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Autore: endif    15/02/2010    23 recensioni
“«Edward…» non mi accorgo neppure di avere sussurrato il suo nome, ma forse l’ho fatto perché lo vedo girarsi verso di me come a rallentatore. Il tempo si cristallizza qui, in questa stanza, in questo momento, restando sospeso a mezz’aria.
Sgrano gli occhi a dismisura quando capisco chi è tra le sue braccia.
No. Non può essere.”
Piccolo spoiler per questa nuova fic, il seguito di My New Moon. Ci saranno tante sorprese, nuove situazioni da affrontare per i nostri protagonisti. Un E/B passionale e coinvolgente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Change' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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In questa ff non si tiene conto dei fatti occorsi nel New Moon e nell’Eclipse di S.Meyer. Tuttavia ci saranno, in questo e nei prossimi capitoli, dei chiari riferimenti a questi due libri.
Buona lettura.

CAP.30

BELLA

Quando apro gli occhi, mi scontro con quelli dell’unica persona che non mi aspettavo di vedere.
Rosalie.
E’ ferma sulla porta, chissà da quanto.
Quando incrocia il mio sguardo, mi pare che abbozzi un lieve sorriso. Cerco di sistemarmi un po’ meglio nel letto, ma lei non accenna a muoversi. Prendo un breve respiro - ora che so che quelli troppo profondi rischiano di farmi male sto molto più attenta - e sento la bocca secca.
Cerco di deglutire, ma la sensazione di sete non si acquieta nemmeno un po’. Allora mi volto verso il comodino alla ricerca di un bicchiere e di un po’ d’acqua. Mi sento a disagio con lei nella stanza e ancora troppo intontita dal recente risveglio per riuscire ad essere pienamente in possesso della lucidità e della forza per affrontarla.
Sarà qui per dirmi che aveva ragione, che alla fine è stato tutto inutile e che se fossi stata al mio posto, lontano dalla sua famiglia, sarebbe stato meglio per tutti. Penso confusa e un po’ preoccupata.
Come un battito di luce, un bicchiere colmo d’acqua appare davanti ai miei occhi. E’ lei che me lo porge.
Le sue lunghe dita pallide si avvolgono intorno al vetro con grazia ed eleganza. Sarebbe impossibile credere che possano stritolare con facilità un osso.
Non è mai stata così vicina a me come adesso.
Mormoro un ringraziamento esitante e non appena accetto il bicchiere che mi porge, lei schizza nella stessa posizione di prima, vicina alla porta. Poggio   giusto le labbra sul bordo del bicchiere. Il liquido passa dalla mia bocca alla mia gola e sembra che il mio corpo lo assorba senza farlo nemmeno arrivare allo stomaco. E’ questo il momento in cui mi accorgo che qualcosa pende dal mio braccio.
E’ un tubicino di plastica trasparente che collega il mio corpo ad un sacchetto anch’esso di plastica, ma opaco, appeso ad un’asta attaccata al letto. Un liquido incolore gocciola lentamente.
«Carlisle ti ha applicato una flebo» mormora Rosalie e all’udire la sua voce, sobbalzo. Forse non mi aspettavo che mi parlasse. O forse, non mi aspettavo che lo facesse con un tono così … innocuo.
Annuisco con il capo, ancora sconcertata.
Restiamo così, in silenzio, per un po’.
E dopo un paio di minuti noto qualcosa di strano. Anche Rose è a disagio.
«Vuoi … c’è qualcosa che vuoi dirmi?» le chiedo esitante e questa volta è il mio turno di vederla sorpresa.
Forse non si aspettava che fossi così diretta.
Ma ormai il tempo a mia disposizione è contato come le gocce che scendono in questo tubicino, e francamente, trascorrerlo nell’attesa che Rose dica qualcosa non è propriamente il mio pensiero principale.
I suoi occhi passano da me alla porta dietro di sé velocemente. Poi si gira definitivamente alla mia volta ed annuisce.
«Posso … sedermi?» chiede e di nuovo annuisco incerta.
In un attimo è comodamente seduta su una sedia di fianco al letto, senza che sia riuscita a cogliere nessuno dei suoi movimenti. Batto un secondo le palpebre per rifocalizzare la scena.
Ora che mi è di nuovo così vicina, di nuovo vengo colpita dalla sua bellezza devastante.
Rose è perfetta.
In ogni minimo dettagli. Ma stranamente, questa volta nessuna nota di rammarico, nessuna scomoda invidia c’è nei miei pensieri. E’ così, e non me ne dispiace.
Riafferro il bicchiere che avevo riposto sul comodino e di nuovo lascio che l’acqua scenda nella mia gola. Il sollievo dall’arsura è solo momentaneo, ma il gesto mi permette di impegnare gli occhi per qualche secondo e distoglierli dalla figura accecante e inquietante a poca distanza da me.
