Eyes On Fire
Capitolo 21
Benedizione
«Credi
che a Charlie e a Renée lo dovremmo dire che siamo
ufficialmente fidanzati?», domandò Jacob
sovrappensiero, mentre guidava verso
Forks. Eravamo appena passati a casa sua per far sì che si
cambiasse: se si fosse
presentato da Charlie con gli stessi vestiti della sera precedente, mio
padre
si sarebbe insospettito. Avevo insistito, perché non volevo
drammi.
Perciò
quando me lo chiese pensai – sperai
– che stesse scherzando.
Lo
guardai, gli occhi spalancati. «Come?!».
Jacob
sbuffò. «Dai Bells, hai capito. Odio
ripetermi», rispose,
seccato.
Scossi
la testa, interdetta. «No… Jake, no non se ne
parla!».
Affilò
lo sguardo, quasi offeso. «Come non se ne parla?»,
berciò,
aggrottando le sopracciglia. «Perché?».
«Non
avevamo detto che ci saremmo andati con molta calma?», dissi,
ignorando le sue domande, allarmata.
Alzò
gli occhi al cielo, emettendo un suono infastidito. «Bella,
non gli andiamo a dire che ci sposiamo domani. Gli facciamo solo sapere
che
abbiamo intenzione di sposarci, in futuro, e che ci siamo impegnati
seriamente», precisò, stringendomi una mano.
«Forse
non ti ho ancora messo al corrente di un paio di cosette,
Jacob Black», mugugnai, immusonendomi. «Mia madre
è patologicamente allergica
al matrimonio e l’ha sempre disegnato ai miei occhi come
qualcosa di terribile…
Come pensi che reagirà quando verrà a sapere che
la sua figlia diciottenne e
diplomata da meno di ventiquattrore si è già
fidanzata?», esclamai, alzando la voce nelle ultime parole.
Jake provò a
rispondere, ma non gliene diedi il tempo. «E Charlie? Pensavo
che gli volessi
bene! Vuoi fargli venire una sincope?!», sbottai infine,
isterica.
Jacob
si mise a ridere. «Su, Bells, sono sicuro non la prenderanno
così male».
Spalancai
gli occhi. «Jacob, loro non sono come Billy!», gli
feci
presente, nervosa. Mi tornò in mente la reazione compiaciuta
del padre di Jake
quando aveva visto il bracciale al mio polso. Ci aveva sorriso, quasi
estasiato, dicendo che era felice per noi. Tra l’imbarazzo e
un sorriso di
gratitudine, gli avevo chiesto di non dire nulla a Charlie, almeno per
il
momento. Lui, con aria di chi la sa lunga, aveva promesso, sorridendomi
complice.
Billy
aveva capito, eppure suo figlio aveva deciso di mettersi a
fare storie.
Jake
parcheggiò l’auto davanti a casa mia, ma me ne
accorsi a
malapena.
«Secondo
me stai esagerando», affermò ghignando e
arruffandomi i
capelli. «È soltanto una delle tue solite
paranoie, piccola».
Grugnii
al suo tono canzonatorio. «Voglio vedere se mi definirai
ancora paranoica quando Charlie tirerà fuori il
fucile», borbottai, incrociando
le braccia al petto e gonfiando le guance.
Jacob scoppiò a ridere, avvolgendomi le spalle con un
braccio e stringendomi a
sé. Mi baciò i capelli, inspirando il mio profumo.
«Sei
troppo pessimista, amore», mi prese in giro, ridacchiando.
«No, sono realista. Mi sembra già di sentirli:
“Bella, siete troppo giovani.
State insieme solo da quattro mesi… Ve ne pentirete!
È troppo presto!”», mi
lamentai, imitando il tono di mio padre e talvolta quello di mia madre.
Mi
squadrò, arricciando le labbra. «Sono cose che
dicono tutti i
genitori, Bells. Billy è fuori dagli schemi, un discorso a
parte, e… - fece una
pausa – Renée la pensa così
perché non ha sposato un Jacob Black»,
dichiarò,
chiudendo gli occhi e alzando il mento, altezzoso. Scoppiai a ridere,
mio
malgrado.
«Secondo
me non è una buona idea. Dovremmo aspettare»,
affermai,
poco prima che le mie risate scemassero, disperdendosi in un mare di
pessimismo.
