Crossover
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Autore: ToraStrife    22/02/2010    2 recensioni
Cosa succede quando Diabolik, la più grande mente criminale dei fumetti, viene sfidato nientemeno che da Lupin III, il più grande ladro di tutti i tempi, nel compimento del furto del secolo? La posta in palio? Il cuore di Eva Kant. Ma di sicuro la polizia non starà a guardare, con qualche rivelazione inaspettata...
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Telefilm
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In questo mondo di ladri Dopo un ennesimo, audace colpo, il Re del Terrore aveva concluso l'ennesimo furto insieme alla sua diabolika assistente.

Di ritorno a uno dei suoi tanti rifugi, quello col caminetto (il suo preferito), Diabolik si stava godendo sul giornale la notizia in prima pagina.

La sua assistente, un vertiginoso fascino sensuale e dai capelli biondi, tale Eva Kant, stava davanti a un computer viaggiando assiduamente su Internet, mentre sotto i suoi attenti occhi scorrevano tante immagini di gioielli e potenziale refurtiva, possibile oggetto di prossimi colpi.
A un certo punto, in mezzo alla tranquillità imperante, la donna distolse lo sguardo dal monitor, e si preparò a disturbare il compagno con tono mellifluo.

- Diabolucciooooo! -

Il Re del Terrore ignorò totalmente la chiamata.

- Diaboluccioooo! - la fatal donna aggiunse stavolta  con un ripetuto sbattito di ciglia ammicanti..

- Che c è? - si degnò l'uomo con aria annoiata.

- Che dici se rubiamo la Pantera Rosa? - propose la biondina.

- Perché devi rubarla? Basta scaricarla, le puntate sono DVD Rip e comunque puoi vederle pure da Youtube -  e con questa risposta, Diabolik scrollò il giornale e si appresto a continuare la lettura.

La partner sbuffò e corresse - Ma nooo! Intendo il Gioiello, non il cartone! -

L'annoiato criminale fece un mugolio infastidito e protestò - Uffaaaaa! Ma non ti basta tutta la refurtiva che abbiamo svaligiato negli ultimi mesi? Ne abbiamo rubata tanta da riempire questo rifugio fino  al limite -

Eva Kant si guardò intorno. L'unica cosa che poteva realmente vedere, erano le ragnatele in una baita completamente spoglia.

Diabolik si accorse della gaffe, e si giustificò con una scrollata di spalle.

- Beh, non è colpa mia se le apparecchiature che usiamo nei colpi vengono a costare di più delle refurtive. Ma puoi sempre riscattarle al banco dei pegni -

Come al solito in queste situazioni, una terza voce si intromise.

- Ma lascialo stare a quello. Mettiti con me, e ti procurerò il terzo gioiello, oltre agli altri due che hai al posto degli occhi. -

A fare lo sdolcinato era il popolarissimo Lupin III, il ladro gentiluomo.

Eva Kant sbattè ripetutamente le palpebre come reazione lusingata al complimento. Tuttavia, non si fece incantare: sapeva che Lupin non era solo gentilezza, e infatti obiettò.

- Però poi vorresti qualcosa in cambio -

Eva Kant conosceva bene Lupin III; Discendente di una rinomata dinastia di ladri, il cui capostipite fu famoso (particolare questo mai rivelato) per rubare ripetutamente biancheria intima femminile. E questa componente caratteriale si trasmise da padre in figlio in nipote.

- Beh, sai, è solo per collezione. - si giustificò Lupin III - Ma anche ciò che ci sta dentro va bene -

- Eeeh, per chi mi hai preso? La mia...ehm, il mio cuore non si ruba facilmente. Ecco, me lo potrebbe rubare in realtà chi...  - la frase stava prendendo questa piega poiché Eva Kant su Internet aveva visto qualcosa che le fece sbrilluccicare gli occhi - riuscirebbe a rubare per me questa splendida Arpa.

Si trattava della famosa Arpa di Maria Antonietta, prezioso cimelio da diecimila euro, e altre sottigliezze che non ho voglia di specificare per rendere il racconto più realistico. L'esposizione era al Museo Egizio di Tokyo (che non esiste).

