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Autore: Mime    13/02/2010    1 recensioni
"La musica ha cambiato ritmo ... A cosa pensi Roderich?" una oneshot su Austria e Prussia ...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve a tutti ^-^ , questa è la mia prima fan fiction su questa coppia, bhe spero che vi piaccia X°D non so è una oneshot scritta così, di getto . 

Ah ! dimenticavo nella fanfic. i pensieri di Roderich  sono in blu e in corsivo, mentre in rosso i pensieri di Gilbert .

 

 

Allegro & Adagio

Un ennesima trattativa di pace con quel fanatico della guerra. Austria ha discusso per ore con Prussia che non cessava di sbandierare la sua superiorità e l’assurda pretesa di avere più territori e Austira pacatamente cercava l’accordo più favorevole per entrambe le parti. A volte è davvero un rompiscatole quel Gilbert , per colpa sua le trattative sono finite tardi. E Roderich che non vedeva l’ora di tornare a casa e concluderle.

Quando è tornato lo aspettavo con una tazza di tè fumante e dei biscotti. È sempre così dolce anche quando è stanco e affaticato. Ci sedemmo un po’ sul divano per rilassarci.

-         Su ora rilassati hai l’aria stanca Austria –

-         Grazie Elizabet ... adesso mi serve solo questo buon tè e il mio piano. –

-         Hai voglia di suonare? –

-         Si decisamente ne ho davvero bisogno per rilassarmi. –

E così si è seduto al piano, ed io lo ascoltavo dal  divano. La sua melodia non fu come al solito lenta è dolce, ma aggressiva, forte, con un ritmo frenetico, come se volesse esprimere un emozione da troppo tempo repressa.

E quando la prima nota toccò il piano Gilbert, che si era intrufolato nella residenza di Austria per stuzzicarlo ancora un po’,  si fermò fuori la porta della sala di musica … di rado lo sentiva suonare.

Non so perché ma appena mi sono seduto ho pensato a quel maledetto Gilbert e le mie mani hanno incominciato a volare sui tasti del mio pianoforte. È una melodia nuova non una delle mie leggiadre e malinconiche ma piena di forza e impetuosità. È così che vedo Gilbert … sprezzante di ogni cosa, violento, sadico fino al midollo … eppure …

La musica ha cambiato ritmo: più lenta, meno violenta, anzi quasi dolce … A  cosa pensi Roderich?

eppure   anche infantile e caro … io l’ho visto nella pausa durante le trattative quando dava da mangiare al suo pulcino … per lui rivolgeva caldi sorrisi e coccole affettuose … avrei voluto essere quel pulcino … ma cosa dico!?

Ecco che la musica si fa di nuovo forte come se quel momento di debolezza debba essere nascosto … è bello sentirti suonare perché riesci a trasmettere il turbinio di emozioni che hai dentro e che non esprimi mai. Sorrido e vedo i tuoi occhi su di me … stai cercando di fuggire dalle tue emozioni? Ecco ora il ritmo è lento sembra quasi un requiem … c’è una tale tristezza …

È davvero quel musicista fallito di Roderich che sta suonando? Questa è davvero una bella melodia … bhe forse dovrei rimanere più spesso ad ascoltarlo … anche se di rado fa pezzi movimentati come questo …

La musica si affievolisce e le sue mani smettono di toccare quei delicati tasti.

-         Splendida Austria davvero! Uno componimento unico … dimmi ha già un nome? –

-         Un nome? –

-         Certo ogni opera ha il suo nome e specialmente una persona a cui dedicarla! –

-         Ma … - inizia ad arrossire, devo averlo preso di sorpresa, - ma … davvero non so che nome dargli, è qualcosa che mi è uscito di getto, forse è meglio che rimanga così uno spartito senza nome  -

-          E non pensi di scrivere almeno una riga di dedica così che quando la riprenderai in mano saprai ancora a chi l’hai dedicata? –

-         Non c’è bisogno è una persona che ho sempre vicino non potrei dimenticarmene –

Vuoi forse dire che un brano così superbo l’hai scritto per lei, eh Roderich? Che codardo!? non sai nemmeno fare una dedica ?