Rose mi osserva, calma e pensierosa. Prende un respiro e inclinando il capo leggermente a destra:«Bella, io ti ho sempre osteggiato» comincia e la dolcezza della sua voce non riesce a mascherare il tono che avverto e che sento contraddistinguerà questa conversazione.
Sembra una confessione in piena regola.
Deglutisco, del tutto impreparata ad una situazione del genere.
«E’ così raro che si allontani da te, che ti lasci da sola, ed io volevo parlarti senza … orecchie indiscrete nei paraggi» fa una smorfia con le labbra con il risultato di dare al suo viso un’aria deliziosamente imbronciata.
Edward si è allontanato … penso confusa e forse nei miei occhi vede un accenno di panico perché si affretta ad aggiungere:«Oh, non temere, tornerà prestissimo … credo che lui ed Emmett non si siano allontanati per più di un paio d’ore» sorride «fosse stato per Edward credo che avrebbe cacciato gli uccelli in giardino pur di non muoversi da qui, ma Carlisle ha insistito parecchio, e non solo lui». Conclude «Era al limite, doveva nutrirsi»
«Certo … ovvio» dico con scarsa convinzione, delusa ma cosciente della mia totale irrazionalità.
Mi osserva senza bersi la mia scena poco convincente, ma evidentemente decide di sorvolare e prosegue:«Non è un mistero che non sono mai stata  entusiasta della tua presenza, ma … non credo che tu sia al corrente delle mie reali motivazioni». Mi guarda e forse aspetta che dica qualcosa, ma la situazione è così surreale che temo anche le mie stesse parole. Non mi interessa cosa pensa di me questa vampira meravigliosa, ora che le mie priorità sono cambiate mi importa ancor meno di prima, ma il suo atteggiamento in passato mi ha fatto molto soffrire ed in questo momento non riesco a frenare la curiosità di sapere cosa l’abbia spinta nella mia direzione. Senso di colpa?! Scuoto il capo sia alla sua domanda che alla mia riflessione.
Non riesco a moderare il tono sarcastico quando, tuttavia, una risposta acida affiora spontanea sulle mie labbra :«Antipatia a pelle?», ma subito dopo mi mordo la lingua. Di certo non è il miglior modo di incoraggiare confidenze da parte sua.
I suoi occhi si abbassano, ma le sue labbra si distendono in un accenno di sorriso:«Forse» sussurra «ma non solo».
Alza lo sguardo su di me e dice:«In realtà credo che ti invidiassi» e la mia espressione deve essere comica sul serio perché il suo quasi sorriso, diventa una risata cristallina «certo non intendo come bellezza, ma tu avevi qualcosa che io non avrei mai potuto avere. Non più».
Ovviamente non per la bellezza, penso quasi confortata di non trovarmi dinnanzi ad uno stadio conclamato di pazzia vampira ed inarco le sopracciglia interrogativa. Lei si affretta a spiegare:«Tu eri viva. Io non lo sarò mai più». Sospira e con la mano porta una morbida ciocca dei suoi biondi capelli dietro la spalla, muovendo il collo in un gesto flessuoso.
Nemmeno se mi esercitassi allo specchio per quindici anni riuscirei ad imitarla, penso e mi rendo conto che è una semplice constatazione, retaggio della Bella che ero, nulla di più.
Sono al cospetto della perfezione, in termini fisici, ma non soffro per la mia pochezza. Questa è davvero una novità.
«Bella, io non ti sto chiedendo scusa» e sfodera un’espressione davvero angelica. Le manca solo la corona di dodici stelle e potrebbe tranquillamente finire in una rappresentazione sacra.
Perché ho l’aria di una offesa? Ha solo tormentato i miei sogni con la sua espressione glaciale e con quel senso di insofferenza nei miei confronti che badava a non mascherare mai in mia presenza fin da quando ho messo piede per la prima volta in casa Cullen. Perché mai dovrei sentirmi offesa dal suo atteggiamento? !
«No … certo che no … e perché dovresti?» non posso far a meno di commentare alacre.
«Capisco la tua … perplessità. Io non ti ho reso la vita molto facile, devo ammetterlo, ma vederti buttare via la tua umanità, mentre io avrei dato qualsiasi cosa per essere al tuo posto … beh, non l’ho mai capito. Ancora adesso non lo capisco».
La mia espressione non cambia. Dovrei giustificarmi con lei, spiegarle le mie ragioni?
Decisamente no.
Sembra concentrarsi un attimo, in ascolto di chissà cosa, e poi continua con più decisione: «Non mi resta molto tempo», quindi, punta gli occhi nei miei:«Bella io ero convinta che decidessi di abortire questo bambino, che scegliessi l’eternità con Edward e accettassi la sua proposta di trasformarti subito» si avvicina con il busto verso di me «e so che Carlisle ti ha descritto tutti i rischi e la pericolosità legate alla tua scelta».
Annuisco con il capo una sola volta, ma continuo a non capire cosa voglia  Rosalie da me.
