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Autore: Salice    15/02/2010    3 recensioni
(Tratta dal primo capitolo)
- Naruto, ti senti bene? Hai un pessimo aspetto! – Rock Lee si era avvicinato, e lo scrutava con quei suoi grandi occhi a palla sotto le sopracciglia spesse. Buffo, pensò Naruto. Il sopracciglione aveva un’espressione preoccupata. Doveva avere un aspetto davvero orribile per farlo reagire in quel modo. -… Sdo bede… Sdo andando da Sagura… - Balbettò, scandendo a malapena le parole. - Sei davvero messo male… E’ meglio se te ne stai a casa… Hai tutta l’aria di uno con un brutto raffreddore… - Gli suggerì il ragazzo, fissandolo dall’alto, con le mani sui fianchi e quell’aria assurdamente paterna che metteva su ogni tanto. Aveva solo un anno più di lui, accidenti! - Ravvreddore? – Domandò con espressione imbambolata, guardando l’amico dal basso in alto. – Bai avudo guella roba io… - Fece per rialzarsi, ma crollò faccia a terra, privo di sensi. 2^ Classificata al Naruto Fruits Contest indetto da sakuchan e Nihal.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Aranciofobia!





1° giorno – Il primo, terribile giorno.



Quel mattino, Naruto non riuscì ad alzarsi dal letto con la solita voglia di allenarsi. Nonostante il fascio di luce che entrava dalla finestra gli ferisse gli occhi, non riusciva a trovare la forza di andare a fare colazione. Anzi, non aveva affatto voglia di fare colazione.
Questo pensiero bastò a sconvolgerlo. Si sollevò di scatto dal letto, portando una mano a scompigliare ulteriormente i capelli biondi. Che cosa gli stava succedendo? Aveva un forte bruciore in gola, come non gli era mai capitato in vita sua. Sollevò sul tavolo uno sguardo terrorizzato. Che lo avessero avvelenato? Eppure ieri era andato a mangiare ramen al solito posto… Non aveva alcun senso… Eppure… Si sentiva stranamente debole e il bruciore stava diventando intollerabile. Con un colpo di reni rotolò giù dal letto, in un groviglio di coperte da cui faticò non poco a districarsi, gattonando fino al tavolo. Perché non era stato attento alle lezioni di sopravvivenza? Cosa doveva fare in caso di avvelenamento? Brancolò alla cieca con la mano, tastando sul tavolo fino a che non recuperò il cartone del latte, e quasi se lo rovesciò addosso. Latte, doveva bere del latte… Se l’avvelenamento era lieve, poteva sperare di cavarsela così. Ingurgitò diversi sorsi del liquido bianco, appoggiando la fronte bollente alla gamba del tavolo. Quando ebbe finito, scaraventò lontano il contenitore, ansimando e stringendosi al legno. Quanto ci metteva per fare effetto? Non gli sembrava che stesse funzionando come doveva, anzi, il latte stava provocando strane reazioni nel suo stomaco…
Non riuscì a chiedersi altro, e corse verso il bagno, sbattendosi la porta dietro. Quando ne riemerse, diversi minuti più tardi, aveva un colorito verdastro in volto e barcollava come un vecchio ubriaco. Si sorresse al muro per raggiungere la porta, ed infilò i sandali senza allacciarli, per paura che chinandosi potesse creare qualche assurdo effetto…
Prese la porta e uscì in strada, trascinandosi come meglio poteva. Verso la casa di Sakura, forse, o forse da Tsunade. Di certo non a cercare Jiraya… Quel vecchio eremita sarebbe riuscito semplicemente a dirgli di crepare in fretta, probabilmente.
Riuscì a malapena a raggiungere il fondo della strada, quando qualcosa iniziò a colargli dal naso. Sangue? Il pensiero inspiegabilmente lo allarmò. Non gli faceva certo impressione la vista del sangue, era un ninja ormai da diversi anni, ma in quel caso… Non aveva idea da che cosa potesse venire. Un accesso di tosse lo scosse dal profondo e fu costretto ad accucciarsi a terra, con le mani davanti alla bocca. Questo lo portò a scoprire che quello che veniva giù dal suo naso, ma un liquido vischioso e trasparente, che non era affatto sangue, ma… Moccio? Che diamine gli stava succedendo? Indebolito dalla tosse, si appoggiò con la schiena al muro, respirando a fatica. Il naso era completamente tappato ed era costretto ad usare la bocca, che si stava asciugando velocemente, rendendo più acuto il bruciore…
- Ehi Naruto! Che ci fai lì in terra? – La voce di Rock Lee interruppe i suoi pensieri, e aprì a malapena un occhio, tentando senza successo di guardarlo male.
- Ehi… - Che altro avrebbe potuto dire? Neanche lui sapeva cosa ci faceva raggomitolato nella polvere di un incrocio, appoggiato ad un palazzo come un mendicante.
- Naruto, ti senti bene? Hai un pessimo aspetto! – Rock Lee si era avvicinato, e lo scrutava con quei suoi grandi occhi a palla sotto le sopracciglia spesse. Buffo, pensò Naruto. Il sopracciglione aveva un’espressione preoccupata. Doveva avere un aspetto davvero orribile per farlo reagire in quel modo.
-… Sdo bede… Sdo andando da Sagura… - Balbettò, scandendo a malapena le parole.
- Sei davvero messo male… E’ meglio se te ne stai a casa… Hai tutta l’aria di uno con un brutto raffreddore… - Gli suggerì il ragazzo, fissandolo dall’alto, con le mani sui fianchi e quell’aria assurdamente paterna che metteva su ogni tanto. Aveva solo un anno più di lui, accidenti!
- Ravvreddore? – Domandò con espressione imbambolata, guardando l’amico dal basso in alto. – Bai avudo guella roba io… - Fece per rialzarsi, ma crollò faccia a terra, privo di sensi.