«Invece
no. Bella, hai idea di quanto si sentiranno messi da parte
se, in un futuro, venissero a sapere che abbiamo cospirato contro di
loro per
così tanto tempo?», domandò, in maniera
teatrale, sforzandosi di mostrarsi
disperato. «Tua madre penserà che non vuoi che
prenda parte alla tua vita… E
povero Charlie! Ferirai sicuramente i suoi sentimenti»,
proseguì, continuando
con la sua recita.
«Tu
guardi troppi telefilm», mugugnai, scostandomi da lui.
La
sua finta maschera di dispiacere gli svanì dal volto, e si
mise
a ridere di cuore. «Può darsi. Però,
davvero, mi sembra più corretto dirglielo
ora».
Lo
guardai, scettica, sollevando un sopracciglio. Alzò le mani,
come a difendersi.
«No,
Bells, dico sul serio!», esclamò, annuendo con
convinzione.
Sbottai a ridere, allungandomi verso di lui per dargli un bacio a fior
di
labbra.
«Ti
credo, ti credo», lo rassicurai, passandogli le mani sul
viso,
il suo respiro tra le mie dita.
«Bells»,
sussurrò, facendosi più vicino a me e baciandomi
i polsi.
I suoi tratti bellissimi e familiari continuavano a passarmi sotto i
polpastrelli, mentre i nostri sguardi erano allacciati.
«Diciamoglielo,
Bells», mormorò, le labbra sul mio collo, e una
cascata di brividi che mi scuotevano la spina dorsale.
Capii
le sue intenzioni: mi stava fregando, ancora una volta, per
ottenere ciò che voleva. E che sapeva avrebbe ottenuto.
Eppure, cercai comunque
di opporre resistenza.
«N-no», dissi, la voce
malferma, mentre
appoggiavo la fronte contro la sua guancia e inspiravo il suo profumo.
«E
dai, Bells. Ne saranno felici. Io
ne sarò felice. Sarà tutto più facile
se glielo diciamo ora»,
soffiò sul mio collo, sfiorandomi una coscia. Fremetti,
arpionandogli la
maglia.
«Sei
un…», provai a insultarlo, ma persi le parole
quando le sue
labbra si posarono sulle mie. Cercai di concentrarmi per spingerlo via.
«V-va bene, ho capito. Okay, ci
scaveremo la tomba. Se per te il concetto di “per
sempre” equivale a vivere da
fidanzati ufficiali qualche minuto e poi gettarci in pasto a Charlie e
Renée,
okay», esclamai, esasperata e ancora leggermente tremante. Mi
passai una mano
tra i capelli, cercando di calmare cuore e respiro.
Jacob
esibì un gran sorriso, soddisfatto, mentre lo fulminavo con
lo sguardo.
«Vedrai
Bells», disse, mentre scendevamo dall’auto,
«Ne sarai
felice anche tu».
«Certo»,
mugugnai cupa, mentre mi prendeva per mano.
«Ciao
ragazzi», ci salutò Charlie distogliendo lo
sguardo dalla
TV, quando entrammo in casa. Il cuore mi balzò in gola,
nello stesso istante in
cui il nervosismo mi si riversava addosso come una doccia gelata.
«Bells,
dov’eri finita? Pensavo che non saresti più
tornata a casa», disse, con una
leggera nota di rimprovero nella voce. Sembrava che avesse creduto alla
frottola di Emily; pensava che quella notte fossi rimasta a dormire da
lei.
Deglutii rumorosamente, mentre sentivo il bracciale stringersi attorno
al mio
polso in una morsa ferrea. «M-Mi dispiace di averti fatto
preoccupare»,
balbettai, mentre sentivo Jake spingermi verso il divano e aiutarmi a
sedermi.
Probabilmente pensava che non ne fossi in grado.
«Dov’è
Renée?», domandai nervosa, guardandomi intorno.
«Beh,
è tornata in albergo, ieri sera», rispose,
guardandomi con
espressione interrogativa. «Perché?».
Presi
fiato, stringendo la mano di Jake con tutta la forza
possibile. «Avrei bisogno di parlarle. Di parlare a tutti e
due», dissi
pianissimo, indicando Charlie col gesto di una mano. Il suo sguardo
dubbioso
passò da me a Jacob, mentre aggrottava le sopracciglia.
«Posso
chiamarla», propose Charlie, indicando la cucina, dove si
trovava il telefono.
