Androginamente acido
-Draco,
Harry, mi congratulo con voi per l’ottimo lavoro che avete svolto. In redazione
sono arrivate tantissime mail di apprezzamento per i vostri articoli.-
Draco,
orgoglioso per quei complimenti assolutamente meritati, gonfiò immediatamente
il petto. Ad Harry, che lo stava osservando divertito, ricordò vagamente un
pavone pronto a fare la ruota davanti ad una macchina fotografica.
-Siamo
noi a doverla ringraziare per l’occasione professionale che ci ha offerto.- si
schernì comunque il biondo. Harry spalancò la bocca, troppo scioccato per dire
qualsiasi cosa. Draco si era appena mostrato… umile, roba da non credere!
Si
riprese solo quando udì la risata gentile di Dumbledore riecheggiare per
l’intera stanza.
-Oh,
ti trovo cambiato ragazzo. Devo forse attribuirne il merito ad Harry?-
Il
moro si ritrovò ad arrossire sotto lo sguardo malizioso di Dumbledore, mentre
Draco annuì con convinzione. In fondo che male c’era ad ammetterlo? Il suo
pseudo cambiamento era da attribuire Harry, solo ed esclusivamente a lui. Era a
causa di quel moro da strapazzo se ormai aveva rivoluzionato il suo modo di
vivere, in due semplici settimane lo aveva cambiato quasi totalmente.
Inoltre
era sicuro che il vecchio non avrebbe mai detto una parola con nessuno riguardo
alla loro discussione.
-Ora
vi lascio andare, immagino sarete stanchi per il viaggio. Domani non
preoccupatevi di venire in redazione perché avete la giornata libera, perciò
riposate.-
Harry
sorrise riconoscente, finalmente lo attendeva un giorno di completo relax. Ne
avrebbe approfittato per andare a parlare con il suo dottore.
Dopo
un ultimo saluto, Draco gli afferrò il braccio con poca grazia e lo trascinò
letteralmente dentro la limousine.
-Ronald,
accompagnaci al mio appartamento per cortesia.- borbottò esausto,
abbandonandosi contro il sedile della vettura.
-Oh,
Ron, non dargli retta. Prima potresti accompagnarci dal mio padrino?-
Draco
sospirò affranto, si era completamente dimenticato della visita che ancora
dovevano fare a Remus e Sirius. Almeno lui aveva avuto la decenza di dare
appuntamento a Blaise e Pansy solo nel tardo pomeriggio. Ma in fondo di che si
stupiva poi, Potter era ,e sarebbe rimasto per sempre, un deficiente.
-E
quel sospirone a cosa era dovuto?- gli domandò Harry, accoccolandosi meglio al
suo fianco. Draco si autoinflisse mentalmente un calcio nelle palle.
-Lasciamo
perdere…- borbottò imbronciato. Harry, dal canto suo, lo trovò semplicemente
adorabile me evitò di farglielo presente.
-Prometto
che sarà una visita veloce, poi mi farò perdonare.- mormorò languido all’orecchio
di Draco che sorrise sornione, forse il cervello di Harry cominciava a dare
segni di vita dopotutto.
-Dunque
Potty, patti chiari e amicizia lunga. Questo è un momento topico per me… Voglio
dire, fino ad oggi Blaise e Pansy, soprattutto Blaise a dire il vero, sono
venuti a conoscenza di pochissimi dei miei partners. Quindi puoi ben immaginare
come mi sento.-
Harry
arricciò il naso e sprofondò, più di quanto già non fosse, nel sedile della
limo.
-Cosa
intendi per pochi, Draco?-
-Domanda
legittima Potty. Mhh… Il primo risale a quando avevo quattordici anni. Il lui
in questione si chiamava Aaron ed era un affarista amico di mio padre. Più che
di un vero e proprio legame affettivo, potrei parlare di una storia basata
quasi esclusivamente sul sesso. Io ero giovane, tenero e bellissimo, lui
disposto ad iniziarmi alle gioie della vita sotto le lenzuola. Ci siamo
frequentati per un annetto o giù di li, poi lui a deciso di finirla di
cornificare la sua mogliettina, così abbiamo smesso di vederci.-
Harry
riuscì a stento a reprimere un conato di vomito all’idea di un giovanissimo
Draco che se la faceva con un ultra quarantenne.
