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Autore: dragoargento    20/02/2010    2 recensioni
Questa volta ho voluto prendere i personaggi del gioco per inserirli in un contesto diverso: non più i Regni dei Draghi ma un mondo sterminato, dove i draghi non sono altro che una delle tante specie che lo popolano. La magia qui non esiste ed il susseguirsi dei fatti è determinato dalla forza delle armi... ma quaclhe cosa di inspiegabile sta accadendo ovunque e due male assortiti draghi guerrieri, opposti per carattere e cultura, si ritrovano a lottare assieme per ripristinare un equilibrio. Diciamo pure che si tratta di una prova. Buona lettura! Fatemi sapere...
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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lo scherzetto

Lo scherzetto di Spyro e Nasty Norc


Nasty Norc era paralizzato dalla paura e dalla incredulità dopo che era stato sbattuto pressato contro il muro.

Non osava neppure respirare e teneva alzato il mento per il timore che la sua prolassata pappagorgia potesse sfiorare l'affilata lama che gli minacciava la gola.

Sapeva che prima o poi si sarebbe dovuto scontrare con il cucciolo di drago che era sfuggito all'incantesimo ma mai si sarebbe immaginato di ritrovarsi alla mercé di una terribile dragonessa nera, completamente rivestita di acciaio, che era balzata su di lui con un nonnulla e con altrettanta facilità lo aveva disarmato, afferrato per il pettorale della corazza, e appeso al muro come un salame!

Spyro era rimasto sulla piattaforma sottostante poiché non riusciva a saltare abbastanza in alto per raggiungere gli altri.

Invece di gioire per la sconfitta dell'acerrimo nemico, si era messo a protestare e sbraitare come un demente del fatto che Nasty Norc non dovesse essere battuto in quella maniera.

-I ladri! Prima dobbiamo inseguire i ladri e prendere le chiavi! Poi possiamo inseguire Nasty Norc e colpirlo tre volte! Non puoi assalirlo direttamente senza le chiavi!-

Dal canto loro, i ladri in questione facevano capolino dalle nicchie che si aprivano nelle pareti della sala circolare; avevano posato a terra le chiavi in questione mentre con le loro vocette stridule davano man forte al draghetto.

-È vero! Dovete prima inseguirci! Sennò cosa ci stiamo a fare qui!-

-Aaaaaaaargh! Chiudete il becco cani!-

Spyro abbandonò ogni desiderio di ribalta quando una gigantesca spada andò a conficcarsi nel terreno, tremendamente vicino alla sua zampa, rimanendo lì a molleggiare .

Era chiaro che il prossimo lancio lo avrebbe centrato in pieno.

I ladri si ritirarono prontamente nelle gallerie, lasciando il cucciolo viola a tu per tu con la lama.

Cinerea ne aveva veramente abbastanza!

Le vicissitudini che aveva trascorso durante quel breve viaggio erano state talmente tante che ora stentava quasi a credere di essere riuscita a mettere le grinfie sull'essere che avrebbe potuto rimandarla a casa.

Le difficoltà si erano palesate fin dal primo momento.

Non si trattavano dei convenzionali ostacoli che si dovrebbero incontrare nel corso di un'avventura, come le intemperie nei territori selvaggi o gli attacchi di belve feroci e banditi... magari fossero stati questi! Ma di una miriade di assurde regole e vincoli a cui attenersi.

Il primo gli fu comunicato con noncuranza dalla bella statuina che avevano scongelato sul ponte vicino al labirinto di siepi.

-... trovate dieci draghi e poi la mongolfiera che vi porterà nel prossimo mondo...-

Sfortuna volle che si imbatterono nella mongolfiera prima ancora che avessero trovato il numero necessario di draghi.

Cinerea aveva tentato di far ragionare l'ottuso aviatore che si rifiutava di guidarli altrove; ma alla fine fu costretta a minacciarlo con la spada per farsi accontentare.

Lo stesso copione si era immancabilmente presentato ogni volta che approdavano in una nuova isola fluttuante, che con le altre costituivano quel dannato Regno dei Draghi.

Cinerea avrebbe preferito chiamarlo Regno degli Idioti!

Come se non bastasse, quel fastidioso cucciolo viola univa le sue proteste a quelle degli aviatori o degli altri mostriciattoli che popolavano quelle terre.

Erano così arrivati al metallico regno di Nasty Norc con i nervi a fior di pelle.

La pazienza della guerriera era letteralmente esplosa, e ciò si poteva chiaramente leggere negli occhi dalle pupille dilatate, che come zanne affilate stavano rendendo a brandelli l'animo del povero Nasty Norc.

-Ascoltami bene troll delle paludi, o quello che diavolo sei: non mi interessa un bel niente delle vostre scaramucce, gemme da trovare e draghi da liberare! Voglio solamente cacciarmi fuori da questo macello il prima possibile e te sei l'unico che possa aiutarmi con la tua “magia” o quel che cavolo è!-

-E se mi rifiutassi di collaborare? Cosa faresti?-

Rispose il troll, con una fastidiosa nota di derisione

-Mi uccideresti, per caso? Ah-ah-ah! Umpf!-

La risata era stata sedata da un forte pugno che lo aveva raggiunto allo stomaco, piegandolo letteralmente in due.

