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Autore: KikiWhiteFly    12/02/2010    4 recensioni
[The legend of Zorro - AlejandroEléna]
La mano di quest'ultima andava armoniosamente a infilarsi tra i suoi capelli, l'altra invece impattava contro il suo corpo, muovendosi in modo sistematico, conoscendone ogni particolare. La luna rischiarava solo con un pallido spicchio la stanza matrimoniale: quel che bastava per permettere ai due di sorridersi l'un l'altro, in modo da dimenticare i vecchi dissapori o i litigi inutili e godere di quell'attimo di assoluta pace e quiete.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non è terreno: è divino.










Alejandro la guardò negli occhi, indagando in profondità. In quel momento gli sembrò di rivivere un film, le diapositive scorrevano come una carrellata di immagini, sequenza dopo sequenza. Eléna era la donna della sua vita, l'angelo – o forse il diavolo, a giudicare dal carattere parecchio peperino – che l'aveva condannato ad eterno amore.

Si era lasciato travolgere dalla sua astuta bellezza, dagli occhi incantatori, sicuramente non poteva negare un certo piacere quando custodiva le sue forme all'interno della sua mente, trovandosi a provare un brivido felino – lo sentiva scorrere lungo la colonna vertebrale in modo turbolento.

«Mi stai fissando da parecchio, Alejandro»

Disse lei, sorridendo di malizia.

Quando Eléna gli sorrideva in quel modo, sapeva già dove voleva andare a parare: improvvisamente i passi morirono, le due figure s'avvicinarono, talmente tanto da sentire i sospiri dell'uno e dell'altra... si trovarono a confonderli, tanto erano simili.

Sicuramente la vita di Zorro era piena di sorprese inaspettate, di attimi perfetti interrotti, di sacrifici e rinunce... ma anche di soddisfazioni, dopotutto. La sorpresa più imprevedibile che il destino gli avesse fatto, il caso voleva che fosse lei. Tenace, astuta, grintosa: Eléna gli aveva fatto perdere il senno, da quel giorno non era più riuscito a ragionar di mente ma solamente di cuore. Lo stesso organo che adesso agiva di proprio impulso, prendendo direttive azzardate verso il corpo della moglie, privandola delle sue vesti abituali e facendola gemere con piccoli baci timbrati sul collo.

La mano di quest'ultima andava armoniosamente a infilarsi tra i suoi capelli, l'altra invece impattava contro il suo corpo, muovendosi in modo sistematico, conoscendone ogni particolare. La luna rischiarava solo con un pallido spicchio la stanza matrimoniale: quel che bastava per permettere ai due di sorridersi l'un l'altro, in modo da dimenticare i vecchi dissapori o i litigi inutili e godere di quell'attimo di assoluta pace e quiete.

Gli sguardi non giocavano, non accennavano nessuna malizia: vigeva uno strano sentimento tra i due, un'affinità speciale che solo due amanti potrebbero capire. Ma loro erano questo ed altro: amanti, fidanzati, coniugi, genitori, amici, compagni di un destino ineluttabile.

Eléna sapeva che gli sarebbe rimasta sempre accanto, qualunque cosa fosse accaduta in futuro; senza di lui era come lo spicchio lunare che adesso sembrava ritrarsi, come a voler lasciare la giusta intimità ai due. Senza Alejandro era incompleta, un involucro privo della sua sostanza, una sola parte del tutto. Avendolo accanto ritrovava la serenità, un sentimento divino e terreno al tempo stesso occupava il suo essere, corpo e anima. Cercava negli occhi di suo marito una terrena risposta che giustificasse quanto meno il loro imprevedibile destino, ma, con rammarico, dovette ricredersi: riusciva a leggervi solamente una sfumatura divina.



   
 
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