Note: Salve
a tutti ^-^ , questa è la mia prima fan fiction su questa coppia, bhe spero che vi piaccia X°D non
so è una oneshot scritta così, di getto .
Ah !
dimenticavo nella fanfic. i pensieri di Roderich sono in blu e in corsivo, mentre in rosso i
pensieri di Gilbert .
Allegro &
Adagio
Un ennesima trattativa
di pace con quel fanatico della guerra. Austria ha discusso per ore con Prussia
che non cessava di sbandierare la sua superiorità e l’assurda pretesa di avere
più territori e Austira pacatamente cercava l’accordo
più favorevole per entrambe le parti. A volte è davvero un rompiscatole quel
Gilbert , per colpa sua le trattative sono finite tardi. E Roderich
che non vedeva l’ora di tornare a casa e concluderle.
Quando è
tornato lo aspettavo con una tazza di tè fumante e dei biscotti. È sempre così
dolce anche quando è stanco e affaticato. Ci sedemmo un po’ sul divano per
rilassarci.
-
Su
ora rilassati hai l’aria stanca Austria –
-
Grazie
Elizabet ... adesso mi serve solo questo buon tè e il
mio piano. –
-
Hai
voglia di suonare? –
-
Si
decisamente ne ho davvero bisogno per rilassarmi. –
E così si è
seduto al piano, ed io lo ascoltavo dal
divano. La sua melodia non fu come al solito lenta è dolce, ma
aggressiva, forte, con un ritmo frenetico, come se volesse esprimere un
emozione da troppo tempo repressa.
E quando la
prima nota toccò il piano Gilbert, che si era intrufolato nella residenza di
Austria per stuzzicarlo ancora un po’,
si fermò fuori la porta della sala di musica … di rado lo sentiva
suonare.
Non
so perché ma appena mi sono seduto ho pensato a quel maledetto Gilbert e le mie
mani hanno incominciato a volare sui tasti del mio pianoforte. È una melodia
nuova non una delle mie leggiadre e malinconiche ma piena di forza e
impetuosità. È così che vedo Gilbert … sprezzante di ogni cosa, violento, sadico
fino al midollo … eppure …
La musica ha
cambiato ritmo: più lenta, meno violenta, anzi quasi dolce … A cosa pensi Roderich?
eppure anche infantile e caro … io l’ho visto nella
pausa durante le trattative quando dava da mangiare al suo pulcino … per lui rivolgeva
caldi sorrisi e coccole affettuose … avrei voluto essere quel pulcino … ma cosa
dico!?
Ecco che la
musica si fa di nuovo forte come se quel momento di debolezza debba essere
nascosto … è bello sentirti suonare
perché riesci a trasmettere il turbinio di emozioni che hai dentro e che non
esprimi mai. Sorrido e vedo i tuoi occhi su di me … stai cercando di fuggire dalle tue emozioni? Ecco ora il ritmo è
lento sembra quasi un requiem … c’è una tale tristezza …
È davvero quel musicista fallito di Roderich
che sta suonando? Questa è davvero una bella melodia … bhe
forse dovrei rimanere più spesso ad ascoltarlo … anche se di rado fa pezzi
movimentati come questo …
La musica si
affievolisce e le sue mani smettono di toccare quei delicati tasti.
-
Splendida
Austria davvero! Uno componimento unico … dimmi ha già un nome? –
-
Un
nome? –
-
Certo
ogni opera ha il suo nome e specialmente una persona a cui dedicarla! –
-
Ma
… - inizia ad arrossire, devo averlo preso di sorpresa, - ma … davvero non so
che nome dargli, è qualcosa che mi è uscito di getto, forse è meglio che
rimanga così uno spartito senza nome -
-
E non pensi di scrivere almeno una riga di
dedica così che quando la riprenderai in mano saprai ancora a chi l’hai
dedicata? –
-
Non
c’è bisogno è una persona che ho sempre vicino non potrei dimenticarmene –
Vuoi forse dire che un brano così superbo l’hai scritto per
lei, eh Roderich? Che codardo!? non sai nemmeno fare
una dedica ?
