Allora, piccola premessa: questa storia è ambientata molti anni dopo la 5 serie e contiene riferimenti alla 3 e 5 serie di Sailor Moon esatti e meno. Non venite a dirmi che le cose non sono andate esattamente così: lo so, ma mi serviva modificarle in questo modo. E poi, in fondo…. Visto come si comportavano alcune delle protagoniste nella 3 serie….questi cambiamenti non sono proprio assurdi, anzi, forse sono più assurdi quelli avvenuti all’interno della serie originale (troppo repentini rispetto all’evolversi della storia) Ciao e buona lettura. RECENSITE, PLEASE. Ah, i miei ringraziamenti a Luana80 e Sailormoon81 che hanno recensito Pensando a te (come vedete ho postato un’altra one shot e se fate le brave e recensite per Ferragosto ne mando un’altra)
Da molto tempo ormai ti sei unita al nostro gruppo
Sono più di dieci anni che ci conosciamo
E in tutto questo tempo niente è cambiato
Dal primo giorno in cui ci siamo incontrate ti ho voluto bene
Sempre con quel visetto triste
Cercavi un amico ma tutti avevano paura di te
Di cosa poi, ancora non lo capisco
Probabilmente del fatto che potevi curare una ferita a mani nude
E di quell’aria sempre un po’ abbattuta a causa della tua continua debolezza
Ma i tuoi poteri non sono così tremendi.. cioè.. lo erano
Adesso li utilizzi al servizio del bene e non ti sei più servita del potere della distruzione
E se stavi male non era colpa tua.. adesso lo so.. adesso lo capisco
Era quella orribile entità
Che ti aveva completamente soggiogata
E ti faceva agire come tu non avresti mai fatto
Ma poi un giorno quel giorno la tua vita è cambiata
Per merito di un cappello birichino hai incontrato la tua migliore amica
Chibiusa…
Lei non ti ha giudicato
Ha guardato oltre le apparenze
Ha saputo accettarti per come eri
Con la semplice ingenuità che è propria dei bambini della sua età
E tu l’hai ricambiata
Nel modo più grande che potesse esistere
Rischiando di morire per salvarla
Sacrificando la tua vita per la sua
In quel momento guardando quel sinistro scoppio di luci mi sono sentita impotente
Sapevo che eri la in mezzo, che non ce l’avresti fatta
E non sono riuscita a fare nulla
Ad un certo punto, vedendo Bunny che si gettava in quell’inferno per te mi sono sentita completamente inutile
Avrei potuto farlo io… invece non mi ero mossa dalla mia posizione
Mi sentivo tremendamente in colpa e, dopo aver chiuso gli occhi per non assistere a quello che sarebbe venuto, mi tappai le orecchie per non sentire
Dopo un tempo che mi parve interminabile, mi decisi a uscire dall’isolamento in cui mi ero costretta
Tutto era finito
Non c’era più nulla, se non il vuoto, a testimonianza del fatto che il nemico era stato sconfitto
In quel vuoto un solo suono
Un vagito
Il pianto di un neonato
Mi guardai introno e vidi Bunny con una bambina in braccio
Non so come, capii che eri tu
Mi avvicinai e senza dire nulla ti presi con me
Avrei voluto tenerti con me, lo avrei tanto desiderato
Ma Heles e Milena dicevano che ero irrazionale
Che non avrebbero mai accettato
Che era troppo pericoloso
Che comunque tu, una famiglia, l’avevi
A malincuore accettai di riportarti da tuo padre
Così, alcuni giorni dopo, al termine delle lezioni
Dopo esserci procurate l’orario di visita
Ci recammo nella clinica psichiatrica in cui era tenuto
Con la morte nel cuore ti consegnai a lui e feci per andarmene, decisa a non voltarmi indietro
Sapevo che, se l’avessi fatto ti avrei ripresa
Stavamo per uscite dalla stanza quando tu scoppiasti a piangere
Disperata
Mi voltai
E vidi con orrore tuo padre tirarti in aria per riprenderti al volo
Ti diceva di tacere
Che quello era solo un gioco divertente
Ma tu, sorda alla sue parole continuavi a piangere disperatamente
Cercai di trattenermi, avevo fatto una promessa
Che se ne andò letteralmente al diavolo alla scena successiva
Lui, infatti, stancatosi di quel gioco, aveva si era avvicinato con te ad altri pazienti
Ti tenevano e venivi passata tra di loro come una bambola.. un giocattolo
Non potei sopportarlo
Fu allora che tornai verso di lui e ti ripresi
Sorda alle proteste di Heles e Milena
Ti portai a casa con noi
Giurando che io sola mi sarei presa cura di te
E così feci
E così ho continuato a fare per tutto questo tempo
Ricordo lo spavento provato nelle tue crescite improvvise
Che cessarono una volta che raggiungesti i sei anni
E poi…
Quando ti insegnavo a leggere, scrivere e contare
La prima volta che sono venuta a parlare con i tuoi insegnanti
Quando dovesti trasformarti di nuovo e ti sei spaventata al solo vedere la falce che avresti dovuto stringere
Il nostro viaggio nel tuo passato
Viaggio che nessuno conosce
Dove tu ricordasti, finalmente ogni cosa
Durante il quale sei riuscita ad accettare la tua natura e le tue origini
E come questi rammento anche momenti meno piacevoli
Quando, ad esempio litigasti con i tuoi amici e venisti a confidarti con me
Una nota sul diario perché avevi disturbato, con le tue amiche durante una lezione
I colpi che ero costretta a lanciarti contro per farti imparare ad usare lo scudo
Molto spesso restavi ferita ma capivi, o almeno così dicevi e ti curavi con quel potere bellissimo che hai di risanare ogni ferita
E ogni sera, oggi come allora, ripensandoci nel darti la buona notte mi sento assalire da un moto di tristezza
Tristezza che tu puntualmente percepisci e che riesci a scacciare con alcune, semplici, parole
“ Ti voglio bene, anch’io, buona notte… mamma”
Mamma… quella parola dolcissima che usi nei miei confronti da quando hai compiuto otto anni
E che non ti stanchi mai di ripetere
Così come io non mi stanco di sentirla
Da quel giorno, in cui ti presi dalle braccia di Bunny
Sentì che l’affetto che avevo per te non era quello di una sorella o di un’amica
Ti ho amato e ancora ti amo come si può solo con una figlia
La figlia che ho sempre desiderato
Che credevo non avrei mai potuto avere
E che come in un sogno, è arrivata
Oggi per me è un giorno speciale
Otto Maggio… la festa della mamma
Sei uscita stamattina presto con un pretesto
E stasera, durante la cena hai presentato un pacco con all’interno un abito meraviglioso
Quello che, sapevi, avevo adocchiato tante volte in quella vetrina
Ma non mi decidevo mai a comprare
Dopo cena, l’ho misurato
Mi sta bene
“Sei bellissima, mamma” mi hai detto
“Ti voglio un mondo di bene”
Mi hai abbracciata e ti ho posto un piccolo bacio in fronte
Come quando eri bambina
“ Anch’io ti voglio bene… figlia mia”