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Autore: Fuuma    19/02/2010    3 recensioni
Sarà bella in eterno.
Lei.
Anima della festa.
Lei.
Con la sua foto appesa ad una bacheca.
-Scritta per la Challenge di Carnevale@FW.it-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carnevale di Nizza
@ Fanworld.it
Autore: Fuuma
#1. Fiori
#2. Battaglia
#3. Regina della Festa
Storie terminate: 3/3

Titolo: L'Anima della Festa

Serie: Criminal Minds

Rating: PG-14

Genre: Introspettivo. Nonsense più che altro

Character: ?

Pairing: //

Prompt: Regina della festa

Conteggio Parole: 704

Disclaimers: Criminal Minds appartiene agli aventi diritto

Fanfic scritta per il Challenge di Carnevale@FW.it


.L'Anima della Festa.

Sono tutti intorno a Lei, Anima della festa.

La osservano con occhi critici, cercando di andare oltre il sorriso spensierato che si è infilata apposta per l'occasione. Essere al centro dell'attenzione costa sacrifici, ma quel sorriso ricoperto di plastica non sparirà tanto facilmente, non finchè loro non si stancheranno di quella curva morbida e tenera che la rende così dolce - era così bella dopotutto.

 

«Tutto parte dalla prima Vittima
 

Parlano di Lei. In continuazione. Additandola con un nomignolo che in realtà sembra sminuirla e non le piace, ma che importa? Basta essere il Perno intorno a cui gravitano le loro frasi e i loro sguardi.

Basta essere il pensiero iniziale con cui tutti loro si presentano, la mttina, davanti alla bacheca che la ospita e l'ultimo con cui escono dagli uffici del BAU, alla ricerca di altri indizi che, naturalmente, ricondurranno sempre a Lei. Lei.Lei.Lei. Regina della festa.
 

«Doveva avere una particolare importanza per l'S.I., in qualche modo doveva essere speciale

 

Sarebbe scortese se ora annuisse ridendo giuliva e soddisfatta per l'aggettivo (speciale, sentito? Sono speciale!) con cui l'uomo in giacca e cravatta l'ha descritta. Ha l'aria di uno abituato a prendere il controllo della situazione; non l'ha mai visto sorridere neppure una volta ma, oh è così forte!, ha un'espressione così decisa mentre corruga la fronte rivolgendosi alla sua squadra.

Non potrà -più- batterle il cuore, in compenso continuerà a sorridere, con la sua coroncina di cartapesta e diamanti finti tra i capelli biondi e i grandi occhi azzurri pieni di sogni e speranze sul futuro: diventare una modella, un'attrice o una cantante, famosa in ognidove, amata e desiderata da chiunque.

Non si era accorta che desiderata lo era già. Forse troppo. Davvero troppo.

Ma sono cose che capitano, no?

Gli inconvenienti della notorietà.
 

«La conosceva. Senza che lei se ne accorgesse, l'ha studiata a lungo.»
 

In fondo, se così non fosse stato, adesso non ci sarebbe quel giovane afroamericano che poggia la mano al sughero a cui Lei, a sua volta, da' le spalle, prigioniera di quel sorriso che le impedisce di scorgere l'ombra della rabbia e della frustrazione sciolta negli occhi scuri di lui. Le basta solo la sua vicinanza, le interessa solo ascoltare la sua voce -adora il suo timbro caldo e un po' arrogante- mentre le entra dentro, nella testa, interpretando ogni suo gesto compiuto, leggendo ogni suo pensiero formulato.

 

«Dovresti andare a casa Morgan, per oggi non possiamo fare niente.»

 

Un sussurro femminile.

La collega dai capelli corvini ha stretto tra dita lunghe e affusolate la spalla robusta dell'uomo, scuotendo il capo con espressione triste.

E la sua attenzione viene catturata per un attimo da quella donna, che si è messa in mezzo.

Sei gelosa, eh? Vorrebbe dirle Lei, ma un cappio in gola strangola ogni parola, rubandole ossigeno e la propria voce sbatte contro la busta di plastica della foto accanto, contro quella stessa busta che le hanno messo in testa a forza e con cui l'hanno trovata dieci giorni fa, fredda come un cadavere.

Ma eternamente bella. Lo ero -lo sono-, vero? Diglielo! Si rivolge -muta- al più giovane degli Agenti Speciali, quello che sembra perennemente immerso in un mondo di numeri, pensieri, memorie indelebili, statistiche ed incomprensioni. Conosceva un ragazzo come lui, che le andava dietro, il tipico secchione... il genio incompreso.

L'amava più degli altri.

Finchè non l'ha uccisa.

Cosa non si fa per amore.

Tu mi capisci, vero?

Lo chiede un po' a chiunque e un po' a nessuno, inconsapevole di non poter essere udita.
 

«Hai ragione, Prentiss.»
 

L'uomo chiamato Morgan sospira, è un sospiro stanco che sa anche di delusione e lentamente si allontana, infilandosi la giacca per uscire.

È ora di andare a casa.

Amaramente sorride ad una delle tante foto della Vittima del caso. Era così bella, eletta Reginetta del ballo scolastico la stessa notte in cui l'hanno assassinata. Era così perfetta, con la sua vanità, le sue piccole bugie ed il suo delicato universo.

 

«Sogni d'oro, principessa.»
 

Era.

Adesso non è altro che una foto tra le altre che, alla fine del caso, verrà infilata in una scatola o restituita alla famiglia.

Era la Regina della Festa.

Ora...
 

Non spegnete la luce... vi prego.
 

Ha smesso di esistere.

.THE END.

   
 
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