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Autore: Blakie    15/02/2010    12 recensioni
"Il cuore iniziò a battere forte, e inizialmente non riuscii a capire il perché. Pensavo spesso a noi due, a quello che avevamo passato e a ciò che stavamo vivendo, ma non mi era mai successa una cosa del genere… Niente stomaco in subbuglio, niente cuore galoppante. Poi, sentii uno strano formicolio alla bocca dello stomaco, che mi risalì fino alla gola e mi mosse la lingua, come se stessi per dire qualche cosa. Nello stesso istante, il mio cervello produsse un pensiero che mai, prima di quel momento, avevo considerato. Una cosa che per mesi ero stata incapace di pensare, ma che in quel momento avrei voluto dire ad alta voce. Il mio cuore prese il volo.
Jacob, ti amo."

La vicenda è ambientata in New Moon: Bella è saltata dallo scoglio e, quando la storia inizia, è sul
pick-up con Jacob, indecisa se voltare la testa e baciarlo o no. Ma poi, qualcosa in lei cambia e, quando le labbra di Jacob incontrano le sue, prende la decisione sulla quale ha meditato per molto tempo: essere felice con Jake, il suo sole personale.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: New Moon
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- Questa storia fa parte della serie '~ Juliet & Paris' Story' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Eyes On Fire

Eyes On Fire

Capitolo 21
Benedizione

 

 

 

«Credi che a Charlie e a Renée lo dovremmo dire che siamo ufficialmente fidanzati?», domandò Jacob sovrappensiero, mentre guidava verso Forks. Eravamo appena passati a casa sua per far sì che si cambiasse: se si fosse presentato da Charlie con gli stessi vestiti della sera precedente, mio padre si sarebbe insospettito. Avevo insistito, perché non volevo drammi.

Perciò quando me lo chiese pensai – sperai – che stesse scherzando.

Lo guardai, gli occhi spalancati. «Come?!».

Jacob sbuffò. «Dai Bells, hai capito. Odio ripetermi», rispose, seccato.

Scossi la testa, interdetta. «No… Jake, no non se ne parla!».

Affilò lo sguardo, quasi offeso. «Come non se ne parla?», berciò, aggrottando le sopracciglia. «Perché?».

«Non avevamo detto che ci saremmo andati con molta calma?», dissi, ignorando le sue domande, allarmata.

Alzò gli occhi al cielo, emettendo un suono infastidito. «Bella, non gli andiamo a dire che ci sposiamo domani. Gli facciamo solo sapere che abbiamo intenzione di sposarci, in futuro, e che ci siamo impegnati seriamente», precisò, stringendomi una mano.

«Forse non ti ho ancora messo al corrente di un paio di cosette, Jacob Black», mugugnai, immusonendomi. «Mia madre è patologicamente allergica al matrimonio e l’ha sempre disegnato ai miei occhi come qualcosa di terribile… Come pensi che reagirà quando verrà a sapere che la sua figlia diciottenne e diplomata da meno di ventiquattrore si è già fidanzata?», esclamai, alzando la voce nelle ultime parole. Jake provò a rispondere, ma non gliene diedi il tempo. «E Charlie? Pensavo che gli volessi bene! Vuoi fargli venire una sincope?!», sbottai infine, isterica.

Jacob si mise a ridere. «Su, Bells, sono sicuro non la prenderanno così male».

Spalancai gli occhi. «Jacob, loro non sono come Billy!», gli feci presente, nervosa. Mi tornò in mente la reazione compiaciuta del padre di Jake quando aveva visto il bracciale al mio polso. Ci aveva sorriso, quasi estasiato, dicendo che era felice per noi. Tra l’imbarazzo e un sorriso di gratitudine, gli avevo chiesto di non dire nulla a Charlie, almeno per il momento. Lui, con aria di chi la sa lunga, aveva promesso, sorridendomi complice.

Billy aveva capito, eppure suo figlio aveva deciso di mettersi a fare storie.

Jake parcheggiò l’auto davanti a casa mia, ma me ne accorsi a malapena.

«Secondo me stai esagerando», affermò ghignando e arruffandomi i capelli. «È soltanto una delle tue solite paranoie, piccola».

Grugnii al suo tono canzonatorio. «Voglio vedere se mi definirai ancora paranoica quando Charlie tirerà fuori il fucile», borbottai, incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance.
Jacob scoppiò a ridere, avvolgendomi le spalle con un braccio e stringendomi a sé. Mi baciò i capelli, inspirando il mio profumo.

