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Autore: Bec77    11/02/2010    3 recensioni
Ulquiorra diede le spalle a Orihime, sentendo che lei aveva ripreso a respirare, forse contenta di essere ancora viva. L'Espada fece per andarsene, ma inaspettatamente le mani di Orihime presero una delle sue, portandosela al petto. In un attimo, Ulquiorra avvertì il calore di quel corpo e il battito del suo cuore. Rimase immobile...
... E pensò.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Schiffer Ulquiorra
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anche se è proibito


Ulquiorra spostò la mano dal petto di Orihime. Lasciò che tornasse lungo i propri fianchi nonostante avesse la voglia bruciante di tenerla ancora un po' su quel petto morbido, che emanava il calore che solo un corpo umano poteva emanare. Un corpo che lui non avrebbe mai avuto, perché non aveva un cuore. Nessun hollow aveva un cuore.
Loro erano esseri morti. Non gli era permesso averne uno.
Ulquiorra diede le spalle a Orihime, sentendo che lei aveva ripreso a respirare, forse contenta di essere ancora viva. L'Espada fece per andarsene, ma inaspettatamente le mani di Orihime presero una delle sue, portandosela al petto. In un attimo, Ulquiorra avvertì il calore di quel corpo e il battito del suo cuore. Rimase immobile...
... E pensò.

- Hai paura? -
- Non ho paura. -

- Voi umani parlate sempre di cuori. Come se li aveste in mano. Ma il mio occhio vede tutto, niente gli può sfuggire; quello che non vede, non esiste. E' così che ho sempre combattuto.
Che cos'è un cuore? Se io squarciassi il tuo petto, lo vedrei? Se io ti spaccassi il cranio, lo troverei lì?... -


E così era quello, il cuore.
Riaprì gli occhi, e Orihime era ancora lì: teneva la sua mano ben premuta sul proprio petto, dove lui poteva avvertire il battere ritmico di quello che gli umani chiamavano cuore. Un battito regolare, come se veramente lei non avesse paura.
- Non hai paura, donna? -
Orihime scosse il capo. - Non ho paura. -
Proibito. A tutti gli hollow, agli Espada... Era negato a tutti loro poter sentire il calore di un corpo. Sarebbero sempre rimasti freddi, congelati. Ma Ulquiorra, nel momento in cui si abbassò con il suo solito sguardo gelido e appoggiò le sue labbra su quelle di Orihime, non avvertì nessun gelo. Solo il battere più veloce del cuore di Orihime sotto la sua mano e il suo calore.

* * *
Note: La prima storia dopo un gigantesco blocco dello scrittore che mi ha presa da prima di Natale. Kubo mi ha fatto il piacere di creare questa immagine, quindi io mi sono sentita in dovere, dopo essere andata a riesumare il capitolo 317 (da cui è tratta la parte in corsivo, tradotta da me dalle scan in inglese), di scrivere qualcosa ;D Spero sia un esperimento ben riuscito! Sono un po' fuori allenamento!
   
 
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