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Autore: A_Dark_Fenner    17/02/2010    3 recensioni
[quinta classificata al contest "contest of doujinshi: II° edizione" indetto da My Pride e Valerya90 sul forum di EFP] Sasuke fa parte di una ricca famiglia del villaggio, e il suo rapporto con il demone non è visto di buon occhio. Un piccolo dialogo tra Sasuke e Naruto, in un Giappone medioevale!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[quinta classificata al contest "contest of doujinshi: II° edizione" indetto da My Pride e Valerya90 sul forum di EFP]



Titolo:  Rain’s falling down, my dear

Rating: giallo

Genere: generale, sentimentale

Doujinshi e Frammento/Citazione scelta:
doujinshi--->Kiniri no Rasen- vortice dorato (vi consiglio di leggerla, capirete meglio la mia fic, ma non è assolutamente indispensabile)
citazione--->Questo amore che faceva paura agli altri e li faceva parlare e impallidire, questo amore tenuto d’occhio, braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato, cancellato... Perché noi l’abbiamo
braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato, cancellato... Questo amore tutt’intero, così vivo ancora e baciato dal sole. E’ il tuo amore. E’ il mio amore.

Avvertimenti: AU, shonen-ai, one-shot

Introduzione: Sasuke fa parte di una ricca famiglia del villaggio, e il suo rapporto con il demone non è visto di buon occhio. Un piccolo dialogo tra Sasuke e Naruto, in un Giappone medioevale!

Note dell'autrice [1]: In questa shot ho tentato di scrivere una specie di “what if?” della doujinshi stessa, cioè cosa sarebbe successo se Naruto fosse rimasto demone e avesse avuto la possibilità di approfondire il suo rapporto con Sasuke. Ho in qualche modo ribaltato i ruoli che i due avevano nella dou, infatti in questo caso è Naruto che si preoccupa di non poter difendere Sasuke da chi non accetta la loro relazione. Nella shot appaiono anche alcuni personaggi amici dei due protagonisti, i quali ovviamente vivono al villaggio. L’elemento della pioggia mi è molto caro, ed in qualche modo mi sembrava un contorno perfetto per l’atmosfera che volevo creare. Ho integrato la citazione nella storia incentrando il loro dialogo sulla difficoltà nel farsi accettare ed allo stesso tempo la certezza finale dei loro sentimenti. Nient’altro da dire, enjoy it!^^

Rain's falling down, my dear





Il tempio era piccolo e malandato, posto al centro di una piccola radura in mezzo alla foresta. Il vento soffiava forte, portando con sé come piccole fiammelle solitarie le ultime foglie di acero della stagione, facendole volteggiare oltre i rami spogli, quasi a toccare il nero del temporale che si stava inesorabilmente avvicinando.
Naruto sedeva con le gambe a penzoloni all’entrata del tempio, mentre Sasuke giocherellava con la sua coda, steso al suo fianco.

“Teme, la pianti?”

“Di fare cosa?”

“Di tirarmi la coda!”

“Non la sto tirando, la sto accarezzando con decisione”

Naruto lanciò un occhiataccia al ragazzo, che rispose con il sorriso più innocente del mondo.

“Comunque se ti da fastidio la smetto subito…”

Naruto si auto impose di non voltarsi a guardare negli occhi Sasuke, perché era consapevole che sul suo viso era in quel momento dipinta l’espressione che gridava “ oh me tapino maltrattato” di cui l’altro abusava spudoratamente quando voleva ottenere ciò che voleva. E Sasuke, in qualche modo, otteneva sempre ciò che voleva. In quanto demone, mitologicamente parlando, avrebbe dovuto avere lui il ruolo di raggirare gli umani, non il contrario. Ma Naruto sapeva di essere troppo maledettamente buono per resistere a quello sguardo, lo stesso che ora sentiva quasi bruciagli sulle guance. Sbuffò, sconfitto.

“E’ una causa persa con te…”

Sasuke ghignò e con un movimento fluido si avvicinò all’altro, attirandolo poi a sé con naturalezza, ed affondando  il viso nei suoi capelli biondi. Tirò dispettosamente una delle due soffici orecchie rosse che spuntavano dai ciuffi spettinati, causando un grugnito di disapprovazione da parte di Naruto.