-Non
sono molto sicuro di voler sapere anche degli altri…- mugugnò sofferente il
moro. Draco sbuffò.
-Suvvia
Potter, non fare il moralista ora. Comunque eravamo rimasti ad Aaron giusto?
Bene, dopo di lui c’è stato Jean. Avevamo entrambi sedici anni per la tua gioia
ed eravamo compagni di classe al liceo che ho frequentato a Parigi. Siamo
rimasti insieme all’incirca sei mesi, durante le vacanze estive che ho passato
qui a Londra infatti, ho capito che la monogamia prolungata non faceva per me.
Siamo rimasti amici comunque, devo dire che è proprio un caro ragazzo.-
-Immagino…-
borbottò Harry, sempre più cupo.
-Poi,
in ordine cronologico ci sono stati: Andreas, Noah, Richard, Matt, Thomas,
Julian e Mitch, fino ad arrivare all’unico ragazzo che ha avuto la sfortuna di
farmi piangere e penare per averlo...-
Harry
si morsicò il labbro con forza in attesa di sentire il nome dello sconosciuto. Draco
se ne accorse e ridacchiò.
-Sto
parlando di te, scemo.-
Harry
sorrise, infinitamente più tranquillo, e si sporse a baciare una guancia di
Draco. –Che dire, sono onorato…-
-Ci
mancherebbe altro, tu invece non mi dici
niente riguardo ai tuoi ex?- domandò curioso il biondo. Harry fece spallucce.
Messa a confronto con quella di Draco, la sua vita amorosa appariva
incredibilmente… Scialba e noiosa.
-In
realtà non ho molto da raccontarti Draco. Ho avuto una sola ragazza e sono
rimasto con lei per otto anni, finché non mi ha lasciato per mettersi con un
suo compagno di corso. Probabilmente però, se lei non avesse deciso di mettere
fine alla nostra relazione, le avei chiesto di sposarmi. Sarebbe stato un
gigantesco errore, lo ammetto, ma me ne rendo conto solo ora. Lei mi faceva
sentire bene, in pace con me stesso. Il nostro amore aveva finito per diventare
un legame quasi fraterno, lei se ne è accorta per prima, tutto qui.-
-Posso
sapere il nome della Lei in questione?-
-Ginevra.-
-E…
Hai ancora dei contatti con lei?-
Harry
inarcò un sopracciglio, ormai parlare della sua storia con Ginevra non gli
faceva più alcun effetto, ma Draco sembrava stranamente ansioso.
-Ci
incrociamo qualche volta la mattina a prendere il caffè, ma non le ho più
parlato se è questo che intendi.-
Draco
deglutì sollevato. Scoprire che Harry aveva avuto una sola ragazza per oltre
otto anni era stato un vero shock per il suo ego.
-Quindi
in pratica tu… Sei stato a letto solo con lei?-
-No
Draco, sono stato con un paio di altre ragazze ma senza molte complicazioni
sentimentali. Non sono poi così un santarellino come credi tu, anche se
effettivamente le mie conquiste messe a confronto con le tue impallidiscono.-
Draco
si ritrovò a sorridere beato, Potter aveva perfettamente ragione. Aveva fatto
bene a tacergli le sue storielle extraconiugali,
in caso contrario Harry lo avrebbe considerato alla stregua di un ninfomane.
-Tutto
è bene ciò che finisce bene, non è forse così che si dice? E poi ora tu stai
con me, ci penserò io ad insegnarti tutto quello che non sai.-
-Ed
ecco che ricominci a fare il galletto… Stava iniziando a piacermi il Malfoy
sentimentale in vena di confidenze.-
-Vedi
di non farci l’abitudine Potter, sono pur sempre uno stronzo.-
-Già,
ancora non capisco come ho fatto ad innamorarmi di te. Paragonato a Ginevra
tu…-
-Potter!
Vedi di non stuzzicarmi troppo!- ringhiò Draco, fulminandolo con un’occhiata.