«Nessuno ti ha detto quanto la maternità sia meravigliosa, quanto possa essere appagante, quanto possa cambiare l’animo di una donna», la sua espressione cambia, alza lo sguardo in un punto indefinito verso l’alto e sembra perdersi in ricordi lontani. E allora il suo viso si illumina di una dolcezza struggente. Quando continua a parlare non sono più sicura che sappia dove si trovi e che si ricordi di parlare con me.
Parla a se stessa.
«Quando fui strappata alla vita ho covato un odio e un rancore che mi hanno accompagnato sempre. Da vampira ho avuto tutto quello che si potrebbe desiderare, o almeno che io credevo fosse indispensabile ad una donna: la bellezza senza imperfezioni, la ricchezza, l’eternità. All’inizio pensai che la mia nuova condizione non fosse poi così male. Ma se ti descrivessi le circostanze che hanno spinto Carlisle a trasformarmi vedresti la cosa da una prospettiva diversa, nuova. Non starò a raccontarti la mia vita, né la mia morte» e suo sul viso compare un’espressione d’odio puro «ma posso assicurarti che se tornassi indietro, mi trovassi nella tua identica situazione e potessi scegliere così come puoi fare tu, io prenderei la stessa decisione che hai preso tu in questo frangente»
Si volta verso di me e capisco che è proprio a me che deve dire qualcosa. Nessuna confessione in punto di morte per risollevarsi una coscienza già macchiata.
«Se potessi, darei la vita in cambio della vita di mio figlio. E posso capirti molto più di quanto tu non creda. Anche Esme la pensa come me. Ma nessuno, qui, oserebbe ferire Edward dandoti il suo appoggio in maniera diretta»
Tira in su un angolo della sua bocca perfetta:«Eccetto me».
Trattengo il fiato di fronte a questo offerta di pace di Rosalie e mi rendo conto che ha ragione. Nessuno mi ha manifestato aperta disapprovazione, ma nemmeno appoggio.
«Io … Rose … non so che dire» mormoro ancora confusa.
«Non devi dire niente. Voglio solo che tu sappia che hai il mio sostegno incondizionato  e credo che a breve ti servirà» conclude criptica.
Aggrotto la fronte:«In che senso?»
«Bella con ogni probabilità il parto coinciderà con la fine … della tua vita» esita solo un attimo, ma non penso che sia perché tema di turbarmi «c’è l’eventualità che in un momento così critico, qualcuno potrebbe scordarsi i suoi buoni propositi e decida di intervenire prima che sia troppo tardi».
La osservo scuotendo piano il capo:«Carlisle non agirebbe mai contro il mio volere» dico, ma intimamente mi chiedo se ci credo davvero io per prima.
«Lui forse no».
Ci penso su un attimo:«Edward … lui non mi farebbe una cosa simile. Sa come la penso»
Le sue sopracciglia si inarcano graziosamente verso l’alto: «E tu? Tu lo sai come la pensa lui?»
Sobbalzo, colta alla sprovvista dalla correttezza della sua riflessione. No, non lo so come la pensa Edward riguardo la mia decisione. Non ne ho la più pallida idea, poiché lui non ne ha fatto parola. Ed io non gliel’ho chiesto. Come se la cosa non lo riguardasse, come se non fosse anche la sua stessa esistenza coinvolta nella mia scelta.
In effetti le esistenze di tutti i Cullen in qualche misura risentiranno del mio comportamento.
In un modo o in un altro.
Il bambino che nascerà –perché so che nascerà – non sarà completamente umano. Crescerà tra dei vampiri. La sua vita influenzerà la vita delle persone intorno a lui. E viceversa.
Uno strano senso di sollievo mi invade al pensiero che se  non … dovessi farcela … il mio bambino sarà tra persone simili a lui, che lo proteggeranno e lo difenderanno dal mondo esterno. Ma lo ameranno anche? Resterà sempre un diverso.
«Edward si prenderà cura di lui» affermo convinta.
Lo sguardo di Rosalie si assottiglia:«Ne sei proprio convinta? Se non riuscirà a trasformarti in tempo, tu morirai. E il bambino sarà la causa della morte del suo amore».
Si appoggia allo schienale della sedia:«Pensi che proverà amore verso di lui?» e incrocia le braccia al petto in attesa di una mia risposta.
Resto interdetta. Non avevo preso in considerazione questo aspetto della questione. Ed il ricordo dello sguardo carico d’odio di Edward quando guardava i lividi sulla mia pancia mi passa davanti agli occhi con scioccante vividezza.
Abbasso lo sguardo sulle mie mani , intrecciate tra loro sopra il copriletto.
«Io non … lo so» ammetto in fine.
«Appunto» nella sua voce un tono di trionfo.
«Bella, io non sono qui per minare il vostro rapporto, non ne ho alcun interesse. Voglio solo che tu sappia che di me ti puoi fidare, che rispetterò sempre il tuo volere, e farò in modo che lo facciano anche gli altri» alla nota dura dell’ultima frase alzo lo sguardo su di lei. E a pochissima distanza dal mio viso.
