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Autore: eiden    12/02/2010    1 recensioni
-Watanuki! Porta anche del sakè insieme agli stuzzichini!-
Decisamente non era quello che Kimihiro Watanuki, sedici anni, sognava per il suo San Valentino.
[St Valentine Meme - Choco #12]
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Yūko Ichihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt nuovissimo, di frettissima>< La frase, questa volta, era "Stare con lei era l'inferno; ma in fondo all'inferno c'era un cielo blu..." e ci ho dovuto pensare un po' prima di arrivare a qualcosa che fosse anche solo vagamente soddisfacente. E quindi... beh, ciò che ne è venuto fuori è questo, non ha molto senso, è troppo corta e ci sono un sacco di cose non dette. Però stasera va un po' così, vi prego di perdornarmi ><

Buona lettura!


-Watanuki! Porta anche del sakè insieme agli stuzzichini!-

Decisamente non era quello che Kimihiro Watanuki, sedici anni, sognava per il suo San Valentino. Un pomeriggio con la sua Himawari-chan, magari mano nella mano, davanti a una tazza di te o ai suoi splendidi cioccolatini con diversi ripieni, fatti apposta per l'occasione.

Invece era rinchiuso lì, nel negozio di quella pazza, a servire stuzzichini e bevande a uno strano ospite arrivato poco prima di lui. Non sembrava un cliente, anzi, sembrava addirittura conoscere Yuuko da una vita, il che era terrificante visto che, secondo lui, Yuuko aveva come minimo trecento anni. Era solo capricciosa come una bambina e fastidiosa come una zecca ma, per il resto, era convinto fosse molto vecchia. Matura, si rettificò da solo. Se quella donna l'avesse sentito definirla "vecchia" come minimo gli avrebbe aumentato le ore di lavoro, facendogli spolverare interi magazzini nascosti chissà dove in quella casa enorme.

Quando entrò nel salottino reggendo il vassoio col sakè, l'aria che si respirava era talmente pesante da poterla tagliare con un coltello. L'uomo, con un sorrisino divertito sulle labbra, si stava sistemando gli occhiali mentre Yuuko aveva le labbra stirate in una smorfia che non prometteva nulla di buono.

Assolutamente nulla di buono.

Dopo aver poggiato bottiglia e tazzine sul tavolo, accennò ad andarsene, prima di incappare nell'ira della donna, quando la voce dell'uomo, calma e profonda, raggiunse le sue orecchie carezzandogli il timpano. Si girò sbigottito, chiedendosi come fosse possibile per una voce fare un simile effetto, quando incontrò lo sguardo letteralmente furioso di Yuuko che si rivolgeva all'ospite.

-Reed, smettila di Affascinarlo! Eri qui per parlare con me, no? Quindi basta giochetti!-

-Ah, Yuuko... è così tanto che non ci incontriamo, come puoi trattare così una vecchia conoscenza?-

-Non sei una "vecchia conoscenza", solo un vecchio mago con il gusto di ficcare il naso negli affaracci altrui.

Watanuki, a quel piccolo scambio di battute in cui faticava leggermente a riconoscere la strega che aveva per capo, ebbe un piccolo flash che sembrò rischiarare una vecchia discussione fatta con Yuuko, a proposito di un mago e un oggetto che avevano costruito insieme...

-Lei... è il signor Clow Reed?

Lui si girò, un sorrisetto accomodante in viso.

-Hai un'ottima memoria. Scommetto che ciò che hai sentito da Yuuko non era molto lusinghiero...

Yuuko si limitò a girarsi verso il tavolino e a versarsi un bicchierino di sakè, borbottando qualcosa che assomigliava tantissimo a "ficcanaso".

-Quindi tu sei il famoso Watanuki-kun. Ho sentito molto parlare di te. E non solo dagli spiriti con cui sembri fare amicizia molto spesso.

A uno sguardo interrogativo, Yuuko sospirò qualcosa tipo "Amewarashi".

Decisamente, il sakè e Clow Reed-san le facevano perdere la voce, avrebbe dovuto invitarlo più spesso.

Poi l'uomo si alzò, spolverandosi i pantaloni sovrappensiero.

-e' stato un piacere conoscerti, Watanuki-kun. Ora devo andare. Mi raccomando, prenditi cura di Yuuko, lei da sola sembra non saperlo fare.-

La donna gli rivolse uno sguardo sprezzante prima che uscisse. Poi, come una nuvola davanti al sole che si sposta, Yuuko tornò a essere quella di sembra.

Capricciosa, volubile, insomma, insopportabile. Però, dopotutto...

-Watanuki-kun! Li ho trovati in cucina! Li hai fatti per me? Grazie!

Con un urletto di giubilo, la strega cominciò a mangiare i cioccolatini che aveva preparato con tanto amore per Himawari-chan.

Il ragazzo se ne andò sbattendo la porta, pensando che vivere con lei era un vero inferno, e, anche se dicono che in fondo all'inferno il cielo era blu, beh... lui ancora non l'aveva trovato!

 

  
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