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Autore: Tinosa    19/02/2010    1 recensioni
Riuscire a scrivere un compito è una vera impresa, ma riflettere sulla propria vita e sull'adolescenza è molto importante.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN’IMPRESA

UN’IMPRESA

 

 

DISCLAIMER:Il contenuto di questa storia è puramente casuale, senza riferimento a personaggi o fatti veramente accaduti, e senza alcun scopo di lucro.

 

DEDICA: Dedico questa storia a Bibi-Onepiece, che se anche qualche volta mi fa arrabbiare, mi riempie di gioia sapere che non sono il solo “affronta questioni” nella mia classe. Grazie.

 

 

 

Quattro parole riuscivo soltanto a scrivere in quel foglio posto al centro del mio banco.

Un vuoto improvviso invase la mia mente, dal resto era già da un bel po’ che accadeva questo.

Io credo che sia la fase dell’adolescenza a portarmi questa matassa ed io ogni giorno denuncio a me stesso tutta la “voglia di non far niente” e aspetto una risposta, ma la mia coscienza se ne sta buona, poiché la mia prof. di religione ci dice che “ La coscienza è libera, bisogna lasciarla prendere un periodo di pace, anche se senza di egli noi esseri viventi non riusciremmo a vivere.

Noi adolescenti ci stanchiamo di qualsiasi cosa che facciamo, anche quando pranziamo, in cui dopo dieci minuti che il pranzo è servito, ci ricordiamo che stiamo nell’ora della “pappatoria” e cominciamo a mangiare, poiché prima eravamo immersi nei nostri pensieri.

Riusciamo a sconvolgere la nostra vita con piccole formalità e se dovessimo fare una gara di corsa tra noi ed una lumaca, sicuramente vincerebbe l’animale.

Torniamo normali e finiamo di raccontare quel giorno indelebile.

 La penna era rimasta sul banco già da un paio di minuti, ma le mie orecchie sentivano il dolce profumo delle biro dei miei compagni che scrivevano, ed erano concentrati sul lavoro svolto, con qualche piccolo sorriso.

La prof. d’italiano era concentrata nell’ascoltare musica con l’I-Pod, battendo una mano sulla cattedra e scuotendo il capo a ritmo di musica, e ogni minuto rimanevo sempre più basito, poiché era proprio un’aberrazione.

Dovrebbe dare lei l’esempio di vita, su come comportarsi ma il disinteresse era la sua prima condizione sul come vivere ogni giorno.

 

La trama del compito diceva: “Scrivi un qualsiasi episodio della tua vita, su come hai raggiunto un obiettivo che tutt’ora ti è rimasto impresso.”.

Francamente di obiettivi ne ho raggiunti tanti, ma incisi nel mio cuore non è mai successo perché le vere soddisfazioni ci sono soltanto quanto diventi adulto, un esempio può essere, quando ti diplomi, ti laurei, trovi un lavoro ecc.

Chi invece fa ancora la terza media è poco probabile che scriva un avvenimento importante che ha segnato per sempre la sua anima.

Ma mentre riflettevo su questi particolari, mi venne in mente cosa scrivere(finalmente) nel mio compito.

Decisi di inventarlo e alla fine scrissi un episodio fantastico, ma con brevi spezzoni veri, in cui al centro del racconto c’era l’impresa di raggiungere un benedetto “SI” dalla ragazza che io ne ero tanto avido.

 

Scusate per questa orribile scemenza, ma è stata un’idea pensata (ovviamente) e poi scritta subito, e tutto questo nell’arco di cinque minuti.

Alla prox.

Tinosa

  
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