«Se sarà necessario, io mi prenderò cura del tuo bambino …  come se fosse mio» aggiunge in un sussurro accorato.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Questa vampira, l’unica che nei miei confronti si è sempre mostrata apertamente ostile, è la sola che in questo momento mi sta tendendo la mano. Ma la mia tristezza deriva dal terribile sospetto che Rose abbia ragione su Edward, sul fatto che potrebbe rifiutare il bambino, il suo stesso figlio.
Rose protende una mano verso di me, i suoi occhi sono luminosi, sembra commossa, ma all’ultimo ci ripensa e la fa ricadere in giù:«Bella, io ti giuro che su di me puoi contare» e proprio mentre sta per aggiungere qualcosa, chiude la bocca di scatto e rapidamente si rialza, voltandosi verso la porta.
Giusto un secondo dopo, Edward la spalanca.


EDWARD

Ho messo piede in casa da meno di tre secondi, ma già ho capito che qualcosa non va. Alice siede tra le gambe di Jasper sull’ultimo gradino della scala, e  non alza lo sguardo mentre entro. Ma sono i suoi pensieri a darmi la certezza che è successo qualcosa. O meglio il suo tentativo di eludere il mio potere.
Mia sorella è impegnata a ricordare tutti i principali schemi del gioco degli scacchi, elencando a ruota. Jasper è teso, concentrato sulla captazione delle emozioni che lo circondano. Non riesco ad identificare con chiarezza chi tiene d’occhio, ma direi un po’ tutti.
E’ istintivo per me, dunque, tendermi nello sforzo sia uditivo che mentale nel tentativo di percepire la maggiore quantità possibile di informazioni.
Soprattutto quelle provenienti dalla stanza mia e di Bella al piano superiore. E’ in quel momento che sento la voce di Rosalie provenire da lì.
Mi ci vuole solo un millesimo di secondo per rabbuiarmi completamente. Non ce la voglio Rosalie nella stessa stanza con Bella. So che quest’ultima si sente a disagio in presenza di mia sorella e non voglio che qualcosa la turbi, specialmente in questo momento.
Schizzo come un lampo al piano superiore e spalanco la porta.
Il mio sguardo corre immediatamente a Bella e ai suoi occhi lucidi.
Di lacrime.
Saetto rapido su mia sorella, in piedi di fianco al letto, uno sguardo truce e di sfida sul viso.
La rabbia mi offusca in un secondo.
«Fuori» e il mio tono è calmo, mentre mi avvicino a passo misurato a Bella, ma non perdo di vista Rose. Pericolosamente calmo e controllato.
E’ istintivo cercare di frappormi fra loro. Non la voglio vicina a Bella, forse non voglio nessuno lì, ma mia sorella in particolar modo.
Sento Emmett seguirmi silenziosamente nella stanza, ma già sono accovacciato di fianco al letto:«E’ tutto a posto?» chiedo scrutando gli occhi umidi di Bella e poggiando una mano sulla sua con delicatezza. E come risposta le lacrime cominciano a scorrere copiose sulle sue guance. Una orrenda sensazione di frustrazione mi pervade e il desiderio di scaraventare Rose fuori dalla finestra è irresistibile.
Mi dico che devo restare calmo, che Bella non deve agitarsi e che riuscirò a mantenere il controllo. Per questo è necessario che mia sorella si allontani e, quindi, con voce più bassa e in tono gelido ripeto:«Ho detto fuori» senza nemmeno voltarmi a guardarla.
In pochi secondi, il corpo di Bella comincia a tremare, scosso dalla violenza dei suoi singhiozzi. Guarda me, guarda mia sorella.
«Cosa le hai detto? Cosa le hai fatto?!» mi raddrizzo e sovrasto Rose sia con il corpo che con l’espressione furiosa. Ma lei non si scompone minimamente, né si muove di un passo.
«In realtà stava benissimo, fino a che non sei arrivato tu» commenta acida.
Emmett è subito al suo fianco:«Ehi, diamoci una calmata, ok?» dice, rivolgendosi ad entrambi, ma frapponendosi nello stesso tempo tra noi. Dalla porta lasciata aperta vedo Alice fare capolino con l’espressione ansiosa.
Dietro di lei, Jasper.
Lo guardo torvo, ammonendolo con gli occhi. Non desidero che usi il suo potere su di me e voglio che sia chiaro. Stringe le labbra per un istante, esita un attimo, poi annuisce con il capo. Sa che non farò nulla che possa turbare Bella, e fa affidamento sul questa certezza.
Ma Rose mi osserva con astio, come se fossi un nemico. Forse è solo per reazione al mio comportamento, ma so che c’è di più … e riguarda lei, il suo passato.
Ci fronteggiamo, silenziosi, ma con due sguardi che scontrandosi liberano scintille. E nessuno dei due accenna a retrocedere.