Mi
alzai di scatto, rigida. «No, ci penso io»,
proferii, mentre mi
dirigevo a passo spedito in cucina. Avrei anche potuto chiamarla dal
cellulare,
dato che lo avevo dimenticato sul tavolino del salotto… Ma
se mio padre mi
avesse visto così in ansia si sarebbe insospettito. Sentii
la risata di Jake in
risposta alla domanda di Charlie: «Ma che le
prende?».
«Bah,
donne. Chi le capisce è bravo», udii esclamare
Jacob. Mi
parve di sentire anche il rumore di una pacca sulla spalla.
«Ha
combinato qualcosa?», chiese Charlie, ancora più
dubbioso.
Pregai che Jake non si tradisse dicendo qualcosa di avventato, facendo
venire
un infarto in tronco a mio padre. Rimasi immobile davanti al telefono,
in
attesa della risposta.
«Nah, niente di tragico. Credo
che te lo
dirà lei», rispose Jacob, sbottando in una risata
che non prometteva nulla di
buono per chi, come Charlie, non sapeva.
Grugnii,
furiosa. Me l’avrebbe pagata. Un giorno, me le avrebbe
pagate tutte.
Chiamai
Renée, cercando di non dilungarmi troppo, dicendole che
era importante. Voleva saperne di più al
telefonò, ma la convinsi e promise di
venire subito.
Approfittai
dei venti minuti che avrebbe impiegato mia madre per
arrivare per cambiarmi: l’ansia mi faceva sembrare
quell’abito scomodo e
stretto. Salii al piano di sopra, lasciando mio padre e Jake da soli in
salotto, sperando, di nuovo, che Jacob non dicesse qualcosa di troppo.
Mi
tolsi l’abito e lo stesi sul letto, rimanendo in biancheria;
poi aprii l’armadio e tirai fuori la tuta che di solito
indossavo per stare in
casa.
Mi
rintanai nel bagno, decisa a farmi una doccia veloce, giusto
per rinfrescarmi. Mentre tentavo di rilassarmi sotto il getto bollente
– il
braccialetto l’avevo lasciato sulla mensola del lavandino
– sentii bussare alla
porta, poi il rumore della maniglia che scattava.
«Bells,
sono venuto a controllare che stessi bene», mi
avvertì la
voce di Jake, dietro il vetro della cabina-doccia. Arrossi
improvvisamente,
sobbalzando.
«Cosa
diavolo dovrebbe succedermi qui, Jacob?», sbottai, acida.
Finii di sciacquarmi e afferrai l’asciugamano, avvolgendomelo
attorno al corpo.
«Pensavo
che un mostro fosse sbucato dalla cornetta della doccia e
ti avesse mangiato», rispose facendo spallucce, mentre uscivo
dalla cabina.
«Sono
dentro da cinque minuti», gli feci presente, guardando da
un’altra parte, mentre lui seguitava a fissarmi, malizioso.
Si avvicinò a me,
posando le mani sui miei fianchi, mentre tenevo il bordo
dell’asciugamano
stretto al petto, preda di un immotivato disagio.
Mi
baciò le spalle umide, mentre sentivo la sua lingua
asciugare
le gocce sulla mia pelle. Iniziava a fare troppo caldo, lì
dentro. Tra il
vapore della doccia e il corpo enorme di Jacob c’era da
morire…
«Perché
sei qui?», domandai, aggrappandomi alla sua maglia,
cercando di respirare.
Mi
guardò di sbieco, senza capire.
«Charlie»,
soffiai, socchiudendo gli occhi
quando sentii la sua mano sulla mia coscia e le dita che scorrevano
verso il
mio bacino, sollevando il bordo dell’asciugamano.
«T-Ti ha fatto salire?»,
balbettai, riferendomi allo strano fatto che mio padre avesse lasciato
che Jake
entrasse in bagno mentre mi facevo la doccia. Jake mi strinse un
po’ più a sé,
facendoci girare e spingendomi contro il bordo del lavandino. Le mie
mani si
insinuarono sotto la sua maglia, e avvertii una sottile patina di
sudore sulla
sua schiena, mentre il suo respiro iniziava ad accelerare, la sua bocca
bramosamente incollata alla mia.
Una
piccolissima parte di me notò che non mi aveva risposto, ma
mi
resi conto che non mi importava. Per raggiungere il livello di Jake,
fissai una
mano sul bordo del lavandino e mi feci forza per sedermi sopra di esso.
Jacob
mi aiutò, ma mi spinse indietro con troppa foga, facendomi
scontrare con lo
spigolo della mensola, mentre una mia mano stringeva i suoi capelli e
gli
circondavo i fianchi con le gambe.