«Sei troppo pessimista, amore», mi prese in giro, ridacchiando.
«No, sono realista. Mi sembra già di sentirli: “Bella, siete troppo giovani. State insieme solo da quattro mesi… Ve ne pentirete! È troppo presto!”», mi lamentai, imitando il tono di mio padre e talvolta quello di mia madre.

Mi squadrò, arricciando le labbra. «Sono cose che dicono tutti i genitori, Bells. Billy è fuori dagli schemi, un discorso a parte, e… - fece una pausa – Renée la pensa così perché non ha sposato un Jacob Black», dichiarò, chiudendo gli occhi e alzando il mento, altezzoso. Scoppiai a ridere, mio malgrado.

«Secondo me non è una buona idea. Dovremmo aspettare», affermai, poco prima che le mie risate scemassero, disperdendosi in un mare di pessimismo.

«Invece no. Bella, hai idea di quanto si sentiranno messi da parte se, in un futuro, venissero a sapere che abbiamo cospirato contro di loro per così tanto tempo?», domandò, in maniera teatrale, sforzandosi di mostrarsi disperato. «Tua madre penserà che non vuoi che prenda parte alla tua vita… E povero Charlie! Ferirai sicuramente i suoi sentimenti», proseguì, continuando con la sua recita.

«Tu guardi troppi telefilm», mugugnai, scostandomi da lui.

La sua finta maschera di dispiacere gli svanì dal volto, e si mise a ridere di cuore. «Può darsi. Però, davvero, mi sembra più corretto dirglielo ora».

Lo guardai, scettica, sollevando un sopracciglio. Alzò le mani, come a difendersi.

«No, Bells, dico sul serio!», esclamò, annuendo con convinzione. Sbottai a ridere, allungandomi verso di lui per dargli un bacio a fior di labbra.

«Ti credo, ti credo», lo rassicurai, passandogli le mani sul viso, il suo respiro tra le mie dita.

«Bells», sussurrò, facendosi più vicino a me e baciandomi i polsi. I suoi tratti bellissimi e familiari continuavano a passarmi sotto i polpastrelli, mentre i nostri sguardi erano allacciati.

«Diciamoglielo, Bells», mormorò, le labbra sul mio collo, e una cascata di brividi che mi scuotevano la spina dorsale.

Capii le sue intenzioni: mi stava fregando, ancora una volta, per ottenere ciò che voleva. E che sapeva avrebbe ottenuto. Eppure, cercai comunque di opporre resistenza.

«N-no», dissi, la voce malferma, mentre appoggiavo la fronte contro la sua guancia e inspiravo il suo profumo.

«E dai, Bells. Ne saranno felici. Io ne sarò felice. Sarà tutto più facile se glielo diciamo ora», soffiò sul mio collo, sfiorandomi una coscia. Fremetti, arpionandogli la maglia.

«Sei un…», provai a insultarlo, ma persi le parole quando le sue labbra si posarono sulle mie. Cercai di concentrarmi per spingerlo via.

«V-va bene, ho capito. Okay, ci scaveremo la tomba. Se per te il concetto di “per sempre” equivale a vivere da fidanzati ufficiali qualche minuto e poi gettarci in pasto a Charlie e Renée, okay», esclamai, esasperata e ancora leggermente tremante. Mi passai una mano tra i capelli, cercando di calmare cuore e respiro.

Jacob esibì un gran sorriso, soddisfatto, mentre lo fulminavo con lo sguardo.

«Vedrai Bells», disse, mentre scendevamo dall’auto, «Ne sarai felice anche tu».

«Certo», mugugnai cupa, mentre mi prendeva per mano. 

«Ciao ragazzi», ci salutò Charlie distogliendo lo sguardo dalla TV, quando entrammo in casa. Il cuore mi balzò in gola, nello stesso istante in cui il nervosismo mi si riversava addosso come una doccia gelata. «Bells, dov’eri finita? Pensavo che non saresti più tornata a casa», disse, con una leggera nota di rimprovero nella voce. Sembrava che avesse creduto alla frottola di Emily; pensava che quella notte fossi rimasta a dormire da lei.
Deglutii rumorosamente, mentre sentivo il bracciale stringersi attorno al mio polso in una morsa ferrea. «M-Mi dispiace di averti fatto preoccupare», balbettai, mentre sentivo Jake spingermi verso il divano e aiutarmi a sedermi. Probabilmente pensava che non ne fossi in grado.

