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Autore: monik    18/02/2010    13 recensioni
'Vedeva leggermente sfocato per la nebbiolina che si era addensata in quello spogliatoio. Oh. Mio. Dio. “ OHMIODIO!!! SCUSATESCUSATESCUSATE!”, urlò in preda ad una vergogna che superava i limite del possibile. Si portò repentinamente le mani sugli occhi, cercando di non pensare al fatto che tutt’intorno a lei si trovavano dei ragazzi alti, belli e da fisici spettacolari.' Una piccola storiella comico-romantica, focalizzata sulla coppia Inuyasha-Kagome. Buona lettura.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Neverending game

Personaggi: Kagome, Inuyasha

Ambientazione: XXI secolo, luogo indefinito.

Note: AU, OOC e One-Shot.

 

.Gioco per sempre.

 

“C’è un’unica soluzione per uscire da qui

Ed è arrendersi incondizionatamente

All’amore e dire di sì.”

Neffa, Nessuno.

 

Sorrise ancora, radiosa.

Finalmente avevano vinto! Era stata dura, ma finalmente l’avevano fatta pagare alla secolare avversaria scuola di Tagashi.

Con aria soddisfatta si avvicinò alla rete insieme a tutte le altre compagne con cui aveva conquistato la vittoria di quel match. Dopo aver salutato le avversarie, Kagome raccolse le sue cose e mentre gli altri stavano ancora applaudendo si avviò con la sua amica Sango verso gli spogliatoi.

“ Cavolo, Ka-chan, sei stata bravissima!”, affermò annuendo e sorridendo Sango.

“Se abbiamo vinto è tutto merito nostro, di tutte quante! E comunque sei stata anche tu formidabile. Forse tu eri anche spinta dal fatto che il tuo ‘amorino’ fosse nell’altro campo?”

Sango le fece la linguaccia e, affermando che si sarebbero viste entro poco, corse a raccogliere le sue cose.

Sospirò, anche se un sorriso le si era dipinto sul volto.

Era così contenta per la sua migliore amica. Sperava solo che il ragazzo a cui lei tanto anelava non fosse realmente come le era stato descritto: un donnaiolo di prima qualità.

Camminando non poté far a meno di dirigere il sguardo nel campo di basket che si trovava nell’altra parte dell’enorme palestra.

Alcuni uomini, decisamente troppo grandi per frequentare ancora la scuola , stavano animatamente chiacchierando. Taluni sembravano estremamente contenti –quasi come lei-, tal altri avevano lo sguardo perso nel vuoto, concentrati in alcuni argomenti di carattere personale, probabilmente.

Quando si ritrovò di fronte allo spogliatoio delle giocatrici di casa, si fermò un attimo.

C’era qualcosa che le diceva di non entrare. Le sembrava una sciocchezza, ma lei dava molto peso al suo sesto senso.

Con la mano appoggiata sulla maniglia, per un lungo istante esitò. Si sentiva come se avesse dimenticato qualcosa.

Ma era troppo stanca per pensare. Aveva giocato per 4 set ed era distrutta.

Ritrovando le forze che l’avevano abbandonata un attimo prima, spinse la porta ed entrò.

Silenzio.

Per un momento lunghissimo fissò tutti e nessuno.

Vedeva leggermente sfocato per la nebbiolina che si era addensata in quello spogliatoio.

Oh. Mio. Dio.

“ OHMIODIO!!! SCUSATESCUSATESCUSATE!”, urlò in preda ad una vergogna che superava i limite del possibile.

Si portò repentinamente le mani sugli occhi, cercando di non pensare al fatto che tutt’intorno a lei si trovavano dei ragazzi alti, belli e da fisici spettacolari.

Sentì qualcuno ridacchiare, qualcun altro bisbigliare. Quando si rese conto di essere ancora nella stanza occupata dai giocatori di basket, si girò e uscì frettolosamente, ma qualcosa – o meglio qualcuno- la costrinse a fermarsi nuovamente.

“Divina Kagome! Non la credevo così, come dire, volenterosa. Se voleva vedermi nudo bastava dirlo!”

Tolse le mani, ancora decisamente attaccate al viso, e fissò il ragazzo che le aveva rivolto parola negli occhi.

“ M-Miroku! Ma cosa dici!!!! Ho sbagliato spogliatoio!!! E ora lasciami uscire!!! Non voglio guardare!!! SCUSATE ANCORA!!!”

Si sentiva troppo in imbarazzo. E purtroppo l’essere in pantaloncini e maglietta non la facilitava. Si sentiva fissata, come un corpo estraneo.

Bè, in effetti…

Quando stava per varcare la soglia e uscire finalmente da quell’inferno paradisiaco, dimora di uomini così perfetti da renderla matta, qualcun altro la fermò.