Era
incredibile come ogni suo tocco mi facesse stringere lo
stomaco e avvertire come delle piccole scosse, sparse un po’
per tutto il corpo.
La
mia mano, quasi senza accorgermene, scivolò in basso, lungo
il
suo torace, arrivando a sbottonargli i jeans e ad abbassare la
cerniera. Un
ringhio eccitato gli uscì dalle labbra, premute contro il
mio collo.
E
così, con Charlie al piano di sotto e Renée
prossima all’arrivo
in casa Swan, provai ancora una volta la gioia di sentirmi unita a Jake
con corpo, anima e cuore.
Fu
breve, ma intenso da togliere il fiato, nel caldo infernale del
mio bagno.
Riuscimmo
per tempo a tornare due corpi separati, poco prima di
udire Charlie che ci chiamava di sotto. Rossa in viso, col cuore
galoppante e
il fiato corto, mi vestii in tutta fretta, sotto lo sguardo soddisfatto
ed
estasiato di Jacob. Mi chiesi con quale faccia stranita i miei mi
avrebbero
visto dare la notizia del matrimonio, e morii al pensiero di esibire
un’espressione da completa idiota. O, forse, da innamorata
persa, totalmente
andata e in preda a tempeste ormonali.
Scesi
le scale cercando di sostenermi al meglio sulle mie gambe
tremanti, la mano stretta a quella di Jake e il braccialetto al mio
polso
sinistro.
Scorsi
Renée non appena feci capolino in salotto, e quando
incontrò il mio sguardo mi regalò un gran
sorriso. Mi venne incontro.
«Buongiorno
tesoro!», disse abbracciandomi, poi si voltò verso
Jacob, che non aveva lasciato la mia mano. «Ciao, Jake. Vi
siete divertiti ieri
sera, ragazzi?», domandò mia madre, accarezzandomi
le guance.
Jacob
sorrise. «Sì, Renée. È stata
una bella serata», rispose,
lanciandomi uno sguardo malizioso che sperai Renée non
intercettasse.
«Già»,
ripetei, cercando di sorridere, poi mi scostai da lei.
«Mamma, ti devo dire una cosa importante. Ti prego, puoi
sederti vicino al
papà?», domandai, provando a controllare
l’ansia. Il respiro iniziava a
mancarmi, e sentivo il cuore agitarsi nel petto.
Renée
arricciò le labbra, lanciandomi uno sguardo preoccupato, che
non era diverso da quello di Charlie. «È successo
qualcosa, Bella?», mi chiese,
dirigendosi verso il divano.
Le
feci segno di sedersi accanto a Charlie, mentre io e Jacob prendevamo
posto sulla poltrona, io in braccio a lui.
Inspirai
ed espirai profondamente, stringendo forte la mano di
Jake, quasi stritolandogliela. Non sapevo da che parte iniziare e non
sapevo
nemmeno come iniziare, perciò cercai un po’ di
coraggio negli occhi di Jake. Il
suo viso era disteso in un’espressione calma e tranquilla,
che purtroppo non
riuscì a trasmettermi.
«Bells,
vuoi dirci che succede o no? Sembra qualcosa di grave»,
disse Charlie, dopo due minuti interminabili di silenzio. Lo sguardo di
Renée
faceva intendere che fosse d’accordo con lui.
«No,
papà, davvero, non è niente di grave!»,
mi affrettai a
rassicurarli, gesticolando frenetica con le mani.
«I-Io… semplicemente, non so
da che parte iniziare». Jacob mi scoccò
un’occhiataccia, come se si sentisse
escluso.
«Forza,
tesoro, non ti mangiamo mica», mi assicurò
Renée,
sorridendomi dolce.
«Ecco—».
«Ci
sposiamo».
Nell’istante
preciso in cui quelle parole riempirono l’aria, mi
voltai di scatto verso Jake, allibita.
Delicatezza
zero!,
gli gridai contro,
nella mia testa. Lui se ne stava tranquillo a guardarmi compiaciuto, e
quando
gli lanciai un’occhiata che avrebbe potuto avvelenarlo,
alzò gli occhi al
cielo.
Poi mi voltai verso i miei genitori, terrorizzata.
Il viso di Charlie tendeva pericolosamente a una tonalità
paonazza, e teneva
gli occhi spalancati, fissi su me e Jacob; Renée era
impallidita e non sapeva
dove guardare.