«Dov’è Renée?», domandai nervosa, guardandomi intorno.

«Beh, è tornata in albergo, ieri sera», rispose, guardandomi con espressione interrogativa. «Perché?».

Presi fiato, stringendo la mano di Jake con tutta la forza possibile. «Avrei bisogno di parlarle. Di parlare a tutti e due», dissi pianissimo, indicando Charlie col gesto di una mano. Il suo sguardo dubbioso passò da me a Jacob, mentre aggrottava le sopracciglia.

«Posso chiamarla», propose Charlie, indicando la cucina, dove si trovava il telefono.

Mi alzai di scatto, rigida. «No, ci penso io», proferii, mentre mi dirigevo a passo spedito in cucina. Avrei anche potuto chiamarla dal cellulare, dato che lo avevo dimenticato sul tavolino del salotto… Ma se mio padre mi avesse visto così in ansia si sarebbe insospettito. Sentii la risata di Jake in risposta alla domanda di Charlie: «Ma che le prende?».

«Bah, donne. Chi le capisce è bravo», udii esclamare Jacob. Mi parve di sentire anche il rumore di una pacca sulla spalla.

«Ha combinato qualcosa?», chiese Charlie, ancora più dubbioso. Pregai che Jake non si tradisse dicendo qualcosa di avventato, facendo venire un infarto in tronco a mio padre. Rimasi immobile davanti al telefono, in attesa della risposta.

«Nah, niente di tragico. Credo che te lo dirà lei», rispose Jacob, sbottando in una risata che non prometteva nulla di buono per chi, come Charlie, non sapeva.

Grugnii, furiosa. Me l’avrebbe pagata. Un giorno, me le avrebbe pagate tutte.

Chiamai Renée, cercando di non dilungarmi troppo, dicendole che era importante. Voleva saperne di più al telefonò, ma la convinsi e promise di venire subito.

Approfittai dei venti minuti che avrebbe impiegato mia madre per arrivare per cambiarmi: l’ansia mi faceva sembrare quell’abito scomodo e stretto. Salii al piano di sopra, lasciando mio padre e Jake da soli in salotto, sperando, di nuovo, che Jacob non dicesse qualcosa di troppo.

Mi tolsi l’abito e lo stesi sul letto, rimanendo in biancheria; poi aprii l’armadio e tirai fuori la tuta che di solito indossavo per stare in casa.

Mi rintanai nel bagno, decisa a farmi una doccia veloce, giusto per rinfrescarmi. Mentre tentavo di rilassarmi sotto il getto bollente – il braccialetto l’avevo lasciato sulla mensola del lavandino – sentii bussare alla porta, poi il rumore della maniglia che scattava.

«Bells, sono venuto a controllare che stessi bene», mi avvertì la voce di Jake, dietro il vetro della cabina-doccia. Arrossi improvvisamente, sobbalzando.

«Cosa diavolo dovrebbe succedermi qui, Jacob?», sbottai, acida. Finii di sciacquarmi e afferrai l’asciugamano, avvolgendomelo attorno al corpo.

«Pensavo che un mostro fosse sbucato dalla cornetta della doccia e ti avesse mangiato», rispose facendo spallucce, mentre uscivo dalla cabina.

«Sono dentro da cinque minuti», gli feci presente, guardando da un’altra parte, mentre lui seguitava a fissarmi, malizioso. Si avvicinò a me, posando le mani sui miei fianchi, mentre tenevo il bordo dell’asciugamano stretto al petto, preda di un immotivato disagio.

Mi baciò le spalle umide, mentre sentivo la sua lingua asciugare le gocce sulla mia pelle. Iniziava a fare troppo caldo, lì dentro. Tra il vapore della doccia e il corpo enorme di Jacob c’era da morire…

«Perché sei qui?», domandai, aggrappandomi alla sua maglia, cercando di respirare.

Mi guardò di sbieco, senza capire.