Harry finse di rabbrividire.
-Certo,
mio signore.-
-Idiota!-
Blaise
era in preda ad una vera e propria crisi di nervi. Pansy aveva passato tutta la
mattina e buona parte del pomeriggio facendo un rumore infernale per pulire
casa, infischiandosene bellamente del fatto che la notte prima era tornato a
casa ad un orario indecente e che probabilmente desiderava dormire. Era un modo
per punirlo, lo sapeva bene, eppure non riusciva a non essere incazzato a morte
con lei.
-Pansy!
Spegni quel dannato coso o giuro che ti ammazzo!- urlò, indicano come un
ossesso l’aspirapolvere che lei stringeva ancora nella mano destra. Pansy lo
squadrò con sufficienza e Blaise sentì il sangue ribollirgli nelle vene.
-Fra
poco Draco sarà qui e voglio che sia tutto perfettamente in ordine. Non è certo
colpa mia se questa notte hai preferito rimanere alla festa con quelle
sgualdrine da due soldi, piuttosto che tornare a casa con me.- sibilò
-Non
fare la gelosa, non ti si addice per niente, lo sai?- soffiò Blaise velenoso.
Per tutta risposta Pansy accese nuovamente l’aspirapolvere.
Il
ragazzo contò mentalmente fino a dieci, trattenendosi dall’impulso di
strangolarla. Non la godeva proprio quando era così acida, e tutto perché aveva
preferito la compagnia di altre ragazze. Come se fosse una novità poi. Quando
si erano fidanzati lui era stato il più fedele degli innamorati per tre anni,
ma ad un certo punto, nonostante continuasse ad amare Pansy, aveva sentito il
bisogno di altre donne. Aveva iniziato così a frequentare segretamente un paio
di altre ragazze, almeno finché Pansy non lo aveva scoperto e lasciato.
Tuttavia entrambi, dopo poco tempo, avevano sentito la necessità l’uno
dell’altra ed avevano finito per tornare insieme. Lui però era stato
chiarissimo, voleva la libertà di poter uscire con altre ragazze e Pansy aveva
capitolato pur di stare con lui. Qualche giorno dopo essersi rimessi insieme
avevano deciso di andare a convivere, ma le cose non andavano sempre benissimo
tra loro, proprio come quel giorno.
-Sei
una dannata strega! Maledetto il giorno in cui ho deciso di tornare con te!-
Senza
nemmeno spegnere l’elettrodomestico, Pansy gli sferrò un calcio nello stinco.
-E
tu sei uno stronzo, ma questo lo sappiamo entrambi!-
Blaise
non si lasciò sfuggire un solo gemito di dolore ma afferrò Pansy per un braccio
e la strattonò con forza verso di lui.
-Posso
sapere che diavolo hai?- ringhiò il moro, spegnendo con la mano libera
l’aspirapolvere. Lei si lasciò sfuggire un urletto.
-Secondo
te?!... Io… Io… Oh, sei un maledetto cretino! Ed ora lasciami andare, devo
andare a prepararmi.-
Blaise
lasciò la presa facendo schioccare la lingua infastidito.
Draco
controllò un’ultima volta l’aspetto di Potter poi si decise a suonare il
campanello di casa Zabini-Parkinson.
La
porta si spalancò quasi immediatamente e lui fu investito da un uragano dai
capelli scuri che gli si appiccicò letteralmente addosso.
-Ciao
anche a te Pansy, ti trovo splendida come al solito…-
La
ragazza ridacchiò e gli schioccò prontamente un bacio sul collo.
-Quanto
mi sei mancato tesoro!-
-Anche
tu mi sei mancata Pansy.-
Harry,
che aveva assistito a tutta la scenetta in religioso silenzio, si decise a
schiarirsi la voce. Solo a quel punto Draco e Pansy sciolsero l’abbraccio che
ancora li stava unendo.
-Hem,
ciao, io sono Harry…- borbottò a quel punto il moro, decisamente imbarazzato.