“ Guarda pure, Kagome. Prima o poi dovrai farlo”, disse una voce che lei conosceva fin troppo bene.

Però l’imbarazzo era ormai troppo e, quasi come se stesse scappando, uscì e sbatté la porta.

Si sentiva il cuore pulsare a mille e percepiva il battito quasi all’altezza della gola. Era esterrefatta da quella sensazione.

Si abbandonò contro la porta a peso morto, rischiando di catapultarsi ancora dentro la stanza. E ancora con le gote rosse a causa dell’imbarazzo e per la figura commessa si avviò verso l’altro spogliatoio, dove quasi con certezza avrebbe trovato le sue amiche.

***

Quando uscì dallo spogliatoio, dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugata, si sentiva realmente rigenerata.

Ma non appena incontrò gli occhi violacei del ragazzo di fronte alla porta, si sentì nuovamente avvampare. Si vergognava tantissimo per cosa aveva combinato prima, ma ormai non poteva più cambiare il passato.

Credendo che stesse aspettando qualcun’altra –probabilmente la sua ragazza, ma non ne aveva la certezza- lo superò con gli occhi bassi. Le gote ancora colorate di un rosso porpora però sembravano segnalarla come un faro.

“ Prima cerchi di vedermi nudo di nascosto e poi scappi? “

Quella voce. Sempre lui.

Da quando era entrata a far parte della squadra femminile di pallavolo, lo incontrava sempre.

“ Inuyasha”, sussurrò non appena fu fermata dalla voce roca del ragazzo, “non è come credi! I-io non lo sapevo. Sono così in imbarazzo…”

Lo sentì muoversi nella sua direzione e quando percepì il suo profumo non potè far a meno di respirarlo profondamente.

Quando però sentì il suo braccio sfiorarla e poi toglierle dalle mani la borsa, sobbalzò, come se l’avesse marchiata a fuoco.

“ Muoviti, altrimenti sarà tardi”, si giustificò il ragazzo.

Kagome reclinò la testa, interrogativa e involontariamente si mordicchiò il labbro inferiore.

“ Tardi? E per cosa?”

Lo vide girarsi verso di lei e i loro occhi si incontrarono. I propri erano quasi timidi mentre i suoi la scrutavano senza posa. Un tremito la colse all’improvviso.

“ Ma la ragazza più scema del mondo dovevo trovarla io, vero?”

Forse fu per l’insulto, forse fu per il tono sarcastico. Tuttavia, Kagome si riprese dallo stato di trance in cui era caduta e leggermente offesa cercò di riprendersi di nuovo la borsa e di allontanarsi.

Era sempre un pericolo giocare con lui. Inuyasha era fuoco e ghiaccio; fin da quando lo aveva visto la prima volta le sensazioni che provava erano completamente contrastanti.

“ Se devi insultarmi, allora io me ne andrei a casa. Grazie”, affermò con tono quasi acido e sottolineando l’ultima parola.

Pur provando a strattonare la borsa, non ottenne niente se non un sorrisino compiaciuto da parte del ragazzo.

“ Quindi, oltre ad essere volenterosa, sei anche violenta. Mmh, sì. Mi intriga.”

Non appena il suo cervello ancora appannato da tutto quello che era accaduto recepì le parole che il ragazzo aveva pronunciato, si imporporò ulteriormente.

Sbuffando, Kagome lo superò e si avvio verso la brezza primaverile che si trovava fuori dalla palestra.

Lui la seguiva, silenzioso. Sembrava si stesse godendo lo spettacolo mentre Kagome, ignara ed indignata, avanzava frettolosamente.

“ Ehi. Rallenta. Non hai mica visto qualcuno nudo, no?”, disse Inuyasha con un accento ironico che non mancò a Kagome.

Inviperita più che mai, si girò e tornando indietro di qualche passo, si ritrovò di fronte a lui. Il suo sguardo esprimeva gli stessi sentimenti ed emozioni di sempre: ironia, sfacciataggine, divertimento.

Eppure era una sensazione carezzevole sentire i suoi occhi divagare sul suo viso e sul suo corpo.

“ Ora posso proseguire da sola, Inuyasha”, disse con risolutezza e un certo impeto, che tuttavia non scalfì minimamente il ragazzo.

Indifferente, Inuyasha la superò.

“ E’ sera inoltrata. Non puoi tornare da sola.”

“ Ma se sono appena le sette di sera”, ribattè lei,  “sono abbastanza grande per andare a casa da sola.”

“ Senti, mocciosa. Non ti lascio tornare da sola punto e basta. Se vuoi ribattere di nuovo ti farò zittire io.”

Kagome deglutì. Il tono che il ragazzo aveva usato era stato perentorio eppure lei lo aveva trovato così bello.