«Charlie», soffiai, socchiudendo gli occhi quando sentii la sua mano sulla mia coscia e le dita che scorrevano verso il mio bacino, sollevando il bordo dell’asciugamano. «T-Ti ha fatto salire?», balbettai, riferendomi allo strano fatto che mio padre avesse lasciato che Jake entrasse in bagno mentre mi facevo la doccia. Jake mi strinse un po’ più a sé, facendoci girare e spingendomi contro il bordo del lavandino. Le mie mani si insinuarono sotto la sua maglia, e avvertii una sottile patina di sudore sulla sua schiena, mentre il suo respiro iniziava ad accelerare, la sua bocca bramosamente incollata alla mia.

Una piccolissima parte di me notò che non mi aveva risposto, ma mi resi conto che non mi importava. Per raggiungere il livello di Jake, fissai una mano sul bordo del lavandino e mi feci forza per sedermi sopra di esso. Jacob mi aiutò, ma mi spinse indietro con troppa foga, facendomi scontrare con lo spigolo della mensola, mentre una mia mano stringeva i suoi capelli e gli circondavo i fianchi con le gambe.

Era incredibile come ogni suo tocco mi facesse stringere lo stomaco e avvertire come delle piccole scosse, sparse un po’ per tutto il corpo.

La mia mano, quasi senza accorgermene, scivolò in basso, lungo il suo torace, arrivando a sbottonargli i jeans e ad abbassare la cerniera. Un ringhio eccitato gli uscì dalle labbra, premute contro il mio collo.

E così, con Charlie al piano di sotto e Renée prossima all’arrivo in casa Swan, provai ancora una volta la gioia di sentirmi unita a Jake con corpo, anima e cuore.

Fu breve, ma intenso da togliere il fiato, nel caldo infernale del mio bagno.

Riuscimmo per tempo a tornare due corpi separati, poco prima di udire Charlie che ci chiamava di sotto. Rossa in viso, col cuore galoppante e il fiato corto, mi vestii in tutta fretta, sotto lo sguardo soddisfatto ed estasiato di Jacob. Mi chiesi con quale faccia stranita i miei mi avrebbero visto dare la notizia del matrimonio, e morii al pensiero di esibire un’espressione da completa idiota. O, forse, da innamorata persa, totalmente andata e in preda a tempeste ormonali.

Scesi le scale cercando di sostenermi al meglio sulle mie gambe tremanti, la mano stretta a quella di Jake e il braccialetto al mio polso sinistro.

Scorsi Renée non appena feci capolino in salotto, e quando incontrò il mio sguardo mi regalò un gran sorriso. Mi venne incontro.

«Buongiorno tesoro!», disse abbracciandomi, poi si voltò verso Jacob, che non aveva lasciato la mia mano. «Ciao, Jake. Vi siete divertiti ieri sera, ragazzi?», domandò mia madre, accarezzandomi le guance.

Jacob sorrise. «Sì, Renée. È stata una bella serata», rispose, lanciandomi uno sguardo malizioso che sperai Renée non intercettasse.

«Già», ripetei, cercando di sorridere, poi mi scostai da lei. «Mamma, ti devo dire una cosa importante. Ti prego, puoi sederti vicino al papà?», domandai, provando a controllare l’ansia. Il respiro iniziava a mancarmi, e sentivo il cuore agitarsi nel petto.

Renée arricciò le labbra, lanciandomi uno sguardo preoccupato, che non era diverso da quello di Charlie. «È successo qualcosa, Bella?», mi chiese, dirigendosi verso il divano.

Le feci segno di sedersi accanto a Charlie, mentre io e Jacob prendevamo posto sulla poltrona, io in braccio a lui.

Inspirai ed espirai profondamente, stringendo forte la mano di Jake, quasi stritolandogliela. Non sapevo da che parte iniziare e non sapevo nemmeno come iniziare, perciò cercai un po’ di coraggio negli occhi di Jake. Il suo viso era disteso in un’espressione calma e tranquilla, che purtroppo non riuscì a trasmettermi.

«Bells, vuoi dirci che succede o no? Sembra qualcosa di grave», disse Charlie, dopo due minuti interminabili di silenzio. Lo sguardo di Renée faceva intendere che fosse d’accordo con lui.

«No, papà, davvero, non è niente di grave!», mi affrettai a rassicurarli, gesticolando frenetica con le mani. «I-Io… semplicemente, non so da che parte iniziare». Jacob mi scoccò un’occhiataccia, come se si sentisse escluso.

«Forza, tesoro, non ti mangiamo mica», mi assicurò Renée, sorridendomi dolce.

«Ecco—».

