Parte: 1/3
Conteggio parole: 870
Coppia: Aphrodite/Death Mask
Avvisi: AU (Aphrodite è un angelo e Death Mask un diavolo, ma entrambi sono piuttosto ribelli), yaoi, spin-off di La rabbia di amare
Prompt: “Even if it is forbidden” @ michiru_kaiou7
Carnevale di New Orleans [follia, rhythm'n'blues, travestimento] @ Carnevale di Fanworld
Note: dedicata a Fanny, Beat e Sujaku che col loro entusiasmo per La rabbia di amare mi hanno fatto venire voglia di scrivere ancora.

Follia

- Tu cosa? Devi essere pazzo. - Aphrodite incrociò le braccia sul petto e mi scrutò con severità.
- Possibile. - ghignai.
Alzò gli occhi al cielo. - La risposta rimane la stessa, per quanto tu possa addurre come attenuante alla tua sciocca richiesta il tuo stato di palese e perenne alterazione mentale. Non verrò, è proibito.
- Quando mai ti sei preoccupato delle regole, tu?
- Da quando hanno iniziato a minacciarmi. - mi rispose a muso duro - Non ho nessuna intenzione di mettermi di nuovo nei guai a causa tua.
Quando faceva così non c'era modo di smuoverlo. Ah, peccato! Mi sarebbe piaciuto portarlo con me a fare un po' di casino, e poi magari gli avrei fatto conoscere qualcuno dei miei colleghi. Il carnevale era sempre un ottimo momento per festeggiare.
- Sicuro-sicuro?
- Che diamine, Death! Perché insisti? Lo sai che poi in Quaresima siamo oberati di lavoro, non mi pare proprio il caso di fare macello ora o mi ritroverò a passare quaranta giorni ad assistere vecchine che pregano.
Risi all'immagine di Phro chino ad ascoltare preghiere, fermo e tranquillo. Altamente improbabile, bisognava ammetterlo.
- Ridi, ridi, bastardo! Guarda che poi succede davvero! Anzi, mi chiedo che ci faccio con te ora... - emise un leggero sbuffo, riavviandosi una ribelle ciocca azzurra dietro l'orecchio. Accavallò le gambe, sistemandosi meglio sul muretto scalcinato sul quale era seduto.
Sinceramente: ma dove diavolo aveva imparato ad atteggiarsi così? Voglio dire: mica ci sono troiette in paradiso!
Boh. Ripresi a strappare distrattamente ciuffetti d'erba di fronte a me. Ero seduto a gambe incrociate sul prato e guardavo quello strano angelo dal basso -posizione filosoficamente interessante e corretta, data la mia provenienza.
- Smettila.
Alzai lo sguardo, sorpreso, senza capire a cosa si riferisse.
- Smettila di strappare quell'erba. Mi infastidisce il tuo distruggere immotivatamente.
- Oh, giusto! - esclamai fingendomi profondamente colpito - Sono esseri viventi, creature di-
- Non pronunciare il Suo nome invano. - borbottò annoiato - Fidati non vuoi pronunciarlo...
- Perché? - ghignai - Potrei finire all'inferno?
- No, cretino. Potresti finire e basta. Fulminato. Puff! Scomparso. E la cosa peggiore è che poi mi chiederebbero cosa ci facevo con te.
- Come siamo egoisti, angioletto! Che fine ha fatto la carità cristiana? - gli risi in faccia, riprendendo a rovinare il prato. - E poi com'è che mi insulti sempre? Non ti sei accorto di come parli? Non è che ti ho contagiato con un po' di follia? - insinuai.
Scrollò le spalle. - Forse è follia il fatto di non averti ucciso.
- Ahah! Molto divertente. Tu uccidere me? - mi alzai in piedi, stiracchiandomi. A qualche passo da noi scorreva un ruscello -sì, sì, lo so, è tutto fottutamente bucolico, ma non vorrei vedere Dite vestito da pastorella per nulla al mondo. Entrai in acqua, sotto il suo sguardo perplesso. Afferrai un pesce e lo tirai su che ancora mi si dibatteva fra le mani agonizzante.
- Uh, guarda! Una preziosa creaturina vivente!

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- Mettilo giù.
Era solo una trota -un fottuto pesce, avrebbe detto Mask- ma mi dava fastidio che quello stupido demonio dovesse tormentarlo senza motivo. Era qualcosa di profondamente insito nella mia natura. Non potevo neppure definirmi veramente buono: la mia non era una scelta, ero un angelo, era così, punto. Per questo solo gli uomini diventano santi.
Se Death Mask fosse stato uno di loro, un essere umano, e avesse pescato per nutrirsi, non mi avrebbe fatto alcun effetto vedergli affondare le dita nei fianchi della trota fino a farne sgorgare del sangue. Non ero una specie di hippy vegetariano sensibile alla sofferenza di piante e animali, sebbene io supponga che se fossi stato un buon angelo sarei stato proprio così.
- Mettilo giù. - ripetei, anche se sapevo che ormai il pesce sarebbe morto comunque.
Con un sorriso folle e un brillio rossastro negli occhi scuri, Death mi lanciò il viscido animale. I miei riflessi mi fecero muovere le braccia in avanti prima ancora di rendermi conto di cosa stessi afferrando.
- E' ancora vivo, sai? Li sai fare i miracoli?
- O Mado- mi morsi la lingua - Accidenti a te, prima o poi finirai col farmi bestemmiare! - gli gridai - Mai pensato di frequentare un corso di teologia? - ridacchiai poi, saltando giù dal muretto e deponendo a terra il pesce. Sarebbe divenuto cibo per gli insetti e per le piante, cenere alla cenere e polvere alla polvere, il cerchio della vita... quelle cose lì.
Mentre mi avvicinavo al ruscello per sciacquarmi le mani, il diavolo mi chiese: - Teologia? Ma che ti sei fumato?
- Satana potrebbe metterlo come corso di formazione obbligatorio per tutti voi. Così sapresti, per esempio, che se non me lo ordinano dall'alto non posso fare miracoli. Non è che non ne ho il permesso: non ne ho proprio le capacità.
Mask sbuffò: - See, vabbè, come vuoi. Io me ne vado a New Orleans per un po' di follia di quella vera! - esclamò, levandosi in volo - Sicuro di non voler venire?
- Continui a chiedermelo anche se è proibito.
- Anche se? Proprio perché è proibito per te sarebbe ancora meglio!