-No, non ti ucciderò... ma posso farti mooolto male, fidati...-

Nasty Norc faticò non poco per ritrovare quel poco di fiato per latrare una risposta affermativa: quella botta, che per poco non gli aveva spappolato le viscere, era più che sufficiente.

-F-fammi soltanto andare a prendere il libro degli incantesimi di teletrasporto e ti accontento subito...-

-Alt!-

Cinrea lo inchiodò nuovamente al suolo quando questi tentò di alzarsi.

-Credi che ti lascerò scappare indisturbato? Verremo con te, così potrò tenerti d'occhio-


I tre camminavano in fila indiana lungo uno stretto e muffoso corridoio che era stato addobbato con un cattivo ed opulento gusto vittoriano,lercio e malsano.

In testa al gruppo stava Nasti Norc, che illuminava il cammino con la verdastra luce del tozzo scettro, mentre al seguito marciava la mercenaria, che con la coda puntava la spada alla schiena del troll.

Spyro chiudeva la fila.

Il draghetto zampettava afflitto dietro alla secondina nera che teneva in scacco tutti quanti, quando la voce del troll lo chiamò.

Subito aveva guardato verso di lui, solo per accorgersi che Nasty Norc stava solamente continuando a camminare come se niente fosse.

Spyro...”

Il cucciolo si fermò un istante per guardarsi attorno, tentando di localizzare quella voce roca e pesante che sembrava provenisse da ogni dove.

Fai finta di niente e continua a camminare,imbecille! Vuoi che questo mostro si accorga che stiamo comunicando? Per rispondermi, pensa a quello che devi dire e non azzardarti a fiatare mezza parola!”

Sai utilizzare la telepatia?”

Considerò Spyro palesando la sua incredulità.

Credi che un grande mago del mio calibro non sappia fare questa cosuccia da nulla? Orbene, andiamo al dunque: da dove spunta questa qui?”

Cosa vuoi che ne sappia? Mi è atterrata davanti da un momento all'altro!”

Dice di voler tornare nel suo mondo... dove la mando?”

Dove la mandi? Dove ti pare! Dove capita! L'importante e che ce ne sbarazziamo, no?”

Giusto!”

Così almeno potremo dedicarci indisturbati alla nostra lotta, io ritornerò alla Terre dell'Artigiano e ricomincerò tutto come deve essere

Ih-ih! Ed io che credevo che tu non avessi nemmeno un briciolo di bastardaggine!”


Le figure di Spyro e Nasty Norc iniziarono a tremolare e distorcersi, così come il resto della sala dove erano custoditi i libri di magia.

La nausea non tardò ad arrivare, ma la dragonessa l'accolse con gioia perché finalmente stava tornando a casa.

Si stava domandando che fine avesse fatto il barbaro e se fosse riuscito anche lui a tirarsi fuori dai guai, quando tutto si fece talmente confuso che Cinerea non riuscì a pensare a nulla, mentre avvertiva il suo corpo smaterializzarsi atomo per atomo.

Finalmente un liscio lastricato di ossidiana l'accolse.

Appena ritrovata la propria consistenza, la dragonessa non potette trattenersi dal vomitare.

Subito si sentì meglio ed in quel momento staccò lo sguardo dalle piastrelle del pavimento per dare un'occhiata attorno.

La sua iniziale felicità svanì di colpo come una bolla di sapone.

Si trovava in prossimità della cima di un'aspra e appuntita montagna, sulla quale era stato costruito un palazzo dall'aspetto decisamente sinistro.

Attorno il buio inghiottiva il paesaggio come catrame, mentre il cielo era tormentato da una miriade di fulmini.

Tutto era carico di sfrigolante elettricità, che si mischiava alla nera ed aguzza architettura del palazzo, dalle cui guglie spuntavano malevoli cristalli blu e viola, come denti di una tagliola.

-...No...-

Ansimò sottovoce Cinerea, in quanto quel luogo non poteva appartenere al suo mondo.

-...No...-

Ripetette a voce leggermente più alta, tremante di rabbia.

Un profondo respiro la indusse a voltarsi per scrutare verso il fondo della loggia in cui si trovava, dove una massa nera si stagliava fra le colonne.

Si trattava di una dragonessa profondamente addormentata, che nonostante riposasse acciambellata su se stessa, era palesemente evidente come somigliasse alla guerriera, anzi... era la sua copia identica!

-...No...-

Disse nuovamente Cinerea costernata, a voce un po' troppo alta.

L'altra Cinerea aprì gli occhi di botto, puntando le due malevoli fessure verdi verso la nuova venuta.

-E tu chi sei?-

Chiese con freddezza, mentre tratteneva un fiotto di veleno corrosivo che le si stava radunando dentro la gola, pronto per colpire.

La mercenaria rispose con una valanga di parolacce ed imprecazioni, pronunciate con così tanta veemenza da lasciare di stucco la marionetta al servizio di Malefor.

Mai come in quel momento, la dragonessa nera delle terre civilizzate de Sud era stata così simile ad un perfetto barbaro.

  
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