- Affare fatto! - Esclamò entusiasta Lupin III.  - La sfida comincia domani a mezzanotte. Chi la ruba per primo riceverà il cu... ehm, il cuore di Eva Kant - e così dicendo trotterellò felicemente via.

Diabolik stava ancora leggendo il giornale, e aveva sentito a malapena tutta la storia.

- Auguri - liquidò il Re del Terrore.

- Oh, insomma, non puoi sempre fare lo snobbone! - si lamentò la "Diabolika Assistente" (non perchè ballasse al Diabolika, o almeno questo è quello che vorremmo sperare).

- Va beh, se mi verrà voglia, domani, farò un giro. - concluse l'imperturbabile artista del crimine.


Con una Eva Kant senza  troppe aspettative, il giorno cambiò alla notte, poi al giorno dopo e così alla notte seguente. Insomma, era giunta l'ora della "gara".

Lupin III era già entrato e aveva provveduto a coprire le telecamere con dei reggiseni e a ingannare i laser a infrarossi interrompendone il flusso con dei perizomi sintetici.

Diabolik invece era ancora seduto al bar davanti al Museo. Eva Kant era seduta con lui: non per amore del suo compagno, quanto piuttosto per amore della pinta di  scura alla spina che servivano proprio in quel locale, a prezzi dimezzati. In realtà i prezzi sarebbero stati i piu cari della città, ma si sa che tra ladri ci si fa gli sconti.

La coppia venne interrotta da una voce familiare.

- Ah, dannati! Siete in arresto!-

Era l'Ispettore Ginko, il loro mortale nemico, quello che metteva loro sempre i bastoni tra le ruote. Letteramente. Dopo tre incidenti e altrettante macchine scassate, infatti, la coppia ha sempre fatto i loro colpi prendendo l'autobus.


- Eddai, ispettore, non abbiamo neppure mosso il sedere dalle sedie, stasera! - si lamentò Eva Kant.

- Si, ma in realtà, non mi interessa tanto di Diabolik, il diavolo se lo porti, quanto in realtà sono preoccupato per te! - confessò l'ispettore Ginko.

- Ah, bene, neppure due giorni, che già in due mi vogliono soffiare l'assistente. - fu la moderata protesta di Diabolik

- Colpa tua che sei snobbone, io potrei sentirmi trascurata - disse con un sorrisone e l'ego iperstimolato Eva Kant.

- Ah, ma nessun problema, se vuoi passare alla concorrenza o dalla parte della legge. Hai ragione, Ginko, il diavolo mi porti -

Parlando del diavolo, in quel momento arriva (appunto) Satanik, una seducente e prorompente donna demoniaca, che irrompe nella scena con tutta la sua carica erotica, con l'intento di prendere alla lettera l'ultima frase di Diabolik.

- Allora, me lo posso portare davvero via? - chiese la Diavolessa alla Diabolika.

Lo stesso Diabolik di fronte alla situazione non fece una piega, e questo irritò Eva.

- Diabolik, lurido traditore! A tal punto mi snobbi? Così però perdi la gara, e io andrò a Lupin! Accidenti, c è anche Ginko di mezzo! -

Il ladro mascherato colse il tono irritato, e ne approfittò per canzonarla - Così impari a farti desiderare da tutti! -

Ginko si mise in mezzo. - Però se arresto Lupin III, tutta questa sfida la vinco io, giusto? -

-Immagino di sì - fece spallucce Diabolik.

- Molto bene, vado ad arrestare Lupin III! - e così si congedette..



Lupin III era impegnato per i cavoli suoi. Era apparso un uomo giovane con i capelli neri.

- Arrenditi. Sono Kojak. Sono qui per arrestarti!-

Lupin gli diede un'occhiata sorpreso: non si ricordava che avesse i capelli, anzi, non si ricordava che avesse capelli. Scrollò le spalle, Kojak era lì per ostacolarlo, e ciò poteva significare solo una cosa.

- Accidenti, anche tu vuoi Eva Kant? Scordatelo. -

E detto questo, Lupin III tirò fuori un perizoma, l'unica cosa che sia mai riuscito a estorcere alla sua vecchia, cara Fujiko, e lo schioccò come una frusta. Il colpo fece volare via i capelli di Kojak, che in realtà erano un parrucchino, esponendo la famosa pelata del tenente Kojack

- Aaargh, mi hai umiliato! Ritirata! - e il povero Tenente battè in ritirata.