Aspettai
che si calmassero, e rimasi a fissarli, lo sguardo
implorante.
Dopo
un lasso di tempo che mi sembrò lunghissimo e interminabile,
Charlie buttò fuori l’aria che gli aveva riempito
le guance e riprese a
respirare, mentre Renée fece un piccolo sbuffo, storcendo le
labbra.
«Che
storia è questa?!», sbottò mio padre,
aggrottando le
sopracciglia. Non seppi che rispondere, ma ringraziai il cielo che il
suo cuore
avesse resistito al colpo e mi preparai alla sfuriata.
«Ci
siamo fidanzati, Charlie. Tutto qui», rispose Jacob,
spensierato, alzando le spalle. Charlie lo guardò, truce.
«Tutto
qui?! Figliolo, ti rendi conto…?». Mio padre non
si
preoccupò nemmeno di finire la domanda. «Insomma,
il matrimonio non è una cosa
da prendere così alla leggera, Jacob! È una
responsabilità enorme, non è un
gioco».
Nonostante
Charlie gli stesse letteralmente urlando contro, Jake
non smise di sorridere nemmeno per un secondo, mentre io e mia madre
guardavamo
Charlie, preoccupate.
«Lo
so, Charlie, lo so. Ma io sono pronto ad assumermela. E anche
Bella lo è», replicò Jake, serio.
Charlie
strabuzzò gli occhi, fissandoli su di me e talvolta su
Jacob. «Sei minorenne, porca miseria, e Bella si è
diplomata ieri!». Bingo.
Come da copione, mio padre aveva detto tutto quello che mi ero
aspettata.
«Renée, di’ qualcosa a questi
due!».
Mia
madre ci guardò, incerta. «Sinceramente, non credo
che sia una
buona idea… Secondo me è troppo presto.
– Si rivolse a me con lo sguardo –
Bella, amore, sai come la penso al riguardo… Il matrimonio
non è facile come
fanno vedere in televisione, spesso finisce male, soprattutto se ci si
sposa
così giovani». Scambiò
un’occhiata malinconica con Charlie. «Insomma, come
fate
a sapere che non vorrete stare con nessun altro? Le cose
cambiano».
«Ma
il mio amore per Bella no», disse Jacob, sorridendo sicuro.
Lo
guardai, lo stomaco pieno di farfalle. Che dolce…
«Renée,
Charlie… Io amo vostra figlia con tutto il cuore, e non
riesco a immaginare un futuro senza di lei. Capisco che possa risultare
come
qualcosa di azzardato, detto da un ragazzino, ma fidatevi di Bella,
almeno. Lei
sa cosa provo», concluse, e mi guardò, come a
incitarmi di continuare il
discorso.
«Non
voglio stare con nessun altro», dissi in un sussurro flebile,
legando il mio sguardo a quello di Jacob. Tentai di riprendermi, e mi
rivolsi
ai miei genitori, cercando di tenere un discorso serio e convincente.
«Mamma,
papà, io amo davvero Jacob, e ho già deciso che
voglio
passare il resto della mia vita con lui. Per ora ci siamo solo promessi di sposarci, ma abbiamo deciso
che ci andremo con calma, e non faremo nulla di affrettato»,
promisi, e alle
mie parole parvero tranquillizzarsi. Sembravano molto sollevati.
Guardai Jake,
lanciandogli uno sguardo complice.
«Proprio
così», continuò sorridendo, e parve
animarsi. «Bella
andrà all’università, mentre io
finirò la scuola, poi mi cercherò un lavoro, e
quando ci saremo sistemati ci sposeremo. Ma prima, come di consueto, mi
piacerebbe avere il vostro consenso».
Lo sguardo di Jacob si fece intenso, vero. «Charlie,
Renée, mi date il permesso
di sposare, un giorno, vostra figlia?».
Trattenni il respiro, concentrandomi sull’espressione seria e
decisa di Jake.
Con la coda dell’occhio, vidi la lunga occhiata che si
scambiarono Charlie e
Renée, che poi spostarono i loro occhi su di noi.
«Avrete
la nostra benedizione… ad una condizione», disse
Charlie,
smorzando l’ euforia mia e di Jake che aveva accompagnato
l’inizio del suo
avvertimento.
Mi
sembrò quasi che mia madre ridesse, ma probabilmente
l’avevo
immaginato. Deglutii.
«Quale?».