«Ci sposiamo».

Nell’istante preciso in cui quelle parole riempirono l’aria, mi voltai di scatto verso Jake, allibita.

Delicatezza zero!, gli gridai contro, nella mia testa. Lui se ne stava tranquillo a guardarmi compiaciuto, e quando gli lanciai un’occhiata che avrebbe potuto avvelenarlo, alzò gli occhi al cielo.
Poi mi voltai verso i miei genitori, terrorizzata.
Il viso di Charlie tendeva pericolosamente a una tonalità paonazza, e teneva gli occhi spalancati, fissi su me e Jacob; Renée era impallidita e non sapeva dove guardare.

Aspettai che si calmassero, e rimasi a fissarli, lo sguardo implorante.

Dopo un lasso di tempo che mi sembrò lunghissimo e interminabile, Charlie buttò fuori l’aria che gli aveva riempito le guance e riprese a respirare, mentre Renée fece un piccolo sbuffo, storcendo le labbra.

«Che storia è questa?!», sbottò mio padre, aggrottando le sopracciglia. Non seppi che rispondere, ma ringraziai il cielo che il suo cuore avesse resistito al colpo e mi preparai alla sfuriata.

«Ci siamo fidanzati, Charlie. Tutto qui», rispose Jacob, spensierato, alzando le spalle. Charlie lo guardò, truce.

«Tutto qui?! Figliolo, ti rendi conto…?». Mio padre non si preoccupò nemmeno di finire la domanda. «Insomma, il matrimonio non è una cosa da prendere così alla leggera, Jacob! È una responsabilità enorme, non è un gioco».

Nonostante Charlie gli stesse letteralmente urlando contro, Jake non smise di sorridere nemmeno per un secondo, mentre io e mia madre guardavamo Charlie, preoccupate.

«Lo so, Charlie, lo so. Ma io sono pronto ad assumermela. E anche Bella lo è», replicò Jake, serio.

Charlie strabuzzò gli occhi, fissandoli su di me e talvolta su Jacob. «Sei minorenne, porca miseria, e Bella si è diplomata ieri!». Bingo. Come da copione, mio padre aveva detto tutto quello che mi ero aspettata. «Renée, di’ qualcosa a questi due!».

Mia madre ci guardò, incerta. «Sinceramente, non credo che sia una buona idea… Secondo me è troppo presto. – Si rivolse a me con lo sguardo – Bella, amore, sai come la penso al riguardo… Il matrimonio non è facile come fanno vedere in televisione, spesso finisce male, soprattutto se ci si sposa così giovani». Scambiò un’occhiata malinconica con Charlie. «Insomma, come fate a sapere che non vorrete stare con nessun altro? Le cose cambiano».

«Ma il mio amore per Bella no», disse Jacob, sorridendo sicuro. Lo guardai, lo stomaco pieno di farfalle. Che dolce…

«Renée, Charlie… Io amo vostra figlia con tutto il cuore, e non riesco a immaginare un futuro senza di lei. Capisco che possa risultare come qualcosa di azzardato, detto da un ragazzino, ma fidatevi di Bella, almeno. Lei sa cosa provo», concluse, e mi guardò, come a incitarmi di continuare il discorso.

«Non voglio stare con nessun altro», dissi in un sussurro flebile, legando il mio sguardo a quello di Jacob. Tentai di riprendermi, e mi rivolsi ai miei genitori, cercando di tenere un discorso serio e convincente.

«Mamma, papà, io amo davvero Jacob, e ho già deciso che voglio passare il resto della mia vita con lui. Per ora ci siamo solo promessi di sposarci, ma abbiamo deciso che ci andremo con calma, e non faremo nulla di affrettato», promisi, e alle mie parole parvero tranquillizzarsi. Sembravano molto sollevati. Guardai Jake, lanciandogli uno sguardo complice.

«Proprio così», continuò sorridendo, e parve animarsi. «Bella andrà all’università, mentre io finirò la scuola, poi mi cercherò un lavoro, e quando ci saremo sistemati ci sposeremo. Ma prima, come di consueto, mi piacerebbe avere il vostro consenso».
Lo sguardo di Jacob si fece intenso, vero. «Charlie, Renée, mi date il permesso di sposare, un giorno, vostra figlia?».
Trattenni il respiro, concentrandomi sull’espressione seria e decisa di Jake. Con la coda dell’occhio, vidi la lunga occhiata che si scambiarono Charlie e Renée, che poi spostarono i loro occhi su di noi.