“Proprio non ti viene in mente nulla di meglio da fare  oltre che farmi dispetti infantili anche per i tuoi standard?”

Sasuke non si fece sfuggire quest’occasione, ed accostò le labbra ad una delle sue orecchie, soffiando maliziosamente la sua risposta.

“In effetti, qualcosa ci sarebbe…”

Naruto arrossì di botto, capendo immediatamente dove Sasuke volesse andare a parare. Non che fosse la prima volta, ma le attenzioni dell’altro ancora gli facevano uno strano effetto, che non era in grado di definire pienamente.

“…Ma oggi voglio solo godermi un normalissimo e tranquillo pomeriggio, in un normalissimo e tranquillo tempio shinto, al centro di una normalissima e tranquillissima radura.”

“Eh già, la tua logica non fa una piega. E’ interessante come tu ritenga ‘ normalissimo e tranquillissimo ’ un pomeriggio trascorso in compagnia di un demone.”

Sasuke si fece impercettibilmente scuro in volto, riducendo la stretta attorno alla vita di Naruto.

“Ti prego, mi sembra di sentire la voce di Danzo nelle orecchie!”

Naruto si diede mentalmente dell’idiota. Sapeva bene che quello era un tasto dolente; e non solo metaforicamente parlando. Poteva vedere bene i segni violacei sulle braccia dell’altro, sempre più estesi e sempre più numerosi ogni volta che riuscivano a vedersi.
Danzo, il consigliere del villaggio, non vedeva di buon occhio la relazione tra l’ultimo superstite del clan Uchiha e una semplice kitsune: non poteva permettersi di perdere una così preziosa fonte di prestigio, un erede che il piccolo ed ormai decadente villaggio poteva fregiarsi di possedere. Un erede, che doveva sposarsi ed avere figli in fretta, per dare un futuro alla sua famiglia, e quindi al villaggio stesso.
Danzo non esitava a ricordarglielo, nel modo più persuasivo che conosceva. E, purtroppo, non era l’unico.

“Scusami…”

Mormorò Naruto con le orecchie rivolte verso terra. Sasuke scosse una mano nell’aria, archiviando silenziosamente la cosa come qualcosa con poca importanza. Naruto passò lievemente un dito artigliato sopra uno degli orrendi lividi sul braccio dell’altro, e sentì una rabbia immensa allargarsi dal suo petto verso ogni cellula del suo corpo.

“Come fai a sopportare tutto questo…?”

Sasuke si strinse nelle spalle.

“Abitudine, immagino, ed in più…”

Ghignò soddisfatto.

“…Sono un Uchiha, no?”

Naruto sbuffò, fissando lo sguardo verso il cielo scuro, dal quale erano iniziate a cadere grosse gocce di pioggia.

“Non scherzare…”

“Dai, credi davvero che me ne importi qualcosa? Lo sai bene che ho un’altissima soglia del dolore! Poi Kakashi-san, mi ha dato una crema speciale per le ferite…Naruto, questi sono solo degli stupidi segni: in due giorni saranno andati via…”

“Non è comunque giusto! Mi viene voglia di…”

Naruto non concluse la frase, perché realizzò di avere la mani bagnate, e quando abbassò lo sguardo verso di esse, si rese conto che i suoi artigli erano affondati nella pelle delle pallide braccia di Sasuke, ed il liquido che avvertiva non era altro che il sangue che colava dai solchi che inavvertitamente aveva creato. Stava emettendo una qualità vermiglia di chakra, quasi pronto per trasformarsi nella forma completa di demone, confuso dalla sua stessa rabbia. Immediatamente si sciolse dall’abbraccio dell’altro e si mise a sedere con lo sguardo basso, inorridito da se stesso. Sasuke estrasse un fazzoletto di stoffa dalla manica del suo costoso kimono,ed asciugò con calma il sangue che colava dal suo braccio. Poi si avvicinò a Naruto, che era scosso da singhiozzi.

“Ecco, lo vedi! Ti procuro solo guai!”

“Naruto, non-“

Naruto alzò gli occhi arrossati e lucidi verso il viso di Sasuke, zittendolo all’istante.

