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Autore: zero2757    14/02/2010    5 recensioni
Lui le sorride ammiccante, lei fa ondeggiare i suoi capelli rossi che le ricadono morbidi fino a metà schiena, risaltando il contrasto con il nero. Due ragazzi. Due diciottenni. Due metà di un solo insieme. Due amanti. Due persone bellissime.
Questa storia ha partecipato al contest su vampiri e immagini, indetto da Kikyo90 sul forum di EFP
Genere: Triste, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: zero2757
Titolo: Together until the end
Genere: Dark, Genrale, Romantico, Malinconico
Avvertimenti: One - Shot
Frase/i o immagine/i scelta/e: << Vanità...decisamente il mio peccato preferito! >> e l'immagine N° 5, rosa bianca coperta di sangue.
Rating: Verde
Breve riassunto: Ester ed Henry sono due goth. Molto belli, non sono né, buoni né cattivi sono una coppia ben assortita ma ... qualcosa li lega e quel " qualcosa " è decisamente una cosa peccaminosa. Le loro vite continuano, si incontrano e girano ammirando e rimirando le bellezze di Firenze Centrale.
Dal Davide di Michelangelo a Palazzo Vecchio e da cose artistiche a qualcosa di moderno. Sembrano due diciottenni ma molti anni pesano su di loro come la loro promessa ...

Eventuali note autore: Questa storia mi è venuta in mente mentre andavo a scuola, ero in treno e mi sono accorta che il rosario che porto sempre dietro come porta fortuna si era rotto ed era unito solo da un sottilissimo strato di colla e, proprio in quel momento, un raggio di luce mi accecò. Così per proteggermi usai la mano con cui tenevo il rosario e ho pensato " Hey, il rosario! Questo è quello che ci vuole per scuotere la mia storia! " proprio la sera prima avevo letto una storia bellissa: L' Ultimo Paradiso e innamoratami del nome Ester ho incomiciato a idearne il carattere l'aspetto e quando avevo già tutta la storia in mente mi sono bloccata. Mancava qualcosa. Il qualcosa era Henry, mancava il ragazzo che ama Ester e che farebbe di tutto per lei ma alla storia mancava ancora qualcosa o meglio una canzone. La canzone dei Within Temptation, secondo me, rende perfettamente l'idea di una storia sfumata come se fosse un sogno. Ho utilizzato alcuni passi della mia vita per realizzarla, come dicevo prima, l'inizio è basato su quello che mi è successo in treno quella mattina, riguardo all'ambientazione bhé ... non ho mai pensato a Firenze per le mie storie visto che sono praticamente vicino a Firenze però sentivo che per questa storia era la metropoli giusta! Riguardo al nome del negozio: TRANSFER, il nome delle marca delle scarpe: New Rock e lo stile: romantic goth voglio solo dire che esistano davvero.
TRANSFER è piccolo negozio che si trova vicinissimo al Mercatino di San Lorenzo e, qualche volta, ci faccio un salto uscendo depressa dato che lì i prezzi sono esorbitanti. Sento un'affinità particolare con questa storia e spero la sentiate anche voi. Un bacio, zero!








Togrther Until The End


I can't feel my senses
I just feel the cold
All colours seem to fade away
I can't reach my soul.