«Avrete la nostra benedizione… ad una condizione», disse Charlie, smorzando l’ euforia mia e di Jake che aveva accompagnato l’inizio del suo avvertimento.

Mi sembrò quasi che mia madre ridesse, ma probabilmente l’avevo immaginato. Deglutii.

«Quale?».

«Avrete la nostra benedizione a patto che non facciate follie del tipo, che so, scappare un week end in Messico e tornare sposati», disse Renée, sorridendoci. «Vorremmo che ci coinvolgeste».

Sentii il mio cuore leggero come una piuma, scoppiando di felicità, e il bracciale non stringeva più così tanto. Mi alzai e mi lanciai contro i miei genitori, abbracciandoli sul divano.

«Promesso!», dicemmo io e Jake in coro, scambiandoci uno sguardo pieno di gioia. Charlie si alzò e strinse la mano al mio ragazzo – non volevo usare ancora la parola “fidanzato” -, dandogli una pacca sulla spalla, mentre mia madre continuava ad abbracciarmi.

«Mi raccomando figliolo, prenditi cura della mia bambina, altrimenti…», lo minacciò bonario, scherzando, ma avvertii una nota di serietà nella sua voce.

«Sissignore», promise Jacob mostrando di stare al gioco, ma anche nella sua voce notai quell’inflessione di chi sta parlando seriamente.

«Billy che ne dice?», chiese poi mio padre, guardando Jacob dubbioso, ma lui gli rispose con un gran sorriso.

«Billy è felicissimo. Ha fatto meno storie di voi», rispose, scoppiando a ridere, e io lo incenerii con lo sguardo. Mio padre lo guardò male, giusto il tempo che Jacob impiegò per rendersi conto di aver detto troppo. Guardo Charlie come a volersi scusare, ma il mio vecchio scoppiò a ridere.

«Non preoccuparti, Jake, hai ragione. Ammettilo, che Billy si è messo a ballare», esclamò Charlie, dando un’altra pacca sulla spalla di Jacob.

«C’è mancato poco», disse Jacob ridendo, e si avvicinò a me, circondandomi i fianchi con un braccio, con fare protettivo. Posai la fronte contro il suo petto, estasiata, e mi strinsi a lui.

Jake si abbassò, avvicinando le labbra al mio orecchio.

«Ti amo», disse, la voce emozionata.

Alzai lo sguardo verso il suo, immergendomi nel nero dei suoi occhi.

«Anche io», dissi, e lo baciai, incurante del fatto che Renée e Charlie ci stavano guardando, commossi, quasi soddisfatti.

Jacob ci aveva preso, ancora una volta: i miei genitori erano stati felici per noi e, dopo un inizio un po’ travagliato, ci avevano dato la loro benedizione, condividendo con noi la gioia di una nostra futura, eterna unione.

In quel momento assolutamente perfetto, pensai che non si sarebbe potuti essere più felici di come lo eravamo io e Jacob, che ci stavamo per affacciare alla nostra lunga e gioiosa vita insieme.
Come futuri Mister e Miss Black.

 

Angolo autrice.

Okay, perdonate l’immane ritardo di quasi due settimane, ma sto capitolo è stato un parto! Davvero, non avevo la minima idea di come far reagire Charlie e Renée nel modo più IC possibile… Spero di aver centrato ciò che mi ero prefissata :]
Insomma, Charlie ride, ma perché Jake ha fatto una battuta e perché è relativamente contento, non come in Breaking Dawn che sbraita come un dannato °_° Mi ha veramente spaventato X°D

Beh, che dire, la fine si fa sempre più vicina… Uuuh, a proposito, fate gli auguri a questa storia, che il tre febbraio ha compiuto un anno *_* Deeh, e io l’ho abbandonata proprio per il suo compleanno çwç

Ho un regalino, comunque, sia per voi amate lettrici che per la mia storiella **

Il nuovo trailer [rimasterizzato e migliorato **] di Eyes On Fire :3

Spero vi piaccia <3

http://www.youtube.com/watch?v=kvPBepW-lHo

 

RAGAZZEEEEE! Stavo quasi per scordarmi! Hanno inserito Eyes On Fire tra le storie scelte! Quando mi è arrivata la mail non ci potevo credereeeeeee *____*

*stappa champagne e fa il trenino*

Questo traguardo è tutto per voi! Perché sono stati i vostri commenti e la vostra vicinanza a farmi continuare ed arrivare dove sono… Perciò GRAZIE DI CUORE, VI ADORO! <3

 

Babbè, stop al televoto! Cioè, stop agli scleri v.v

Passiamo ai ringraziamenti e robbe varie, ja!

