:

 

Non era educato neanche sbirciare dal buco della serratura ma la curiosità se lo stava

mangiando vivo: lui doveva sapere di che diavolo stavano parlando quei due alle sue spalle!

 

Acc…!!! Si vede solo la chiave!”

 

Intanto la discussione all’interno continuava con Kanon che diceva

 

K:-Ma insomma, se non eri convinto di quello che facevi perché lo hai preso?-:

 

M:-Ma che ne so, io non lo volevo veramente! Ho solo fatto le cose in fretta, ecco-:

 

Non… non lo volevo veramente?! Che cosa vuol dire?”

 

Un atroce sospetto cominciò a strisciare nella sua mente.

 

“Milo, non… non starai parlando di… me?”

 

Nella stanza ci fu un attimo di silenzio, poi di nuovo la voce di Kanon.

 

K:-Secondo me è semplicemente perfetto-:

 

M:-No, ti dico che è troppo piccolo-:

 

“CHE COSA?!! Hei, bello, io sono alto un metro e ottanta! A meno che… ARGH!!!”

 

Stavolta il sospetto non solo era atroce, era pure terribilmente imbarazzante!

 

“Spero per il tuo bene che tu non stia parlando delle mie misure intime! Milo, stavolta ti uccido!”

 

M:-E poi non è solo un problema di dimensioni. Non mi piacciono neanche i colori che ha-:

 

Camus si afferrò una ciocca di capelli e la esaminò attentamente.

, sì, anche dopo essere tornato in vita la seconda volta i suoi capelli avevano inspiegabilmente

mantenuto il colore pallido da Specter, ma quello non gli sembrava un buon motivo per lasciarlo!

 

“Milo!!! Malefico doppiogiochista, come osi?! Non potevi dirmelo in faccia invece di andare a

lamentarti con Kanon?”

 

:-Senti, se non ti piace dillo e basta così me lo prendo io. A me piace parecchio!-:

 

Disse Kanon.

 

“Ma come si permette quell’altro?!”

 

:-E va bene, è così, lo ammetto: non mi piace. Puoi tenertelo-:

 

A quel punto il cosmo di Camus esplose all’improvviso e lui si scaraventò nella stanza furibondo.

 

:-Adesso mi spiegate tutti e due!-:

 

Milo e Kanon lo guardarono un attimo sconcertati.

 

M:-Ecco, hai visto? Te lo dicevo che si sarebbe arrabbiato!-:

 

Che faccia tosta che aveva Milo!

Ovvio che si era arrabbiato: non solo era stato tradito ed umiliato, era anche stato ceduto

come…

 

:-Un maglione?-:

 

Al centro del letto, posato tra Milo e Kanon c’era un golf azzurro cupo a righine verdi.

 

:-Oh, meno male che sei arrivato! Camus, per favore spiega a Milo che questo maglione è

esattamente della tua misura e che i colori non sono orribili come dice lui-:

 

Gli disse Kanon con l’aria di chi veramente non ne può più.

 

:-No! Camus, non ascoltarlo, non devi dirmi per forza che ti piace!

Io volevo farti un regalo per il compleanno ma non ne ho proprio avuto il tempo e così ho

comprato la prima cosa che mi capitava all’ultimo momento… scusa, scusa, scusa, lo so che

combino sempre casini!-:

 

La rabbia di Camus svanì all’istante e fu sostituita per metà dalla tenerezza e per l’altra metà

da imbarazzo.

 

:-Ah, ma allora era di questo che parlavate… credevo che… no, niente-:

 

Non avrebbe voluto che lo scoprissero, ma Milo e Kanon erano molto più maliziosi di lui e

capirono subito tutto l’equivoco.

 

:-Aspetta un attimo… tu credevi… che stessimo parlando di te?-:

 

:-Bè… ecco… oh, non fate quelle facce, ragazzi!-:

 

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