«Le ho detto solo la verità. Ha diritto di conoscere il destino del suo bambino, soprattutto se lei non sarà qui a vegliare su di lui» dice ed alza il mento in segno di sfida.
Resto perplesso per un secondo interminabile.
«Bambino?» sussurro esterrefatto «ma quale bambino?! In lei non cresce un bambino, ma un assassino. Un essere che le sta rubando la vita, che si nutre delle sue forze, della sua stessa carne».
Affanno mentre i miei occhi si posano per un attimo su Bella :«Ma non la vedi? Non vedi come si è ridotta, come quella … cosa l’ha ridotta? Pensi che le tue parole l’aiutino? Che servano a qualcosa?»
Serviranno al bambino … Quando nascerà, ci sarò io a prendermi cura di lui … e voglio che Bella lo sappia. Mi risponde a mente Rose.
La guardo, confuso.
Ma che diavolo sta dicendo? Stringo gli occhi, riducendoli a due fessure e mi concentro su di lei. E, nonostante tutti i suoi tentativi di nascondermi i suoi pensieri, la conversazione appena intercorsa tra lei e Bella si dispiega con chiarezza nella sua mente, e, quindi, anche nella mia.
Sento tutti i muscoli irrigidirsi all’istante.
Perché anche se le parole di mia sorella non sono state brutali o irrispettose, non può nascondermi la vera natura dei suoi pensieri più intimi.
E più rivoltanti.
A Rose, non importa nulla di Bella, della sua salute fisica o psichica. Non le importa di rassicurarla circa il futuro, di risollevarle lo spirito offrendo il suo aiuto. Vuole solo assicurarsi il suo permesso per poter disporre della cosa una volta che questa avrà portato a termine la sua missione omicida sulla sua genitrice.
Ecco cosa vuole.
Anzi, a dirla tutta, lei confida, seppur inconsciamente, nella morte di Bella.
«Come osi … venire qui, davanti a lei … proclamarti sua amica» le parole mi escono con difficoltà, la vista mi si sta offuscando ogni secondo che passa.
«Vi prego» la voce di Bella è un sussurro lieve, rotto, tra un singhiozzo e l’altro «Non litigate, vi prego … non litigate a causa mia …»
«Tranquilla, Bella. Rose stava andando via» dico rivolgendo prima un’occhiata infuocata a mia sorella che stringe le labbra e poi abbassando il capo verso mia moglie con il più sereno dei sorrisi.
Ma il suo sguardo non è sulle mie labbra, bensì nei miei occhi.
E non può che leggervi rabbia, e sconforto, e dolore.
«Voleva solo aiutarmi, Edward …, rendersi utile. Non essere duro con lei» mormora e abbassa gli occhi.
Mi sono perso qualcosa? Da quando Bella difende Rosalie Hale?! Scuoto il capo, ancora più basito di prima.
«E come pensi che ti aiuterebbe? Supportandoti in questa tua scelta? Prospettandoti tutte le opzioni post-mortem che hai a tua disposizione? Lei vuole solo soddisfare un suo capriccio, Bella. Non le interessa nulla di te» concludo amaramente.
Mi osserva a lungo. In silenzio.
«E a te? A te interessa di me? Di noi?» e con la mano tremante sfiora leggera il suo ventre prominente celato dalla coperta.
Come un lampo sono al suo fianco, all’altezza del suo viso:«Come puoi pensare che non mi importi di te? Come puoi credere che tu non sia il mio chiodo fisso in ogni istante che passa e che sento scorrermi tra le dita senza che possa fare nulla per trattenerlo?» la mia voce è vibrante, carica di angoscia.
Sussulta colta alla sprovvista dalla veemenza della mia reazione, io che in sua presenza sto raggiungendo livelli di autocontrollo sconosciuti perfino a me stesso.
Alza piano una mano verso il mio viso, accarezzandomi una guancia. Resto immobile, congelato dalle mie stesse parole:«Non essere inquieto, Edward, ti prego … non sopporto di vederti stare male» dice e batte veloce le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. Con la mano scende lentamente, fino a trovare la mia. Ne intreccia le dita con le sue e la tira leggermente verso di sé. Ne assecondo il movimento, ma improvvisamente mi blocco, capendo dov’è che vuole portarla.
Sul suo ventre.
Spalanco gli occhi, mentre nei suoi compare il dispiacere per la mia titubanza.
Sciolgo rapidamente la presa delle sue dita e le mie mani si chiudono ai lati del suo dolcissimo viso. Lo tengo fermo così, il mio sguardo perso nel suo quando sussurro:«Io ti amo. E sei tutto per me. Tutta la mia vita». Scendo con lentezza sulle sue labbra con le mie e le sfioro, senza chiudere i miei occhi. Non voglio perdere la vista del suo volto nemmeno per lo spazio di un battito di ciglia. Sessanta, settanta anni –la vita che Bella avrebbe avuto dinnanzi a sé se fosse rimasta umana- una volta mi erano sembrati pochi … perché ancora non avevo compreso davvero quanto potessero esserlo un paio di settimane … attimi rubati ad una insopportabile eternità.
