Your Guardian Angel
Ho sempre avuto una vera e
propria adorazione nei confronti della musica.
Ci univa un rapporto unico, ne
ero come dipendente.
La ascoltavo sempre, in
continuazione: i pochi momenti in cui non avevo le cuffie ben piantate nelle
orecchie, continuavo a sentirla nella mia testa.
Non sarei dove sono senza la
musica.
E’ stato grazie ad essa che ho
superato alcuni dei momenti più difficili.
Devo tutto ad alcune canzoni,
senza le quali probabilmente ora sarei persa… in qualche posto orribile, buio e
privo di musica.
Per qualche assurdo motivo
infatti era con la musica che tutto si ridimensionava, tutto tornava a posto,
tutto passava in secondo piano…
… e al primo posto c’era sempre e
solo lei: la mia musica.
E’ stato grazie alla musica che
ora sto studiando per un master in Inghilterra.
Ho imparato l’inglese quasi senza
accorgermene: ascoltando e riascoltando canzoni straniere, cercando di
canticchiarle; e così al liceo sapevo la lingua meglio del professore.
E’ stato grazie alla musica che
ho vinto la mia macchina e poi viaggi gratis e decine di film con quiz o
concorsi musicali a cui mi iscrivevo quasi per scherzo.
Ma la cosa più importante di
tutte…
E’ stato grazie alla musica che
ho conosciuto lui.
Pioveva a dirotto, e arrivai
trafelata alla fermata dell’autobus.
Mi fermai sotto un minuscolo
portico, piegata in due per via della corsa, cercando di riprendere fiato.
Quasi non mi accorsi dei piedi
che si fermarono vicinissimi a me.
Mi risollevai piano, portandomi i
capelli fradici dietro l’orecchio… e gli lanciai uno sguardo: lui.
Lui fermo accanto a me, che mi
sorrideva coprendomi con il suo ombrello.
Mi ero persa in quegli occhi
marroni, al punto da non rendermi quasi conto di come avesse allungato una mano
verso di me, mimando con le labbra un:
-Posso?-
Non attese la mia risposta,
togliendo delicatamente una cuffia dal mio orecchio e infilandola nel suo
Fu in quel momento che capii come
mai aveva un’aria familiare: lo vedevo sempre alla fermata, e lo avevo notato
sì, perché era bello da far male, ma più di tutto perché se ne stava anche lui
sempre per conto suo, costantemente con gli auricolari lì, ad isolarlo dal
resto del mondo.
Poi qualcosa cambiò.
In quel piccolo spazio…
… in quel minuscolo universo…
… isolati da tutto e da tutti…
… ora eravamo in due.
Avevamo tante canzoni noi: non
una sola come tutte le coppie normali.
C’era quella del nostro primo
bacio e quella del bacio più bello, che cambiava ininterrottamente, sostituita
quasi subito da quella del bacio successivo.
Perché la passione non sembrava
mai diminuire.
C’era quella della nostra prima
uscita e quella che ci piaceva ascoltare e riascoltare quando dividevamo le
cuffie.
E poi c’era quella che lui
dedicava a me, quella che diventò la mia preferita: Your Guardian Angel.
“I will never let you fall. I stand up with you
forever. I’ll be there for you through in all, even if saving’ you sends me to
heaven”
Erano le parole che mi ripeteva
sempre, canticchiandomele piano in un orecchio.
Con una dolcezza che traspariva
da ogni sussurro.
Come solo lui sapeva fare.
Non le aveva mantenute però
quelle promesse.
Non tutte almeno.
“I stand up with you forever”
Mi alzerò con te per sempre…
Non si alza più con me. Né lo
farà più.
E’ morto due anni fa, investito
da un’auto.
L’uomo al volante se la cavò
dicendo che il ragazzo era distratto dall’aggeggio nelle orecchie.
I testimoni non furono d’accordo:
insistevano a dire che lui stava attraversando sulle strisce, ben attento alla
strada e che era la macchina ad avere la colpa.
Io naturalmente credevo a loro.
Non avevo nemmeno avuto bisogno
di sentirglielo dire, per capire cha la colpa non era sua.
Sapevo che lui non mi avrebbe mai
fatto una cosa del genere.
Eppure l’uomo venne scagionato.
Non che la cosa mi dette fastidio
più di tanto: se pure fosse finito in galera a vita, nessuno mi avrebbe più
restituito lui.
Da allora non ascolto più la
musica in continuazione.
Sono andata in Inghilterra per
trovare una qualche distrazione, e rimetto le cuffie al loro posto solo nei
momenti più bui.
Perché come ho detto, alcune
promesse le mantenne.
“I will never let you fall”
Non ti lascerò mai cadere…
Anche ora che non c’è più in
qualche modo riesce a salvarmi da me stessa.
E’ come se a volte lo sentissi al
mio fianco, a sussurrarmi nell’orecchio quelle parole.
E anche quando sembra andare
tutto male, quando tutto torna buio e l’unica cosa che mi va di fare è
piangere… mi basta premere un tasto…
E con l’inizio della canzone
torna anche lui.
“I’ll be there for you through in all”
Ci sarò per te in qualunque
momento…
Sì, anche quella promessa aveva
mantenuto.
… perché insieme al cantante,
c’era anche lui vicino a me.
A stringermi forte, baciandomi
sul collo… e sussurrando quelle parole che tanto odio quanto amo.
Il mio angelo custode…
… sempre con me.