Spaccacuore.
È un attimo, un battito di ciglia: sente appena il dolore lancinante al petto, perché l’attenzione è focalizzata verso gli impenetrabili occhi neri di Uchiha.
Karin soffre.
Ci ha creduto davvero, che potesse essere d’aiuto, ci ha creduto davvero che potesse fiorire qualcosa.
Karin capisce.
Sasuke non ha più un cuore, marcito sotto anni e anni di rancore e desiderio malsano di vendetta, è un suolo sterile e infecondo. Non può farci crescere niente sopra.
Karin muore.
È un qualcosa che spacca a metà il petto e fa torcere lo stomaco, che va al di là della semplice ferita della carne.
Karin muore – dentro.
Si accascia, Karin, improvvisamente esausta, gli occhi sbarrati e la katana infilzata nel torace, il battito lento e irregolare.
Karin sanguina.
Per dei minuti si fa tutto buio. Cerca gli occhiali, a tentoni, e li inforca. La mano si Sasuke luccica di elettricità, e lei sa che è arrivata la fine, che sta per finire.
Karin vede.
Vede una figura che sbuca dal nulla, una donna. E Sasuke non la ignora (come fa con lei), ma si volta, la guarda, la chiama.
Karin brucia.
‘Chi è quella donna...?’
«Sakura».
Apre gli occhi e mette a fuoco la massa di capelli rosa che si staglia verso la fine del ponte.
Karin muore, di nuovo.
Chi è?, cosa
vuole?, da dove è venuta fuori?, perché Sasuke
non l’ha ancora ammazzata?
Karin non ha compreso che sotto il marcio c’erano Naruto e Sakura e Kakashi, che nel cuore di Sasuke prima c’era un germoglio tenero e che sarebbe diventato grande e forte se la rabbia e il ricordo non l’avessero ucciso prima.
Karin è arrivata troppo tardi.
Notes.
SasuKarin/Sfondo un po' SasuSaku.
Che dire, una fic un po’ strana basata sugli avvenimenti del capitolo 482 mi pare.
Sas’ke, muori <_<’.
Ale.