«Io … lo so. E’ che avrei voluto … speravo che … » lancia uno sguardo fugace ai presenti, sospira e abbassa gli occhi sulla coperta, indecisa se proseguire. Ovviamente se fossimo soli in stanza non cambierebbe nulla, non sono certo le porte a darci privacy, ma è chiaro che non si sente di parlare con uno stuolo di spettatori al seguito.
«Per favore, uscite. Tutti» dico con la voce bassissima, senza staccare gli occhi dal suo viso.
Perché non le dici la verità sulle tue intenzioni, Edward? Perché non le riveli della tua prossima vacanza programmata per l’Italia? I pensieri di Alice suonano come delle frustate nella mia mente. E’ arrabbiata, dispiaciuta. E ha cercato di coprire Rose. Sapeva che sarebbe accaduto tutto ciò e sperava che in qualche modo potessi cambiare idea se Bella fosse stata messa al corrente della mia decisione. E sapeva anche che spontaneamente non le avrei mai rivelato nulla.
Cerca di farmi uscire allo scoperto.
«Smettila» sibilo a velocità e volume inafferrabili. Mi sforzo di controllare l’espressione del volto, di non digrignare i denti, di non irrigidire i muscoli.
No! Non smetterò mai di cercare di salvarti! Mai, hai capito? HAI CAPITO?! E accenna un passo verso di me senza nemmeno rendersene conto, tanto è presa, le piccole mani strette a pugno lungo i fianchi, tremanti.
Inclino la testa di lato e mi giro a guardarla da sopra la mia spalla, restando accovacciato di fianco al letto di Bella. Il viso di mia sorella è rigido, ma l’espressione degli occhi mi dice che è sconvolta.
La sua visione su di me non è cambiata.
Sposto gli occhi su Jasper indugiando intenzionalmente un secondo. Lui si avvicina rapido a sua moglie e le poggia dolcemente una mano sulla spalla, accarezzandola.
Edward, è difficile per lei accettare questa tua scelta. Lo sai quanto è legata a te … cerca di capirla. Ma contemporaneamente a questi pensieri, quelli irritanti di Rose si sovrappongono.
Non osare torcerle un solo capello, intesi? Riferito a Bella.
E’ inevitabile la smorfia sarcastica che mi attraversa il viso. Rose che cerca di difendere Bella da me. Assurdo.
Emmett e Rose lasciano la stanza per primi, e sembra che Alice non voglia muoversi, così che Jasper cerca di sospingerla con delicatezza verso la porta. Comincia a muoversi insieme a lui, ma i suoi occhi rimangono su di me. Restituisco lo sguardo, determinato.
E’ meglio che se ne faccia una ragione, e che smetta di torturarmi.
Perché vederla così angosciata è per me davvero una tortura.
E’ allora che vedo Jasper fermarsi di botto, mentre Alice quasi gli finisce contro. Il corpo di mio fratello viene percorso da un brivido. Si volta verso di noi, ma i suoi occhi sono fissi su Bella, spalancati e concentrati:«Cosa … cosa hai, Bella?»
Con uno scatto mi giro e mi tendo nell’attesa della prossima, ennesima sofferenza che attende mia moglie al varco.
Ma lei osserva Jasper perplessa e, dopo un attimo di sorpresa, scuote piano il capo:«Nien …» ma le parole le muoiono in gola al gemito di Alice.
Si è piegata sulle ginocchia e, con gli occhi serrati, si tiene la testa con le mani. Respira affannosamente, mentre le braccia di Jasper sonno attorno a lei, la sostengono con delicatezza e il cuore di Bella spicca il volo.
«Alice!» sussurra angosciata.
Congelo la scena e in una frazione di secondo ritornano alla mente tutte le altre volte in cui le circostanze sono state identiche a questa:  al risveglio di Bella il giorno prima Alice ha avuto la stessa reazione; quando Rosalie discusse con Alice per l’arrivo della studentessa italiana, ancora la stessa, identica reazione in mia sorella … ma non è una costante, non è un evento che si ripete sempre quando è vicina a Bella.
Alice … aggrotto la fronte e colgo nei suoi pensieri la sofferenza che le stritola la mente.
I suoi momenti di buio sempre più ampi sul futuro di Bella … osservo mia moglie, tesa e spaventata nel letto che continua a ripetere il nome di mia sorella, come a volerla risvegliare da un incubo.
Jasper che accarezza le spalle di mia sorella e le mormora parole confortanti con un tono melodioso e ipnotico.
Jasper …
Mi alzo immediatamente e li raggiungo entrambi. Afferro mio fratello per le spalle e lo scuoto quasi con violenza:«Che hai percepito?» mi guarda, perplesso e seccato della mia interferenza «prima, da Bella. Cosa hai avvertito?» Tenendo un braccio su Alice che si è intanto raddrizzata e ha mollato la presa con le mani sulla sua testa, senza tuttavia riaprire gli occhi,  Jasper cerca di concentrarsi sulle mie parole.