«Avrete
la nostra benedizione a patto che non facciate follie del
tipo, che so, scappare un week end in Messico e tornare
sposati», disse Renée,
sorridendoci. «Vorremmo che ci coinvolgeste».
Sentii
il mio cuore leggero come una piuma, scoppiando di
felicità, e il bracciale non stringeva più
così tanto. Mi alzai e mi lanciai
contro i miei genitori, abbracciandoli sul divano.
«Promesso!»,
dicemmo io e Jake in coro, scambiandoci uno sguardo
pieno di gioia. Charlie si alzò e strinse la mano al mio
ragazzo – non volevo
usare ancora la parola “fidanzato”
-,
dandogli una pacca sulla spalla, mentre mia madre continuava ad
abbracciarmi.
«Mi
raccomando figliolo, prenditi cura della mia bambina,
altrimenti…», lo minacciò bonario,
scherzando, ma avvertii una nota di serietà
nella sua voce.
«Sissignore»,
promise Jacob mostrando di stare al gioco, ma anche
nella sua voce notai quell’inflessione di chi sta parlando
seriamente.
«Billy
che ne dice?», chiese poi mio padre, guardando Jacob
dubbioso, ma lui gli rispose con un gran sorriso.
«Billy
è felicissimo. Ha fatto meno storie di voi»,
rispose,
scoppiando a ridere, e io lo incenerii con lo sguardo. Mio padre lo
guardò
male, giusto il tempo che Jacob impiegò per rendersi conto
di aver detto
troppo. Guardo Charlie come a volersi scusare, ma il mio vecchio
scoppiò a
ridere.
«Non
preoccuparti, Jake, hai ragione. Ammettilo, che Billy si è
messo a ballare», esclamò Charlie, dando
un’altra pacca sulla spalla di Jacob.
«C’è
mancato poco», disse Jacob ridendo, e si avvicinò
a me,
circondandomi i fianchi con un braccio, con fare protettivo. Posai la
fronte
contro il suo petto, estasiata, e mi strinsi a lui.
Jake
si abbassò, avvicinando le labbra al mio orecchio.
«Ti
amo», disse, la voce emozionata.
Alzai
lo sguardo verso il suo, immergendomi nel nero dei suoi
occhi.
«Anche
io», dissi, e lo baciai, incurante del fatto che
Renée e
Charlie ci stavano guardando, commossi, quasi soddisfatti.
Jacob
ci aveva preso, ancora una volta: i miei genitori erano
stati felici per noi e, dopo un inizio un po’ travagliato, ci
avevano dato la
loro benedizione, condividendo con noi la gioia di una nostra futura,
eterna
unione.
In
quel momento assolutamente perfetto, pensai che non si sarebbe
potuti essere più felici di come lo eravamo io e Jacob, che
ci stavamo per
affacciare alla nostra lunga e gioiosa vita insieme.
Come futuri Mister e Miss Black.
Angolo
autrice.
Okay,
perdonate l’immane ritardo di quasi due settimane, ma sto
capitolo è stato un parto! Davvero, non avevo la minima idea
di come far
reagire Charlie e Renée nel modo più IC
possibile… Spero di aver centrato ciò
che mi ero prefissata :]
Insomma, Charlie ride, ma perché Jake ha fatto una battuta e
perché è
relativamente contento, non come in Breaking Dawn che sbraita come un
dannato
°_° Mi ha veramente spaventato X°D
Beh,
che dire, la fine si fa sempre più vicina… Uuuh, a proposito, fate gli
auguri a questa storia, che il
tre febbraio ha compiuto un anno *_* Deeh,
e io l’ho
abbandonata proprio per il suo compleanno çwç
Ho
un regalino, comunque, sia per voi amate lettrici che per la
mia storiella **
Il
nuovo trailer [rimasterizzato e migliorato **] di Eyes On Fire
:3
Spero
vi piaccia <3
http://www.youtube.com/watch?v=kvPBepW-lHo
RAGAZZEEEEE!
Stavo quasi per scordarmi! Hanno inserito Eyes On
Fire tra le storie scelte! Quando mi è arrivata la mail non
ci potevo credereeeeeee
*____*
*stappa
champagne e fa il trenino*
Questo
traguardo è tutto per voi! Perché sono stati i
vostri
commenti e la vostra vicinanza a farmi continuare ed arrivare dove
sono… Perciò
GRAZIE DI CUORE, VI ADORO! <3
Babbè,
stop al televoto! Cioè, stop agli scleri v.v
Passiamo
ai ringraziamenti e robbe
varie,
ja!