***



- Ho saputo che il tuo allievo è raffreddato. – Disse Gai, passando dietro la schiena di Kakashi, che era seduto su una panchina e pareva intento nella lettura di un nuovo romanzo. Il ninja dai capelli argentati sollevò lo sguardo, ostentando un’espressione più perplessa del solito.
- Come? -
- Che significa come? – Sbraitò Gai, infiammandosi subito e precipitandosi davanti a lui, gesticolando come un ossesso. – Un tuo amato sottoposto potrebbe essere moribondo in questo stesso istante, e tu neanche sai che accade? -
- Ma non hai detto che era raffreddato? Mi sembra improbabile che Naruto sia in punto di morte… - Replicò con calma Kakashi, ignorando del tutto lo sfogo di Gai. Si alzò chiudendo il libro con un sospiro. – Comunque sia, andrò a dare un’occhiata. E’ una cosa insolita. -


***



Naruto sentiva tutto che girava. Girava la stanza attorno a lui, la superficie sotto di lui e i raggi di sole intorno a lui. Si sollevò a sedere con espressione confusa, scoprendo di trovarsi di nuovo a casa, nel suo letto. Per un attimo si convinse di aver sognato, ma un potente attacco di tosse lo riportò bruscamente alla realtà. Quindi era uscito di casa? E come c’era rientrato? Tentò di riordinare le sue idee e si guardò attorno. Sul tavolo dove mangiava di solito c’erano almeno quattro cassette da frutta, colme di Arance. Rimase interdetto. Cosa ci faceva quella... No anzi! Cosa ci faceva della frutta in casa sua? Sul suo comodino, anziché la sveglia, trovò un cestino di arance con un bigliettino. La mano si fermò a mezz’aria prima di raccoglierlo. Ricordava vagamente di aver sognato Rock Lee che lo imboccava con degli spicchi di arance… Con le dita tremanti aprì il foglietto ripiegato in quattro:

Mangiale tutte e guarirai in un batter d’occhio! È il sistema infallibile che mi ha insegnato il maestro Gai!

