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Autore: Eros and Thanatos    20/02/2010    1 recensioni
La morte di Mikami, accenno TeruxLight
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Teru Mikami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FALLING... No.
Un'unica parola scandita nell’aria, il suo rumore mi spaventò.
Tremai per il freddo, la tristezza, la solitudine.
Non sentivo più la tua voce.
Non ti sentivo più accanto a me.
Dov’eri?
I passi riecheggiavano cupi nella mia mente.
Sono stato io ad abbandonarti o tu ad abbandonare me?
Traccheggiavo fra sogno e realtà.
Dov’era finito il sole?
I suoi tremanti raggi esitavano a varcare la finestra della buia e umida cella…
E la luna?
La ricordi la luna?
Andavo sempre sul balcone a guardarla.
La sua luce sinistra inondava ogni cosa…
A volte si accendeva una stella e i tuoi occhi si illuminavano.
A cosa pensavi?
La fronte imperlata di sudore scotta.
Ero o sono?
Vivevamo un’utopia?
Fa così male sognare?
Quanto vale la vita di una persona?
Si può morire per un sogno?
Mi detersi il sudore con una mano.
Uno, due, tre…
I tuoi capelli bagnati…
Quattro cinque sei
Gli occhi ti si illuminarono di una strana luce nel vuoto del mio cuore.
Sette otto nove
Abbassai lo sguardo, stringendomi nei vestiti che mi rimanevano…
Perché?
Perché?
Perché?
La mia voce incerta echeggia nel silenzio del corridoio.
Mi sento morire.
Ricordo i tuoi occhi chiudersi lentamente, mentre ne spariva ogni alito di vita.
Un tempo nei tuoi occhi ardeva il fuoco della vittoria.
Perché sei così freddo?
Avevi ragione,
perdonami per le mie parole...
non dicevo quello che pensavo
e non pensavo quello che dicevo.
Sono stato accecato dal timore della morte.
Avevi ragione.
Gli uomini hanno il diritto di essere felici.
Lo sei mai stato? Lo sono mai stato
prima di incontrare te?
Che cos’ero?
Chi ero?
Il mio passato fugge come un’ombra.
Il tuo ricordo mi annebbia la mente
Mi puoi perdonare?
A volte ti sento ridere qui accanto.
Cosa c’è dopo la morte?
Come puoi essere scomparso davvero?
Non posso rivederti. Anche morendo
Siamo stati separati, dalla cecità dell’uno e dall’orgoglio dell’altro.
Voglio stringere ancora una volta la tua mano.
Voglio sentirti dire il mio nome.
VOGLIO SENTIRE LA TUA VOCE!
Anche ora mi comporto da egoista.
Eppure non è quello che hai sempre fatto anche tu?
Fuori una nuvola ha coperto il sole.
Oppure è la luna?
Il tempo smette di aver senso senza te.
Il mio corpo percorso da fitte di dolore…
Cos’hai provato?
Eri solo.
Ti ho lasciato, senza rendermi conto di cosa facevo.
Il mio è un nome vuoto, lo ripeto per non dimenticarmelo.
Ma ha importanza in fondo?
A cosa serve il mio nome?
E' servito a ucciderti...
Ecco, non lo ricordo più, ormai.
Mi dimenticherò mai il tuo?
Mi sembra di impazzire.
A volte ho paura del silenzio, altre volte dei bisbigli mi disturbano il sonno…
Eri cambiato.
E io?
Cos’eravamo? Sognatori o pazzi?
Che mondo è quello in cui la Giustizia è un’utopia?
Hai cercato di usare il Death Note per creare un mondo più sereno e sicuro per tutti, ma hai finito con l'essere usato dal Death Note, accecato dalla tua sete di potere.
Siamo accusati di voler rendere il mondo migliore.
Sarei dovuto essere dalla tua parte.
Non eri un Dio. E non eri la giustizia.
Eppure ero legato a te, e ti ho tradito.
Avevi riposto fiducia in me.
Riconoscere.
Riconoscere che sei parte di un mondo, grande, ma non infinito.
Infinita è la vita.
Guardare, gli albori di una nuova era.
Scrutare, il volo degli uccelli.
Osservare, la disposizione delle stelle.
Vivere.
Godersi la vita fino alla fine.
Non sprecarla.
Amarla. Sentirla: nel cuore, negli occhi, nella mente.
Correre.
Correre per prendere.
Correre per non farsi prendere.
Correre per vivere.
Vivere per il vento.
Percepire, il vento sulla schiena.
Sentirlo mentre ti riempie i polmoni.
Sospirare, quando accarezza le chiome verdi.
Toccare.
Toccare il terreno sotto i piedi.
Sentirlo.
Amarlo.
Apprezzarlo.
Comprenderlo nel profondo del suo significato.
Capire.
Capire la vita.
Carpirne il significato.
Trasformarlo in emozioni, stimoli da percepire, da assimilare.
Sapere, sapere cosa fare.
Non fermarsi, andare avanti.
Avanti, verso l’alba.
Indietro, verso il tramonto.
Calpestare, l’erba satura di rugiada.
Imprimere la tua orma nel terreno sotto di te e sul passato alle tue spalle.
Udire, udire il tuono e rispettarlo, timoroso della sua ira. Attendere, sotto la pioggia, il tuo destino, unico e temibile.
Conoscere, conoscere il presente, ricordare il passato, non temere il futuro.