•
Un grazie immenzo alle
75 persone che
hanno inserito questa storia tra i preferiti e i 58 alle seguite :D e
anche ai
3835 che l’hanno letta **
•
Grazie di cuore alle dodici giuoie
che
hanno recensito lo scorso capitolo! ** Non avevo mai ricevuto
così tante
recensioni in un capitolo solo *ç* Waaa ci piaaaace! <3
__cory__:
Sì, Jacob è adorabile! Assieme a Bella ancora di
più ^w^ Grazie per la
recensione <3
Lea__91:
Non è proprio un seguito di Eyes On Fire… Per
dire, non è che racconto
la loro vita (magari coi loro bambini) dopo questa storia. La loro vita
finisce
quando finisce questo racconto. Il sequel è più
che altro un riavvolgimento,
dove in un certo punto della storia tutto cambia, portando Jake e Bella
a un
destino diversissimo. Spero che apprezzerai ^^
Però
non preoccuparti: i guai per Jake e
Bells in questa storia sono ufficialmente finiti :] Ora mi
limiterò solo a
raccontare avvenimenti importanti nella loro relazione…
Sarà tutto molto
pacifico, quasi noioso XD
Sei
sempre troppo carina, mi fai sempre
sorridere come un’ebete >< Un bacione tesoro!
<3
MihaChan:
Giààà
i nostri piccioncini si sposeranno ** E
rimarranno insieme per sempre, senza stupide imprintingate
a rovinare tutto quanto >< Grazie mille per la
recensione! Spero che
questo capitolo ti sia piaciuto… Tutto sommato sono stati
bravi Charlie e
Renée, no? ;) Un bacio!
Sei_Nel_Anima
2oo9:
Beh, cara, a me sembri tanto del Team Switzerland
;) Condivido quando dici che Edward è noioso (BOOORiNG!
<.<), ma non so come dissipare i tuoi dubbi su chi
preferire tra Edward e
Jacob, perché è un “cruccio”
che non ho mai avuto, essendo Team Jacob da una
vita XD Possono piacerti tutti e due, Svizzerina
cara! XD Una cosa in comune ce l’hanno: zerbini di Bella!
Ancora una volta ti
do ragione v.v
Hahah, grazie per la
recensione XD Spero che ti sia
piaciuto il capitolo ;) Un bacione <3
Rein94:
Ecco, lo sapevo che ti avrei deluso! Mi dispiace, ma non avrei davvero
saputo come far avvenire la catastrofe e poi risolverla
ç_ç Spero che comunque
sia riuscita a perdonarmi e a comprendermi… Ci conto :D Bwhahaha
XD
Grazie di cuore <3 Kisssss
xxx
_Starlight_:
Io penso che alla tonnotta,
cioè CARPA (le
abitudini sono davvero dure a morire XD) Jake abbia fatto una purga cervellare mentre essa
dormiva… altrimenti, come cavolo
sarebbe riuscita a cogliere in modo così preciso la sua VERA
essenza??? *___*
Ancora una volta, SANTO JACOB! <3
"E
così il lupo
propose alla stolta capra carpata
di averla in
moglie. La favola insegna che le ragazze stupide hanno un culone
della madonna ^^ (Esopo)"
Cioè,
io ti amooo *_* Mia
piccola erede di Esopo! Daiii,
sei troppo geniale X°°° DOVRESTI VERGOGNARTI DA
QUANTO SEI GENIALE, tu, altroché io! Che scrivo solo quattro
cazzate in croce
non facendo altro che annoiare tutti con le pare mentali di Padella
Swan
<.<
Ti
amo, davvero <3
Grazie di cuore per tutto :3 Un bacionèèèèèè
Fva<3
Ps:
Spero che tu abbia apprezzato la scena di sesso selvaggio nel
bagno *_* POTEVE AL POVNOOOOOO! \m/
HopeToSave:
Sai già cos’ho pensato della tua (apprezzatissima)
critica :] Per il fatto di Edward OOC non so davvero come rimediare XD
ma alle
ripetizioni e agli errori provvederò presto. Tremateeeeeee!
*rivolta alle dimenticanze e errori di distrazione*.
Grazie. Davvero, non so che altro dirti. Adoro le recensioni
così lunghe piene
di impressioni e pareri articolati, anche se non so mai come rispondere
XD
Spero che me ne scriverai un’altra :D Se hai tempo ovvio ^^
Non
ti insulto per il tuo parere sulla
saga, anzi, mi trovi d’accordo ;D Salvo solo Jacob in quei
quattro libri pieni
di cazzata EdwardBellosi
=.= Sì, è una stronzata.