Rock Lee


Il sopracciglio destro di Naruto tremò vistosamente e la sua bocca si spalancò in un moto d’orrore, mentre il suo sguardo vagava per la stanza. Quasi ogni superficie piana, ad esclusione del pavimento, era occupata dai malefici frutti arancione acceso. Solo un invasato come il sopracciglione poteva davvero pensare che un essere umano potesse ingurgitare tutta quella frutta senza risentirne. Ma peggio di ogni altra cosa era pensare che probabilmente Rock Lee lo aveva davvero imboccato! Cosa doveva fare di quella roba? Solo all’idea di mangiarle gli venne la nausea, ma si sentiva troppo debole per sbarazzarsene. Decise che ci avrebbe pensato più tardi, e sprofondò in un sonno agitato e nebbioso.


***



Kakashi saltava di tetto in tetto senza fretta, riflettendo però ad una certa velocità. Era possibile che Naruto prendesse un raffreddore? Sempre soprappensiero, balzò in strada, fermandosi davanti ad un chiosco di frutta.
- Un cesto di Arance, per favore! -
- Subito signore! -
Pagato il suo acquisto, tornò a dirigersi verso la casa di Naruto, gettando un’occhiata veloce verso il palazzo dell’Hokage. Si fermò, dirigendosi poi verso quest’ultimo. Era meglio avvisare Tsunade prima di presentarsi a casa di Naruto.


***



In qualche modo Naruto era riuscito ad alzarsi, e aveva liberato quasi tutte le superfici. Aveva infilato a casaccio la frutta in tutti gli sportelli che aveva a disposizione, ricoprendo pentole, bicchieri, confezioni di ramen e persino i rotoli su cui studiava le tecniche. Dopo tutta quella fatica, era piombato esausto sul letto, con due fazzoletti arrotolati e infilati su per le narici, tentando di tamponare il tamponabile.
Russava in maniera impossibile, quando lo svegliò un picchiettare sulla finestra. Aprì un occhio e si trovò a fissare la sagoma accucciata di Kakashi, l’unico occhio visibile socchiuso, mentre sventolava un cestino.
Fa che non sia quello che penso… Pregò in silenzio Naruto, inginocchiandosi sul letto e spalancando la finestra. Il suo maestro saltò agilmente dentro e posò il cestino sul tavolo, accanto agli unici due frutti lasciati da Rock Lee che non avevano trovato una locazione.
- Ah, vedo che le voci erano vere. – Gli disse l’uomo, appoggiandosi con la base della schiena al tavolo.
- Ti ho portato della frutta. Devi bere molte spremute se vuoi riprenderti in fretta, ma non preoccuparti, probabilmente è solo legato alla crescita. -
Naruto gli restituì uno sguardo confuso, e kakashi sospirò.
- Può capitare alla tua età di prendere un malanno per scoprire di aver guadagnato qualche centimetro in altezza. Ecco cosa intendevo! – Con soddisfazione di Kakashi, gli occhi di Naruto si illuminarono di comprensione.
- Ah! Allora dod è bale… - Biascicò, tossendo un istante dopo.
- E’ del tutto normale… Devi stare al caldo e riposarti per un po’, ecco tutto! Io ora ho da fare, ma tornerò a trovarti! E bevi molta spremuta, ricorda! – Lo salutò gaiamente con la mano, saltando di nuovo fuori dalla finestra. Perché il maestro Kakashi non passava mai dalle porte? Era una cosa che avrebbe dovuto chiedergli, prima o poi. Si voltò a guardare con odio il nuovo cestino di Arance. Dove le avrebbe messe queste?