- Ah ecco, mi pareva. -

Lupin III trotterellò allegramente verso l'ambito premio: l'Arpa di Maria Antonietta.

Prima che potesse prenderlo però, una voce, stavolta femminile, lo fermò.

- Fermo! Sono anni che ti do la caccia, Lupin III, e stavolta ti sbatto al fresco!

(attenzione: seguirà uno spoiler rivelazione che cambierà per sempre tutto ciò che avevate creduto di sapere su un personaggio di Lupin e su un noto telefilm)

Lupin III sorrise come un macaco.

- Oh, si, Horatia Caine, o meglio, Orazia. Ma io ti chiamo da sempre con il nomignolo di Zazà. Meglio nota come il capo della sezione CSI Konoha. (CSI sta per  Catch Sasuke Immediately,  poiché ancora più di Lupin, lo scopo di Horatia era di far finire il pluriricercato Sasuke U. dietro le sbarre).

- Vedo che mi conosci da anni, ma non cambi mai! Sempre a usare i tuoi trucchi da maniaco! -

- Ma lo faccio per attirare la tua attenzione! Come sempre! -

- I tuoi giochi finiscono stasera! Ti arresterò!-

-  Naruto, eccoti qui! -

A interromperli, un  fan otaku di anime e telefilm.

- Ancora con sta storia? Basta, dannato stalker! Non sono Naruto! - protestò Horatia.

- E invece si! Vuoi ricercare Sasuke, no? -

- Ma sono una donna! Anche se ufficialmente in TV ricopro ruoli maschili!-

- Appunto, con la tecnica  della seduzione puoi essere sia uomo che donna! -

- Scusa Lupin III, se mi da un momento, vado a sbattere dietro le sbarre questo tizio recidivo di stalking nei miei confronti, anche se è la trentasettesima volta solo sta settimana - così dicendo il Capo CSI si congedò un instante, non senza prima aver tirato fuori una mazza chiodata, i chiodi ovviamente debitamente arruginiti.

- Prego mia cara, prego. Anche perché c è qua l'Ispettore Ginko che vuole assolutamente intrattenermi. -

E l'Ispettore Ginko non era affatto felice.

- Lurido doppiogiochista, così vuoi il cuore di Eva Kant e anche quello di Horatia, eh? Non puoi avere tutto per te! -

- Ah, ma io voglio l'amore di tutte - disse l'Allupat...ehm, il Lupin - E se non hai paura di questa potenza, fatti avanti! -

- E' inutile che imiti le frasi di Daitarn III, non lo sei, e poi hai anche sbagliato posa, con il dito devi indicare la fronte, non il "pacco" -

- Ah, ma io non ho sbagliato! Vuoi provare? -

Per Ginko le cose si mettevano male, per fortuna prima che la situazione prendesse pieghe Yaoi, o per chi subiva il rapporto, "Ahio! Ohi! ", un oggetto simile a un pipistrello colpì la nuca di Lupin III.

- Lupin, ci stavi ricascando! -

- Eh, lo so, ogni tanto perdo il controllo della mia virilità e non distinguo amiche da nemici. Ma.... chi sei? -

Davanti ai due uomini si stagliava la figura maestosa ed elegante di una donna interamente mascherata, con un lungo mantello nero che le cingeva le spalle, e l'enorme sagoma di un pipistrello che le adornava il petto. Tuttavia, pur nella sua maestosità, era un tantinello familiare...

- Horatia, ma come ti sei conciata? - chiese Lupin III, che aveva gran fiuto per le donne.

-Eh? No, che dici? Io sono Batwoman! -

- Ce n è già una, si chiama Kathy Kane e non  ti somiglia per niente - Rispose Lupin III, che aveva gran fiuto anche per i fumetti.

- E-ehm. Allora Batgirl! -

- Ce n è già una, si chiama Barbara Gordon e non ti somiglia per niente - rispose Lupin III, che aveva sì gran fiuto anche per i fumetti, ma a volte era anche un pò pedante..