Un
bacione! <3
Piccolo
Fiore del
Deserto:
Per colpa di questa
commercializzazione del cavolo ho passato davvero un brutto periodo con
questa
storia: vedevo Twilight
dappertutto e cominciava a
stancarmi, mandando pure la mia ispirazione a farsi friggere =.=
Anche
io non sono una di quelle bimbeminkia
che si dichiara fan della saga solo perché è
piena di bonazzi
e perché c’è Robberto Pappinson, perciò
sono contenta
di avere una fan di vecchia data come te **
Sono
contentissima che questa storia ti piaccia! *__* Davvero, non
sopportavo di vedere Jacob soffrire così, povero amore T_T
Ho voluto scrivere
una storia in cui riuscisse a riscattarsi, e sono felice che tu
l’abbia
apprezzata :]
Spero
che il capitolo sia stato di tuo gradimento, e rinnovo:
grazie di cuore! <3 Un bacione :3
Faffina:
Waaa mi hai
scritto troppe lodi, non mi fanno bene XD Di solito sono una che si
imbarazza e
non sa come rispondere quando le vengono fatti tutti questi
complimenti, ma
ammetto che mi ha fatto spaventosamente piacere leggere di essere
migliorata
dall’inizio °_° Ti giuro che a volte leggo i
capitoli vecchi e mi vorrei
sparare XD Non mi piacciono >< e mi sento in colpa per
aver sottoposto i
lettori a torture simili XD
Sei
troppo carina e gentileee
** Cara, se ti avessi qui ti abbraccerei! Scusa se ci ho messo
così tanto ad
aggiornare (mettendo a dura prova la tua pazienza… PERDONO!
^^’’)… spero saprai
scusarmi e che il capitolo ti piaccia J
Ancora grazie di cuore *stritola* Un bacione! <3
marpy:
Quando ho letto il tuo parere su Jacob eroe mi si sono illuminati gli
occhi, e poi taaaaaanti
viaggi mentali ** Ora che ci
penso… sono commossa! Daiii
ma quanto è stato dolce e
innamorato Jake?? Ç_ç
Amoreee!
:°)
Vedi, voi lettori siete eccezionali… mostrate a chi scrive
particolare che
durante la stesura non vengono nemmeno in mente! E ti ringrazio di
cuore per
questo <3 E per avermi seguito dall’inizio…
Marpiuccia cara :3
Grazie
mille, per tutto <3 Un bacio
:*
MissClouds___:
Amo troppo Bella & Jacob insieme per tenerli separati çwç
Soprattutto, se ci inserissi un’altra ragazza la
odierei troppo, almeno quanto la odiereste voi X°D
Comunque
sono contenta che apprezzi lo
stesso la storia *_* Mwahahaha
quando si tratta di
soffrire Bella però sono ben disposta anche io! XD
Spero ti sia piaciuto il capitolo ^^ Un bacione <3
Kekkaxxx:
No, cioè, davvero… quante cose assurde ha scritto
la Meyer in BD?
°_° Sul serio, mi ha lasciata senza parole, e
non in maniera positiva. L’imprinting
è… disgustoso .-.
Mi piace la trasformazione di Bella, ma poi penso che si dia troppa
merda, che
se la tiri… E la battaglia?? O_O
Okay, no comment che
è meglio =.=
JAKEEEE
<3 Mì
amorrrrr *sclera*
Ehm,
okay <.<
Grazie
cara, mi hai fatto arrossire XD
Troppo carina, davvero *ç* Spero che ti sia piaciuto anche
questo capitolo… din
don dan *campane
nuziali*
Bwahaha
XD Un bacione :*
Oddio… sono stremata XD Rispondere alle recensioni
è stancante =ç=
*collassa sulla scrivania*
Tolgo il disturbo e vado a stravaccarmi sul divano (niente compiti per
domani…
laboratori di attività durante la mattinata per cinque
giorni *ç* Laboratorio
di Cucina, aspettami! **).
Bye!
^ç^
Xoxo
Bea
:3
*Messaggio
Paranormale altrimenti detto
Subliminale*
LEGGETE
SHiVER Di MEGGiE STiEFVATER.
E’ UN ORDiNE.
FATELO!!
Dio,
Saam <3