Dandosi della stupida e rendendosi conto che Inuyasha ormai distava qualche metro da lei, fece uno scatto e si fermò al suo fianco.

“ Grazie, Inuyasha.”

“ E’ il minimo che tu possa fare”, affermò nuovamente con il suo tono ironico, “d’altronde mi hai visto nudo.”

Ogni volta che le veniva ricordato l’incidente non poteva non vergognarsi.

“ Ma non ti ho visto nudo! N-non ho guardato nessuno in particolare.”

Sentì gli occhi violacei e magnetici del ragazzo sul proprio viso e trovando una scusa guardò il pavimento.

“ Peccato. Avrei potuto ricattarti “, affermò con finto –o almeno lei sperava fosse tale- disappunto.

Kagome lo guardò interrogativa.

“ Scusami?”

Stavolta fu Inuyasha a distogliere lo sguardo per primo, mentre un ennesimo sorriso si allargò sul suo volto.

“ Non saremo mai pari finchè anche io non ti vedrò in intimo”, disse come se fosse una delle cose più serie e ovvie del mondo.

La ragazza si fermò. Cosa? Sapeva che il suo migliore amico, Miroku, era un pervertito. Ma lui…

“ Stupido!!!”

Anche Inuyasha si fermò per aspettarla.

“ O-ora vado, va! S-sei stato gentile m-ma o-ora…!”

“ Ma allora vuol dire che mi hai visto!”

Kagome diventò ancora più rossa, ma non potè negare. Era vero. Pur involontariamente il suo occhio era caduto sul suo fisico mentre stava per uscire dallo spogliatoio.

Non poteva però ammettere che si era emozionata. Non poteva dirgli che il suo cuore aveva saltato un battito. Non poteva semplicemente perché non voleva che lui sapesse cosa lei provasse per lui.

Sarebbe stata come una delle tante che nella sua scuola cadevano letteralmente ai suoi piedi.

Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno del tonfo che aveva prodotto la sua borsa toccando il terreno. E non si accorse nemmeno del ragazzo che si era avvicinato velocemente a lei.

Improvvisamente però si ritrovò con le spalle al muro, completamente scioccata e quasi spaventata, mentre Inuyasha la bloccò con il suo corpo.

“E ora? Cosa dici?”

Kagome deglutì rumorosamente e quasi con dolore.

“ L-lasciami, Inuyasha!”

“ Neanche per tutto l’oro del mondo”, ribatté subito l’altro.

Non riusciva a trovare le parole, non riusciva a respirare normalmente. Sapeva solo che sarebbe stato solamente un errore per lei. Per lui un divertimento, per lei dolore.

Ma lui la attirava come una calamita. Lui riusciva a risvegliare i suoi desideri più proibiti. Lui era l’unico che la facesse sentire così.

Erano mesi che continuavano i lievi battibecchi, ma mai avrebbe pensato che lui potesse arrivare a tanto.

Inconsciamente il suo sguardo si era abbassato sulle sue labbra, così invitanti e virili.

“ Ammettilo che mi desideri. Dillo.”

La voce così vicina e –soprattutto- così roca la spaventava per gli effetti che otteneva sul suo corpo. Non riusciva a pensare razionalmente. Non poteva. Non voleva.

“ Dillo, perché sono da mesi che impazzisco. Il tuo odore, i tuoi occhi, i tuoi capelli… le tue labbra”, elencava lui come se fosse l’unica donna al mondo,”il tuo corpo mi stanno distruggendo.”

Mentre pronunciava quelle parole la sua mano le sfiorava lentamente una guancia, poi le labbra, il collo e giù e, con grande ardore, accarezzò il profilo del suo seno.

Kagome sussultò e aprì di scatto gli occhi che poco prima si erano socchiusi. Le scappò un gemito di sorpresa che fece fermare Inuyasha.

Si avvicinò ulteriormente al volto della ragazza, finché a separare le loro labbra ci fu solamente una distanza minima. No, non poteva resistergli. Non poteva e non voleva che lui si fermasse. Capiva purtroppo perché tutte si concedevano a lui.

Era come l’amante perfetto. Sapeva cosa fosse lecito, cosa dolce, cosa sensuale.

Era bello, anzi, bellissimo. E lei non era niente. Solo un gioco.

Non le importava.

Per quella volta voleva essere il gioco.

Il suo gioco.

 

 

* Questa dovrebbe essere una One-Shot a finale aperto. Non so come possa sembrare. Sono costretta a dire che il fatto della figura nello spogliatoio è stato veramente vissuto in prima persona dalla sottoscritta. Che vergognaaaa! _////_

Avevo intenzione di postare un altro capitolo, ma non sono sicura che la storia composta probabilmente da due parti possa interessare.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Monik

  
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