-         Eppure dovresti, perché ogni cosa ha un nome, e soltanto le cose  di cui viene pronunciato il nome sono  vive … e la tua musica Roderich sono le tue emozioni, e non puoi lasciarle sepolte e dimenticate in un cassetto -

-         Elizabet … -

Wow che bei paroloni ma tanto lo sappiamo entrambi che sei solo curiosa di sapere se te l’ha dedicato o meno …  sei sempre stata così capricciosa Elizabet

-         Bhe se non posso farti cambiare idea, è meglio che vada s’è fatto tardi. -

  Cazzo !Sta arrivando! Se mi vede qui mi becco di sicuro una padellata … Ah lo sgabuzzino!

So esattamente ogni cosa che accade qui dentro dal giorno che sono venuta ad abitare con Austria, e mentre aprivo la porta ho notato un’ombra insinuarsi nello sgabuzzino e socchiuderlo. Io chiudo sempre tutte le porte, quello dello sgabuzzino compreso, mi avvicinerei se non avessi notato quel lembo della giacca nera di Gilbert che esce fuori … ha ragione Roderich a volte Gilbert è proprio infantile … ma stasera non ho voglia di prenderlo a padellate, forse anche lui ha sentito la melodia di Roderich

-         Buona notte – sussurro  con un sorriso camminando per i lunghi corridoi della residenza di Austria.

Elizabet mi ha lasciato qui per darmi la possibilità di dare un nome a questo componimento … è che nome potrei dargli? Quale nome può essere adatto ad esprimere i miei sentimenti? Penso a lui e a me, così diversi, così intolleranti l’uno nei confronti dell’altro … eppure continuamente,  irrimediabilmente insieme … siamo come il sole e la luna , come il bianco e il nero, come  la guerra e la pace, come la quiete e la tempesta … come … l’Allegro e l’Adagio .

Ecco il titolo che cercavo, qualcosa di semplice ma esemplare che incarna perfettamente noi due.

Dovrei forse aggiungere il suo nome? E se qualcuno lo vedesse? Non importa è giusto che termini l’opera … e poi posso sempre dire che è un mio regalo per il suo prossimo compleanno.

Vedo cha ha appena finito di scrivere qualcosa sugli spartiti fino a poco prima vuoti, ora si incammina verso la sua stanza da letto dall’altro lato della stanza. Ora sono solo e posso andare a dare una sbirciatina … un passo, due e nella stanza, immersa nell’oscurità, mi avvicino piano, senza far rumore, alla sua scrivania dove ha lasciato l’opera.

  “Allegro & Adagio” uhu non male come titolo, un po’ snob forse , ma è tipico di quel musicista. Fammi indovinare lui sarebbe l’Adagio e Elizabet l’Allegro? Tsk quel buono a nulla di un musicista potrebbe anche fare meno il raffinato … Vediamo comunque  a chi è dedicato …  für Gilbert “ … a me!? Ma non mi odia!? … mi dirigo rapido verso la sua camera quasi per chiedergli spiegazioni quando lo vedo lì nel suo letto con un braccio sulla fronte, la camicia bianca un po’ sbottonata, le lenzuola che lo coprono a metà e gli occhiali richiusi sul comodino. Dorme profondamente e in quell’istante mille pensieri perversi mi affollano il cervello. È così indifeso che potrei fargli qualsiasi cosa … potrei ammanettarlo,bendarlo con quel fiocco di seta lì vicino che indossa sempre e soddisfare ogni mia fantasia … ahh ma non stasera … per oggi l’ho torturato abbastanza … eppure mi avvicino lo stesso arrivo con le labbra vicino al suo orecchio destro …

-         Sognami Roderich , Sognami – mormoro e leggermente con un bacio sfioro il suo bel collo …

È un peccato non poter giocare con un giocattolo tanto delizioso in questo momento ma devo andare, se qualcuno mi scopre non sarà affatto divertente … 

-         Questo spartito lo porto via con me, così avrò qualcosa di te che solo io conosco …  -  sussurro quasi come se volessi sbatterglielo in faccia.

E con uno dei suoi sorrisi più sensuali Gilbert aprì la finestra della sala della musica e sparì nella notte buia.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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