 

• Un grazie immenzo alle 75 persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti e i 58 alle seguite :D e anche ai 3835 che l’hanno letta **

 

• Grazie di cuore alle dodici giuoie che hanno recensito lo scorso capitolo! ** Non avevo mai ricevuto così tante recensioni in un capitolo solo *ç* Waaa ci piaaaace! <3

 

 __cory__: Sì, Jacob è adorabile! Assieme a Bella ancora di più ^w^ Grazie per la recensione <3

 

 Lea__91: Non è proprio un seguito di Eyes On Fire… Per dire, non è che racconto la loro vita (magari coi loro bambini) dopo questa storia. La loro vita finisce quando finisce questo racconto. Il sequel è più che altro un riavvolgimento, dove in un certo punto della storia tutto cambia, portando Jake e Bella a un destino diversissimo. Spero che apprezzerai ^^

Però non preoccuparti: i guai per Jake e Bells in questa storia sono ufficialmente finiti :] Ora mi limiterò solo a raccontare avvenimenti importanti nella loro relazione… Sarà tutto molto pacifico, quasi noioso XD

Sei sempre troppo carina, mi fai sempre sorridere come un’ebete >< Un bacione tesoro! <3

 

 MihaChan: Giààà i nostri piccioncini si sposeranno ** E rimarranno insieme per sempre, senza stupide imprintingate a rovinare tutto quanto >< Grazie mille per la recensione! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto… Tutto sommato sono stati bravi Charlie e Renée, no? ;) Un bacio!

 

 Sei_Nel_Anima 2oo9: Beh, cara, a me sembri tanto del Team Switzerland ;) Condivido quando dici che Edward è noioso (BOOORiNG! <.<), ma non so come dissipare i tuoi dubbi su chi preferire tra Edward e Jacob, perché è un “cruccio” che non ho mai avuto, essendo Team Jacob da una vita XD Possono piacerti tutti e due, Svizzerina cara! XD Una cosa in comune ce l’hanno: zerbini di Bella! Ancora una volta ti do ragione v.v
Hahah, grazie per la recensione XD Spero che ti sia piaciuto il capitolo ;) Un bacione <3

 

 Rein94: Ecco, lo sapevo che ti avrei deluso! Mi dispiace, ma non avrei davvero saputo come far avvenire la catastrofe e poi risolverla ç_ç Spero che comunque sia riuscita a perdonarmi e a comprendermi… Ci conto :D Bwhahaha XD
Grazie di cuore <3 Kisssss xxx

 

 _Starlight_: Io penso che alla tonnotta, cioè CARPA (le abitudini sono davvero dure a morire XD) Jake abbia fatto una purga cervellare mentre essa dormiva… altrimenti, come cavolo sarebbe riuscita a cogliere in modo così preciso la sua VERA essenza??? *___* Ancora una volta, SANTO JACOB! <3

"E così il lupo propose alla stolta capra carpata di averla in moglie. La favola insegna che le ragazze stupide hanno un culone della madonna ^^ (Esopo)"
Cioè, io ti amooo *_* Mia piccola erede di Esopo! Daiii, sei troppo geniale X°°° DOVRESTI VERGOGNARTI DA QUANTO SEI GENIALE, tu, altroché io! Che scrivo solo quattro cazzate in croce non facendo altro che annoiare tutti con le pare mentali di Padella Swan <.<

Ti amo, davvero <3
Grazie di cuore per tutto :3 Un bacionèèèèèè Fva<3

Ps: Spero che tu abbia apprezzato la scena di sesso selvaggio nel bagno *_* POTEVE AL POVNOOOOOO! \m/

 

 HopeToSave: Sai già cos’ho pensato della tua (apprezzatissima) critica :] Per il fatto di Edward OOC non so davvero come rimediare XD ma alle ripetizioni e agli errori provvederò presto. Tremateeeeeee! *rivolta alle dimenticanze e errori di distrazione*.
Grazie. Davvero, non so che altro dirti. Adoro le recensioni così lunghe piene di impressioni e pareri articolati, anche se non so mai come rispondere XD Spero che me ne scriverai un’altra :D Se hai tempo ovvio ^^

Non ti insulto per il tuo parere sulla saga, anzi, mi trovi d’accordo ;D Salvo solo Jacob in quei quattro libri pieni di cazzata EdwardBellosi =.= Sì, è una stronzata.