Frozen - Within Temptation




Seduta in treno, Ester continua a fissare il rosario che ha tra le mani, collegato solamente da un filo di colla nella parte superiore del crocifisso spezzato in due. Gli occhi grigio chiaro vengono colpiti da un raggio birichino che, penetrando lo spesso vetro e le tendine, illumina il suo volto diafano.
Ester continua a guardare il crocifisso, non le importa niente, perché lei ha smesso da tempo di vivere alla luce del sole.
Il paesaggio muta e, al posto delle verdi colline, si stagliano palazzi e mura: Firenze.
Il treno comincia pian piano a rallentare, finché una voce squillante annuncia:
“Firenze stazione; la compagnia si scusa per il ritardo ” In un attimo il treno si ferma; facendo stridere le sue ruote.
Le persone si alzano allegramente continuando a chiacchierare con coloro che avevano accanto. Quando il treno è semivuoto, Ester si alza, facendo ondeggiare il vestito gotico di seta nera.
Non appena scesa, Ester si sente afferrare il braccio: Henry.
I capelli biondi, gli occhi di colore diverso: azzurro il destro e verde il sinistro. Vestito in stile romantic goth, con la sua camicia nera, piena di gale e un paio di jeans, anch’essi neri, pieni di catene.
Lui le sorride ammiccante, lei fa ondeggiare i suoi capelli rossi che le ricadono morbidi fino a metà schiena, risaltando il contrasto con il nero.
Due ragazzi.
Due diciottenni.
Due metà di un solo insieme.
Due amanti.
Due persone bellissime.
Così risultavano agli occhi altrui Ester ed Henry, due goth particolarmente belli e inarrivabili. Continuando a fissarsi, senza interrompere il contatto, si sorridono.
<< Finalmente Principessa! Ce ne hai messo di tempo! >> esclama Henry con il sorriso sulle labbra. Ester s’avvicina e subito viene imprigionata dalle forti braccia di lui.
<< Cosa ci vuoi fare, questi mezzi sono talmente lenti… >> sussurra lei odorando il profumo di Henry, il quale, con uno scatto fulmineo, le imprigiona le labbra. Ester contraccambia il bacio. Una rosa bianca è sbocciata appena si sono sfiorati, delle rose bianche sono poste sui loro cuori.
<< Mi sei mancata. >> Le soffia sulle labbra facendola sorridere ancora; poi, dopo essersi presi per mano, si dirigono verso l'uscita.
Prima di varcare la soglia, Ester si ferma incominciando a trafficare nella borsa a forma di ragnatela. Dopo aver trovato il crocifisso, lo fa penzolare davanti al volto del suo fidanzato, il quale la fissa sorridendo.
<< Vedi? Mi si è rotto un’altra volta! >> esclama Ester imbronciata. Henry lo prende tra le mani girandolo e rigirandolo, finché non chiude il palmo e ripone l'oggetto in tasca. La riprende per mano e, dopo poco, si ritrovano in un piccolo negozio chiamato TRANSFER. Entrano e iniziano a guardare vari articoli, tra cui le scarpe New Rock, le camicie romantic goth e diversi vestiti gotici.


Un orologio scocca le sei e i due decidono di uscire dal negozio.
Arrivano davanti a Palazzo Vecchio: c'è meno gente rispetto alla mattina e quindi meno caos. Un gruppo di Nipponici ammira estasiato il vecchio palazzo e il Davide subito accanto.
Il cielo da azzurro diventa rossastro con ferite di colore arancio, Ester è sempre più meravigliata ogni qual volta quello spettacolo le si para davanti. Ama Firenze e il suo cielo.
<< Che ne dici di prenderci un Waffel? >> le sussurra Henry che nel frattempo si era appoggiato a lei facendola rabbrividire. Ester, senza pensarci troppo, si volta mettendogli le braccia attorno al collo. << Penso sia un'ottima idea >> risponde, provocando uno smagliante sorriso in Henry.
Prendendosi per mano passano per Via Dei Calzaiuoli la via più centrale ed elegante. Guardano vari negozi, senza trovare niente che li ispirasse, sotto l'occhio malevolo di persone anziane. Dopo una mezzora, sono al riparo a gustarsi una cialda con cioccolata. La pioggia cadeva fitta e si poteva benissimo vedere dalla piccola fontanella situata all' incrocio delle tre uscite. Tra sorrisi e parole dolci il tempo passò in un lampo. I rintocchi si levavano del campanile di Santa Maria Novella segnando le sette e mezza; nel sottopassaggio non c'era più nessuno; soltanto alcuni barboni che cercavano di dormire. Henry e Ester sono ancora seduti per terra ad osservare quel poco di cielo stellato, almeno quello che possono intravedere, tra le varie cuciture di smog e palazzi. Una stilla d'acqua salata bagna la mano di Henry. Voltandosi il ragazzo nota che la mano dell'amata è diventata raggrinzita come quella di una donna di novat'anni. Lo sguardo si posa sul volto di Ester che incomincia a essere marcato da rughe con alcune chiazze marroncine.
La sua amata stava invecchiando a vista d'occhio. Lui non se ne stupiva. Sapeva com'era fatta Ester, sapeva che odiava essere ciò che era. << Ester, da quanto non bevi? >> chiede lui con un sospiro. Ester non smette di piangere e con voce rauca risponde: tre mesi.
I capelli le diventano bianchi e pian piano inizia a ingobbirsi. Henry la stringe a sé, dicendole che non doveva stare così a lungo senza bere e, coccolandola, riesce a farla addormentare, seppur momentaneamente.
Una voce dolce proviene da una delle uscite del sottopassaggio. Poco dopo una bimba, con un vestitino a gale rosa, fa il suo ingresso.
Non è molto dissetante, ma è sempre e comunque qualcosa. Dolcemente Henry sveglia Ester; quest’ultima, senza esitare, appena vede la bimba, le si scaglia contro, facendo levare in aria l'urlo terrificante di quella creatura. Mentre beve, Ester vede la rosa bianca, che s'era formata quando aveva baciato Henry, assorbire il sangue ed evidenziarle i vasi. Qualche goccia ci finisce sopra macchiandola ancora di più. Quella rosa così bella e casta, adesso, è macchiata di un qualcosa di imperdonabile. Un qualcosa che si chiama essere un vampiro. Il volto della bimba è dilaniato dalla sofferenza. Quando si stacca da lei, i capelli biondi, legati in delle treccine, sono impiastricciati di sangue e il vestito a gale rosa è tutto strappato. << Vedi? Se non bevi per troppo tempo rischi di ammazzarle le tue prede. Come adesso. >> Henry la rimprovera dolcemente ed Ester si volta dispiaciuta per quella vita spezzata alla sola età di cinque anni. La mano di Henry le accarezza la guancia con fare consolatorio, come se volesse ricucire un cuore fatto a pezzi dal tempo. << Sei ritornata giovane e bella, visto? >> dice lui sorridendole. Ester con fare solenne si alza e facendo una piroetta si ferma in mezzo alla piccola sala vuota e buia con le punte dei piedi che la sostengono. << Vanità ... decisamente il mio peccato preferito! >> esclama Ester suscitando le risa di Henry. << Ho una cosa per te ... ma prima ... chiudi gli occhi! >> ordina lui.
Ester incuriosita chiude gli occhi e tutto diventa buio e senza sfumature. Un piccolo accenno di vento e un qualcosa di freddo sulla pelle che va a depositarsi in mezzo ai suoi seni. << Aprili. >> le sussurra roco all'orecchio. Ester riapre gli occhi e ciò che vede è il piccolo crocifisso che quel giorno aveva dato a Henry. << Lo hai riparato! Grazie! >> esclama lei gettandosi tra le sue braccia. Il crocifisso, una promessa. La rosa insanguinata, un peccato. Una vita disseminata di cadaveri, uno sbaglio. E loro lo sanno, sanno che staranno insieme fino alla fine del mondo.