Perché il futuro è vita, ma anche morte.
vita;
e la vita è libertà, e la libertà è potere, sapienza.
Libertà è sapere di essere potente.
Potente e libero.
Libero di correre, libero di vivere.
Di vivere in pace.
In un mondo libero e selvaggio.
Un mondo ingiusto.
Un mondo sbagliato.
Lo volevi cambiare.
Perché così sei, quando sei arrivato.
E così eri quando arrivasti.
E così sarai quando arriverai.
Libero, vivo, selvaggio, potente, saggio.
Tu sei la Giustizia.
Rivoglio la mia libertà.
Senza di te sono perduto.
Vivo in un eterno dormiveglia sull’orlo della pazzia.
Tutto quello in cui credevo
Sembra essere sfumato via.
Mi rigiro in un sonno senza sogni.
Dove sei?
Quando dormo ti rivedo morto
Quando sono sveglio si rivoglio vivo.
Eri a un passo da me, mi tendevi la mano
Mi imploravi aiuto.
E io ti ho voltato le spalle.
Sento un peso sul cuore.
Dove ti trovi adesso?
Vorrei che tu potessi sentirmi.
C'è chi ti vede come una vittima di un mondo ingiusto,
chi come un assassino,
chi crede ancora che tu sia stato Dio
e la Giustizia.
Come hai potuto vedere,
alla fine sei rimasto solo...
e mi dispiace.
Ti avevo giurato che sarei rimasto al tuo fianco.
E ora dove sono?
Ti voglio e non posso raggiungerti.
Non ci riesco.
Vedo la tua immagine.
Sei lì col tuo sorriso beffardo e l’aria enigmatica.
Resti in silenzio per ore.
A cosa pensi?
Dove mi trovo? Cos’è questo mondo?
A volte mi sento fuori posto.
C’ero perché c’eri tu.
Non avrei dovuto sopravviverti.
Un brivido mentre apro la busta che segnerà la mia vita.
Il nero di un quaderno.
Il cielo è squarciato da un lampo.
Mi restituisci la vita.
Lasciata lì proprio per farmela seguire.
E il mio istinto ti dice di farlo.
Ti ascolto.
Ti fido di te…
Mi fido di te…
Mi fido di te…
Ho mai detto questa frase a qualcuno?
Mi ricordavi me stesso.
Sono cresciuto fra i soprusi.
Poi sei arrivato tu.
Tu mi hai scelto.
Hai condiviso con me il tuo potere.
E io?
Io cos’ho fatto?
Ti ho deluso…
Non volevo farlo…
Avanti o indietro?
Da che parte è l’ignoto?
Ormai deliro.
Appoggio la fronte al muro, mi lascio andare in un grido liberatorio.
Mi rendo conto di stare dormendo.
Ho gridato davvero?
Sognavo?
E ora?
Sono un uomo che ha sognato una farfalla
O una farfalla che sta sognando di essere un uomo?
Lucidità nel delirio.
I miei occhi nei tuoi.
Perché hai scelto me?
Ero uno dell’elenco
O davvero il prescelto?
Hai scelto ME
O uno dei tuoi fedeli?
Per me eri più di quello che volevi essere.
Forse per quello ho reagito così.
Si può avere paura di se stessi?
Indietreggio guardando la mia ombra.
Mi ritrovo a terra.
Sono caduto?
O dormivo?
Mi rialzo in piedi.
Un attimo, perché sono ancora seduto?
Vorrei parlare con qualcuno.
Da solo rischio di impazzire.
Ma io non sono pazzo.
Io sono nel giusto.
Io sono nel giusto.
Vedo qualcuno in fondo alla cella.
Socchiudo gli occhi per guardare meglio.
È di spalle.
Ehi, tu, ti va di parlare?
Si volta lentamente…
I miei occhi si riflettono nei tuoi…
Farò come dio mi ha ordinato.
Eliminato. Eliminato. Eliminato.
Ho fatto come mi hai ordinato Dio.
Crollo in ginocchio.
I miei occhi si riflettono nei tuoi…
Posso rivederti.
Che sia finita?
Gli occhi mi si fanno umidi.
D…Dio?
Dio perdonami.
Ti ho deluso, ti ho abbandonato.
Perdonami.
Appoggio la fronte a terra.
Tu sei avvolto da una luce così forte…
Non posso guardarti.
Mi tendi la mano.
“Ottimo lavoro… Mikami…”
Alzo piano la testa e appoggiò timidamente le dita sulle tue.
Mi stringi la mano aiutandomi ad alzarmi.
Sapevo che saresti tornato… Un dolore forte al petto
Non riesco a respirare.
Ma ora posso morire in pace,
ora ti ho rivisto.
Ti ho toccato.
So che non mi odi.
Ho mantenuto la promessa, ti sono stato vicino fino alla fine…
…alla fine…
Mi asciugo le lacrime, mi avvolgi in un caldo abbraccio.
Avevo sempre sognato di poterti stringere,
sentire il tuo cuore battere veloce.
O è il mio?
Cos’è questo silenzio?
Non sento nessuno dei due.
Mi volto…
C’è qualcuno a terra.
Cerco di osservarlo nel buio che mi circonda,
guardano da sopra la tua spalla.
Sembra…
Gli occhiali rotti a terra,
il petto che ha smesso di alzarsi ed abbassarsi
i capelli neri che celano gli occhi chiusi
e la mano stretta vicino al cuore a cercare
di fermare una fitta di dolore acuto
e penetrante.
Mi assomiglia.
Molto.
Ma non posso essere io.
Io sono vivo.
Sono con il mio Dio.
Sempre al suo fianco,
come promesso.
…a prendermi.





Sakujo…





Poi… il buio...






Grazie, Dio.
   
 
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