Un bacione! <3

 

 Piccolo Fiore del Deserto: Per colpa di questa commercializzazione del cavolo ho passato davvero un brutto periodo con questa storia: vedevo Twilight dappertutto e cominciava a stancarmi, mandando pure la mia ispirazione a farsi friggere =.=

Anche io non sono una di quelle bimbeminkia che si dichiara fan della saga solo perché è piena di bonazzi e perché c’è Robberto Pappinson, perciò sono contenta di avere una fan di vecchia data come te **

Sono contentissima che questa storia ti piaccia! *__* Davvero, non sopportavo di vedere Jacob soffrire così, povero amore T_T Ho voluto scrivere una storia in cui riuscisse a riscattarsi, e sono felice che tu l’abbia apprezzata :]

Spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento, e rinnovo: grazie di cuore! <3 Un bacione :3

 

Faffina: Waaa mi hai scritto troppe lodi, non mi fanno bene XD Di solito sono una che si imbarazza e non sa come rispondere quando le vengono fatti tutti questi complimenti, ma ammetto che mi ha fatto spaventosamente piacere leggere di essere migliorata dall’inizio °_° Ti giuro che a volte leggo i capitoli vecchi e mi vorrei sparare XD Non mi piacciono >< e mi sento in colpa per aver sottoposto i lettori a torture simili XD

Sei troppo carina e gentileee ** Cara, se ti avessi qui ti abbraccerei! Scusa se ci ho messo così tanto ad aggiornare (mettendo a dura prova la tua pazienza… PERDONO! ^^’’)… spero saprai scusarmi e che il capitolo ti piaccia J
Ancora grazie di cuore *stritola* Un bacione! <3

 

marpy: Quando ho letto il tuo parere su Jacob eroe mi si sono illuminati gli occhi, e poi taaaaaanti viaggi mentali ** Ora che ci penso… sono commossa! Daiii ma quanto è stato dolce e innamorato Jake?? Ç_ç Amoreee! :°)
Vedi, voi lettori siete eccezionali… mostrate a chi scrive particolare che durante la stesura non vengono nemmeno in mente! E ti ringrazio di cuore per questo <3 E per avermi seguito dall’inizio… Marpiuccia cara :3

Grazie mille, per tutto <3 Un bacio :*

 

 MissClouds___: Amo troppo Bella & Jacob insieme per tenerli separati çwç Soprattutto, se ci inserissi un’altra ragazza la odierei troppo, almeno quanto la odiereste voi X°D

Comunque sono contenta che apprezzi lo stesso la storia *_* Mwahahaha quando si tratta di soffrire Bella però sono ben disposta anche io! XD
Spero ti sia piaciuto il capitolo ^^ Un bacione <3

 

 Kekkaxxx: No, cioè, davvero… quante cose assurde ha scritto la Meyer in BD? °_° Sul serio, mi ha lasciata senza parole, e non in maniera positiva. L’imprinting è… disgustoso .-.
Mi piace la trasformazione di Bella, ma poi penso che si dia troppa merda, che se la tiri… E la battaglia?? O_O Okay, no comment che è meglio =.=

JAKEEEE <3 amorrrrr *sclera*

Ehm, okay <.<

Grazie cara, mi hai fatto arrossire XD Troppo carina, davvero *ç* Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo… din don dan *campane nuziali*

Bwahaha XD Un bacione :*

 


Oddio… sono stremata XD Rispondere alle recensioni è stancante =ç= *collassa sulla scrivania*


Tolgo il disturbo e vado a stravaccarmi sul divano (niente compiti per domani… laboratori di attività durante la mattinata per cinque giorni *ç* Laboratorio di Cucina, aspettami! **).

 

Bye! ^ç^

Xoxo

Bea :3

 

*Messaggio Paranormale altrimenti detto Subliminale*
LEGGETE SHiVER Di MEGGiE STiEFVATER. E’ UN ORDiNE. FATELO!!

 Dio, Saam <3

 

   
 
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