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Autore: Kekkaxxx    13/02/2010    6 recensioni
Non ero pronta ad accettare un suo “non ritorno”. Volevo che tornasse da me, mi abbracciasse e mi dicesse che era tutto okay. Volevo che mi illuminasse ancora con quel suo sorriso caldo e meraviglioso. Come avrei fatto a vivere senza il mio Sole personale, senza la mia luce?? Poi un lampo di lucidità e razionalità mi portò a pensare che in fondo io avevo già scelto di rinunciare a lui nel momento stesso in cui avevo scelto Edward. Siamo in Eclipse, alla scena in cui Jacob bacia Bella, prima di andare a combattere contro Victoria. Forse quel bacio, dato come ultimo tentativo di far comprendere a Bells  che aveva un’alternativa a Edward, sveglia Bella e le fa capire come lei sia realmente innamorata di Jacob. Tuttavia, inutile negare il profondo amore che la lega al vampiro. E la consapevolezza che scegliere uno avrebbe significato irrimediabilmente perdere l’altro.  Due amori. Un vampiro e un licantropo. Due futuri diversi. Due strade diverse. Chi sceglierà Bella?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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If Juliet was in love with Paris?

 

“Questo doveva essere il nostro primo bacio. Meglio tardi che mai”. Contro il suo petto, dove non poteva vedere, le mie lacrime si addensarono e scesero.

 

Ero rimasta ancora lì,  ferma, immobile, per un tempo che mi parve infinito. Non riuscivo a muovermi, a piangere, o gioire. Non riuscivo a provare nessuna emozione, niente che non fosse Jacob. Jacob. Jacob. Il suo nome era impresso a fuoco nella mia mente, il nostro bacio nel mio cuore. Quel bacio, quel suo ultimo disperato tentativo di farmi sentire il suo amore per me, di ricordarmi che avevo un’altra possibilità, un’altra scelta, mi aveva spiazzata, lasciata senza difese. Le emozioni che mi avevano provocato riaffioravano vive nella mia mente, e le rivivevo ogni secondo con un  insopportabile dolore al petto. Non avevo mai provato nulla di simile, non pensavo neanche di poter provare nulla di simile per nessuno. Ero piena di calore, di fuoco, di sole. Mi sentivo piena di Jake. In ogni molecola del mio corpo sentivo lui, il suo bacio, la sua furia, il suo desiderio, il suo amore incondizionato. Per la prima volta, mi resi conto di una realtà che avevo provato a negare fin troppo a lungo. Io amavo Jacob. Lo amavo con tutta me stessa. O meglio, con una parte di me. L’altra parte era legata ad Edward, in una sorta di amore puro, perfetto, profondo e immortale. Mi sentivo il petto squarciato in due parti. Non riuscivo a conciliare la Bella di Edward e la Bella di Jacob. Entrambe lottavano per predominare su di me, anche se solo ora mia accorgevo di una parte che non sapevo neppure di possedere, ovvero la Bella che amava Jacob. Era un amore del tutto diverso da quello che provavo per Edward, e ora ne ero sopraffatta. Totalmente, incredibilmente sopraffatta. Contro ogni aspettativa, mi ritrovai a pensare a me e Jacob, insieme. Alla sensazione delle sue labbra sulle mie, delle sue mani sul mio collo. Ogni suo gesto, ogni suo tocco, scatenava un fuoco dentro me. Ed era qualcosa di totalmente irrazionale. Stupido e irrazionale. Avevo sempre considerato Jacob solo un amico, il mio migliore amico. E vederlo in questa nuova prospettiva, una prospettiva più profonda di un’amicizia, mi spiazzava, ma al tempo stesso mi elettrizzava. Ma fu un attimo. Mi ricordai di Edward, del mio amore per lui, della mia voglia di divenire come lui per poter trascorrere l’eternità insieme. Subito mi sentii in colpa. Come potevo fare questi pensieri su Jake se avevo giurato il mio amore ad Edward? Come avrei potuto guardarlo in faccia?  In preda alla disperazione, mi rannicchiai a terra, nella foresta, là dove un po’ prima- non sapevo esattamente quanto, avevo perso la cognizione del tempo- Jake mi aveva baciata. Mi feci piccola piccola, come a volermi nascondere, come a voler nascondere la mia colpa. Come potevo essere così insensibile e crudele? Tra me, Edward e Jake io ero l’unica umana, ma stranamente ero l’unica che non si comportava umanamente, continuando a ferire chi mi amava. Cercai di offuscare quei pensieri, di rifugiarmi in quell’annebbiamento in cui tempo fa avevo trovato così tanto conforto, ma ad un tratto un pensiero si fece strada tra i tanti che mi aggrovigliavano la mente. Jacob era andato a combattere. Si era voltato, dopo avermi baciata, ed era andato a combattere per me, contro Victoria. Iniziai a tremare, terrorizzata. Iniziai a valutare qualcosa a cui non stavo dando peso. Jacob rischiava la vita. Per me. Per la mia stupida vita. E forse non lo avrei mai più rivisto. Forse quel suo bacio era un bacio di addio. Mi rifiutai di pensare a un addio, non ne avevo la forza, ne sarei stata annientata: non potevo vivere senza Jacob. Piuttosto, cercai ancora una volta di rivivere con gli occhi della mente gli ultimi momenti con lui. “Questo doveva essere il nostro primo bacio”. Il nostro primo bacio. Questo pensiero mi distrusse, mi tolse il respiro. Non volevo che quelle fossero le sue ultime parole. E, pian piano, realizzai anche che forse non volevo che quel bacio fosse l’ultimo. Non ero pronta ad accettare un suo “non ritorno”. Volevo che tornasse da me, mi abbracciasse e mi dicesse che era tutto okay. Volevo che mi illuminasse ancora con quel suo sorriso caldo e meraviglioso. Come avrei fatto a vivere senza il mio Sole personale, senza la mia luce?? Poi un lampo di lucidità e razionalità mi portò a pensare che in fondo io avevo già scelto di rinunciare a lui nel momento stesso in cui avevo scelto Edward. Forse sembrava assurdo, ma me ne stavo accorgendo solo ora cosa avesse comportato la mia scelta. Mi accorgevo solo ora che avrei dovuto dire addio al mio Sole. Quel pensiero mi turbò profondamente, e due lacrime silenziose scesero lungo la mia guancia. Ero stanca. Stanca di tutto. Avevo due uomini meravigliosi, amavo entrambi ed entrambi amavano me. Tutte le ragazze di questo mondo mi avrebbero invidiata, e invece io cosa facevo? Mi lamentavo, preda del mio incontrollabile egoismo, e facevo male a entrambi, in un modo o nell’altro.  Le mie parole e le mie azioni avrebbero ucciso uno dei due, se non entrambi. E se ad ucciderli non fossi io in prima persona, sarebbe stata Victoria o uno dei suoi vampiri addestrati. Le lacrime si trasformarono in un forti singhiozzi, fino a quando esaurii anche le lacrime. Non riuscivo a provare più nulla.  Mi addormentai lì, mettendo a tacere ciò che provavo, e ciò che non volevo ammettere di provare, e cercai di pensare al niente, al vuoto più totale.

 

 

 

 

  
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