Ci pensa un po’ su, poi, incerto, dice:«Non lo so. E’ stato strano, come un impulso, come una scossa elettrica» lancia un’occhiata rapida alle mie spalle e prosegue a mente: Proveniva da lei, ma … io non credo che fosse una sensazione completamente “umana”, Edward.
I suoi occhi mi scrutano con insistenza.
Lentamente chiudo i miei. Sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla per una frazione di secondo, e nei suoi pensieri un moto di solidarietà per me.
Poi, entrambi, escono velocemente dalla stanza.
Dio mio, no … penso come se nella testa un macigno premesse a fondo, per annientare la mia lucidità, mentre con esasperante calma una sconvolgente consapevolezza prende possesso di ogni centimetro del mio corpo.
Sento il sospiro di Bella e mi volto verso di lei.
Tenta di raggiungere un bicchiere mezzo pieno d’acqua sul comodino.
Mi avvicino piano e lo afferro, porgendoglielo.
Mi ringrazia e beve un lungo sorso.
Abbassa nuovamente il capo e vedo i suoi occhi alzarsi di tanto in tanto, passandosi il bicchiere tra una mano e l’altra.
«Non essere arrabbiato, ti prego … » sussurra piano.
«Io non sono arrabbiato Bella. Sono solo preoccupato. Ti rendi conto di quello che dovrai affrontare? Sai cosa significa?»
Annuisce lentamente con il capo, ma il suo battito accelera, spaventato.
Proseguo con maggiore dolcezza:«Tu sai di cosa … siamo capaci. Questo … feto» mi sforzo di non chiamarlo cosa a beneficio della serenità spirituale di mia moglie, ma soprattutto della mia sanità mentale «sembra somigliarci molto».
Bella alza lo sguardo su di me e mi osserva con un filo di speranza negli occhi. Un lieve accenno di sorriso le fa incurvare l’angolo destro delle labbra:«Lo so» sussurra emozionata «sarà forte e bello … come te» e una sfumatura di una leggerissima tonalità di rosa le colora le guance, pallido ricordo dei violenti rossori di cui era preda involontaria nelle circostanze più varie.
Resto immobile, impotente.
Perché se tu dici ad una persona che qualcosa l’ucciderà, e lei ti risponde con un sorriso d’orgoglio per quella stessa cosa che segnerà la sua fine, allora non c’è altro da dire.
Ingoio la risposta acida che mi è salita alle labbra e aggrotto un po’ la fronte.
Osservo Bella, i suoi occhi brillanti persi nelle fantasticherie di un improbabile futuro.
E osservo il suo ventre, per un attimo ipnotizzato da un’idea proibita ed ammaliante … l’idea di un figlio … mio … in lei.
Ma non in questo tempo, non in questa vita.
Mi riscuoto, ma non do voce alle parole che ancora aleggiano nella mia testa.
Una smorfia simile ad un sorriso di comprensione mi spunta sulle labbra, mentre capisco che, anche se in una forma grezza e appena abbozzata, questo feto ha già una coscienza.


NOTA DELL’AUTRICE: Dunque…eccoci a noi XD
Sono ancora in fase di assestamento con il lavoro, quindi di volata. Spero di non ritardarmi troppo con i prossimi aggiornamenti. Se dovesse accadere … plisss, perdonatemi già da adesso ;)

kikkikikki: Zi, Eddino casca male…in fondo è giusto che si raccolga il proprio seminato, non trovi? Ma sarà meraviglioso lo stesso. E’ una promessa. Baci mia cara *.*
arual93: Ciao Laura ^^ Grazie infinite dei tuoi complimenti. A presto XD
harley1958: Il percorso di Edward sarà tortuoso, ma il lieto fine ci sarà. Mantengo sempre le mie promesse, cara XD
vitti: Si cara, il termine dovrebbe essere quello….sempre che il mio cervellino allucinato non si metta a funzionare e per farlo smettere non debba cominciare a scrivere la sceneggiatura di Beautilul :P
sily85: Mon cher :*** Grazie, sei sempre molto cara a spendere una parolina di conforto nei miei confronti. Ho ripreso il lavoro e va tutto bene…mi devo organizzare, ma non vi abbandono. Siete sempre nei miei pensieri e vi adoro… Baci *.*
lisa76: Ciao Lisa ^^ Allora, grazie del tempo che tu dedichi a questa storia e dei complimenti che mi fai XD Helèna ricomparirà, non potevo certo farla uscire di scena così, e poi, la gravidanza di Bella sarà un pochino diversa da BD, nei prossimi capitoli spiegherò tutto meglio. Un bacione XD
FallingDoll: Zi, hai ragione…ma ci sarà spazio anche per la felicità…promesso XD
RenEsmee_Carlie_Cullen: Carissima ^^ La risposta al tuo dubbio era in questo capitolo. Grazie infinite, sei un tesoro, ma fidati…Eddino non lo potrei mai far morire :P