La ragazza lo osservò per qualche secondo ed Harry ne approfittò per fare
altrettanto, notando solo in quel momento quanto effettivamente bella e
particolare fosse. Il suo viso era molto particolare, con lineamenti marcati ma
non per questo poco femminili. I suoi occhi erano grandi, scuri e finemente
truccati; le labbra rosse e carnose mentre il naso piccolo e leggermente
schiacciato. Fisicamente era minuta, messa a fianco di Draco faticava ad
arrivargli alle spalle di Draco, tuttavia aveva un seno abbondante e fianchi
decisamente rotondi, abilmente mascherati dal vestitino che indossava.
-Piacere
di conoscerti Harry. Vorrei dirti che Draco mi ha parlato molto di te ma in
effetti non è così. Sono a conoscenza solo di alcune cosucce piuttosto
interessanti a dire il vero, ma sono sicura che Blaise sarà informatissimo.-
Harry
sorrise incerto, magari si stava sbagliando, ma avrebbe giurato di aver sentito
una punta di acidità nelle parole di Pansy. Suo malgrado si augurò di non
esserne la causa.
-Non
essere sciocca Pansy, sai benissimo che anche Blaise sa pochissimo sul conto di
Harry.- pigolò Draco. Lei gli accarezzò amorevolmente la schiena.
-Ok,
mi fido. Ora entriamo in casa, sto facendo la figura della maleducata con
Harry.-
Draco
annuì e fece cenno al moro di seguirli in casa. Blaise li stava aspettando in
salotto, comodamente seduto su un piccolo divano di pelle rossa. Il moro rimase
un attimo stordito dalla perfezione che sembrava emanare Zabini.
-E
così tu devi essere il famoso Harry Potter. Complimenti per la scelta Draco, è
davvero carino il ragazzo.-
Harry
si grattò la punta del naso, imbarazzato a morte, Draco sfoderò il suo miglior
sorriso da predatore.
-Avevi
forse qualche dubbio Blaise?-
-Su,
non fare il permaloso Draco. Piuttosto, il viaggio com’è andato? Ho letto
alcuni dei vostri articoli e devo dire che non erano niente male.-
-Il
solito adulatore…-
-Draco,
ti dispiace se ti rubo Harry per qualche minuto? Lo porto in cucina e gli offro
un caffè, così tu e Blaise potete starvene tranquilli a parlare.-
-Mi
sembra un’ottima idea Pansy. Harry, seguila in cucina.-
Il
moro corrucciò le labbra, risentito dalle parole di Draco. Gli sembrava proprio
di essere appena stato… liquidato.
-Io
veramente…- il suo debole tentativo di ammutinamento fu stroncato sul nascere dall’occhiata
eloquente di Draco.
-Ok,
fammi strada Pansy…-
Aveva
passato le ultime due ore a parlare fitto fitto con Pansy ed aveva scoperto
cose di Draco che ignorava totalmente, nonostante questo iniziava davvero a
sentirsi ignorato dal suo ragazzo. Erano tornati da poco da un viaggio a dir
poco stressante, personalmente si sentiva a pezzi e ansioso per la visita che
avrebbe dovuto fare da li a poco per controllare come se la passava il suo
cuore, e tutto quello che sapeva fare Draco era starsene seduto su un divano a
chiacchierare amabilmente con il suo migliore amico. Cazzo.
-Pansy
sono davvero molto stanco, non ti offendi vero se propongo a Draco di
accompagnarmi a casa?-
La
morettina gli sorrise.
-Ci
mancherebbe, piuttosto sono convinta che Draco non prenderà bene il fatto di
essere interrotto nel bel mezzo di una delle sue chiacchierate con Blaise. Sai,
è piuttosto rancoroso.-
Harry
alzò gli occhi al cielo, sapeva perfettamente quanto Draco riuscisse ad essere
seccante.
-Correrò
il rischio, sono a dir poco distrutto…- sbuffò Harry, alzandosi lentamente
dalla poltrona. La ragazza gli sorrise complice.
-Devo
proprio dirtelo, Draco non poteva trovare un ragazzo migliore di te.-
Harry
si rese conto, ovviamente con orrore, di essere arrossito tremendamente perché
Pansy iniziò a ridacchiare divertita.
