Sasuke osservava il suo prigioniero, le mani gli tremavano, dalla rabbia e dalla paura, nei suoi occhi si rifletteva un'incredulità immensa e sopratutto, tanto dolore.

Il ragazzo imprigionato invece aveva uno sguardo vuoto, indossava una veste bianca ed era incatenato, eppure aveva ancora attorno a se, quell'aura di regalità che lo contraddistingueva sempre e comunque.

“Ripeti per favore?”

“Chiedo, in nome dell'antico onore, la morte del guerriero.”

Non riusciva a crederci.

“No.”

Gli occhi blu ghiaccio si posarono sui suoi carbone e con sicurezza affermò: “È un mio diritto.”

Sasuke fece uscire le guardie: “Non ti farò uccidere, dunque non c'è bisogno che tu invochi il diritto alla morte del guerriero.”

“Io invoco alla morte del guerriero, per salvaguardare il mio onore. Ho perso, ho fallito di proteggere il mio signore, il mio shogun. Ti prego di concedermi di lavarmi da questo peccato.”

Sasuke cadde sulle ginocchia e gli prese le mani tra le sue: “Sono io il tuo nuovo shogun, sono io il tuo signore, non mi devi alcun peccato.”

Naruto non volse lo sguardo, ma allontanò le mani: “Non si cambia signore per profitto, la mia lealtà era dovuta a Kyubi è una vergogna inaccettabile cambiare lealtà, per un samurai.”

Il nuovo shogun afferrò le mani del ragazzo e le trascinò di nuovo verso di se, nei suoi occhi disperazione: “No, Naruto. Non farmi questo. Ho combattuto per te, ho rischiato tutto per averti tra le mie braccia. Ti prego, non lasciarmi, non farti piegare dall'orgoglio.”

E per un attimo orgoglio ferreo si piega, senso dell'onore si perde e amore si espande: “Ti amo Sasuke, più di quanto tu immagini. Ma questo paese ha bisogno di un modello, ha bisogno di qualcuno che gli dimostri che onore ed orgoglio sono le cose più importanti. Tutto il Giappone ci sta guardando, sta aspettando di sapere cosa mi succederà. In un altro tempo, in un altro mondo, forse ci saremmo potuti amare come tanto desideriamo.”

“Ma possiamo farlo!”

Naruto lo baciò e lacrime incominciarono a sgorgargli dagli occhi: “No, non possiamo.”

Sasuke lo strinse a se, continuando a ripetere 'possiamo', forse cercando di convincere se stesso più che l'altro.

*

Naruto osservò il popolo, poi il suo sguardo cadde su Sasuke. Lo shogun era freddo, glaciale, ma il giovane ragazzo sapeva leggere oltre la sua maschera di indifferenza, dentro, nel profondo del suo cuore stava soffrendo. Sorrise leggermente, estrasse la katana e con un colpo fluido si colpì nel ventre, il dolore fu lancinante, ma non durò a lungo, poiché la testa gli venne subito tagliata da Kiba, il suo compagno più fidato che subito dopo aver fatto l'atto s'inchinò profondamente.

Sasuke non riuscì a trattenersi un secondo in più, si voltò e se ne andò, gli occhi che si stavano riempendo di lacrime.

In un altro tempo, in un altro mondo, forse, ci saremmo potuto amare.

L'ho scritta di getto, anzi adesso dovrei proprio sbrigarmi che sono in ritardo!

Ditemi cosa ne pensate!