-
Eppure
dovresti, perché ogni cosa ha un nome, e soltanto le cose di cui viene pronunciato il nome sono vive … e la tua musica Roderich
sono le tue emozioni, e non puoi lasciarle sepolte e dimenticate in un cassetto
-
-
Elizabet … -
Wow che bei paroloni ma tanto lo sappiamo entrambi che sei
solo curiosa di sapere se te l’ha dedicato o meno … sei sempre stata così capricciosa Elizabet …
-
Bhe se non posso farti cambiare idea, è meglio che vada s’è fatto tardi. -
Cazzo !Sta
arrivando! Se mi vede qui mi becco di sicuro una padellata … Ah lo sgabuzzino!
So esattamente
ogni cosa che accade qui dentro dal giorno che sono venuta ad abitare con
Austria, e mentre aprivo la porta ho notato un’ombra insinuarsi nello
sgabuzzino e socchiuderlo. Io chiudo sempre tutte le porte, quello dello
sgabuzzino compreso, mi avvicinerei se non avessi notato quel lembo della
giacca nera di Gilbert che esce fuori … ha ragione Roderich
a volte Gilbert è proprio infantile … ma stasera non ho voglia di prenderlo a
padellate, forse anche lui ha sentito la melodia di Roderich
…
-
Buona
notte – sussurro con un sorriso
camminando per i lunghi corridoi della residenza di Austria.
Elizabet mi ha lasciato qui per darmi la
possibilità di dare un nome a questo componimento … è che nome potrei dargli?
Quale nome può essere adatto ad esprimere i miei sentimenti? Penso a lui e a
me, così diversi, così intolleranti l’uno nei confronti dell’altro … eppure
continuamente, irrimediabilmente insieme
… siamo come il sole e la luna , come il bianco e il nero, come la guerra e la pace, come la quiete e la tempesta
… come … l’Allegro e l’Adagio .
Ecco
il titolo che cercavo, qualcosa di semplice ma esemplare che incarna
perfettamente noi due.
Dovrei
forse aggiungere il suo nome? E se qualcuno lo vedesse? Non importa è giusto
che termini l’opera … e poi posso sempre dire che è un mio regalo per il suo
prossimo compleanno.
Vedo cha ha appena finito di scrivere qualcosa sugli
spartiti fino a poco prima vuoti, ora si incammina verso la sua stanza da letto
dall’altro lato della stanza. Ora sono solo e posso andare a dare una
sbirciatina … un passo, due e nella stanza, immersa nell’oscurità, mi avvicino
piano, senza far rumore, alla sua scrivania dove ha lasciato l’opera.
“Allegro &
Adagio” uhu non male come titolo, un po’ snob forse ,
ma è tipico di quel musicista. Fammi indovinare lui sarebbe l’Adagio e Elizabet l’Allegro? Tsk quel
buono a nulla di un musicista potrebbe anche fare meno il raffinato … Vediamo
comunque a chi è dedicato … “ für Gilbert “ … a me!? Ma non mi odia!? … mi dirigo rapido verso la sua camera quasi per
chiedergli spiegazioni quando lo vedo lì nel suo letto con un braccio sulla
fronte, la camicia bianca un po’ sbottonata, le lenzuola che lo coprono a metà
e gli occhiali richiusi sul comodino. Dorme profondamente e in quell’istante
mille pensieri perversi mi affollano il cervello. È così indifeso che potrei
fargli qualsiasi cosa … potrei ammanettarlo,bendarlo con quel fiocco di seta lì
vicino che indossa sempre e soddisfare ogni mia fantasia … ahh
ma non stasera … per oggi l’ho torturato abbastanza … eppure mi avvicino lo
stesso arrivo con le labbra vicino al suo orecchio destro …
-
Sognami Roderich ,
Sognami – mormoro e leggermente con un bacio sfioro il suo bel collo …
È un peccato non poter giocare con un giocattolo
tanto delizioso in questo momento ma devo andare, se qualcuno mi scopre non
sarà affatto divertente …
-
Questo spartito lo porto via con me, così avrò
qualcosa di te che solo io conosco …
- sussurro quasi come se volessi
sbatterglielo in faccia.
E con uno
dei suoi sorrisi più sensuali Gilbert aprì la finestra della sala della musica
e sparì nella notte buia.