***



Quella tremenda giornata di raffreddore stava per terminare. In una sorta di limbo a metà tra il mondo dei sogni e la realtà, Naruto osservava lo spicchio di cielo che si poteva scorgere dalla sua finestra se si stava sdraiati sul letto. Lo vide passare dall’azzurro brillante ad un lilla tenue, divenendo poi rosa e arancio. Strinse i denti, dopo l’ennesimo starnuto. Il letto era stato trasformato in una nube di fazzoletti e aveva rinunciato ad usarli, alla fine. Era passato direttamente alla carta igienica, di cui teneva un rotolo sul comodino, simile ad una reliquia. Inspirò profondamente dalla bocca, terribilmente nervoso. Aveva la gola secca e l’acqua che si era portato vicino al letto era finita da un pezzo. Spostò lo sguardo verso il rubinetto, desiderando per diversi istanti di trasportare un bicchiere pieno verso di lui con la forza del pensiero. Non accadde nulla.
Sospirò e si girò su un fianco, puntellandosi con il gomito, pronto ad intraprendere la titanica impresa di raggiungere il lavello e ritorno, quando il campanello lo fece bloccare. Chi diavolo era? Non poteva essere Kakashi, sicuramente aveva di meglio da fare che controllare che bevesse le sue spremute… Guardò con espressione colma di panico il cestino ancora intonso che il maestro gli aveva lasciato sul tavolo.
- Ghi è? – Domandò, iniziando a tossire un istante dopo, mentre caracollava verso il cesto, e, afferratolo in malo modo, lo buttava senza grazia sotto il letto.
- Sakura e Sai! – rispose la voce trillante di una ragazza. Nonostante tutta la pelle tra naso e bocca gli facesse un male tremendo, Naruto sorrise.
- E’ Aberdo ba… Asbeddade un addimo – Il ragazzo arraffò a piene mani i mucchi di fazzoletti, cacciandoli in un sacco che gettò in un angolo. Non era perfetto, ma poteva andare. Sakura era venuta a trovarlo! Peccato che ci fosse anche Sai…
- Avandi! – Si infilò sotto le coperte, mentre i suoi due amici avanzavano leggermente titubanti.
- Ma allora è vero che sei malato! – Esclamò Sakura, avanzando nel disordine con una certa disinvoltura. La ragazza aveva in mano un pacco piuttosto voluminoso, fasciato con un grande fazzoletto. Dietro di lei c’era Sai, con la sua espressione indecifrabile. In mano aveva un pacchetto di carta.
- Il Baesdro dige ghe è la crescida…- farfugliò Naruto, facendo loro cenno di accomodarsi. Dove non era ben chiaro, visto che c’era una sola sedia accanto al tavolo. Sakura e Sai non si formalizzarono, e mentre la ragazza si dirigeva verso l’angolo cucina, il giovane dai capelli neri si sedette sul letto, porgendogli il pacchetto.
- Ho letto su un libro che per rafforzare un rapporto d’amicizia è indispensabile aiutarsi nelle difficoltà! -
- E guindi? – Borbottò Naruto, fissando con aria improvvisamente diffidente il sacchettino di carta.
- Naruto! Anche se sei malato non dovresti essere maleducato! – Tuonò Sakura rivelando sotto il fazzoletto una pentola di dimensioni considerevoli, ancora calda, a giudicare da quanto fumava.
- Dod sodo baledugado! È solo ghe… -
- Ti abbiamo portato i viveri di necessità! – Tagliò corto la ragazza, aprendo la pentola e sorridendo.
- Io ho pensato al riso in bianco e Sai ha comprato delle arance, non è un pensiero gentile? -
Naruto impallidì, e il suo naso già rosso sembrò accendersi sul volto.
- Arange? -
- Assolutamente, mi sono documentato e ho letto che fanno benissimo in casi come questo. – Confermò Sai, aprendo il pacchetto e spalancando così la porta del piccolo inferno personale di Naruto. Con un gesto tranquillo estrasse il frutto rotondo, dalla buccia bucherellata e arancione vivo. Il ragazzo biondo non fece comunque in tempo a fare smorfie, perché Sakura aveva già la mano sullo sportello sopra il lavandino.