- E che rottura! Sono Batcosplayer, hai ancora qualcosa da ridire??? -

- Ok, ok, non te la prendere, Horat... ehm, Batcosplayer, ma perché sto cambio d'abiti. -

- Per due motivi, uno, è più teatrale, e due, ehm, ho esagerato un pò con la mazza chiodata e ho sporcato gli altri abiti di sangue. -

- Questa è la mia solita Horatia! - disse con ammirazione Lupin III.

- E allora arrenditi o soccombi! - proclamò Batcosplayer.

- Un momento! - fece un passo in avanti Ginko. - Mi dispiace, ma lo devo catturare io, così avrò il cuore di Eva Kant! -

- E io non mi devo far catturare, così il cuore di Eva Kant sarà mio, e se batto anche te, il tuo cuore sarà pure mio! - ridacchiò l'ingordo ladro gentiluomo.

- Ehy, non ti inventare le regole! - obiettò la Supereroina.


Batcosplayer si lanciò contro Lupin armata di un batarang. Lupin tirò fuori il suo perizoma frusta e raccolse la sfida. Junko tirò fuori la pistola e si unì alla festa.


In lontananza.

- Va bene, lasciarlì ad azzuffarsi così? -

- Che c'è Eva Kant, non era una tua idea, alla fine? -

- Quale, quella di distrarli con quella storia della gara e sgattaiolare via con l'Arpa? -

- Precisamente. Sei pentita? -

- No, ero solo curiosa di vedere come andava a finire -


Conversando beatamente, una nota coppia di ladri stava portando via l'Arpa. Rimaneva però un problema.

- Come la trasportiamo, Diaboluccio? -

- Lascia fare a me. Mi hai dato un'idea. Useremo questa tavola gigante su cui ci metteremo in equilibrio, e poi ci getteremo per una discesa.  -

- E se ci volessero fermare? -

- Non ti preoccupare. E' un tipo di tavola che va avanti per la sua strada, e non guarda in faccia a nessuno. Potranno cercare di fermarla con ogni mezzo, ma non ci riusciranno: la tavola le ignorerà totalmente -

- Che bella idea, Diaboluccio. Anche se  mi ricorda un pò il tuo modo di trattarmi -

- Non per niente si chiama Snobboard -


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Il giorno dopo.

Il gran capo della sezione CSI Konoha, Horatia Caine, stava uscendo dall'ufficio del suo diretto superiore, il gran capo del Federal United Bureaus Organization (il famigerato F.U.B.O.) con l'aria imbronciata di una che si è presa una insana lavata di testa..
Satanik, in realtà poliziotta travestita, che guarda caso lavora nella stessa sezione, la vede e non può fare a meno di chiederle.

- Lupin III ti è sfuggito ancora vero? -

- Proprio così, cara "Diavolo", ha usato il perizoma come frusta per fuggire e lasciarmi con Ginko, a sua volta abbindolato perché voleva Eva Kant. -

- Eh, quella donna fatale. Pensa che mi ha frustrato l'occasione di potermi portar via Diabolik (naturalmente lo portavo al fresco). Ma che ci vuoi fare? Quella donna ne sa una anche più di me. -


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Rifugio di Diabolik.


- Diabolucciooo.... - miagolò Eva.

Diabolik non fece una piega.

- Diaboluccioooo non trovo più l'Arpa. - insistette la bionda fatale.

Diabolik le rispose con la massima imperturbabilità.

- L'ho messa in pegno per pagare il costo dello Snobboard -

A quella notizia Eva si mise a piagnucolare - Uffaaa non è giusto! Va beh, mi consolerò cercando qualcosa con Internet. -

- Come preferisci, Eva - acconsentì Diabolik con un mezzo sorriso.

- Ehy, dov è il  PC? - fu la nuova lamentela della conturbante assistente.

- L'ho messo in pegno - fu la ancor più tranquilla risposta del ladro mascherato.

Eva strabuzzò gli occhi, incredula.  

- Eeeeh? E che dovevi pagare??? -

- La mia tranquillità - concluse il Re del Terrore con gran soddisfazione, mentre sulla sua poltrona, riuscì finalmente a riprendere in santa pace la lettura della notizia che proclamava il furto della sera prima.
  
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