-Bè,
grazie…- borbottò a quel punto Harry, piuttosto imbarazzato. Per tutta risposta
la ragazza gli fece segno di andare da Draco. Il moro annuì prontamente e
velocemente marciò fino al salotto dove, come si aspettava, trovo Draco e
Blaise ancora impegnati a discutere.
-Draco?-
lo chiamò piano. Il biondo smise di parlare all’amico e si voltò verso di lui.
-Che
vuoi?- sbottò, evidentemente infastidito. Blaise sorrise sornione, Harry invece
si irrigidì visibilmente.
-Tornare
a casa mia, sempre se non ti dispiace. Sono stanco e…-
-Si,
mi dispiace. Se non te ne fossi accorto io stavo parlando con Blaise. Torna in
cucina da Pansy.-
Harry
strinse i denti, soffocando per puro miracolo la voglia che aveva di prendere a
schiaffi il volto sorridente di Blaise e quello seccato di Draco. Era stanco di
farsi mettere i piedi in testa da quel deficiente.
-Bene,
in questo caso torno a casa da solo. Non ho certo bisogno del tuo permesso.
Ciao Blaise, è stato veramente un piacere conoscerti.- in realtà non era vero,
ma la sua buona educazione gli aveva imposto di mentire. Bello schifo essere
educato. Afferrò al volo la sua giacca e la indossò sotto lo sguardo glaciale
di Draco e quello sempre più divertito di Blaise. Harry ignorò entrambi ed uscì
dall’appartamento senza nemmeno voltarsi indietro. Una volta fuori si bloccò,
Draco non aveva neppure provato a fermarlo. All’improvviso si sentì
incredibilmente triste. A testa china si diresse verso l’uscita dell’edificio,
ma prima che potesse uscire due braccia gli circondarono la vita.
-Si
può sapere dove pensi di andare?- gli sussurrò Draco all’orecchio destro. Harry
rabbrividì.
-Mi
pare di avertelo già detto, sto tornando a casa mia. Sono stanco.- Harry si
sforzò di rimanere distaccato ma Draco non gli rese le cose facili dato che
abbassò la testa e gli depositò un piccolo bacio alla base del collo.
-Ok,
sei sicuramente stanco. Ma c’è qualcos’altro che non va, dico bene?-
Harry
sfuggì dalla sua stretta e si voltò a fronteggiarlo.
-Si
Draco, c’è qualcos’altro che non va. Ho bisogno di sapere che per te io vengo
prima di tutto, anche tedi tuoi amici… anche di Blaise. Sono stato infelice per
molto tempo e me ne rendo conto solo ora, non voglio esserlo di nuovo Draco…
Non so se riuscirei a sopportarlo.-
-Io
voglio un bene infinito a Pansy e Blaise, sono due persone necessarie perché io
continui ad essere quello che sono. Non pretendo che tu riesca a capirlo, però
è te che amo Harry, e questo per me è una certezza. Non puoi chiedermi di
rinunciare a loro, non ce la farei…-
Si
fissarono in silenzio per qualche secondo poi Draco gli saltò letteralmente addosso.
-Andiamo,
o giuro che ti scopo qui sul marciapiede.- sussurrò Draco, strusciandosi
lascivamente addosso ad Harry. Il moro sorrise e gli baciò una guancia. Chissà
come sarebbe finita la loro storia…
-Non
sarebbe male, sai?-
FINE
Ho
iniziato questa storia un po’ per gioco nell’estate del 2007 e da allora sono
successe un sacco di cose. Tanto per cominciare io sono invecchiata! Ahahahah! E
anche voi a causa di tutti i miei ritardi T.T Scusate ancora!
Ancora
non riesco a credere di aver finito di scrivere “Androginamente acido”, sono
molto emozionata *.*
Ok,
ammetto che il finale è piuttosto aperto e sono rimaste irrisolte un sacco di
questioni. Il motivo è presto detto, tra poco arriverà un Sequel XD
Grazie
a tutte per avermi seguito fino ad oggi, un grosso bacione e… speriamo di
risentirci presto se vi va!
P.S.
Il sequel si intitolerà Pensavo che l’amore vero esistesse solo nelle favole a suo tempo capirete
il perché *.*
Cally