- Naruto, dove tieni i piatti? Ti scaldo il riso così puoi mangiarlo subito! – Gli chiese sorridendo.
- Do! – Urlò Naruto, provocando due giustificate occhiatacce da parte di entrambi i suoi ospiti.
- Perché no? Non vuoi mangiare il mio riso? – Gli domandò la ragazza. Naruto rimase pietrificato per qualche istante, stringendo convulsamente le coperte che aveva sulle ginocchia.
- Ba do Sagura, è ghe non boglio vardi berdere dembo… Lo bosso bangiare guando andade via… -
Sakura strinse gli occhi, ma lentamente, troppo lentamente per i gusti di Naruto, lasciò la presa sulla maniglia dello sportello.
- Va bene, ma prometti che lo mangerai? Devi mantenerti in forze se vuoi guarire. – Propose pazientemente, arrampicandosi sull’unica sedia disponibile. Perché Sakura si era seduta sulla sedia e Sai sul letto? Non potevano fare il contrario? Se non gli fosse sfuggito uno starnuto particolarmente potente, avrebbe avuto un moto di stizza. Sai si spostò prontamente dalla traiettoria e Naruto sgranò gli occhi chiari. Per fortuna! Aveva rischiato di fare a Sakura una doccia di moccio… Era certo che la ragazza non avrebbe apprezzato. Si passò le dita sulla fronte calda, e Sakura gli si avvicinò in un baleno, sfiorandolo con la mano freschissima. Com’era piacevole!
- Ma tu scotti, hai anche la febbre! Ora Sai ti farà mangiare un’arancia mentre io prendo un catino e una pezzuola, e poi ti lasciamo a riposare, va bene? – No che non andava bene, maledizione! Perché doveva essere imboccato da Sai? Un ragazzo! Di nuovo! Naruto guardò con orrore il ragazzo sorridere, mentre sbucciava con perizia un’arancia e la divideva in spicchi.
- Avanti Naruto, ormai siamo amici… Fai ahhh! – Lo invitò il ragazzo. Naruto trattenne a stento un conato di vomito, mentre Sakura tornava dal bagno e lo fissava con il tipico sguardo da “Non osare contraddirmi!”.
- Sagura… - Tentò Naruto, sapendo già che avrebbe fallito. La ragazza lo fissò dall’alto in basso, con espressione truce.
- Naruto! Se vuoi guarire devi prendere delle vitamine! E ora fa come ti dice Sai! – Intimò lei.
Naruto guardò prima la ragazza, poi Sai, deglutendo dolorosamente. Sai gli sorrise, avvicinando uno spicchio d’arancia alla sua bocca.
- Debo brobrio? – Farfugliò a labbra strette, per impedire che quel pazzo potesse imboccarlo a tradimento. Sakura annuì, afferrando in maniera minacciosa il catino pieno d’acqua che aveva preso in bagno.
- Naruto, lo dice anche Sakura, fidati di me! -
Di malavoglia, aprì la bocca e masticò con altrettanta riluttanza il primo spicchio. Imboccato da un ragazzo, di nuovo! Era una cosa inammissibile, ma fintanto che Sakura lo fissava in quel modo, e quella malattia lo faceva sentire così debole, non aveva alternative. Deglutì a stento, azzardando un’occhiata implorante verso la ragazza.
- Finiscila. Tutta! – Disse soltanto, puntando il dito su di lui. Naruto sospirò e aprì la bocca di nuovo, mentre Sai sorrideva, apparentemente contento.
- Vedrai Naruto, lo spirito di squadra ne uscirà rafforzato! -
Certo… Come no! Si disse disgustato Naruto, ostentando un’aria afflitta.
In quel preciso istante, dall’alto del tetto della casa di fronte, muniti di binocoli, Kakashi e Yamato controllavano la situazione.
- Che ne dici, sopravviverà? – Domandò il secondo, staccando lo sguardo dalla casa di fronte per fissare il suo compagno. Kakashi lo imitò, separandosi dal binocolo ma continuando a fissare verso le finestre di Naruto. Le loro figure scure si mimetizzavano contro il cielo ormai notturno, e solo un eventuale riflesso nelle lenti dei binocoli avrebbe potuto rivelare la loro presenza. Ma nessuno stava guardando nella loro direzione.
- Lui sicuramente si. Il suo orgoglio probabilmente no. -









