Sposto lo sguardo così, senza pensarci, senza seguire una logica precisa.
Tappeto, finestra, divano, tenda. Tenda, divano, finestra, tappeto. Ogni centimetro di questa stanza è impregnato di ricordi.
E’ impregnato di lei, dei suoi capelli morbidi e del suo sorriso contagioso.
E dall’altra parte ci sono io.
Solo.
Quanto tempo è passato? Quanto tempo è che faccio dei ricordi la mia prigione?
“Zero, reagisci”.
No, non ha senso. Non voglio. Senza di lei non serve a niente.
“Avanti Zero, reagisci. Alzati di lì”.
No, non senza di lei, non senza la mia “principessa”.
“ZERO, MUOVITI!”
“No! Smettila! Tu non sai cosa si prova!”
Comincio cos’, a urlare contro un muro. E poi le lacrime, due calde gocce che rigano le mie guance.
..E tutto questo per l’ennesima volta.