“No, Sasuke, lo sai anche tu che è così! Da quando ci conosciamo non hai fatto altro che stare male! Guarda com’è ridotto il tuo braccio! Kakashi-san non potrà difenderti da Danzo per sempre, lo sai! Ed io…Io sono debole, dannazione! Non riesco nemmeno a proteggerti dalla mia natura di demone, figuriamoci da lui! Avresti dovuto lasciarmi morire, il giorno in cui mi hai salvat-“

Questa volta fu Naruto ad essere zittito. Sasuke aveva piazzato con decisione un dito sulle labbra del ragazzo, bloccando il fiume di parole che ne stava uscendo. Solo il suono della pioggia che cadeva pesantemente sulle travi malandate del tempio spezzava il tesissimo silenzio tra i due.

“Ora ascoltami, d’accordo, brutto usuratonkachi che non sei altro?!”

Naruto annuì debolmente, il respiro ancora affannato. Sasuke spostò la mano dalla bocca dell’altro, facendola scivolare sulla guancia e sul mento, per poi lasciarla cadere sul proprio fianco. Respirò profondamente prima di parlare, lo sguardo verso l’esterno del tempio.

“Anche quel giorno pioveva, ricordi Naruto? Ero arrabbiato, lo ero molto spesso in quel periodo, e per calmare i nervi avevo deciso di camminare un po’. Ti ho trovato alla fine del sentiero, mentre eri piegato in due dai morsi della fame. Ho subito chiamato Kakashi-san  e Shikamaru-kun, che hanno portato del cibo…”

“…Quel ramen era davvero ottimo.”

Sasuke ridacchiò, richiamando alla mente l’immagine di Shikamaru e Kakashi con indosso i loro grembiuli da cucina, assistiti da un Teuchi decisamente divertito, mentre preparavano quel ramen.

“Già! Poi Tsunade-sama ti ha visitato ed Iruka-san ti ha portato dei vestiti asciutti. Alla fine, io ho voluto passare la notte con te nel tempio, per controllare che stessi bene. E’ così che ci siamo conosciuti, quattro anni fa.”

Naruto fissò con aria interrogativa il compagno, tentando di leggere la sua espressione, per intuire dove quel discorso li stava portando. Ma Sasuke aveva un’ottima capacità dissimulativa.

“Sasuke, mi ricordo come ci siamo conosciuti…”

“Lo spero bene!”

“Ma allora perché…?”

Sasuke si avvicinò a Naruto, con stampato in faccia il suo sorriso malizioso d’ordinanza. Quello che Naruto aveva archiviato nella memoria come proprietà esclusiva del ragazzo di fronte a sé.

“Quel giorno, Naruto, per la prima volta nella mia vita mi sono sentito davvero utile, davvero importante per qualcuno. Per la prima volta mi sono reso conto che attorno a me c’erano persone disposte a farsi in quattro per un ragazzino e persino per un demone, che nemmeno conoscevano. Lo sai anche tu, io non sono il tipo di persona a cui piace confidarsi; ma posso dire con certezza, che il giorno in cui ti ho incontrato, è stato il più bello di tutta la mia vita.”

Naruto spalancò gli occhi azzurri in un’espressione di sorpresa. Non era da Sasuke esprimere quello che provava così apertamente. Normalmente lo avrebbe preso in giro, ma ora era intrappolato in quel discorso, incapace di aprir bocca.

“Ora, ti pare che m’importi di qualche livido, di qualche insulto? Ci sono persone stupide lì fuori, davvero tante, ma non mi curo di loro: perché dovrei? Hanno solo paura, oppure è tutta invidia, invidia per quello che siamo e che loro non sono. Ma tu lascia che parlino, che inventino qualche pettegolezzo da raccontare alla locanda dopo un po’ di bicchieri di sakè.”

Sasuke afferrò il mento di Naruto ed alzò il suo viso perché i suoi occhi neri potessero ottenere lo sguardo dell’altro.

“Noi abbiamo Kakashi-san e gli altri che si prendono cura di noi. E tu, Naruto, non sei un problema, sei solo un dobe, che è convinto di dovere delle spiegazioni a qualcuno solo per il fatto di esistere. Essere un demone non fa di te un essere cattivo, ficcatelo bene dentro quella testa da usuratonkachi che ti ritrovi!”

“Hey! Non sono un usuratonkachi, teme!”

