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Autore: Gils_Malfoy    18/02/2010    1 recensioni
Grace piange. Sarah la aiuta. Non sono amiche ma un tragico evento le avvicinerà. E la colpa è di Mark. Piangere a volte sembra l'unica soluzione, ma a volte bastano due parole perchè tutto il mondo torni a sorridere.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERCHE' PIANGI? 

Grace era seduta sulle scale davanti a scuola, con le braccia intorno alle gambe e la testa nascota fra esse. Nessuno si curava di lei. Ma si vedeva che stava singhiozzando.
Sarah era dalla parte opposta del cortile che guardava i suoi compagni azzuffarsi per prendere la palla quando il suo sguardo cadde su una persona sulle scale. Non ci pensò due volte e la raggiunse.
Quando capì che si trattava di Grace fu tentata di tornare indietro, ma Grace alzò lo sguardo e Sarah incrociò due occhi rossi per il troppo piangere e due guance rigate dalle ultime lacrime che erano scese.
-Perchè piangi?- chiese.
-Non sono affari tuoi.- rispose quella con la voce tremante, e tornò a mettere la testa fra le gambe.
-Grace, lo so che non simao amiche e non ci sopportiamo, ma se ti vuoi sfogare io ti ascolto.- neanche Sarah credeva in quello che aveva detto.
In fondo loro due si erano sempre odiate, e non poteva sperare che Grace le confidasse tutto, ma non riusciva a decidersi ad andarsene. Era decisa a capire perchè la sua compagna piangeva.
-Va bene. Ma prometti che non lo dici a nessuno.- Grace aveva alzato la testa e guardava fissa negli occhi Sarah.
-Si, te lo prometto.- mormorò Sarah.
-Come tutti sanno, io mi sentivo con Mark. Beh, ieri ci siamo "dichiarati" a vicenda. Sono andata a casa alzata di un metro da terra, ero felicissima, mi ha anche fatto un regalo. Ma poi...- e le parole le morirono in gola strozzate da un nuovo attacco di pianto.
Sarah non sapeva cosa fare e si guardò le mani aspettando che Grace si riprendesse e continuasse la storia.
-Scusa. Ma poi...oggi...oggi è venuto da me. E mi ha detto che mi doveva parlare. Lì ho capito che qualcosa non andava. Infatti poco dopo mi ha detto...mi ha detto..che...che non riesce a vedermi come la sua ragazza...ma...più come una sorella...e...io...io ho detto va bene...invece non va bene per niente...io...sono molto emotiva lo so...ma stavolta non stavo fingendo. Sarah, io lo amavo e lo amo ancora. Non volgio perderlo.- e si appoggiò alla spalla di Sarah continuando a piangere, sempre più forte, inzuppando la maglietta della compagna.
-Grace, ascolta. So che dimenticare qualcuno che ami è una cosa impossibile. Ma bisogna andare avanti. E probabilmente Mark non ti merita. Perchè lui non sa che bella persona che sei. Non ti conosce per rifiutarti. Non sa nulla di te. E forse è meglio così. Magari ti avrebbe illusa.- Grace guardò Sarah per poi fare una cosa che non aveva mai fatto. La abbracciò.
Grace non cercava qualcuno che avesse pietà di lei come molti fanno. Aveva bisogno di amicizia, parole dolci, conforto. Tutte cose che Sarah le aveva dato in quella breve chiaccherata e che nessun'altro aveva mai fatto.
Sarah invece di sciogliere l'abbraccio, strinse Grace. Perchè anche lei aveva bisogno di amici.
Quando l'intervallo finì Sarah accompagnò Grace in classe e disse al prof che andava a prendere un the calmarla. Fuori dalla classe, davanti alle macchinette c'era Mark. Sarah si guardò intorno e le uniche persone che c'erano in giro erano i compagni di classe di Mark che aspettavano il prof. Sarah, con determinazione andò verso Mark.
Quando gli fu davanti, lo guardò a modo.
-Ehi, che ti guardi?- sbottò Mark il Mars e aspettando il resto dalla macchinetta.
-Io? Niente. Ma tu sei per caso Mark?- chiese Sarah con noncuranza selezionando il the dalla macchinetta.
-Si, e allora?- chise a sua volta Mark.
-E allora beccati questo!- e Sarah gli tirò uno sberlone che fece zittire il corridoio.
-MA DICO SEI SCEMA???- urlò Mark tenendosi la guancia.
-No. Questo è per Grace. Solo un verme come te può lascirsi sfuggire una ragazza così dolce. Sai che ha fatto nell'intervallo? Ha pianto per te. Ha pianto per un idiota. Adesso sentiti una merda. Addio.- detto questo prese il the e andò in classe lasciando Mark davanti alle macchinette sbigottito.
In classe Grace, che aveva sentito tutto, ringraziò di nuovo Sarah la quale si sedette di fianco a lei.
Quel giorno fu l'inizio di una grande amicizia.

 

Ciao ragazzi! Oggi non sono in vena di battutte. Questa storia è vera. Sarah è Sara una ragazza che fa la mia scuola, mentre Mark è Marco un altro sempre della mia scuola. E Grace, beh Grace sono io. In verità non eravamo in cortile e Sara non è in classe con me, e soprattutto siamo grandi amiche ma per il resto è tutto vero. Infatti per sfogarmi ho deciso di scrivere questa ficcy. Spero vi sia piaciuta. Magari ci farò un seguito. Che ne dite??
La vostra
gilduzzina

   
 
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