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Autore: nous    08/02/2010    1 recensioni
ovunque sei, per me, ci sei. (non so come classificare questo breve racconto. ipotetico monologo su qualcuno, forse)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tu

 

 

 

 

 

 

            Hai sempre saputo quello che non volevi essere, ed ora che ti tocca scegliere non sai che fare. Ti guardo da lontano e penso a quanto i miei consigli siano inutili. Non posso chiederti di cambiare, perché ti ritengo speciale così come sei, con le tue insicurezze e paranoie. Tu dici di essere nata per pensare, che è ciò che ti riesce meglio. È vero, ma sai fare molto altro. Ogni giorno mi impressiono per quanto ti vedo severa con te stessa. Dai l’impressione di vivere di un’altra età. Che tu sia genitore e figlio allo stesso tempo? Da quando ti conosco, poche volte tua madre ti ha proibito qualcosa, lo avevi già fatto tu. Hai preteso di crescere da sola. Ed ora sola ti trovi. C’è la tua famiglia, il tuo ragazzo, i tuoi conoscenti eppure pare che tu stia sempre sola. Forse stai bene, forse stai mele e non vuoi darlo a vedere. Forse hai solo bisogno che gli altri si accorgano della tua malattia. Tu ti vuoi rendere invisibile. Mi hai detto che la gente si è sempre approfittata della tua gentilezza e per questo hai sofferto mille finti amici. Se ognuno pensa per se, anche tu hai deciso di vivere per te. Mi fa soffrire saperti persa nel tuo mondo. Quando lo hai creato giocavi con le bambole. Crescendo lo ha dipinto di colori sempre più duri e lo hai popolato di personaggi che forse sono solo un’estensione del tuo io. So che la tua testa è il tuo rifugio, so che sei sola nel tuo mondo. In questa terra tu non fai altro che pensare ed immaginare storie che non sai raccontare. La magia che c’è in te non esiste nell’aria che respiro. Forse è per questo che sembri strana.

            Non appartieni a questo mondo. Sei dolcemente aliena. Vivi in questo mondo quasi per necessità. Hai accettato una sfida e la vuoi portare a termine per un onore a cui non hai mai tenuto. Le offese, in fondo, non ti hanno mai toccato. Ti osservo nei miei ricordi e ti vedo rispondere alle pessime critiche che ti facevano con tranquillità ed una maturità innata. sai analizzare le situazioni e le persone, ma non te stessa. Quante volte il tuo pianto ha avuto il sapore della rabbia, della delusione e dell’insicurezza. Sei sempre stata il tuo primo giudice severo ed imparziale. Il tuo agire seguiva leggi universali. Mi hai chiesto come faceva il mondo a non riconoscere queste norme che per te erano sempre state ovvie; io ti ho risposto con il silenzio. Non ho mai saputo rispondere alle tue domande. Non so dire se tu sia sempre stata ingenua ed innocente o troppo matura nel farmele. Ora mi confessi che la risposta l’ho sempre avuta. Volendo potresti portare avanti la tua rivoluzione immaginaria, ma sai che nemmeno io ti appoggerei. Dici, saggiamente, che le persone non vogliono che la verità gli sia sbattuta in faccia.

            Chissà che mondo meraviglioso vedi  tu. Ho provato a ricrearlo, ma non risono riuscito. Vorrei entrarci, ma non posso, nessuno può. Forse già una parte di me c’è, vorrei incontrarla per ricordarti felice. Però che tutto questo è impossibile. I vuoti pomeriggi a guardarti che studi, le fredde sere ad ascoltarti in discorsi di cui solo tu conosci il senso, le notti a sognarti. La mia vita è l’ombra della tua. Tu vorresti essere la mia ombra per essere nascosta dagli sguardi altrui. Tutti saprebbero che c’è qualcosa al di là della mia sagoma, ma vedrebbero solo una tonalità più scura e non la meraviglia che vi è dentro.

            Vorrei sapere cosa pensi quando guardi i tuoi piedi, ma chiedendotelo senti di privarti di qualcosa. Quando hai cinguettato che stavi immaginando la morte, ho deciso che non ti avrei più chiesto di confessarti. Non hai mai voluto morire vecchia. Hai sempre ritenuto che questo mondo non andasse conosciuto nella sua integrità. Mi spaventava sapere che avresti programmato la tua morte. Mi spaventa tuttora, ma mi rassicura sapere che sarai per sempre nel tuo mondo. Ormai ti sei scontrata con i tuoi errori accorgendoti di essere adulta, me lo hai detto con gli occhi lucidi. Forse per te quel giorno fu la fine del sogno. Inutile dirti che ti starò accanto, qualcosa mi dice te tu stessa mi abbandonerai. Stai perdendo fiducia anche in me, l’unico in cui la riponevi. Il pretendere di essere soli è un male. Guarda tua nonna che si lamenta della sua solitudine. Guardati desiderare l’essere sola e il non avere contatti con altri individui.

             Solo poche persone alla volta possono godere di te allo stesso tempo. Poche possono comprenderti. Nemmeno io sono tra quelle. Ti conosco eppure non so dove sei. Ti cerco ma non ti trovo. Ti sento nell’aria consumate della tua stanza. Ti vedo nei fogli scarabocchiati. Ti respiro tra le pagine dei libri letti. Non ti trovo. Forse sei solo scomparsa. Forse sono io che sto scomparendo. Forse siamo solo le comparse di un sogno che qualcun’altro sta vivendo ed ora che si avvicina il mattino ci facciamo sempre più esili. Ma prima di svegliarci e scoprire di non essere mai esistiti, permettimi di salutarti un’ultima volta, per sempre.

grazie

   
 
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