Protestò Naruto. Sasuke ghignò.

“Oh, finalmente ti riconosco!”

Naruto sbuffò, tentando di dissimulare un sorriso che stava nascendo sulle sue labbra, solo per non dare la soddisfazione di vederlo a Sasuke.

“Beccato, stai sorridendo!”

“No, non è vero!”

“Eddai Naruto, sorridi! Mi piace quando lo fai…”

Naruto allora, mettendo da parte ogni dubbio, ogni paura ed ogni incertezza, lasciò che le sue labbra si stendessero in un sorriso, uno dei suoi, quelli innocenti e puri che solo lui, un demone, poteva fare. Sasuke allora si sbilanciò in avanti, per catturare quel sorriso tra le sue labbra, per sentire che sapore aveva la felicità.
La pioggia continuava a cadere, bagnando il terreno e lavando via, insieme con le foglie secche ed i rami spezzati, anche il ricordo amaro del dolore. Forse ci avrebbe messo un po’, ma loro avevano tempo.
Sasuke si staccò lentamente da Naruto, e lo invitò ad alzarsi. Scesero le scale scricchiolanti del tempio e  raggiunsero il prato ormai pieno di pozze e fango. Sasuke alzò gli occhi chiusi al cielo ed allargò le braccia, lasciando che la pioggia gli bagnasse il viso. Naruto, cogliendo l’attimo, spinse scherzosamente Sasuke a terra, ridendo, e si mise le mani sui fianchi, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.

“Io sono Uzumaki Naruto, demone volpe protettore della montagna! Uchiha Sasuke, ninja del villaggio, è il mio compagno! Attenti a voi, perché non siamo soli! Potete provarci fin che volete, ma non riuscirete mai a sconfiggerci!”

Sasuke ridacchiò, facendo cadere anche Naruto in mezzo al fango.

“Sei proprio un idiota…”

Naruto stava per replicare, ma una stretta gentile alla sua mano destra lo persuase a lasciar correre, per una volta.
Alzò gli occhi in alto, lasciando che le gocce gli scivolassero addosso.

“Rain’s falling down, my dear”


[end]

NdA [2]: Volevo solo ringraziare ancora le giudici per i giudizi meravigliosi e i complimenti. Sono felice soprattutto che la mia grammatica stia migliorando *ovazioni di gioia* e che i personaggi fossero attinenti alla trama ed il loro carattere. Sono molto soddifatta di questo risultato e ci tengo a complimentarmi con tutte le altre partecipanti: leggerò volentieri tutti i vostri lavori! Ecco qui i giudizi:

GIUDIZIO DÌ MY PRIDE

Una nota dovuta come ho scritto ad altre partecipanti, ci vuole: conosco poco il fandom di Naruto, quindi alcuni personaggi non sono riuscita ad inquadrarli alla perfezione ma, essendo la tua storia una AU, ho quasi preso l’intera storia come un’Originale.
Non ho potuto dare un esatto giudizio sui personaggi, ma da quei pochi episodi che ho visto di questo anime, non mi sono apparsi propriamente OOC.
Passando alla storia, mi è piaciuto il fatto che tu abbia deciso di svolgere, come scrivi tu stessa nelle note, una specie di “What if?” della doujinshi da te scelta, “Kiniri no Rasen”.
Ciò ha alzato un bel po’ il punteggio dell’originalità, così come l’apprezzamento personale per l’aver scelto il Giappone Medievale.
Uno dei periodi storici che amo di più, si può dire.
Riguardo la grammatica non ho trovato particolari errori, solo qualche accento mancato sulla parola “sé” (Il vento soffiava forte, portando con se come piccole fiammelle solitarie le ultime foglie di acero della stagione) o la mancanza di virgole dove, secondo me, sarebbero dovute essere per rendere le frasi più leggibili.
Lo svolgimento della storia e l’integrazione della citazione (“ Questo amore che faceva paura agli altri e li faceva parlare e impallidire, questo amore tenuto d’occhio, braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato, cancellato[...]”) mi sono apparsi ottimi, anche perché, nel contesto, ben si comprende che l’argomento base della storia è esattamente quello: un amore non accettato, quasi temuto, ma un amore che, in fin dei conti, loro cercano di tener stretto con tutte le loro forze.
In conclusione la storia mi è piaciuta, e l’ho trovata anche molto attinente alla storia narrata nella doujinshi.
Complimenti.