Seconda classificata SaliceMcMay con Aranciofobia! + premio IC


Black_cherry

Correttezza grammaticale e stile: 7/10
Attinenza alla traccia: 10/10
IC dei personaggi: 10/10
Originalità: 9/10
Giudizio personale: 9/10

Totale: 45

Grammatica e stile: ti ho dato sette poiché nella storia ho trovato alcune ripetizioni e hai sbagliato alcuni tempi verbali.. Alcuni nomi erano in minuscolo, mentre andavano in maiuscolo. In più hai sbagliato a scrivere chakra, scrivendolo con la c. A volte hai usato la maiuscola senza una motivazione precisa e hai usato le virgole in modo scorretto. Potrà sembrare molto, ma con una rilettura avresti trovato tutti gli errori. Era una long fic, quindi è più facile fare errori, ma come già detto, niente d’incorreggibile.
Attinenza alla traccia: Naruto c’è, anche messo malaccio direi!xD, e l’arancio anche.
IC dei personaggi: Ho trovato tutto completamente IC. Credimi, sembra scritta da Masashi Kisimoto in persona. Naruto è Naruto, anche alle prese con il raffreddore e Sai idem. Tutti hanno il loro carattere originale. Complimenti.
Originalità: credevo che unire Naruto e le arance non avrebbe portato a qualcosa di originale, perciò ho atteso trepidante che consegnassi la storia, vista la combinazione che ti era uscita e ti posso assicurare che non ne sono pentita. Era originale e la sua repulsione verso le arance altrettanto!
Giudizio personale: Naruto con il raffreddore, la sua avversione per le arance che nasconde ovunque e Sai che gli fa da balia è qualcosa di stupendo! Ho riso per non so quanto tempo. In più, Yamato e Kakashi che osservano il tutto da lontano è fantastico! Davvero una bella storia!


Nihal

Correttezza grammaticale e stile: 7,2/10
Attinenza alla traccia: 10/10
IC dei personaggi: 10/10
Originalità: 9/10
Giudizio personale: 9,5/10

Totale: 45,7


Ho notato alcune ripetizioni all'interno del testo (come ad esempio 'alzarsi' e 'colazione' all'inizio), inoltre in tutti i capitoli trovo la parola ninja scritta in maiuscolo, quando in realtà vorrebbe la minuscola. Al contrario ho trovato un Villaggio della Foglia minuscolo, che andrebbe scritto minuscolo. Ho anche trovato un paio di Rock Lee con la 'l' di Lee minuscola e una maiuscola dopo i tre puntini, quando ci voleva la minuscola. Anche Kakashi è stato scritto minuscolo una volta. Ho inoltre riscontrato un errore in un verso (hai scritto 'prendesse', invece di 'avesse preso') e ogni tanto dimentichi l'accento sul sì. Ho anche notato che scrivi arance maiuscolo, ma non ne ho tenuto conto perché ho pensato che sia stato fatto apposta per evidenziare il frutto.
Nulla da dire per l'attinenza. Praticamente mentre la leggevo vedevo soltanto Naruto e arance. Arance e Naruto. Arance e arance. Naruto e Naruto. Insomma, il punteggio qui è il massimo e se potessi ti avrei dato anche di più!^^
Massimo punteggio per l'IC! Naruto è lui, così come tutti gli altri personaggi, da quelli che comparivano di più, a quelli un po' meno presenti. Insomma, hai rispettato a pieno i caratteri di Kishimoto. Complimenti!^^
Davvero molto originale! Un Naruto sommerso dalle arance perché malato. A me personalmente, non sarebbe mai venuto in mente. Anche qui voto molto alto!
Mi è davvero piaciuta tantissimo! Complimenti, sei riuscita proprio a incarnare lo spirito del contest!^^

Giudizio complessivo: 45.35/50
   
 
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