fine







Another Notes:

Oh Kami-samaaaaa!!!
Non mi sarei mai aspettata di essere sesta in classifica e di ricevere il premio per il miglior stile e il miglior uso dell'immagine, capperi in salmin!ò_ò
Comunque, lo so che non è un gran che come storia su vampiri; poi Firenze non ha niente in comune con loro eppure durante una delle mie-rarissimissimissime-visite ho pensato che avrebbe funzionato come storia. Mi piace l'idea di due vampiri che per non perdere il loro legame con il passato continuino a vestirsi come nella loro epoca, oramai, passata.
Il negozio di Transfer dende perfettamente l'idea dei loro abiti, un negozio particolare; dove Henry e Ester guardano estasiati i nuovi oggetti. Insomma è confusa come descrizione; sarà perché mi sono appena alzata ... quindi non voglio annoiarvi ulteriormente, un kissone!!
zero2757
Micheila




SESTO POSTO PER ZERO2757
Grammatica: 7/10
Ho notato dei piccoli errori di grammatica e di concordanza (per esempio: ... con la persona che le era accanto./ ... con coloro che avevano accanto.) (“Firenze stazione”; la compagnia si scusa per il ritardo ”/ qui le virgolette non andavano messe dopo la parola stazione) (risaltando a contrasto con il nero/ risaltando il contrasto con il nero) (un gruppo di Nipponici ammirano estasiati/ un gruppo di Nipponici ammira estasiato) (all' incrocio/ dopo l'apostrofo non ci va lo spazio).
Non sono errori gravi, però ti hanno tolto una buona parte di punteggio.

Stile: 10/10
Il tuo stile mi piace, davvero fluido e scorrevole. Hai un'ottima capacità di armonizzare le parole e riesci a coinvolgere il lettore, facendo sì che rimanga incollato allo schermo finché non ha finito di leggere la tua storia. Brava ^^

Scorrevolezza testo: 10/10
Un ottimo lavoro, lo ribadisco. Quello che c'era da dire l'ho già detto prima, congratulazioni.

Giudizio personale: 9/10
Anche qui avrei voluto darti il massimo, la tua storia mi é piaciuta davvero tanto, ma quei piccoli errori (dovuti di sicuro alla distrazione) hanno influito negativamente anche in questo campo.

Attinenza alla frase o immagine scelta: 10/10
Brava, devo dire che non era facile ma tu hai saputo attenerti bene sia alla frase che all'immagine da te scelta. La rosa macchiata da un peccato che non si può evitare si incastra perfettamente nel contesto e anche la frase é usata bene.

Totale: 46/50




   
 
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