Originalità: 9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8,5/10
Stile e lessico: 8,5/10
Coerenza della storia e aderenza alla doujinshi e alla citazione/frammento scelta: 9/10
Apprezzamento personale: 5/5

TOTALE: 40/45


GIUDIZIO DÌ VALERYA90

La tua one-shot , dolce e scritta davvero bene , mi è piaciuta moltissimo . Hai saputo creare un perfetto “what if” di Kirin No Rasen , la doujinshi da te scelta , mantenendoti comunque molto attenente ad essa e ho trovato anche un' ottima (almeno secondo me) interpretazione della citazione a cui ti sei ispirata.
Per quanto riguarda l' originalità ho trovato la trama della fic molto originale. Hai saputo creare un perfetto “what if” di Kirin no Rasen. Almeno secondo me, hai saputo descrivere bene , mantenendoti coerente alla doujinshi e mantenendo l' IC dei personaggi rispetto ad essa , come sarebbe andata se Naruto fosse rimasto un demone e come sarebbe stato il suo rapporto con Sasuke . Complimenti.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi devo dire che ho trovato sia Naruto che Sasuke molto IC rispetto alla doujinshi (un po' meno rispetto all' manga/anime ma ti sei distaccata di pochissimo dai veri caratteri dei personaggi e poi hai comunque rispettato i caratteri che hanno nella doujinshi) . Inoltre, hai saputo ben esprimere le emozioni dei personaggi attraverso i dialoghi ben strutturati e le dettagliate descrizioni, rendendo il tutto molto realistico e vicino al lettore.
Lo stile, semplice,chiaro e colloquiale, che ha contribuito moltissimo, oltre ad una lettura facile della fic , a far identificare il lettore con i personaggi , mi è piaciuto moltissimo . I dialoghi , alternati perfettamente alle parti narrative , erano perfettamente strutturati e sapientemente alternati alle parti narrative e descrittive . In particolare, le descrizioni , sia dei luoghi che delle azioni dei personaggi , erano molto precise e , talvolta, minuziose , un ottimo modo per far sentire il lettore come parte (anzi, meglio dire, come “osservatore”) della situazione. Mi è piaciuta molto anche l' idea di utilizzare , in chiusura, la stessa frase del titolo riportata in corsivo. Anche la grammatica era quasi perfetta , a parte qualche imperfezione, per quanto riguarda la punteggiatura , non ho trovato nessun errore. Bravissima!
Nonostante narrasse un what if , ho trovato , comunque, la tua one-shot molto attinente a “Kirin NoRasen” , la doujinshi da te scelta, specialmente per quanto riguarda la caratterizzazione di Naruto e Sasuke e la descrizione degli ambienti. Hai saputo , inoltre, ricreare perfettamente l' “atmosfera”di “Kirin no Rasen” (cioè, ho provato le stesse sensazioni nel leggere sia la tua fic che la doujinshi da cui hai preso spunto ) tanto che la fic sembrava scritta proprio dall' autore di quella doujinshi . Nella tua one-shot ho trovato anche una grande attinenza alla citazione che hai scelto. Infatti ,non solo hai saputo scegliere la citazione più attinente alla doujinshi da te scelta ma hai anche spiegato bene il significato di essa . Infatti, nonostante l' amore di Naruto e Sasuke sia stato e sia ancora difficile e visto con sospetto dagli altri , loro continuano ad amarsi alla luce del sole, non pensando alle difficoltà (o , almeno, io ho interpretato così la situazione).
In conclusione: Hai scritto una bellissima one-shot che ho particolarmente apprezzato sotto vari punti di vista (ho apprezzato specialmente la caratterizzazione dei personaggi e l' attinenza alla frase da te scelta ).Sei stata davvero brava, complimenti! Spero che , indipendentemente da come andrà il contest, scriverai altre fic come questa ^^.


Originalità: 8,5/10
Caratterizzazione e IC dei personaggi : 9/10
Stile di scrittura della fic : 9/10
Coerenza della storia e aderenza alla doujinshi e alla citazione/frammento scelta: 9/10
Giudizio personale : 5/5

TOTALE: 40,5/45

   
 
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