VampGirl: Tesoro ^^ Se non chiudessi la storia, ad un certo punto nessuno si ricorderebbe nemmeno come è iniziata…a me è capitato per alcune ff che ho sempre seguito con piacere, ma che da un po’ mi stanno stancando. Odio perdere il filo del discorso e non voglio che succeda a voi con le mie storie. Hai ragione, le cose belle finiscono, ma lasciano lo spazio per altre ancora più belle…Baci *.*
piemme: Nuuu, non mi ricordo se me l’hai detto mai….:PPPPPPP Grazie mia cara XD
Hanairoh Ciao cara ^^ Mamma mia sei impietosa davvero … Eddino alla fine della tua recensione s’è nascosto nell’armadio e non voleva più uscire…na faticaccia convincerlo…Mmmm dovresti sapere che i finali scontati non mi garbano…ma non dico altro…perché c’è chi legge un po’ tutto e non posso spoilerare… Bacioni XD
superlettrice: Yessa!!! Hai compreso benissimo…ma non disperare, non sia mai detto che faccia qualcosa ad Eddino… Grazie cara, un bacione XD
garakame: mamma Telecom ce l’ha a morte con me…questa connessione maledetta proprio non mi facilita le cose, ma le vostre recensioni questa volta le ho salvate prima…Grazie per i complimenti, sei una mia affezzionatissima e lo so :arrossisco fino all’unghietta del mignolo: Il capitolo un po’ triste ci voleva, ma ne aspettano altri dolcissimi… Trust me XD
ginny89potter: Dunque. Abbiamo appurato che sono una s…adica, che sono malvagia all’inverosimile, che vi faccio rischiare l’infarto solo quando vedete che ho aggiornato (-.-), ma che ti faccio piangere …. NUOOOOOOOO!!! Qui piango io… ç________ç Hai centrato un punto fondamentale, che nemmeno io avevo mai realizzato prima. Sì, BD mi ha lasciata in qualche punto un po’ male, perché credo che gli stessi avvenimenti descritti secondo un Pov diverso da Jacob (>.<) sarebbero stati divini…ma zia Stephie aveva già in programma MS, quindi, la scelta era un po’ obbligata…la mente di Jake a me non è mai piaciuta tanto…e quando rileggo la salto puntualmente…Sono una caina, che posso farci ? Grazie di tutto e un bacione *.*
Rebecca Lupin: Buahuahuahauahu !!! La faccenda “tra.un.pò.tirerai.le.cuoia”…. Bhuauauahuauauaau rido fino al collasso!!!! :si asciuga le lacrime: Anche questo se vogliamo è sullo stesso stampo…ma qualcosa sta cambiando…Alla prossima cara. Un bacione XD
piccolinainnamora: Nuu, niente tristezza…fra poco le cose migliorano, I promise …Baci XD
alicecullen_robert: Sapere che vi faccio emozionare così è per me una soddisfazione enorme…sapessi come gongolo…Sì, ci sarà il lieto fine e dei capitoli dolcissimi….Grazie di ogni singola parola…*.*
keska: :si lustra le manine d’oro: moncherrrrr! Che carina che sei a riempirmi di tutti questi complimenti, sono lusingata. In effetti una capatina in Italia la dovevo mettere, perché è una parte che ho completamente saltato in My New Moon…un po’ melodrammatica nel NM di zia Stephie, ma qui mi sembrava appropriata dato che è la stessa Bella che ha deciso di sacrificarsi dopo tutto. Ma ancora è necessario un po’, perché Eddino è un testone silenzioso e come vedi, non ha intenzione di rivelare nulla…ma basta patemi d’animo, le cose si sistemano sempre…almeno nelle mie storie…:P Un bacione cherì *.*
lilly95lilly: La signora Telecom ce l’ha a morte con me… sto seriamente pensando di prendere una chiavetta superveloce, ma vabbè… Edward purtroppo è in una situazione paradossale, perché ha le mani completamente legate, visti i suoi trascorsi…Vedremo XD Baci :D
grepattz: Ciao ^^ E’ vero, credo anche io che poteva andare solo così…ma presto svolteremo….Adesso non posso dirti molto, ma Edward per ora non sente per un motivo preciso che ho accennato qui, ma che spiego meglio nel prossimo capitolo. Sempre Telecom permettendo…Baci e grazie XD


Volevo scusarmi per le prolungate assenze su twitter e fb, ma i miei problemi con la connessione continuano. Da ciò deriva anche il fatto che non riesco a mettere delle canzoni ai capitoli: non potendo navigare non riesco a linkarvele :(
Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi: so che siete in tanti a seguirmi ^^
Bon, è tutto, I guess.
Grazie e alla prossima.
M.Luisa
   
 
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